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  1. #11
    Fu fgc.adelfia
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    Citazione Originariamente Scritto da Ricky-PdCI Visualizza Messaggio
    Lo so...era meglio se partecipava a qualche fumosa manifestazione rosapugnina...

    Perchè manifestare per i diritti di un popolo quando ci si può fare 2 canne?
    comunque si possono fare entrambe le cose...

  2. #12
    Comunista e Ateo
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    Citazione Originariamente Scritto da fgc.adelfia Visualizza Messaggio
    comunque si possono fare entrambe le cose...

  3. #13
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    Predefinito Baloccarsi Con Centro, Destra E Sinistra

    Quesiti italiani

    Può una società continuare a baloccarsi per decenni, confusa, leggera, teorica, al gioco dei tre cantoni (destra, sinistra e centro), senza rendersi conto:

    • di essere sull’orlo del burrone latino-americano?
    • di non avere più Regole ne Valori né un sistema giudiziario ordinato, rispettato e funzionante? né una struttura dello stato affidabile e efficiente ?
    • di non avere un Patto Sociale, che pure è la base primaria di tante società funzionanti della U.E.?
    • che è illusorio aspettarsi di essere competitivi nel villaggio globale se la mentalità, cambiata, ha perso il realismo, la serietà, la capacità di lucida riflessione?
    • che una vita sociale costellata di emergenze ed anni di insuccessi è inevitabile in un contesto ove il merito e l’impegno sono stati sostituiti dalla lottizzazione, dalla sussistenza che padrini o poteri occulti cercano di organizzare per congreghe, cordate, clans e confraternite?
    • che, nei casi di incompatibilità fra le cordate, i clans e il Paese, pochi sono quelli che tutelano la collettività (per l’irresponsabilità diffusa nel pubblico, per l’ inesistenza di interessi nazionali), mentre sono in moltissimi a tutelare gli interessi di parte?

    Può una società dissennata, nel giocare a destra e sinistra, non capire che nel Paese fra i più corrotti di Europa è un suicidio non parlare di lotta alla corruzione? Non vedere che la disinvoltura sugli sprechi sociali genera cali di competitività? Puo’ sperare di essere competitiva in Europa, lavorando con le inefficienze italiane? Ci si può aspettare che i meccanismi di funzionamento della società migliorino, se il criterio di selezione della classe dirigente pubblica usa la cooptazione per omertà e comparaggio?

    La stampa recente

    I commenti di Repubblica (23-8), alle dichiarazioni di Monti: "Che a questi maestri si sia aggiunto un tecnocrate prestigioso come l'ex commissario europeo Mario Monti può essere interpretato in primo luogo come l'esito di una diagnosi infausta sull'Italia contemporanea. Il Paese non ce la fa. Lo schema politico bipolare nemmeno".

    Io direi: "pensare che il Paese possa farcela, nelle attuali condizioni, è una fatua illusione, indipendentemente dal proporzionale o maggioritario”.

    Ho osservato infatti la società italiana per più di dieci anni, durante i quali le sue evoluzioni negative sono state piuttosto rapide. All'inizio cercavo le differenze nei rapporti sociali fra Italiani ed europei; alla fine ho trovato una dozzina di cause delle inefficienze italiane, le quali sono in grande progressione: sprechi in aumento e bilancio nazionale - di conseguenza - divenuto un colabrodo. Quanti ministri dell’ economia bisognerà cambiare per arrendersi all’ evidenza: non ci sono gli strumenti in Italia per stare dentro il limite del 3 % ?

    Se il centro non funzionava, se il maggioritario non funziona, ci sono delle ragioni che nessuno dice: "tutte le evoluzioni negative di un Paese lasciato logorarsi, scassarsi, ruzzoloni, per mancanza di chiarezza mentale (nel sociale), di organizzazione, di impegno con enormi carenze nell’istruzione pubblica. E con tutte le assurdità elencate nel testo "Fiera delle fatue illusioni". Il guasto sociale diffuso nel Paese è enorme e generatore del guasto politico. Si tratta di incapacità di gestione, causata da gaps sociali profondi e crescenti che si possono riconoscere soltanto nel confronto con l'Europa.... (v. testi: “La Barca va...” e "Divaricazione da Europa").

    Baloccarsi tra destra, centro e sinistra

    Qual è l’interesse nel continuare a baloccarsi per anni sulle scelte fra proporzionale e maggioritario, fra destra, centro e sinistra, visto che la politica italiana va avanti con queste nuove abitudini:
    • qualsiasi coalizione che si propone di governare prepara un programma sommario che, poi, in gran parte disattenderà, dato che l’attività politica è improvvisata e legata più alle emergenze che alla fedeltà al programma. La coerenza non è certo il pane quotidiano della politica italiana, invece lo sono la demagogia, l’ipocrisia, l’irresponsabilità, l’ incapacità.
    • il tasso di successo e di realizzazione dei programmi pubblici nazionali promessi è divenuto, nel Paese della chiacchiera facile, piuttosto deludente. Non sorprendente in un Paese ove la vita sociale va avanti “alla giornata”.

