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    "la Rivoluzione è come il vento..."
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    Padova autunno-inverno 2006, Cronache di giorni tesi.

    da gazzettino.it


    Come un vortice sempre più rabbioso, la spirale di tensione e di atti violenti aumenta in città ad un ritmo serrato: giovedì notte l'incendio alla sede di Forza Nuova, all'Arcella, venerdì quella che sembra, con ogni probabilità, la reazione dell'estrema destra ovvero l'aggressione ai danni di tre giovani all'interno di Radio Sherwood.
    «Chi semina vento - dice Paolo Caratossidis, coordinatore nazionale di Forza Nuova - raccoglie tempesta, questo è inevitabile. Serve pensare bene prima di bruciare la sede di un movimento, perché poi, a qualcuno, potrebbero anche girare le scatole. E comunque è chiaro che commettere certi atti significa far aumentare la scala del "confronto"».

    «Nessuno - continua Caratossidis, riferendosi ai Disobbedienti - era andato a dar loro fastidio. La logica del rifiuto dell'avversario politico è stata inventata dagli estremisti di sinistra nel 1977, mica da noi. Comunque sia chiaro che a Padova il tempo di scherzare è finito. L'esasperazione a cui è giunta la destra in questa città ha toccato il culmine».

    «Ora l'obiettivo di Forza Nuova - termina Caratossidis - è quello di ripulire la sede, dopo i danneggiamenti subiti, e di riprendere la propria attività. Noi rimaniamo convinti delle nostre idee. Per quello che è accaduto a Radio Sherwood, visto quanto abbiamo subito noi, non ho nessun messaggio rincuorante da offrire, magari un suggerimento a Max Gallob: forse è meglio se si prende un periodo di vacanza».

    Accusati di essere i mandanti politici dell'aggressione subita dai giovani a Radio Sherwood, i parlamentari Maurizio Saia e Filippo Ascierto, replicano a loro volta: «Io - commenta il senatore Saia - condanno l'atto di violenza di venerdì notte e dico che l'unico responsabile di questo clima di violenza è il sindaco Flavio Zanonato. In questi giorni ho ricevuto da lui, dall'assessore Ruffini, dall'onorevole Naccarato e dal consigliere Zampieri le più becere offese: da poveraccio a neonazista, a feccia. Nessuno ha mai chiesto scusa. Zanonato è ampiamente uscito dai limiti istituzionali e pare evidente che non riesce a reggere più le redini della città».

    «Nei prossimi giorni - termina Saia - porterò alla luce le delibere, che il nostro primo cittadino si è sempre premurato di ben celare, e che dimostrano come abbia finanziato negli ultimi tempi movimenti di estrema sinistra come Ya Basta e Razzismo Stop».

    «La notte dopo la visita, voluta da Alleanza nazionale - ricorda l'onorevole Filippo Ascierto - del vice ministro agli interni, Minniti, la sinistra autogestita ha distrutto una sede di Forza Nuova ben sapendo la reazione che l'atto avrebbe innescato».

    «E' in atto - conclude Ascierto - una sfida, di matrice politica, alle istituzioni. Ora, oltre alle parole, ci aspettiamo una ferma azione da parte della Magistratura, delle forze di polizia e di tutta la città, prima che la situazione degeneri ulteriormente e che i rimedi arrivino troppo tardi».

    --------------------------------------------------------------------------




    Domenica, 19 Novembre 2006





    Pestaggio a radio Sherwood, pietre contro il Gramigna
    Alle 23.30 spaccate le finestre del locale Ombra Rossa, un’ora dopo aggrediti tre giovani a Pontecorvo

