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  1. #1
    Amore vince la morte
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    Predefinito Joseph Goebbels Amico Della Filosofia

    DELLA SUBLIME FILOSOFIA DI HEIDEGGER, DELLA SUA FENOMENOLOGIA DEL DASEIN, DEL SUO MODO DI INTENDERE LA ONTOTEOLOGIA, DEL SUO AVER PROCLAMATO LA MORTE DELLA METAFISICA, DI TUTTO CIO NON MI IMPORTA PIU NIENTE, L UNICA COSA CHE MI INTERESSA SONO QUESTE SUE PAROLE.




    26 maggio 1933.

    Nel mezzo del nostro lavoro, in una breve pausa tra i corsi, ricordiamoci dello studente di Friburgo A.L.Schlageter che e’ morto dieci anni fa da eroe tedesco, un decesso tra i piu’ difficili e piu’ grandi. Non e’ deceduto tra le avanguardie al fronte, nemmeno durante il lancio di una offensiva, ne’ durante un’accanita resistenza, ma in piedi, senz’armi, davanti ai fucili francesi. E lui seppe affrontare e sostenere la prova piu’ difficile.
    Da dove gli venne questa forza della volonta ? Studente di Friburgo ! Studente tedesco ! Fanne esperienza“.


    30 giugno 1933
    Abbiamo il nuovo Reich e abbiamo l’universita’. Universita’ che deve ricevere i suoi compiti dalla volonta’ del Reich. E’ la rivoluzione in Germania e noi dobbiamo chiederci - e’ anche la rivoluzione all’universita’ ? Fino ad oggi si e’ fatto ricerca e insegnato all’universita’ da decenni sempre allo stesso modo. L’insegnamento doveva derivare dalla ricerca e si tentava di trovare un equilibrio comodo tra i due. Tutto questo - ciarlare - di politica e’ pure assurdita’, perche’ non e’ cosi’ che si cambiera’ la vecchia routine, il vecchio sistema. Soltanto l’azione che risulta da un impegno interiore per l’avvenire e’ giustificata. Lo studio deve tornare ad essere un’audacia e non un rifugio per deboli. Chi non regge il combattimento non se ne rissolevera’. Il nuovo coraggio deve formarsi di costanza perche’ la lotta per istituzioni che educhino i dirigenti durera’ a lungo. E’ mossa in primo luogo dalle forze del nuovo Reich che il cancelliere del popolo, Hitler, realizzera’.

    13 novembre 1933.
    “Non potete piu’ limitarvi ad essere solo - quelli che ascoltano - .
    Voi siete tenuti a partecipare col sapere e l’azione insieme, alla creazione della futura scuola superiore, all’alta scuola dello spirito tedesco. Il Fuhrer lui proprio e lui soltanto, e’ la realta’ tedesca presente e futura, e la sua legge. Imparate sempre piu’ profondamente, che ormai ogni cosa esige una decisione ed ogni atto una responsabilita’.
    HEIL HITLER !



    Il popolo tedesco e’ chiamato alle urne dal Fuhrer. Ma non e’ una domanda che il Fuhrer rivolge al popolo. Al contrario lui da al popolo la possibilita’ piu’ diretta di una decisione che e’ la piu’ elevata; decidera’ se vuole, lui, il popolo tutto intero, la sua propria esistenza oppure se non la vuole. Questo voto non e’ in assoluto paragonabile ad alcuna ltro scrutinio tenutosi fino ad oggi. Il carattere unico di questo voto risiede nella semplice grandezza della decisione suprema che deve realizzarsi. Ma l’inesorabilita’ del semplice e del supremo non tollera ne’ esitazioni ne’ reticenze. Questa decisione raggiunge l’estremo limite dell’esistenza del nostro popolo. Non e’ l’ambizione, ne’ la passione per la gloria, ne’ la cieca ostinazione e ancor meno la sete della potenza ad aver spinto il Fuhrer a ritirarsi dalla - Societa’ delle Nazioni - ma unicamente questa chiara volonta’ che vuole la responsabilita’ incondizionata di se nel farsi carico e nel dirigere il destino del nostro popolo. La volonta’ che vuole una vera comunita’ di popoli si tiene lontana da una fraternizzazione universale senza consistenza ne’ impegno sincero quanto da una cieca dominazione violenta.