    Un approccio serio dovrebbe essere:

    a) rendiamo il Paese gestibile, dopo un’analisi seria, ed inseriamo tutti quei bastoni e carote che sono necessari per avere successo, cioè torniamo alla normalità
    b) una volta europeizzata la società ed aver oliato i suoi meccanismi (anche quelli mentali), sarà allora realistico parlare di destra, di centro o di sinistra.

    La Situazione

    I politici discutono, inventano, litigano , litigano, ma …… non concludono. E come potrebbero concludere se li abbiamo selezionati con i criteri della cooptazione e del comparaggio ?
    I politici, nella loro caotica Commedia dell'Arte, possono solo anticipare o ritardare un po' il terzo mondo. Nulla di costruttivo ci si può' aspettare da loro, a parte la confusione o le leggi ad personam.......... Solo pochi politici illuminati e imprenditori seri possono, forse, riparare i danni enormi di una società, che non ha né METODO né CAPACITA’ DI RIFLESSIONE E DI FUNZIONAMENTO CONCRETI.

    Il terzo mondo è in agguato, sta lì che aspetta. Normale, se non abbiamo metodi di discussione e costruzione sociale (v. allegato "Metodi e Risultati"). Normale, se non abbiamo le Regole. Sì, certo, tanti Italiani senza realismo dicono che le Regole ci sono. (v. il testo “Regole e Confusione"). Ciò è vero, sulla carta,... ma che regole sono quelle che disciplinano un sistema dove la percentuale dei delitti impuniti è passata in pochi anni dal 70 % al 82 % ?


    DEPRESSIONE ITALIANA

    La depressione della società italiana esisteva in fieri ben prima del '95. Gli Italiani non potevano accorgersene, visto che la mentalità italiana attuale (accettare tutto, adattarsi, non capire, non fare riflessioni lucide) non permette né di ideare strategie né di "disegnare il proprio futuro". La prova: la società italiana vive alla giornata da almeno un lustro. Mentre nel resto della U.E. molti fanno programmi e strategie ....nella società italiana quello che era attivismo costruttivo degli anni ' 60 si è ora mutato in incapacità sociale. Che continuerà a produrre danni, se non ci svegliamo. Le energie, quelle ci sono sempre, solo che hanno cambiato obiettivo: l’obiettivo attuale è la CONFUSIONE !

    LA BABELE E’ SCONTATA IN UN PAESE SENZA REGOLE, SENZA VALORI, SENZA SERIETA’, SENZA METODI DI COSTRUZIONE SOCIALE CHE FUNZIONINO.

    A futura memoria: se non iniziamo subito una riflessione urgente, dopo la testimonianza di emigrati come me, sugli enormi gaps fra una società latino-americana e la U.E., l’Italia rischia di passare il punto di non ritorno, verso la china del sottosviluppo.

    L'URGENZA
    1. In una situazione cosi rovinosa, l'unica cosa lungimirante è la presa di coscienza della situazione. Occorre farla subito, cosi: confrontarsi con l'Europa, trovare - dati alla mano - tutto quello che non sappiamo fare in Italia (v. il testo. "La Barca va..").
    Per definire una lista realistica di molti nostri insuccessi, sono pronto a fare una presentazione (a Monti, a Prodi, ad un giornale) delle CAUSE delle inefficienze italiane che non permettono alcuna ripresa della Società e dell'economia se non cambiamo tutte le ruote scassate !

    2. Una volta conclusa l'analisi a paragone con l'Europa, conseguenza necessaria sarà un tavolo di discussione. Se il tavolo è bene organizzato, se esclude i politici ed include esperti sociali, potremo giungere a conclusioni realistiche, per esempio:

    a) misure urgenti, fra cui una buona pedagogia, per rendere un Paese di anarchici capace di costruzione sociale;
    b) alleanze da cercare fuori della politica, per europeizzare il Paese;
    c) preparazione di un messaggio al Paese, necessario per rispondere agli attacchi che probabilmente faranno alcuni politici quando verrà fuori il tessuto logoro della società italiana e quando si capiranno due cose. Quali sono gli strumenti: i) generatori di degrado, di cui il Bel Paese abbonda e ii) quelli necessari per gestire seriamente un Paese, inesistenti.