    Tre ragazzi che uscivano da Radio Sherwood aggrediti da almeno quindi individui incappucciati e armati di spranghe di ferro e bastoni, e sassaiola contro il locale Ombra Rossa frequentato dai simpatizzanti del centro sociale Gramigna. Ventiquattro ore dopo l'attentato incendiario alla sede di Forza Nuova una nuova notte di violenza di evidente matrice politica. Una coppia di fidanzati e la loro amica spagnola, tutti ventiseienni, sono finiti all'ospedale. Il ragazzo ha rimediato sei punti di sutura alla testa, le ragazze se la sono cavata con qualche contusione. Nessun ferito, invece, all'Ombra Rossa dove le pietre hanno solo mandato i frantumi una vetrata.
    Il primo atto intimidatorio è accaduto intorno alle 23.30. Una quindicina di individui ha raggiunto il locale Ombra Rossa. L'azione è durata qualche secondo e le pietre hanno rotto una vetrata senza però provocare feriti. I responsabili non hanno nemmeno chiamato la polizia e la denuncia dell'episodio è stata fatta sul sito "Pane-rose", al quale fanno riferimento gli esponenti del Gramigna che rappresentano la frangia più estremista del movimento no-global. Hanno attribuito la paternità dell'atto ai "fascisti".

    Un'ora dopo, a Radio Sherwood, il secondo episodio. Mezzanotte era passata da venticinque minuti quando una guardia giurata ha telefonato al 113 segnalando di aver visto passare a piedi per piazzale Pontecorvo una quindicina di persone. Alcune erano incappucciate, altre indossavano caschi integrali da moto. Tutte erano armate, chi con spranghe di ferro, chi con bastoni. Quale fosse il loro obiettivo lo si è capito qualche minuto dopo. Raffaele Sartorelli Pizzati, operaio ventiseienne residente all'Arcella, la fidanzata Silvia Cerri, studentessa, e l'amica spagnola Olaja Brieto Peres, tutti ventiseienni, stavano fumando una sigaretta in vicolo Pontecorvo, accanto all'ingresso di Radio Sherwood che, come ogni venerdì, ospitava l'appuntamento con un concerto musicale. All'improvviso sono comparsi i quindici individui travisati che si sono avventati sui tre ragazzi. Pizzati è stato colpito più volte alla testa con le spranghe e preso a calci e pugni mentre la fidanzata e l'amica, entrambe studentesse, sono state scaraventate a terra. Le grida dei tre ragazzi ha richiamato l'attenzione di chi stava al piano superiore, dove era in corso la festa accanto agli studi radiofonici, una settantina di persone in tutto. Il gruppo è subito corso giù per le scale e a questo punto i quindici aggressori sono scappati via abbandonando a terra una spranga di metallo e la parte dell'impugnatura di una stecca da biliardo.

    Immediatamente è stato dato l'allarme e sul posto è corsa un'ambulanza del Suem. Mentre Pizzati veniva medicato sono sono arrivate la Volanti della polizia e le radiomobili dei carabinieri. I quindici aggressori, che probabilmente erano arrivati a bordo di alcune auto parcheggiate in zona, si erano già allontanati.

    I tre feriti sono stati accompagnati in ospedale. All'operaio i medici hanno dovuto mettere sei punti per suturare un taglio sulla testa. Il giovane è stato poi trattenuto in osservazione fino a ieri mattina quando è stato dimesso. Al pronto soccorso sono state medicate anche le due ragazze che, comunque, hanno rimediato soltanto qualche lieve contusione. Loro hanno avuto una prognosi di tre giorni, Pizzati di una settimana. Sentiti dagli investigatori della Digos, avrebbero detto ben poco di utile per risalire all'identità degli aggressori che avevano tutti le facce ben coperte. Eventuali impronte digitali potrebbero essere trovate solo sulla spranga di ferro, che è stata subito sequestrata, mentre la stecca di biliardo ieri pomeriggio era ancora in mano a Vilma Mazza, voce storica di Radio Sherwood.

    Che i due episodi di venerdì sera possano essere stati compiuti da uno stesso gruppo pare certo anche per il tempo intercorso, compatibile con gli spostamenti da un punto all'altro della città. È poi inevitabile collegare questi fatti con l'attentato incendiario della notte precedente alla sede di Forza Nuova anche se è tutto da accertare che effettivamente gli aggressori facciano parte o meno del movimento dell'estrema destra. Di certo il piano era stato studiato a tavolino visto che sono stati colpiti i due obiettivi meno protetti in considerazione del fatto che i centri sociali del Pedro e del Gramigna da qualche settimana sono divenuti inavvicinabili. Resta la gravità di una situazione che sembra essere degenerata. Un'escalation di violenza politica che da anni ormai era sopita.

