Se avessimo avuto gli aerei a reazione nell'estate del 1943, avremmo vinto la seconda guerra mondiale, in quanto avremmo abbattuto almeno 2000 bombardieri nemici, invece che 50.
La storia non si fa con i se.
E sono comunque arcifelice che i Macedoni non ci abbiano conquistato, ma che semmai sia stata Roma a conquistare loro...
A parer mio la questione non è fra Termopili ed Alamo.
Infatti gli episodi, depurati della loro localizzazione, sono sostanzialmente simili.
A me piacciono le Termopili in quanto europeo ed ammiratore di Sparta.
Ad un americano piace Alamo, in quanto avido di tradizioni storiche com'è, in Alamo vede una sorta di Termopili.
Ma, il problema vero è un altro.
Noi siamo fermi alle Termopili, cioè alla contemplazione ed alla sacralizzazione di un vento di cui parlano ancora i libri di storia dei bambini. E questo va bene.
Per vincere la guerra contro Serse ed i Persiani, invece, le Termopili non furono sufficienti.
Perché la guerra venne vinta? Perchè vi furono un uomo ed una città, Atene, che avevano capito che guerra e mondo stavano andando in un certo modo.
Quest'uomo fu Temistocle: capo "progressista", non esitò ad utilizzare i ricavi delle miniere d'argento del Laurio per allestire una flotta di triremi. Sapeva infatti che i Persiani dovevano sconfiggersi sul mare.
Per costruire la flotta di triremi dovette combattere un altro grande capo, onesto, valido e soprannominato "il giusto": Aristide. Egli era tuttavia un conservatore ed era portavoce dei proprietari e dei contadini dell'Attica. Aristide voleva un esercito forte, non voleva la flotta. Anche perchè la flotta, con i suoi rematori, avrebbe consentito a molti popolani di vantare meriti combattentistici e quindi politici, laddove questi dovevano essere soltanto appannaggio degli opliti, i guerrieri di terra tradizionali.
Non solo Temistocle riuscì a farsi approvare il programma navale, ma riuscì ad evitare che la flotta venisse schierata insaccata vicino all'istmo di Corinto, dove dopo le Termopili, l'esercito greco antipersiano aveva deciso di organizzare l'ultima difesa. Decise di abbandonare Atene, lasciandola saccheggiare e bruciare dai Persiani, con grande lamento del popolo. Decise di schierarsi a Salamina e là sconfisse la flotta persiana.
La Grecia fu salva, fu salva Atene che venne ricostruita ben presto, fu salva Sparta. Se oggi parliamo italiano un po' lo dobbiamo anche a loro...
Ecco, a noi manca una cultura idonea alla vittoria che, in questi tempi, non può essere come allora, che quella di Temistocle.
Innovazione, apertura mentale, imprenditorialità ed intraprendenza, nessun arroccamento. Nessun timore di integrare politicamente inferiori, avendo intuito che il vecchio oplita omerico, coperto di armature fiammeggianti, era ormai in crisi, non tanto come cultura, ma come METODO.