    3. Non si può prevedere quali saranno le conclusioni della discussione. Ma mi aspetto che, se la discussione avrà come obiettivo quello di definire le condizioni per rendere il Paese governabile e l’economia competitiva (ci vuole qualche anno di lavoro serio), probabilmente una conclusione potrà essere: il Bel Paese non ha altre alternative oltre le seguenti:

    - organizzare, dopo un'analisi sociologica sulle cause del degrado; un appello al Paese che dica: "Eliminiamo le cause del degrado. Scegliamo di diventare seri, come il resto della U.E." Definire il programma di europeizzazione della società.
    - oppure accettare il sottosviluppo, ma essendo coscienti a cosa si va incontro: la strada per il sottosviluppo sarà percorsa rapidamente, con incoscienza e confusione, cioè col solito sistema.

    Antonio Greco
    angrema@wanadoo.fr

    I testi menzionati sono su:

    http://angrema.blogspot.com
    www.accademiaonline.net (le lettere dei mesi precedenti sono nell’archivio del sito, argomento “società”)
    http://angrema.blogspot.com.blog.kat...gressoangrema/

  4. #14
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    Citazione Originariamente Scritto da kanekorso Visualizza Messaggio
    non sono i 4 polli (gentaglia) da spennare ma chi a tavolino decide queste provocazioni. come già detto la gente è stufa di questa anarchia metropolitana guidata da patentati.

    il credere di fuorviare con questi gesti altre problematiche è uno sbaglio che prima o poi si farà sentire.

    non è più tollerabile che una manifestazione così becera e squallida sia permessa e la colpa non è da cercare fra gli ( imbecilli....avete detto voi) ma fra chi siede nel governo di sx e crede che tutto sia lecito fare persino offendere i caduti di NASSYRIA.
    questo non è stato un passo falso è stato VOLUTO e delle conseguenze cari signori prima o poi dovrete rispondene!

    - io stò sempre con chi difende e muore per la MIA/NOSTRA patria. non stò in casa se non mi piace......koglioni andate in palestina,afganistan,pakistan,irak,cina,cuba a fare le vostre kazzate se avete le palle.


    Grazie , sicuramente il tuo pensiero è quello della maggiranza silenziosa . Sarebbe ora che questa maggioranza fosse meno silenziosa e accomondante e cominciasse a dare calci nel culo ( politici ) a questa gentaglia .

  5. #15
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    E' quello che cerco di fare col mio saggio che uscirà in gennaio.

    Metto qui un sommario. Se la cosa vi piacesse, contattatemi chiedendomi che vi avvisi dell' uscita due sett. prima.




    Parigi, dicembre 06

    (SAGGIO CHE SARA’ PUBBLICATO IN GENNAIO 07 DA SOVERA)

    1. SOMMARIO

    TITOLO: Quale futuro per l’Italia e la Francia: sviluppo o sottosviluppo ?
    Lo Stivale sta scivolando... E la Gallia, ci resta a galla ?

    Autore: Antonio Greco

    L'autore, un italiano che vive a Parigi dal 1982, ha girato l'Europa in lungo e in largo per 30 anni, per motivi professionali. Da ingegnere e negoziatore, ha lavorato gomito a gomito con francesi, tedeschi, scandinavi, americani, etc.

    Nel corso degli anni constatò che i diversi comportamenti si riflettevano negli incontri professionali. Gli era parso perciò interessante esaminarne l'impatto sull'efficacia nel lavoro. Col tempo due convinzioni gli sono apparse chiare :

    - l'Italia sta trasformandosi in un Paese "in via di sottosviluppo", anziché imporsi nell'agone europeo per la sua creatività;

    - l'economia francese potrebbe sensibilmente aumentare le esportazioni dei prodotti della sua industria, la quale si giova di un innegabile savoir faire scentifico e industriale, se sviluppasse la creatività e la flessiblità, qualità tanto comuni in Italia, e abbandonasse certe abitudini diffuse, ormai superate alla fine del millennio.

    Nel cursus scolastico dei suoi figli egli ha potuto osservare con attenzione il sistema scolastico francese. Ciò gli ha permesso di individuare i legami fra la didattica francese, che é praticamente fuori dall'Europa, certi comportamenti desueti diffusi nel Paese e le limitate capacità transalpine in campo commerciale. Tali lacune si riflettono negativamente in un contesto di competizione economico europeo e mondiale.

    L'Europa unita ha cominciato il suo percorso verso i mercati mondiali, portandosi dietro grossi punti interrogativi :
    - come conciliare il cervello di un francese con il cuore di un italiano ?
    - sarà sempre difficile inseguire l'economia tedesca o ci saranno altre
    locomotive in Europa ? Se sì, quali ?
    - chi riuscirà ad acquisire, come gli anglosassoni, una visione sempre
    distaccata e pragmatica e le loro capacità di strategia ?

    L'economista tedesco Ralf Dahrendorf scrisse in un articolo sull'Unione Europea : "E da Londra, quasi esclusivamente, che soffierà il vento innovatore che animerà l'Europa". Lo stesso Dahrendorf pone l'accento sul fatto che a Bruxelles "gli Eurocrati passano la maggior parte del tempo a discutere argomenti di interesse limitato. Essi si chiedono se sia meglio occuparsi della dimensione delle reti per la pesca, più che dibattere di questioni sociali e politiche (ad es. disoccupazione ed esclusione sociale, politica estera, immigrazione, competitività, etc?)"