    Egle Luca Cocco


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    LE REAZIONI


    Si leggono sconcerto, preoccupazione e grande disappunto negli occhi e nelle parole dei redattori di radio Sherwood, la storica emittente di informazione sui movimenti, che da trent'anni trasmette dagli studi di vicolo Pontecorvo, il giorno dopo l'aggressione subita da tre giovani che stavano assistendo ad una serata di musica live, all'interno del locale radiofonico.Ma dopo le emozioni, arriva l'analisi politica di quanto accaduto e così il pensiero di Vilma Mazza, redattrice che ha seguito la nascita e la genesi, sino ad oggi, di Radio Sherwood, non lascia certo spazio a fraintendimenti individuando immediatamente i mandanti politici dell'aggressione subita venerdì notte.
    «Non abbiamo dubbi nell'accertare come appartenenti a organizzazioni neonaziste - spiega Vilma Mazza - i responsabili dell'aggressione, avvenuta ai danni di due ragazze e di un ragazzo, che si trovavano all'interno del cortile della nostra radio e che dopo l'assalto sono finiti al pronto soccorso, mentre i picchiatori si sono allontanati a bordo di alcune auto. Ci sono responsabili e mandanti politici molto precisi, di quanto accaduto, e che portano i nomi di due parlamentari: Maurizio Saia e Filippo Ascierto, ma anche del sindaco Flavio Zanonato che ha concesso le piazze di Padova per le manifestazioni di Forza Nuova, prima, e della Fiamma Tricolore poi».

    «E non si può - prosegue la redattrice - rispolverare il clima di paura e di tensione degli anni settanta per spiegare quanto sta accadendo oggi, perché questo significa nascondersi e non volersi prendere le responsabilità su quanto avviene nel presente».

    Quindi Vilma Mazza esamina l'episodio di venerdì notte alla luce dell'incendio appiccato ventiquattro ore prima alla sede di Forza Nuova: «Le due cose non possono, nella maniera più assoluta, essere comparate. Noi siamo uno strumento di comunicazione che copre l'intera Regione e l'aggressione che abbiamo subito è un atto di estrema gravità verso quanti lottano contro chi predica l'odio razziale, l'intolleranza e il razzismo. In città ci sarebbe un clima diverso se le piazze non fossero state concesse ai neonazisti e se l'Amministrazione comunale, dal tram al muro di via Anelli, non si fosse comportata in maniera totalmente autoritaria».

    Nel corso della giornata, a condannare l'episodio di violenza subito dall'emittente radiofonica cittadina, è giunta anche una nota dell'Associazione Stampa di Padova e del Sindacato dei Giornalisti del Veneto.

    «Esprimiamo la nostra viva condanna e preoccupazione - si legge nel documento firmato da Lorella Miliani, presidente dell'Associazione Stampa di Padova e da Daniele Carlon, segretario del Sindacato dei Giornalisti del Veneto - per il pestaggio subito venerdì notte da alcuni giovani nel corso di un tentativo di irruzione, attribuibile ai neofascisti, ai danni di Radio Sherwood. Auspichiamo un ritorno ad un clima di confronto democratico che invece a Padova è turbato da continui episodi di violenza avvenuti nel corso dell'ultimo anno. Il sindacato dei giornalisti condanna fermamente ogni episodio di violenza contro i mezzi di comunicazione che pregiudichi la libertà di espressione che anche Radio Sherwood ha contribuito, come gli altri media, a garantire nella nostra Regione».

    M.B.

    --------------------------------------------------------------------------

    La guerriglia urbana per Borghezio e in via Anelli, la "missione punitiva" contro Ascierto


    17 DICEMBRE 2005 -L'europarlamentare leghista Mario Borghezio viene aggredito assieme agli agenti della scorta sul treno dove viaggiano anche i no-global padovani che stanno rientrando in città dopo la manifestazione in Piemonte contro la costruzione della linea per i treni ad alta velocità. Quando il convoglio giunge in stazione disobbedienti trovano ad aspettarli cinquanta poliziotti del Reparto mobile e della questura e i carabinieri. Cinquantaquattro vengono identificati. Tra loro simpatizzanti sia del Pedro che del Gramigna.
    4 MARZO 2006 -Lo stesso europarlamentare Mario Borghezio torna a Padova per partecipare a un convegno su cristianesimo e islam. La sede dell'incontro viene più volte spostata per motivi di sicurezza fin quando la scelta cade sulla Fiera che di fatto diventa un fortino circondato da almeno cento uomini delle forze dell'ordine. Via Tommaseo diventa una sorta di zona rossa chiusa completamente al traffico. Il Pedro organizza una contro-manifestazione che si conclude con gli scontri con poliziotti e carabinieri quando gli autonomi cercano di entrare in Fiera. Vengono sequestrati sacchi di pietre, scudi e spranghe. Cento i disobbedienti che, nei giorni successivi, vengono denunciati a piede libero per i disordini.

