Originariamente Scritto da
antonio
brutta calligrafia ? come puo' scrivere una cosa del genere, dal momento che calligrafia significa bella grafia?
POsso convenire sul fatto che molti medici non hanno una bella grafia, ma occorre anche dire che molti si stanno dotando di pc e stampante, dimodoche' non vi siano problemi interpretativi e possa anche conservare traccia delle prescrizioni: e' cosa giusta infatti che sia possibile eseguire un'analisi statistica sulle stesse e valutarne l'andamento temporale e l'appropriatezza rispetto alla diagnosi: ad oggi troppi pazienti reduci da eventi ischemici cardiaci e cerebrali non praticano terapia con antiaggreganti piastrinici e molti pazienti diabetici non praticano terapia con statine ossia con farmaci ipolipemizzanti che si sono rivelati efficaci nel prevenire eventi ischemici nei soggetti diabetici, a prescindere dall'assetto lipidico.
Il rifiuto del generico da parte del paziente , appurata la bioequivalenza, non e' ovviamente supportato da argomentazioni razionali e dunque non si vede perche' lo Stato debba farsi carico delle sue bizzarre preferenze.
Questo ovviamente non preclude l'accesso al non generico, semplicemente il paziente dovrebbe pagarselo di tasca sua, perche' con il mancato risparmio che si vorrebbe addossare allo Stato pretendendo il non generico, si preclude l'accesso alle cure ad altri cittadini egualmente bisognosi.
E' un discorso anche e sopratutto di equita', di responsabilizzazione nell'utilizzo efficiente di pubbliche risorse.
Se tu pretendi, senza valida motivazione scientifica, di prendere il farmaco che costa di piu', magari il doppio del generico, a spese del SSN, e' chiaro che si realizza uno spreco di risorse che potrebbero invece essere utilizzate per curare un'altra persona che ha lo stesso tuo bisogno di quel principio attivo.