    I Paesi gestiti da governi forti e stabili, come la Francia caratterizzata da un potere centralizzato, vedono il ridimensionamento dei loro poteri sull'economia. Devono dunque sperare che quest'ultima sia solida e manifesti capacità d'iniziativa e flessiblità adeguate, in modo da reagire agli imperativi dei mercati.

    L'autore analizza i motivi per cui :

    - l'Italia é l'unico fra i Paesi industriali dell'Unione Europea ove esiste una spaventosa divaricazione fra i diritti dei cittadini esistenti sulla carta e la loro applicazione pratica ;
    - in molti campi (specialmente nel pubblico) l'Italia sociale é indietro agli altri Paesi dell'Unione ; ad esempio in altri Paesi le autorità definiscono per tempo le strategie, pianificano e realizzano gli interventi strutturali in modo organico, mentre in Italia ci si limita a reagire alla giornata ai problemi del giorno, spesso troppo tardi per risolverli o condizionarne gli sviluppi ;
    - la diffusione dell'échec scolastico e la violenza manifestata dagli alunni (di livello anormalmente elevato in Francia) sono legati alla pedagogia francese, frustrante e poco efficace ;
    - l'attidudine francese a organizzare in modo efficace piccole e grosse strutture é, al contrario, una qualità rara in Italia, dove l'importanza dell'organizzazione é troppo spesso ignorata (gli industriali italiani sono noti all'estero per essere incapaci di rispettare i tempi liberamente concordati !).

    Il saggio chiude l'analisi sugli aspetti di cultura e comportamento che hanno un impatto sull'economia, con delle valutazioni che mirano :

    - a suggerire agli Italiani di europeizzare i loro comportamenti sociali, allo scopo di evitare all'Italia un futuro di sottosviluppo e per portare la vita amministrativa e politica nazionale agli stessi livelli già raggiunti negli altri Paesi dell'Unione Europea.
    - a sollecitare i Francesi ad adattare il loro sistema educativo ai bisogni di oggi, a ridurre i fallimenti scolastici e migliorare la competitività di coloro che saranno i quadri di domani.

    Una lettura attenta di quest'analisi comparativa mostrerà in filigrana tutto l'interesse e i vantaggi di una collaborazione tra Francesi e Italiani. E necessario, per ciò fare, una riflessione seria, senza scappatoie e con una reale volontà di progresso, sulle caratteristiche culturali e sociali di ciascuno dei due Paesi. Essa é impostata e discusa dall'autore. Una possibile collaborazione italo-francese sarebbe la strada migliore e più sicura che permetterebbe ai due Paesi di eliminare degli handicaps per conquistarsi un posto di primo piano nel corso dell'avventura delle economie europee.

    Questa prospettiva di sinergie franco-italiane non é utopica in quanto :

    - permetterebbe agli Italiani di usare come modello l'efficacia francese in materia di gestione pubblica e servizi statali ;
    - permetterebbe ai Francesi di arrivare, con la modifica dei metodi di insegnamento, ad essere, anche loro, flessibili e creativi.


    Antonio Greco ANGREMA@wanadoo.fr

    2.
    MOTIVAZIONI PER UN SAGGIO

    PERCHE IL SISTEMA ITALIA HA TANTE STROZZATURE E NON PERMETTE IL DECOLLO ECONOMICO ?
    QUALI LE RAGIONI PER CUI, IN AMBITO U.E., SOLO IN ITALIA ESISTE UNA ENORME FORBICE FRA I DIRITTI DEI CITTADINI FORMULATI DALLE LEGGI E LA LORO REALIZZAZIONE PRATICA ?
    !

    Ecco gli INTERROGATIVI chiave sul sistema Italia di inizio secolo :

    • Perché l’Italia é l’unico fra i Paesi della U.E. ove :

    ^ il cittadino ha una probabilità molto bassa che lo Stato risponda alle sue
    esigenze, in modo tale da mettere in pratica i diritti di cui gode sulla carta?
    ^ l’orario dei treni é oggetto di scommessa ?

    - Quali sono i motivi per cui l'Italia è l'unico tra i Paesi della U.E. ad avere un'altissima percentuale di evasori e di sperequazione fiscale?

    - Perchè mentre in Germania, Olanda e Francia il cittadino puo’ facilmente avere risposta veloce alle sue necessità amministrative, anche per corrispondenza; in Italia invece le reazioni degli enti responsabili sono lente o nulle, spesso insoddisfacenti, per cui é consigliabile l’intervento di un una “conoscenza” o di un’agenzia perché il cittadino abbia cio’ che gli spetta ?