    MOLTI OGGIGIORNO PRENDONO LE DIFESE DI HEIDEGGER SEGUENDO IL CLASSICO ARGOMENTO DI SCHELER SECONDO IL QUALE LE VERITA FILOSOFICHE NON HANNO NULLA A CHE FARE CON LE SCELTE MORALI DEI FILOSOFI, O COME SI USA DIRE NELLE TRATTORIE DEI FILOSOFI, UNO PUO ESSERE IL PIU GRAN FILOSOFO DEL MONDO E ALTRETTANTO UN CONVINTO NAZISTA.
    SEMPLIFICO ULTERIORMENTE, SI TRATTA DI QUELLA CREDENZA CHE DICE CHE LA FILOSOFIA RIMANE SEMPRE SE STESSA A PRESCINDERE DA CHI NE PARLA.
    EBBENE, NON CI CREDO PIU A QUESTO MITO, UN MITO CHE VEDE SEPARATI I DUE PIANI IN MANIERA ARTIFICIOSA, IL PIANO DELL ESSERE (IN QUESTO CASO FILOSOFICO), E IL PIANO DELLA MORALE; IO NON CI CREDO PIU A QUESTE SEPARAZIONI FASULLE.
    IL FILOSOFO O IL TEOLOGO PRIMA DI ESSERE TALE, E¨ E RIMANE ESSERE UMANO, CON VARIE E DOVUTE SFUMATURE DEL CASO, DISUMANO, NON-UMANO, SUPER-UMANO, ANTIUMANO.

    CREDO FERMAMENTE CHE OGNI FILOSOFIA ABBIA LE SUE CONSEGUENZE PRATICHE NELLE VITE UMANE DI CHI LE PRATICA, A MAGGIOR RAGIONE NELLE VITE DI CHI QUESTE FILOSOFIE HA FATTO NASCERE, E LO STESSO VALE PER LA TEOLOGIA.
    FACCIO UN ESEMPIO, SAN PAOLO.
    LA SUA TEOLOGIA E¨INSEPARABILE DALLA SUA VITA, DAL SUO DASEIN, DALLA SUA ESISTENZA, E QUESTA INSEPARAZIONE VALE PER TUTTI I FILOSOFI E TEOLOGI DELLA STORIA DELL UMANITA, COMPRESI PLATONE O ERACLITO O SPENGLER. O POPPER

    I FAMOSI DISCORSI PRONUNICATI NEGLI ANNI 1930, 31, 32, 33, E 1934 DI MARTIN HEIDEGGER, SONO LA MANIFESTAZIONE ESISTENZIALE DELLA SUA «SVOLTA» IN CAMPO FILOSOFICO, SVOLTA SEGUITA ALLA PUBBLICAZONE DEL SUO ESSERE E TEMPO DEDICATO ALLA MADRE MORENTE.

    KARL JASPERS EBBE A DIRE PAROLE CHIARE, CHIARISSIME, SUL PENOSO PERSONAGGIO IN QUESTIONE, UN UOMO PERICOLOSO CHE DOVREBBE ESSERE TENUTO LONTANO DALLA CATTEDRE UNIVERSITARIE.
    PURTROPPO SI DECISE DI DARE RETTA ALLE PREOCCUPAZONI DI JASPERS SOLO PARZIALMENTE, E DI QUESTO, SIA VATTIMO SIA VOLPI DEVONO RINGRAZIARE ETERNAMENTE AGLI INTELLETTUALI FRANCESI POI DEFINITI «ESISTENZIALISTI», QUESTI FILOSOFI DELLA NUSEA CHE SALVARONO IL SIG. MARTIN HEIDEGGER DA UN INFAUSTO FUTURO NELLE PRIGIONI AMERICANE, FUTURO CHE BEN SI SAREBBE MERITATO.


    UN ULTIMO APPUNTO SULLA NATURA DEI DISCORSI IN QUESTIONE.
    NON SO SE AVETE MAI FATTO UN INDAGINE SERIA, INTENDO DIRE STORICO-ETIMOLOGICA DEI DISCORSI DI HITLER PRONUNICATI SIA PRIMA DEL 1933, SIA NEGLI ANNI IMMEDIATAMENTE SUCCESSIVI, MA SE NE AVETE TEMPO E VOGLIA SCOPRIRETE DELLE COSE ASSAI SGRADEVOLI.
    SAPETE A CHI RICHIEDEVA LUMI L¨INTELLIGENZA DI GOEBBELS PER IL REPARTO RETORICO DEI SUDDETTI DISCORSI?
    GIA¨, A CHI...
    NO, NON VOGIO RISPONDERE AD UNA DOMANDA COSI BANALE...


