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  1. #11
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    Citazione Originariamente Scritto da antonio Visualizza Messaggio
    brutta calligrafia ? come puo' scrivere una cosa del genere, dal momento che calligrafia significa bella grafia?
    POsso convenire sul fatto che molti medici non hanno una bella grafia, ma occorre anche dire che molti si stanno dotando di pc e stampante, dimodoche' non vi siano problemi interpretativi e possa anche conservare traccia delle prescrizioni: e' cosa giusta infatti che sia possibile eseguire un'analisi statistica sulle stesse e valutarne l'andamento temporale e l'appropriatezza rispetto alla diagnosi: ad oggi troppi pazienti reduci da eventi ischemici cardiaci e cerebrali non praticano terapia con antiaggreganti piastrinici e molti pazienti diabetici non praticano terapia con statine ossia con farmaci ipolipemizzanti che si sono rivelati efficaci nel prevenire eventi ischemici nei soggetti diabetici, a prescindere dall'assetto lipidico.
    Il rifiuto del generico da parte del paziente , appurata la bioequivalenza, non e' ovviamente supportato da argomentazioni razionali e dunque non si vede perche' lo Stato debba farsi carico delle sue bizzarre preferenze.
    Questo ovviamente non preclude l'accesso al non generico, semplicemente il paziente dovrebbe pagarselo di tasca sua, perche' con il mancato risparmio che si vorrebbe addossare allo Stato pretendendo il non generico, si preclude l'accesso alle cure ad altri cittadini egualmente bisognosi.
    E' un discorso anche e sopratutto di equita', di responsabilizzazione nell'utilizzo efficiente di pubbliche risorse.
    Se tu pretendi, senza valida motivazione scientifica, di prendere il farmaco che costa di piu', magari il doppio del generico, a spese del SSN, e' chiaro che si realizza uno spreco di risorse che potrebbero invece essere utilizzate per curare un'altra persona che ha lo stesso tuo bisogno di quel principio attivo.
    Egregio,

    io non so che razza di medico sia Lei e poco mi interessa. Di certo io conosco il mio e quello dei miei genitori: entrambi dotati di computer, ci mancherebbe... ma se gli chiedi di misurarti la pressione uno storce il naso e l'altro chiama l'infermiera.

    Entrambi, però, posseggono una velocità fulminea nel prescrivere ogni sorta di analisi. Già che ci siamo facciamo anche questa, dice il mio... e giù a scrivere ricette. Col computer, ovvio... (e a me va anche bene perché poi gli vendo le cartucce per la ink-jet ma non diciamolo in giro, dài...)

    Lei crede che tutta questa solerzia nel proporre analisi e consigliare farmaci non generici sia nell'esclusivo interesse del paziente?

    Credo di no... Ed è inutile che Lei venga a parlare di etica e di morale.

    PS: Magari non conta nulla ma il mio "medico di base" è tesserato DS.

    Circa la Sua frase finale è evidente che Lei, pur partendo da considerazioni condivisibili, si lascia poi trasportare dall'ideologia (comunista ?) perché dimentica un aspetto basilare per qualunque cittadino italiano: la libertà di scegliere il tipo di cura che preferisce.

    Saluti.

  2. #12
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    Tutto "troppo" giusto, dottore...

    Nell'ipotesi che il comportamento professionale ed etico dei Suoi colleghi sia limpido e cristalino e non nasconda invece (cosa che Lei si rifiuta di considerare) qualche inconfessabbbbile interesse "particolare"... Mica il conflitto di interessi ce l'ha solo Berlusconi, Sa? Ha voglia...

    Insomma... La storia dei farmaci generici non l'ha inventata il Gufo: se ne discute da qualche anno. Solo che Lei tempo fa giustificava il ricorso ai farmaci "normali" per via del dosaggio diverso degli eccipienti. Adesso ha cambiato idea.

    E allora i casi son due: o Lei è un bastian contrario e quindi non serve discutere... oppure si è prontamente adeguato alle "direttive supreme" e allora, oltre che presuntuoso, è anche pericoloso. E quelle che Lei definisce "opportunità" per i pazienti non sono altro che discriminazioni.

  3. #13
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    Citazione Originariamente Scritto da antonio Visualizza Messaggio
    io dico che e confermo che, appurata la bioequivalenza, chi agisce nel pubblico deve prescrivere il generico.
    Deve?

    E se per caso una volta "appurata la bioequivalenza" non si adegua che facciamo? Lo cacciamo a pedate?

    L'ho detto che Lei è pericoloso...