    - Quali i motivi per cui, mentre negli altri Paesi dell'Unione un problema di interesse nazionale può essere affrontato, discusso e risolto in Parlamento nel giro di pochi mesi, in Italia troppo spesso si discute a lungo senza arrivare a soluzione, anzi spesso si accantona il problema ? Perchè in Italia molte proposte di legge al parlamento sono accantonate senza discussione e senza una chiara risposta positiva o negativa?

    - Per quali motivi l'Italia esporta negli altri Paesi dell'Unione un gran numero di malati più o meno gravi e non è capace di inventare un'assistenza sanitaria nazionale al livello di quella tedesca o francese ?

    - Perchè gli altri Paesi della U.E. che si trovano a Nord delle Alpi studiano, analizzano e definiscono per tempo le strategie nei campi ritenuti di interese primario, mentre in Italia spesso i governi si limitano a reagire alla giornata ai problemi che via via si presentano, in genere troppo tardi per condizionarne gli sviluppi?
    - Perché gli Italiani hanno difficoltà a gestire le discussioni in larghi gruppi e ad organizzare grossi e medii sistemi, colla stessa efficacia degli altri cittadini della U.E. ?
    • I servizi geologici nazionali non sono stati capaci di portare a termine in 110 (centodieci) anni la carta geologica del territorio nazionale. Eppure l'Italia é il terzo Paese nella classifica di quelli esposti a rischio di catastrofi naturali. Quali i motivi di tutto cio’ ?

    • Per quali motivi :
    ● all’inizio del secolo esiste spesso nella vita sociale italiana tanta incertezza, che rende difficile e la vita del cittadino e la definizione di programmi ?
    ● perché gli Italiani, che hanno qualche difficoltà nella competizione globale, non hanno ancora adottato come critero generale ed esteso il culto del merito e della responsabilità personale ?
    • gli Italiani qualificati che emigrano sono stimati nei Paesi ove lavorano, hanno successo, mentre gli Italiani che giocano in casa per avere un successo personale hanno spesso bisogno di un referente? perché essi lavorano a un livello troppo basso nei servizi e strutture pubbliche ?
    • i rappresentanti governativi italiani sono raramente ascoltati o consultati in
    questioni di interesse europeo o mondiale?
    • in Germania, in Francia ed in altri Paesi europei le leggi e i regolamenti sono
    chiari, ove invece in Italia troppo spesso occorre discuterne l’interpretazione o consultare un esperto ?
    ● nei programmi dei governi italiani ci sono spesso rilevanti scostamenti fra gli obiettivi strombazzati e i risultati ottenuti ?
    • I Romani furono maestri del diritto; ma l'Italia é forse il solo Paese dell’Unione ove la % dei delitti puniti é spaventosamente bassa, nonostante che la nostra polizia sia notevolmente stimata a livello europeo. Per quali motivi la dicotomia ?

    • Perché l’Italia é l’unico dei Paesi dell’Unione ove esiste una spaventosa divaricazione fra i diritti esistenti sulla carta e la loro realizzazione pratica ?

    - Per allontare dal futuro italiano lo spettro di divenire un Paese del terzo mondo é meglio una buona riforma di ingegneria istituzionale o una seria e diffusa presa di coscienza nazionale e successivi, anche se difficili, cambiamenti ? Gli illusi credono che la prima soluzione sia sufficiente. Nell'ipotesi che la seconda opzione sia migliore, da chi essa andrebbe gestita per essere efficace?

    - Perchè un giovane francese sarà probabilmente un potenziale ottimo direttore di una banca o di una catena di ipermercati, e non un italiano?
    - Perchè un un giovane italiano sarà probabilmente un futuro ottimo direttore commerciale alle esportazioni o un imprenditore capace di inventare nuove attività industriali ? Perché non un francese?
    - Perché i treni tedeschi, francesi, olandesi sono sempre in orario ed hanno un tasso di incidenti bassissimo ? e non quelli italiani ?
    - Perché la omertà e la criminalità sono diffuse in tutte le strutture pubbliche italiane, e non in quelle tedesche o inglesi ?
    - Perché le ottime potenzialità scientifiche e organizzative esistenti in Francia non possono essere usate appieno, nella competizione del villaggio globale ? Come gli Italiani potrebbero aiutare i Francesi ?

    Cercate le risposte a tali domande “sociali” ? Teniamo conto che solo dal di fuori dell’Italia si puo capire per quali ragioni il Paese continua a degradarsi ed ha speranze limitate di avvicinarsi al resto della U.E. Le persone che, con falsa sicurezza, preferiscono non riflettere sulle cause del degrado italiano non hanno interesse per il futuro dei proprii figli.