    CHUDO QUESTO TRISTISSIMO THREAD NELLA SPERANZA CHE NESSUNO VOGLIA CIMENTARSI NELA DIFESA DI MARTIN ANCHE QUI SU CR, TUTTAVIA, NELLA CONSAPEVOLEZZA CHE CIO SIA UMANAMENTE IMPOSSIBILE, AUGURO AI POTENZIALI DIFENSORI DI HEIDEGGER DI FERMARSI UN ATTIMO E LEGGERE LE PAROLE SIA DI DERIDDA SIA DI FINKIELKRAUT, DI LEGGERE E DI RIFLETTERCI BENE.
    RILFETTERE PRIMA DI PARLARE, RIFLETTERE SULLA STESSA NECESSITA DI PARLARE O DI TACERE.
    UN MINIMO DI DECENZA LO RICHIEDE, DECENZA INTELLETTUALE SE NON PROPRIO IL RISPETTO PER LE VITTIME DELLA IDEOLOGIA NAZIFASCISTA, UN IDEOLOGIA CHE EBBE I SUOI VATI SUPREMI, E IL NOSTRO NE ERA UNO DEI PRINCIPALI; MARTIN HEIDEGGER AMATORE DELLA POESIA, AMICO DEGLI ARTISTI, COLLABORATORE DI JOSEPH GOEBBELS, UN POETA DI UN GENERE PARTICOLARE, UN GENERE CHE PIACE ANCORA....




    Fino ad una data molto recente Heidegger e’ stato giudicato un pensatore difficile, talvolta ermetico, sempre impegnativo. Accostando - Essere e Tempo - al - Mein Kampf - proclamando che Heidegger e’ stato nazista dalla testa ai piedi e da cima a fondo, Victor Farias ci ha liberato da questo timore reverenziale.
    ALAIN FINKIELKRAUT


    Non so se lo direi allo stesso modo e con le stesse ragioni di Habermas, ma naturalmente l’impegno nazista di Heidegger non e’ esteriore al suo pensiero. Non ho mai pensato che il suo discorso sull’ - Autoaffermazione dell’universita’ tedesca - del 1933 fosse un incidente isolato e delimitabile. Ma una volta che si e’ riconosciuto che il suo pensiero e il suo impegno politico sono inseparabili, rimane ancora da comprendere in cosa consista la vera articolazione tra i due. E questo e’molto difficile.
    JACQUES DERIDDA

  2. #2
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    Credo che per ristabilire la profondità di campo, dopo la riduzione di Heidegger a qualche discorso minore - pronunciato per fini autopromozionali - e a un anno della sua vita (il 1933), basterebbe lasciare la parola a una figlia di Israele, la sua allieva ed amante Hannah Arendt (che lo criticò, ovviamente, pur mantenendo fino alla fine il riconoscimento pieno della grandezza del suo pensiero).

    Nessuno nega l'errore politico di Heidegger: ma da qui a considerarlo il teorico del nazionalsocialismo ce ne corre. Come ho detto, attendo gli argomenti: a partire però dai testi filosofici fondamentali, e non da discorsetti finalizzati a risultati di basso profilo, e come tali da tutti ritenuti.

    B.

  3. #3
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    Citazione Originariamente Scritto da Barsanufio Visualizza Messaggio
    Credo che per ristabilire la profondità di campo, dopo la riduzione di Heidegger a qualche discorso minore - pronunciato per fini autopromozionali - e a un anno della sua vita (il 1933), basterebbe lasciare la parola a una figlia di Israele, la sua allieva ed amante Hannah Arendt (che lo criticò, ovviamente, pur mantenendo fino alla fine il riconoscimento pieno della grandezza del suo pensiero).

    Nessuno nega l'errore politico di Heidegger: ma da qui a considerarlo il teorico del nazionalsocialismo ce ne corre. Come ho detto, attendo gli argomenti: a partire però dai testi filosofici fondamentali, e non da discorsetti finalizzati a risultati di basso profilo, e come tali da tutti ritenuti.

    B.
    BENE, IO COMINCEREI DA UN LIBRO CHE A VOLPI NON E¨PIACUTO PER NIENTE, E CHE NON HA TROVATO UNA CASA EDITRICE ITALIANA DISPOSTA A PUBBLICARLO:
    HEIDEGGER AND NAZISM DI VIKTOR FARIAS.
    UN NOME SCONOSCIUTO AL PUBBLICO ITALIANO, MA POSSO ASSICURARE A TUTTI CHE IN GERMANIA VIENE PRESO ABBASTANZA IN CONSIDERAZIONE, TRANNE FORSE A FRIBURGO E WUERZBURG, CHISSA COME MAI...

    PS.