    24 SETTEMBRE 2006 -Duecento disobbedienti guidati dai leader Luca Casarini e Max Gallob manifestano in via Grassi contro il muro di via De Besi. Il complesso Serenissima viene blindato per impedire ai no-global di raggiungere la barriera anti-spaccio fatta costruire dal Comune. Dopo due ore il corteo cerca di entrare in via Anelli forzando un check-point. Polizia e carabinieri sono costretti a sparare diversi lacrimogeni per disperdere i violenti. Quattro "pedrini" vengono subito arrestati. Sette poliziotti e due funzionari della questura restano feriti. I manifestanti occupano il piazzale della Stanga dopo aver appiccato le fiamme a una striscia di benzina sull'asfalto. I cassonetti vengono rovesciati, fino alle otto di sera una delle principali porte di accesso alla città resta chiusa. Paolo Manfrin, presidente del comitato dei residenti, viene preso a pugni.

    20 OTTOBRE 2006 -Una quarantina di no-global arriva a sorpresa in via Anelli con l'obiettivo di abbattere il muro del complesso Serenissima. Davanti, però, i disobbedienti si trovano un cordone di poliziotti e carabinieri in assetto anti-sommossa. I manifestanti riescono comunque a rimuovere il check-point all'angolo di via Grassi utilizzando un furgone. Poi se ne vanno senza provocare incidenti.

    28 OTTOBRE 2006 -Oltre cinquecento aderenti a Forza Nuova sfilano per il centro. Contemporaneamente manifestano anche Pedro, Gramigna e Collettivo scienze politiche. Un giovane, scambiato per un no-global, viene aggredito in galleria Borromeo. Per tutto sabato pomeriggio la città è blindata.

    4 NOVEMBRE 2006 -In piazza Capitaniato vengono aggrediti il deputato di Alleanza Nazionale Filippo Ascierto, Enzo Vanzan, padre di Matteo, il militare morto in Iraq il 17 maggio di due anni fa in un attentato, e Orfeo Dargenio, presidente del circolo di An di Solesino. Si tratta di una vera e propria "missione punitiva". Il fatto accade intorno alle 23.30. Due ore prima un gruppo di autonomi aveva tentato di strappare le locandine dell'incontro che si stava svolgendo nella sala "Nassiriya" durante il quale An testimoniava la propria vicinanza alle forze armate. Gli organizzatori erano intervenuti e dopo qualche spintone e qualche insulto i no-global se n'erano andati. Poi erano arrivati quattro individui che avevano picchiato Ascierto, Vanzan e Dargenio e, successivamente, anche un vigile urbano che era intervenuto. Due responsabili erano stati denunciati, un terzo arrestato. Tutti personaggi con precedenti penali alle spalle e vicini al centro sociale Pedro.

    15 NOVEMBRE 2006 -Una quarantina di studenti del Collettivo di scienze politiche viene fatto sgomberare dall'università. Poliziotti e carabinieri sono costretti a usare le maniere forti. Intorno alle 19.30, gli autonomi bloccano via del Santo con alcuni cassonetti. Le forze dell'ordine non fanno nemmeno in tempo a caricare che i manifestanti si disperdono.

    17 NOVEMBRE 2006 -Alle 4.30 del mattino dieci litri di benzina vengono fatti scivolare sotto la porta di ingresso della sede di Forza Nuova all'Arcella. Le fiamme provocano danni all'ingresso e anche all'interno.