    Il saggio “Francia e Italia, due Paesi europei ? Forse, un giorno.....se...”, che é stato pubblicato su Internet per quattro anni, presenta una testimonianza necessaria per permettere una riflessione sulla divaricazione fra Italia e Europa, che appare in aumento. Sulla base di paragoni fatti da chi ha viaggiato l’Europa per 30 anni e vive in Francia da 20 anni. Si tratta di un’analisi cruda della situazione e di una proposta per portare il Paese al livello europeo.



    Antonio Greco
    ANGREMA@wanadoo.fr


    3. DALL’ INTRODUZIONE AL SAGGIO

    Come é sistemata la Francia nell’Unione Europea ? E l’Italia se la cava ?
    Questo saggio cerca di trovare le giuste risposte, in base alle esperienze fatte da chi, per trent’anni, ha lavorato e viaggiato in Europa.

    Le osservazioni e i paragoni fatti nei varii Paesi europei erano all’inizio esperienze inconsce, di chi accetta la differenze in Paesi diversi e non si chiede da dove esse vengono e a cosa esse portano. Finché non sono accaduti, davanti agli occhi dell’autore, alcuni fatti particolari che hanno attirato la sua attenzione per le differenze che mettevano in luce.

    Prendere il “treno più auto” varie volte sul percorso Milano-Parigi. Dormire in vagone letto, dopo una cena semplice al self-service su rotaia. Svegliarsi nella campagna francese, pulita, ordinata, ma senza anima. Scendere dal treno a Parigi e seguire i cartelli per la caffetteria. Le ragazze dell'accueil, bionde e in grembiulino rosa, indicano il settore ove le tavole sono pronte e il caffé é fumante. Con croissants.

    Tutti i passeggeri sono rifocillati velocemente, mente una voce suadente li avverte che, dopo la colazione, ci si sposta in terrazza, ove ad ognuno sarà servita, sbarcata dal treno, la propria auto, come se fosse un secondo croissant.

    Lo stesso viaggio, treno più auto, in senso inverso. In arrivo a Milano la mattina, i passeggeri sbarcati dal treno cercano le indicazioni, inesistenti o ben nascoste, per sapere dove farsi servire il caffé, promesso dal tagliandino ricevuto in treno. Si trova infine il bar, in cima ad una scala stretta, troppo stretta per tutta la massa dei passeggeri di un treno internazionale. Chi é stato già servito é costretto a scendere per la stessa scala, sgomitando fra chi in senso inverso, cerca di salire nonostante la calca. La quale é ferma a lungo. Il caffé é lento, misero, servito da una sola persona per un intero treno.

    Dopo la prima stazione dolorosa si ritorna al treno. Si aspetta, si osserva cosa succede. Un viaggiatore italiano, ben abituato all’organizzazione francese, mal sopporta che nessuna macchina venga sbarcata. Un ferroviere é fermo all’attracco del treno e guarda, pensoso, la folla degli automobilisti fiduciosi. Dopo venti minuti di osservazione muta, l’automobilista italiano chiede al ferroviere perché sta a braccia conserte, perché nessuno sbarca le auto. La risposta non é piacevole: l’addetto allo scarico non é venuto e l’aiuto addetto non puo’ far niente perché non é autorizzato allo scarico...........L’automobilista, dopo solo un’ora, é già stanco di stare in Italia.

    Il tentativo di alcuni viaggiatori di scaricare la propria auto viene fermato dal ferroviere, il quale fa un bel discorso sulle responsabilità in caso di falsa manovra. Si chiede l’intervento del poliziotto di guardia perché svegli chi dorme o chiami il capo-stazione. Ma............l’Italia non é la Francia. Il resto si puo’ immaginare.

    Una delle periodiche conferenze mondiali presso l’Unione Internazionale delle Telecomunicazioni, a fianco del palazzo delle Nazioni Unite a Ginevra. Ogni
    Paese ha i proprii interessi da seguire, le proprie proposte da fare nell’interesse dei proprii servizi e per la definizione degli standards di trasmissione dei collegamenti internazioanli. Molti delegati si conoscono da tempo, anche se vengono da continenti diversi. Ci sono talvolta discussioni difficili, lunghe anche dieci giorni, se su un argomento c’é divergenza di interessi o di interpretazioni.

    Alcune delegazioni, anche se numerose, ascoltano ma intervengono di rado, vedi l’Italia e qualche Paese sudamericano. Altre delegazioni sono sempre coinvolte in discussioni e proposte, come quella nordamericana e numerose europee. C’é anche una delegazione europea che ha un comportamento tutto particolare: quella francese. Nonostante la serietà della preparazione, é talvolta in difficoltà a convincere la conferenza delle proprie proposte. A causa di una serie di atteggiamenti particolari.

    I delegati francesi sono sempre chiari, pronti a precisare tutti i dettagli con pignoleria, ma raramente eloquenti. Qualche volta non convincono per l’arroganza di chi dà troppe lezioni. Stranamente, un delegato puo’ prendere una posizione opposta a quella presa dal proprio collega, che é seduto al suo fianco, il giorno precedente. Un’altra loro particolarità é quella di non percepire il feeling dell’assemblea e di avere difficoltà a intendersi cogli altri. C’é da chiedersi perché.