    L ARGOMENTO "ARENDT" USATO DALLO STESSO SIG. HIEDEGGER (COME POTEVO ESSERE ANTISEMITA E AVERE DEI RAPPORTI AMOREVOLI CON UN EBREA), LASCIA IL TEMPO CHE TROVA.

    PF

  4. #4
    Amore vince la morte
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    Riguardo Alla Questione Filosofica, Chi Ha Voglia E Tempo Per Farlo Vada Pure A Studiarsi Queste Due Cose:

    1- La Concezione Del Tempo Che Viene Elaborata Nell Opera Del 1927 sein Und Zeit, E Cosa Tale Concezione Comporta Alla rivoluzione Dell Dasein Compiuta Da Heidegger.
    Rivoluzione Che Lui Proclama Accusando L Intera Filosofia Occidentale Da Parmenide A Hegel, Di Aver Scambiato (dimenticato), L essere Con Gli enti (aristotele Incluso In Questa Folle Critica).

    2- Il Braccio Di Ferro Con La Gerarchia Nazista Sulla Gestione Dell Archivo Di Nietzche

    Pf

  5. #5
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    Citazione Originariamente Scritto da pfjodor Visualizza Messaggio
    HEIDEGGER AND NAZISM DI VIKTOR FARIAS.

    L ARGOMENTO "ARENDT" USATO DALLO STESSO SIG. HIEDEGGER (COME POTEVO ESSERE ANTISEMITA E AVERE DEI RAPPORTI AMOREVOLI CON UN EBREA), LASCIA IL TEMPO CHE TROVA.

    PF
    Io il libro di Farias lo conoscevo: in particolare per la sua pochezza argomentativa e per l'uso disinvoltamente fazioso delle parole.

    Che l' 'argomento Arendt' lasci il tempo che trova (cosa vorrà dire, poi...) potrà anche esser vero: ma mi si dovrebbe dire il perché. Tanto più che io non mi riferivo a quel che Heidegger dice della Arendt, ma a quanto lei dice di lui.

    Io non mi ritengo particolarmente heideggeriano. Evidentemente, come ogni persona occidentale che si occupa un po' di filosofia, non posso fare a meno di ritenerlo il portatore di un pensiero decisivo e cruciale per tutto quello che è venuto dopo. Mentre invece questa ostilità personalizzata e militante mi sembrerebbe tutto sommato da indagare.

    B.

  6. #6
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    Citazione Originariamente Scritto da Ashmael Visualizza Messaggio
    Nazismo e cattolicesimo hanno in comune l'odio per omosessuali ed ebrei.
    Ma non sei un pochino arrabbiato con gli haredim per via della sfilata mancata?
    La famosa artista idolo delle folle :" si figuri che uno ha addirittura scritto che avrei dovuto investire i MIEI soldi comprando un bar! Io!!!! La barista!!!!"

  7. #7
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    So che un professore veneto cattolico Armando Rogobello ,ha costruito la sua fortuna accademica sul pensiero di heidegger presentandolo come esponente del personalismo, cioè quella corrente filosofica a cui era legato Wojtyla.

  8. #8
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    Evidentemente, come ogni persona occidentale che si occupa un po' di filosofia, non posso fare a meno di ritenerlo il portatore di un pensiero decisivo e cruciale per tutto quello che è venuto dopo.

    CONCORDO PIENAMENTE...

    HEDIGERR MARTIN E¨RESPONSABILE DI QUELLO CHE E¨VENUTO DOPO.
    IO NON SO QUANDO ESATTAMENTE SIG. MARTIN DECISE DI CREDERE ALLA IDEOLOGIA NAZISTA, MA SONO SICURO CHE NON HA MAI RINNEGATO NIENTE DELLE SUE SCELTE....
    NEMEMNO I SUOI DISCORSI DEL 33.
    NONOSTANTE I VATTIMI, NONOSTANTE I VOLPI, NONOSTANTE I LEVINAS, MARTIN HEDEGGER ERA NAZISTA DALLA CIMA A FONDO E COSI IO LO RICORDERO PER SEMPRE SEMPRE, E NONOSTANTE IL SUO AMORE PER LA POESIA DI HOELDERLIN.

    I MAIALI NON DIVENTANO PERLE, NEMEMNO PER MIRACOLO.

    PS.

    DOVESSERE ESSERE L ULTIMA COSA CHE FARO NELLA MIA VITA, IL MITO DI HEDEGGER TRAMONTERA DEL TUTTO.
    COSI NESSUN MONSIGNORE, NESSUN ARCIVESCOVO NESSUN ESSERE CHE SI DICHIARA CATTOLICO AVRA PIU LA POSSIBLITA DI CITARE LE OPERE FILOSOFICHE DI HEIDEGGER FINGENDO DI NON SAPERE QUELLO CHE I SUOI COLLEGHI EBREI SAPEVANO PERFETAMENTE; I MAIALI RESTANO MAIALI E HEDEGGER, IN QUANTO NAZISTA LO RIMASE PER SEMPRE.