  2. #2
    lorenzo V
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    Predefinito ....a tutti quelli che

    Dedicato a tutti quelli che, a sinistra o a destra, sotto qualsiasi veste, in qualunque salsa, stanno cascando di nuovo nella strategia della tensione


    Non si scherza, non è un gioco
    sta arrivando Mangiafuoco
    lui comanda e muove i fili
    fa ballare i burattini

    State attenti tutti quanti
    non fa tanti complimenti
    chi non balla, o balla male
    lui lo manda all'ospedale

    Ma se scopre che tu i fili non ce l'hai
    se si accorge che tu il ballo non lo fai
    allora sono guai - e te ne accorgerai
    attento a quel che fai - attento ragazzo
    che chiama i suoi gendarmi
    e ti dichiara pazzo!...

    C'è un gran ballo, questa sera
    ed ognuno ha la bandiera
    marionette, commedianti
    balleranno tutti quanti

    Tutti i capi di partito
    e su in alto Mangiafuoco
    Mangiafuoco fa le scelte
    muove i fili e si diverte

    Ma se scopre che tu i fili non ce l'hai
    se si accorge che tu il ballo non lo fai
    allora sono guai - e te ne accorgerai
    attento a quel che fai - attento ragazzo
    che chiama i suoi gendarmi
    e ti dichiara pazzo!...


    C'è una danza molto bella
    tra Arlecchino e Pulcinella
    si riempiono di calci
    si spaccano le ossa
    Mangiafuoco sta alla cassa

    Mangiafuoco fa i biglietti
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    da norepo

  3. #3
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    Citazione Originariamente Scritto da lorenzo V Visualizza Messaggio
    Dedicato a tutti quelli che, a sinistra o a destra, sotto qualsiasi veste, in qualunque salsa, stanno cascando di nuovo nella strategia della tensione
    chi non conosce la vita politica padovana, mai l'ha vissuta e mai la vivrà sulla propria pelle, taccia!

  4. #4
    Vita Est Militia
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    Comunicato stampa venerdì 17 novembre 2006

    Oggetto: Vile attentato incendiario alla Federazione di Padova ad opera dei centri sociali