    L’osservazione di eventi di questo e altro tipo ha risvegliato l’attenzione e la curiosità dell’autore, il quale ha indagato, riflettuto, discusso e cercato gli elementi necessarii a capire parecchi aspetti delle vita francese e italiana. Fra i quali:
    • l’origine e il perché di certi comportamenti;
    • quale é l’impatto degli stessi sulle attività economiche;
    • le ragioni per cui i cittadini francesi non hanno sempre una comunicazione facile;
    • le ragioni per cui gli Italiani sono apprezzati o disprezzati, secondo le circostanze.

    Questo saggio non elenca le qualità positive dei Francesi e degli Italiani, esse sono ben note, ma concentra l’attenzione sugli aspetti che squalificano gli uni e gli altri, nel quadro della competizione europea. Allo scopo di dare un contributo positivo alla vita sociale e alle economie dei due Paesi. L’osservarsi in uno specchio e scoprire le prime rughe non é piacevole. Ma necessario, se si vuole, con una cura di bellezza, evitare che ne appaiano altre.

    ----------------------------------------------------------



    4. I N D I C E DEL SAGGIO

    0 LA UNIONE EUROPEA, LA NUOVA SFIDA DEL VECCHIO CONTINENTE
    0.I Tutti in Europa ?
    0.II Italia, il Rinascimento negato
    0.III Francia, i quadri invecchiati
    0.III Mettere insieme tante nazioni
    0.IV Introduzione

    1. I fattori umani nell’integrazione europea delle economie nazionali
    2. Comportamenti europei
    2.1 Il tedesco e l’Europa
    2.2 Il britannico e l’Europa
    2.3 La Francia e l’Europa
    2.4 L’Italia e l’Europa
    3. I comportamenti francesi adatti all’Europa ?
    3.1 L’istruzione disponibile
    3.2 La pedagogia dell’Education Nationale
    3.3 Un liceo francese e un qualunque liceo europeo
    3.4 Se Montaigne vedesse queste “têtes bien plaines”
    3.5 La visita del ministro. Apparenza e realtà
    3.6 La violenza nelle scuole
    3.7 L’Education Nationale inadatta all’Europa di fine secolo
    4. Europei i comportamenti italiani ?
    4.1 I valori nazionali
    4.2 La Piovra
    4.3 Una nazione, tanti Principati
    4.4 La qualità della politica italiana
    4.5 La mentalità diffusa
    4.6 L’inefficienza italiana
    4.7 Male Oscuro
    4.8 La cucina è verace, le opinioni no…....E le decisioni attendono
    4.9 L’Italia Sociale
    4.10 Le trasformazioni Italiane a fine secolo
    4.11 L’America in Italia ?
    5 Come mettersi al passo con l’Europa
    5.1 Perché la Gran Bretagna divenga europea
    5.2 Perché la Francia divenga europea
    5.3 Come qualificare l’Italia per l’Europa
    5.4 Collaborazione Francia- Italia per emergere in Europa
    6.1 Una nuova sfida per l’Europa : l’Africa
    6.2 Islam, Europa e American way of life
    6.3 Quale duemila : reale progresso o nuovo medioevo ?

    APPENDICI

    1. Elites e realtà
    2. Vita sociale inItalia
    3. La Visita Medica
    4. Metodi e Risultati sociali
    5. Una Lingua per l’Europa
    6. Le Chiavi per capire
    7. Dove va il Sistema Italia ?

  6. #16
    lidt skarpere
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    Non penso che Prodi sia un coglione e neanche penso che le uscite che sta facendo ora siano cosi insensate.
    Purtroppo a noi Italiani piace il dittatore arrogante e bastardo, siamo per la frusta quindi Prodi deve adeguarsi e impersonificare un leader tutto d' un pezzo quindi è logico che dica queste cose per farsi sentire ogni tanto.

    Il governo sta facendo tantissimo ed anche abbastanza bene. E' assurdo come i media e l'opposizione riescano a rigirarsi la frittata come si deve!

  7. #17
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    Citazione Originariamente Scritto da Ausfahrt Visualizza Messaggio
    Non penso che Prodi sia un coglione e neanche penso che le uscite che sta facendo ora siano cosi insensate.
    Purtroppo a noi Italiani piace il dittatore arrogante e bastardo, siamo per la frusta quindi Prodi deve adeguarsi e impersonificare un leader tutto d' un pezzo quindi è logico che dica queste cose per farsi sentire ogni tanto.

    Il governo sta facendo tantissimo ed anche abbastanza bene. E' assurdo come i media e l'opposizione riescano a rigirarsi la frittata come si deve!