    PF

    SALUTI CORDIALI A VOLPI OVE LEGGESSE QUESTE PAROLE.

  9. #9
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    Citazione Originariamente Scritto da pfjodor Visualizza Messaggio
    DOVESSERE ESSERE L ULTIMA COSA CHE FARO NELLA MIA VITA, IL MITO DI HEDEGGER TRAMONTERA DEL TUTTO.
    COSI NESSUN MONSIGNORE, NESSUN ARCIVESCOVO NESSUN ESSERE CHE SI DICHIARA CATTOLICO AVRA PIU LA POSSIBLITA DI CITARE LE OPERE FILOSOFICHE DI HEIDEGGER FINGENDO DI NON SAPERE QUELLO CHE I SUOI COLLEGHI EBREI SAPEVANO PERFETAMENTE; I MAIALI RESTANO MAIALI E HEDEGGER, IN QUANTO NAZISTA LO RIMASE PER SEMPRE.
    Scriveva il Manzoni: Va, va, povero untorello! Non sarai tu che spianti Milano! Con tutto il rispetto: la distruzione di Heidegger non penso sia alla tua portata, ed eviterei di condannare la tua vita alla frustrazione proponendoti obiettivi impossibili.

    A me parrebbe più interessante cercare di capire perché intenderesti fare questo simbolico rogo dei suoi libri, al suono di insulti come Maiale! Vi è infatti nazismo anche nei comportamenti, e questi - guarda caso - me lo richiamano proprio.

    Tutti sanno che ove c'è accanimento c'è legame: non sarebbe più igienico provare a comprendere il senso di questo legame ferito?

    B.

  10. #10
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    Citazione Originariamente Scritto da Barsanufio Visualizza Messaggio
    Scriveva il Manzoni: Va, va, povero untorello! Non sarai tu che spianti Milano! Con tutto il rispetto: la distruzione di Heidegger non penso sia alla tua portata, ed eviterei di condannare la tua vita alla frustrazione proponendoti obiettivi impossibili.

    A me parrebbe più interessante cercare di capire perché intenderesti fare questo simbolico rogo dei suoi libri, al suono di insulti come Maiale! Vi è infatti nazismo anche nei comportamenti, e questi - guarda caso - me lo richiamano proprio.

    Tutti sanno che ove c'è accanimento c'è legame: non sarebbe più igienico provare a comprendere il senso di questo legame ferito?

    B.


    Questa prospettiva di ridurre Heidegger a un maiale mi sembra oltre che giusta, accattivante . Peccato che non ho letto nemmeno la sua biografia .
    Perchè dico questo ? Perchè pare che sia uno di quelli che abbiano estromesso completamente il discorso razionale dalla loro filosofia dell'essere , affidandosi a discorsi spiritualistici per sostenere il discorso sull'essere e sulla persona . Se si scarta il discorso razionale sull'essere, negandogli a priori una validita , poi si possono costruire mille castelli in aria , parti dello spirito ma con i piedi di argilla .

    E come si potrebbe spiegare il suo nazismo allora con la sua filosofia ?
    Lui è estremamante coerente al suo pensiero, perchè non vedendo la razionalita del creato e non vedendo la stessa razionalità nella legge morale ( ebraismo), nega la possibilita di una analogia tra discorso ebraico e folosofia greca . Egli li vede quindi in contrapposizione , come due nemici che non possono stare insieme e dove uno dei due deve morire per far sopravvivere l'altro . L'odio per gli ebrei e per l'ebraismo è da inscrivere in questa modalita di pensiero secondo me . In pratica egli contrappone la ragione alla fede e li dichiara nemici permanenti, dove la ragione è la concretezza del pensiero ebraico che si contrappone come nemico acerrimo al discorso ideologico e all'utopia metafisica . Il pensiero ebraico ti obblica alla concretezza , alla razionalita delle scelte politiche che debbono essere in linea con il dover essere morale . Il vero ebraismo si potrebbe definire un materialismo metafisco e questa concretezza , questo legame con la realta , urta fortemente con le cotruzioni bigotte e spiritualiste del pensiero .

    Berasciulfio, io ho cercato di essere sintetico , spero anche tu .
    Pero se vuoi altre delucidazioni , dimmi pure .

 

 
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