    Questa mattina alle 5.30 poco prima dell’alba ignoti infami dei centri sociali (c.s.o Pedro, via Ticino a Padova) hanno attaccato la Federazione prov.le di Forza Nuova, segreteria regionale del movimento. Gli attentatori hanno utilizzato della benzina (10litri e oltre) per appiccare le fiamme al portone blindato d’ingresso, riuscendo anche a far entrare il liquido infiammabile all’interno dei locali. L’incendio è stato tempestivamente domato dai vigili del fuoco accorsi sul luogo. I danni limitati ai due portoni d’ingresso, ad una macchinetta del caffè, ad alcune bandiere, ed altre suppellettili sono irrisori rispetto alla gravità dell’accaduto. Era infatti da dieci anni che a Padova non si registrava un attentato incendiario alla sede di Forza Nuova (nel 1996 in Via Viotti); e questo vile quanto sprovveduto gesto non rimarrà certamente un caso isolato ma riaprirà antiche ferite mai rimarginate. Forza Nuova a Padova ed in Veneto rappresentano la Destra radicale che ha sempre (e da sola) fronteggiato nelle piazze ed in ogni sede i rimasugli e gli eredi di Potere operaio, Autonomia Operaia financo delle Brigate Rosse. Siamo riusciti con l’orgoglio e l’onore che caratterizzano la Gioventù Tradizionalista Identitaria ad arginare l’arroganza e lo strapotere di questi sbandati che al di là dell’apparenza pseudo-rivoluzionaria non rappresentano altro che la parte residuale e marginale di un sistema di potere e corruzione che ha infiltrato le istituzioni pubbliche fino al midollo. La magistratura non li persegue, l’amministrazione pubblica li finanzia, l’intellighentia sessantottina del Bò li giustifica. Se pensano questi signori di spaventare Forza Nuova o ridurre in un serraglio gli spazi di accessibilità politica guadagnati dal radicalismo forzanovista in questi dieci anni di lotta quotidiana sbagliano di grosso. Le istituzioni non difendono i diritti di esistere al movimento? Bene, ci difenderemo da soli, ci difenderemo fino alla fine, senza fobie e/o timori reverenziali. Sappia l’attentatore comunista, che, questa notte non ha bruciato la porta della sede di Forza Nuova, ha bruciato invece la sua vita, ha messo un’ipoteca sulla sua tranquillità, sulla sua salute, sulla sua speranza. Padova non è Roma, né Milano, i nodi vengono sempre al pettine. Chi ha responsabilità in merito, sconterà la sua pena. Non avranno i compagni di che brindare: la sezione è già operativa, piena zeppa di militanti ideologizzati, incazzati e pieni di voglia di vivere, di vivere la militanza forzanovista contro tutto, contro tutti gli infami, i vigliacchi, i miserabili. Due parole sull’attentato: questo è forse il primo attentato della storia rivendicato prima di essere compiuto. Non più di una ventina di giorni fa l’ avvocato e consigliere comunale dei Verdi Aurora D’Agostino, referente politico del Pedro, Radio Sherwood ecc. aveva occupato un’intera pagina del più sinistramente esposto quotidiano cittadino con cruente dichiarazioni tese a minacciare l’attività di Forza Nuova presente con la nuova sezione nel quartiere Arcella. Detto fatto. Non è mancata, ad agire nella tenebra, la vigliacca mano incendiaria. Non credano questi mendicanti della sinistra di poter pacificamente seminare l’odio e il terrore ideologico standosene comodi dietro ad una scrivania. Quello che abbiamo da perdere noi questa città, Padova, l’ha già perso da molti anni: da quando il boia Toni Negri armava le stupide menti degli studentelli borghesi di Scienze politiche di un irrazionale e viscido odio ideologico. Forza Nuova non odia nessuno, neppure il più infame dei propri attentatori: rivendica esclusivamente la propria avversità a pratiche e condotte sterili nel pensiero quanto nella prassi. Non chiediamo né elemosiniamo la solidarietà del sindaco Flavio Zanonato e della sua giunta, colpevoli certamente di collaborazione pratica con i loro compagni dei centri sociali. Non si lamenti la sinistra di governo se l’esasperazione dei giovanili destra toccherà il punto più profondo, innescando legittime e vigorose reazioni tese a ristabilire gli equilibri e la vivibilità politica per tutti. Già da oggi proseguiamo imperterriti il nostro cammino di rivendicazione e lotta confidando esclusivamente nelle energie nostre e di chi ci ha sempre supportato, in primis la maggioranza silenziosa dei cittadini padovani, esausti e determinati nel condannare questa putrescente sinistra leninista. Senza fretta senza tregua.

    Il Coordinatore nazionale di Forza Nuova - Dr. Paolo Caratossidis

    Forza Nuova – Federazione di Padova “Ezzelino III Da Romano”, Segreteria Regionale del Veneto
    Via Dal Santo 4, Padova tel-fax: 049/7388499 padovafn@tin.itwww.forzanuova.org

  5. #5
    lorenzo V
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    Citazione Originariamente Scritto da Forzanauta Visualizza Messaggio
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  6. #6
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    Citazione Originariamente Scritto da "Caenazzo" Visualizza Messaggio
    Pestaggio a radio Sherwood, pietre contro il Gramigna
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    Robetta leggera insomma...

  7. #7
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    Citazione Originariamente Scritto da Forzanauta Visualizza Messaggio
    chi non conosce la vita politica padovana, mai l'ha vissuta e mai la vivrà sulla propria pelle, taccia!
    Come si fa a non quotarti!!!
    Alcuni fanno della cazzata la loro ragione di vita!
    Che tristezza!

  8. #8
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    Chi Semina Raccolgie Tempesta...!!!

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    la strategia della tensione?? stiamo parlando d'altro Lorenzo...
    prima l'attentato di Roma,poi Padova..mi chiedo cosa faresti tu se ti bruciassero il portone di casa o ti mettessero una bomba sotto la sede..certo,nervi saldi,ma non tutti reagiscono allo stesso modo..
    io credo che Forza Nuova abbia piu' volte dimostrato di capire le situazioni e di mantenere la lucidita' necessaria per non farsi coinvolgere in una guerra fra bande..anche questa volta sara' lo stesso...

  10. #10
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    Il messaggio è rivolto a tutti i signor Gallob di tutte le città: il tempo di scherzare è finito.

 

 
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  5. EH! collezione autunno-inverno
    Di DD nel forum Fondoscala
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