  4. #14
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    Ottima proposta quella di Catricalà, avanti così.

  5. #15
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    Per una volta sono sostanzialmente d'accordo con il signor Antonio. Non credo però che chi vuole il farmaco normale (a volte ci sono ragioni razionali "non mediche", ad esempio "il colore" delle pillole in anziani che prendono quintali di farmaci diversi e sono abituati a distinguere "le pastiglie" da caratteristiche "insignificanti" come forma, colore, confezione) debba pagarselo, bensì, come mi pare già avvenga, pagare semplicemente la differenza fra il costo del farmaco "di marca" e quello del "generico".

    Saluti liberali

  6. #16
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    Citazione Originariamente Scritto da antonio Visualizza Messaggio
    Quanto al conflitto di interessi le faccio sommessamente osservare che e' ben strano che lei invochi il "conflitto" di interessi, perche' forse non sa che un primario ospedaliero non puo' diventare sindaco (pena la decadenza, vedi caso ravaioli), ma un imprenditore titolare di pubbliche concessioni e' stato capo del governo e ha potuto legiferare pro domo sua come non sarebbe possibile in alcun paese che voglia dirsi democratico e liberale.
    Quindi casca proprio male.
    Ma cosa c'entrano i primari... stiamo parlando di medici generici, di base.

    Lei ritiene che siano estranei a qualche piccolo compromesso con le case farmaceutiche? Buon per Lei... Io ho qualche dubbio.

  7. #17
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    Citazione Originariamente Scritto da antonio Visualizza Messaggio
    noooo, si attuano i controlli (sta diventando sempre piu' facile: benedetta informatica!) e si fa pagare la differenza al medico prescrittore.
    molto piu' "efficace"
    Interessante... Esiste già una legge o una PdL in questo senso oppure siamo ancora nella fase delle proposte da mondo del Papalla?

    E poi chi effettua i controlli?

    Senta un po' cosa dice oggi il mitico Cacciari: "E' arrivato il momento di fare chiarezza. E di sapere chi ha deciso cosa..." Ma nomi e cognoni, nisba!

    E Lei vorrebbe rivoltare il mondo come un calzino? Suvvia, doc...

  8. #18
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    Citazione Originariamente Scritto da Pieffebi Visualizza Messaggio
    Per una volta sono sostanzialmente d'accordo con il signor Antonio. Non credo però che chi vuole il farmaco normale (a volte ci sono ragioni razionali "non mediche", ad esempio "il colore" delle pillole in anziani che prendono quintali di farmaci diversi e sono abituati a distinguere "le pastiglie" da caratteristiche "insignificanti" come forma, colore, confezione) debba pagarselo, bensì, come mi pare già avvenga, pagare semplicemente la differenza fra il costo del farmaco "di marca" e quello del "generico".

    Saluti liberali
    Purtroppo il "dottore" oltre che cambiare immotivatamente opinione (cosa del tutto lecita, intendiamoci...) spinge il ragionamento su posizioni a mio avviso estreme senza spiegarci chi e come decide se un generico ha le stesse proprietà medicali di un farmaco normale.

    Tra l'altro basando i ragionamenti su una presunta etica professionale.

    Come se non fossimo al corrente degli intrallazzi ai danni dell'erario provocati da farmacisti e medici compiacenti con l'emissione di ricette false o il consiglio di ricoverarsi in certe cliniche private.

  9. #19
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  10. #20
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    Ma guarda che bello... Sul sito sopra segnalato ho fatto qualche prova.

    AULIN - Principio Attivo NIMESULIDE: 22 denominazioni generiche, 3 paginate di dati

    ASPIRINA - Principio Attivo ACIDO ACETILSALICILICO - Zero denominazioni generiche (che strano...)

    Proviamo con qualche farmaco "vero", di quelli indispensabili ad una certa età...

    CARDURA (serve per abbassare la pressione) - Principio Attivo NON DICHIARATO - Zero denominazioni generiche

    MODURETIC (serve per fare pipì e ridurre la ritenzione idrica) - Principio Attivo NON DICHIARATO - Zero denominazioni generiche

    ????????????????????????????????????????

    Ma ... dottore! Magari io non me ne intendo e sono iniorante...Ma non è (per caso) che 'sta storia dei "generici" è tutta una bufala? Nel senso che forse i farmaci importanti ed essenziali non compaiono tra i generici?

    Qui c'è una tabella che elenca 83 farmaci generici: quanti di questi sono da considerarsi importanti o essenziali?

    Le sarò grato per una breve risposta.

 

 
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