I lavoratori sono in grado di gestire la produzione addirittura nell'attuale contesto competitivo (vedi per es. le fabbriche gestite dai lavoratori in Argentina), figuriamoci se non lo sarebbero in un contesto assolutamente cooperativo (socialismo)!
I lavoratori sono in grado di gestire la produzione addirittura nell'attuale contesto competitivo (vedi per es. le fabbriche gestite dai lavoratori in Argentina), figuriamoci se non lo sarebbero in un contesto assolutamente cooperativo (socialismo)!
Il mercato favorisce la stupidità per favorire il consumismo e i profitti, e i politici di professione si adeguano in una spirale verso il basso.
Che cos'è il Socialismo
Il mercato favorisce la stupidità per favorire il consumismo e i profitti, e i politici di professione si adeguano in una spirale verso il basso.
Che cos'è il Socialismo
Uno Stato non è un'azienda.
L'equivalenza stato=azienda è pericolosa: seguendo questo principio dovremmo "licenziare" diversamente abili, malati, ecc. perchè costituiscono solo spese e nessuna entrata.
Lo Stato è lo Stato e il suo scopo non è fare soldi. Se male amministrato va in deficit, se bene amministrato recupera terreno e cresce, permettendo ai suoi cittadini un tenore di vita migliore.
Una volta queste cose si davano per scontate.
Non sei un po esagerato nel definire gli operai, sfruttati e schiavi
del capitale ?
Certo che facendo il rapporto con i politici che dovrebbero fare gli
interessi della classe produttiva ....
UN mese da onorevole semplice equivale ad un anno di lavoro produttivo.
Se dall'alto si da questo esempio ...
Tanto per dirne una ,perche' non mi piace andare in polemica, penso che
il SO che utilizzi sul tuo pc sia una sua creatura.
I ricchi siamo noi stessi a crearli ,ma, dovremmo avere l'accortezza di
sceglere quelli giusti, non coloro che fanno quei spostamenti di capitali guadagnati non so come.
Un ricco che da', e fa' lavorare, e bene accetto.
Gloria a Prodi, ha detto che il tempo per la ridistribuzione della ricchezza e' iniziato.
Magari,dara' l'esempio.
E' vero. L'ho detto anch'io nel messaggio #38 di questa stessa discussione!
Però bisogna dire che le cooperative, per funzionare bene, devono godere di 2 condizioni:
- Disporre di soci-operai professionalmente ben preparati e competenti, e culturalmente aperti e 'collettivisti'. E sappiamo che nel lavoro dipendente non è sempre così. I lavativi, gli inerti, gli inetti, gli incompetenti, gli egoisti, gli invidiosi, sono tanti; e sono sabbia negli ingranaggi cooperativistici, particolarmente delicati.
- Tanto culturalmente aperti da saper scegliersi capi e dirigenti, da saper seguire e rispettare le direttive (per l'industriale, in quanto figura unica e padrona, è più semplice decidere strategie e sanzioni), e da voler sempre continuare a credere nell'egualitario progetto cooperativo.
L'impresa capitalista può essere paragonata ad squadra sportiva professionistica, col suo padrone che paga e dispone; la società cooperativa ad una squadra dilettantistica di volenterosi eguali; ma quanto è difficile fare gioco di squadra assieme, senza una guida stabile ed incontestata!