Se ti riferisci alla mafia televisiva ed alla mafia dei grandi (grandi si fa per dire) quotidiani nazionali ... hai ragione ... cercano di darci meno spazio possibile ... perche' sanno che i Repubblican non sono funzionali alle loro lobbies economico-politiche di riferimento ...Originariamente Scritto da MetaPapero
P.S. .... a dibattito gli basta una (b) ... l'altra diamola a Brodi ...
... quelli che si sono "sbarbati" lo hanno fatto dalla vergogna ... per non farsi riconoscere ... trasformisti della politica in cerca solo di poltrone ... tanti piccoli mastellini in erba ... ed e' giusto che tu li senta amici ... Dio li fa e poi li accoppia ...Originariamente Scritto da Zadig e riportato da MetaPapero
A parte il tono sgraziato assolutamente fuori luogo, e il giudizio personale e umano su uomini e donne che non conosci.
Sono loro, persone che hanno fatto una scelta di campo nel '95, loro. Sono, loro, stati sia in maggioranza sia in minoranza, ma come si fa, per loro, a parlare di trasformismo quando siete voi quelli che ininterrottamente dal '96 al 2006 siete stati al governo ?
Nel '95 con l'Ulivo, nel 2001 con la CDL e i trasformisti sono gli altri... e pensi di essere un interlocutore credibile ?
Da wikipedia, tanto per rinfrescare la memoria
L'adesione all'Ulivo
Nel 1995 il PRI entra nell'Ulivo. Preso atto dell'impossibilità di dar vita a un'alternativa centrista, il partito repubblicano, così come il Partito Popolare Italiano, decide di avvicinarsi alle forze di centrosinistra con l'intento di creare uno schieramento di unità nazionale che sappia affrontare i problemi del paese. Nel frattempo in Parlamento La Malfa riesce a ricostituire una piccola presenza repubblicana: due deputati di origine repubblicana, eletti nelle file dei Progressisti, accettano di tornare nel PRI: si tratta di Luciana Sbarbati e Denis Ugolini. La deputata Carla Mazzuca Poggiolini invece non accetta di lasciare Segni e quindi esce dal partito.
Alle elezioni politiche del 1996, il PRI si presenta quindi nell'alleanza di centrosinistra (nel maggioritario) e con la lista composita Partito Popolare Italiano-Unione Democratica (nella quota proporzionale), sostenendo la candidatura di Romano Prodi a capo del Governo. Due sono i deputati eletti: Luciana Sbarbati e Giorgio La Malfa che subito abbandonano il progetto dell'Unione Democratica di Maccanico (cui aderivano anche Alleanza Democratica e i liberali di Valerio Zanone) e scelgono di andare nel gruppo misto. Nel corso della legislatura poi i due deputati repubblicani si uniranno al gruppo di Rinnovamento Italiano per poi distaccarsene formando un piccolo gruppo denominato "Federalisti, Liberaldemocratici e Repubblicani" con l'adesione al partito anche del deputato Gian Antonio Mazzocchin.
Nel 1997-98 tra gli esponenti ex-repubblicani che non accettano la scelta di centrosinistra del partito nasce un piccolo movimento guidato da Armando Corona (esponente della Massoneria) denominato Unità Repubblicana (adotta come simbolo tre foglie di edera, una verde, una bianca e una rossa) che si colloca nel centrodestra, vicino a Forza Italia. Il movimento nel 1998 aderirà per breve tempo al progetto dell'UDR (Unione Democratica per la Repubblica), ma se ne distaccherà dopo la scelta dell'UDR a favore del Governo D'Alema I, confermando una scelta di centrodestra.
L'ingresso nella Casa delle Libertà
A fine legislatura (dopo cinque anni di governi dell'Ulivo a guida Prodi, D'Alema e Amato) il PRI cambia schieramento: il XLII congresso del partito, che si svolge a Bari nel gennaio del 2001, decreta l'adesione alla Casa delle Libertà.
L'on. Luciana Sbarbati, in aperta polemica con i vertici del PRI per questa decisione, esce dal partito alla guida di un piccolo gruppo di scissionisti (5% dei voti congressuali) che daranno vita al Movimento Repubblicani Europei, alleato del centrosinistra ed oggi membro della Federazione dell'Ulivo.
Alla scissione a sinistra corrisponde però anche un recupero di attrattiva verso destra: in seguito alla scelta di centrodestra riconfluiscono nel PRI gli esponenti del movimento di Unità Repubblicana, tra cui il leader Armando Corona.