    Se ti fa piacere dico che sta facendo benissimo . Questo cancellerebe la coglionata di Diliberto e seguaci ?

  8. #18
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    Citazione Originariamente Scritto da Ausfahrt Visualizza Messaggio
    Non penso che Prodi sia un coglione e neanche penso che le uscite che sta facendo ora siano cosi insensate.
    Purtroppo a noi Italiani piace il dittatore arrogante e bastardo, siamo per la frusta quindi Prodi deve adeguarsi e impersonificare un leader tutto d' un pezzo quindi è logico che dica queste cose per farsi sentire ogni tanto.

    Il governo sta facendo tantissimo ed anche abbastanza bene. E' assurdo come i media e l'opposizione riescano a rigirarsi la frittata come si deve!

    certo dare dei matti agli italiani e sta facendo molto .....tasse....tasse....tasse.... .
    non è un dittatore ma un RICATTATORE...."IO SONO IL CAPO" "SE VADO A CASA IO ANCHE VOI ANDATE A CASA" .

    non è logico questo suo modo di presentarsi agli italiani e non è un arrogante ne tantomeno un bastardo ma solo una MORTADELLA messa li sul tavolo pronta per essere divorata dai pescecani della sinistra.

    prima lo mangiate meglio è per tutti anche per noi che stiamo a guardare

  9. #19
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    Predefinito Anche Io Ne Ho Abbastanza Di Berlusca

    Ci siamo lamentati delle malefatte di Berlusca, giusto. E se ce lo meritassimo ? Non credo che Berlusca sarebbe andato al potere in un altro Paese della U.E.. Perché le condizioni sociali e i comportamenti in altri Paesi sono ben diversi da quelli italiani. E la soglia/limite dei comportamenti accettabili é ben più alta.

    Vi scrive chi lascio’ l’Italia nel 82, per andare a cercare una qualità di vita a livello europeo. Dopo osservazioni, confronti, riflessioni (ho girato l’Europa per trenta anni, lavorando in un quadro internazionale), posso testimoniare quanto segue.

    Ci sono due tipi di società in U.E.: l’Italia, ove ci sono due categorie di cittadini, quelli che fanno i mazzi e quelli che si fanno mettere nel mazzo. Gli altri Paesi U.E., ove tutti hanno gli stessi diritti (ma non conosco la Grecia e la Spagna).
    L’Italia, ove c’é una divaricazione enorme ed accettata) fra la costituzione e le leggi scritte e la applicazione pratica. Gli altri Paesi, ove invece i sacri testi sono applicati sempre, nei confonti di tutti (con pochissime eccezioni).

    Perché ? A causa dei nostri comportamenti. Le spiegazioni di dettaglio sono negli articoli e nel saggio citato in allegato. Concisamente: i nostri comportamenti attuali, come sono degradati, non ci permettono né di applicare la costituzione nei confronti di tutti, né di lanciare l’economia. Non a caso la FIAT, che forse é gestita all’italiana,......... Tali argomenti son discussi nelle lettere citate in allegato.

    Una citazione. Churcill, che ci conosceva bene (faceva le vacanze in Toscana), disse, lui antifascista: “Mussolini gli sta benissimo agli Italiani”. Dopo Churcill, abbiamo avuto un degrado pazzesco. La mia interpretazione di Ch.: gli Italiani, a causa dei loro comportamenti, sono forse l’unico popolo europeo che riesce in qualche modo a gestirsi, solo con un dittatore. Senza dittatore, colla loro confusione e senza capacità di fissare regole chiare e applicate, sono perduti quando cercano di gestire grandi sistemi.

    Chi non ci crede, segua le sedute del parlamento U.K. o francese e faccia le differenze sul modo di discutere, col parlamento italiano. Il modo di discutere, fuori dall’Italia é per raggiungere conclusioni serie. Da noi é per accusarsi a vicenda, trascurando talvolta la verità dei fatti.

    Se trovate gli articoli e il saggio citati di interesse, volete diffondere le coordinate, per favore ?

    Cordiali saluti. Antonio Greco
    ANGREMA@wanadoo.fr
    P.S. Le mie conclusioni sono state raggiunte dopo più di otto anni di inchiesta e riflessione.

    Le coordinate Internet del saggio che cerca di rispondere a tante domande saranno fornite a chi me ne farà richiesta.
    Per quanto riguarda gli articoli, i primi sono già pubblicati su:
    http://angrema.blogspot.com ;
    http://angrema.blogspot.com.blog.kat...gressoangrema/

  10. #20
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    Predefinito

    Csaro Antonio , tantissime cose che dici sono assolutamente condivisibili . Ma ti prego , lascia perdere Churcill ,,, se xsi potesse scrivere la storia per quello che è certamente risulterebbe che ne ha fatte tante , ma tante che Mussolini è stato un dilettante . Basti parlare della palestina .. I gui di oggi non sono partiti da allora ?

 

 
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