Il problema di garantire una abitazione a tutti è un problema di carattere civile che investe le basi minime della vita della persone. La natura di un problema di questo tipo lo assimila al problema della salute e delle garanzie minime che uno stato deve garantire ai suoi cittadini e in generale a tutti coloro che, vivendo nel suo territorio, sono investiti del problema. Il motivo, tra l'altro, sta nel fatto che la presenza di persone prive dell'accesso a minimi vitali costituisce un problema di ordine pubblico anche solo volendo ignorare i principi minimi di umanità senza cui non esiste una società civile.
A capirlo sin dagli anni '30 furono le più diverse società e ordinamenti politici. Il piano Beveridge trovò sostegno trasversale in ambienti laburisti, in cui era nato, ma anche conservatore e liberale, a testimonianza che questo problema non può essere lasciato ad una impostazione di parte. Chi non riconosce una tale esigenza manca di pragmatismo, prima ancora che di civismo.
Io credo d'altra parte che un tema tipicamente trasversale come questo meriti di essere dibattuto sia per chiarirne gli aspetti, sia per giungere ad una soluzione condivisa che possa essere la base di una proposta di legge.
Invito quindi tutti gli interessati a discuterene in questo 3d.