Centro studi Giuseppe Federici - Per una nuova insorgenza
Comunicato n. 16/10 del 9 febbraio 2010, San Cirillo d’Alessandria
Rassegna stampa del 9.09.2010
Un anno fa
Il 9 di febbraio ricorre il primo anniversario della morte di Eluana Englaro, uccisa in una clinica di Udine per mano di sanitari felloni e su richiesta di un padre sciagurato. (…)
LA RISCOSSA CRISTIANA - articoli: ELUANA ENGLARO – UNA RIFLESSIONE A UN ANNO DALL’UCCISIONE
Ebrei, foibe e il monopolio della memoria
Mercoledì prossimo sarà il Giorno del ricordo, ovvero il giorno, come recita la legge 92 del 30 marzo 2004, istituito “al fine di conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale”. Il fatto però è che nella pratica noi non ricordiamo mai (o almeno non l’abbiamo fatto finora, mercoledì chissà?) le altre vittime, gli sloveni per esempio, ovvero i “nemici del popolo” che finirono nelle foibe allora e che c’erano già finiti, prima di allora, spinti anche da molti “bravi italiani” … Il problema non è come si fa a conservare la memoria di qualcosa, ma smontare quella macchina mentale e culturale che fa di tutto per non averla di qualcos’altro.
(Fonte: Moked - il portale dell´ebraismo italiano Blog Archive …foibe)
La persecuzione delle Chiesa in Vietnam: il comunista cambia il pelo ma non il vizio
Danang – Sono 400 le famiglie cattoliche (circa duemila persone) che stanno tentando di evitare l’abbattimento delle loro case, deciso dalle autorità locali per creare sul terreno così liberato una struttura turistica di lusso. Il 27 gennaio, centinaia di agenti in borghese e in tenuta antisommossa, con bastoni elettrici e maschere a gas sono stati schierati intorno alla parrocchia di Con Dau per proteggere l’opera di demolizione. La parrocchia sorge a Hoa Xuan, nel distretto di Cam Le e le 400 famiglie abitano in un’area di 400 ettari, che le autorità di Danang vogliono destinata al progetto ecoturistico di Hoa Xuna. I fedeli si trovano di fronte al problema di far fronte a un progetto che lascerebbe padre Emmanuel Nguyen Tan Luc parroco di una chiesa senza parrocchiani. “La nostra parrocchia – dice il sacerdote – si sta preparando a festeggiare, ad agosto, i 135 anni della prima conversione al cattolicesimo e gli 80 della sua esistenza”. Thai Van Lien, presidente del consiglio parrocchiale, racconta di aver saputo del progetto dell’abbattimento e dello spostamento della parrocchia in un posto diverso due anni fa. “Ma mi sembrava così assurdo e ingiusto da credere”. “Ora – aggiunge – stiamo cercando aiuto e siamo pronti a morire per la nostra chiesa e i nostri beni”. Secondo il progetto, la zona dovrebbe essere trasformata con la costruzione di edifici del valore di molti milioni di dollari. Con la crescita vertigionosa del valore dei terreni, seguita all’adozione dell’economia di mercato, le autorità non vogliono perdere tempo nell’allontanamento dei residenti dalle loro case, in cambio di un risarcimento nominale, del tutto insufficiente a permettere di ricostruire altrove la propria vita. (…) Rifacendosi al principio comunista, per il quale “tutta la terra appartiene al popolo ed è gestita dallo Stato per il benessere del popolo”, le autorità locali trasformano i beni degli enti religiosi in alberghi, ristoranti e night clud, senza che le vittime possano reagire.
(AsiaNews del 28 gennaio 2010)
Zio Sam è nudo
(…) Caro Farinelli, Le sue considerazioni sono formalmente impeccabili. Ma io continuo a pensare che Guido Bertolaso, come il bambino della favola di Andersen (l’imperatore è nudo!), abbia avuto il merito di stracciare il velo dì ipocrisia e correttezza che i governi occidentali (con qualche eccezione a Parigi) avevano steso intorno alla vicenda haitiana. Parecchi giorni dopo l’intervista di Bertolaso a Lucia Annunziata, Bill Clinton, incaricato da Obama di coordinare insieme a George W. Bush l’opera di salvataggio e assistenza, ha detto a un gruppo di imprenditori americani che le scuole sono ancora chiuse, che i centri per la distribuzione di cibo sono 15 (ne occorrono altri 100) e che il sistema ha un urgente bisogno di mezzi di trasporto: «Se qualcuno sa dove posso trovare camioncini o camion, me ne servono 100 ieri». Ha detto in altre parole ciò che tutti noi abbiamo potuto constatare guardando la televisione. Non mancano soltanto le scuole, i centri di distribuzione, i camion. Mancano anche e soprattutto le tende dove alloggiare il popolo che ha perduto la casa. È permesso chiedersi se fosse utile e necessario, in questa situazione, mandare nell’isola dodicimila soldati? I vertici delle forze armate degli Stati Uniti ci hanno spesso spiegato che le truppe americane non sono addestrate per dirigere il traffico ed esercitare funzioni di polizia: sono educate a combattere. Le abbiamo viste da allora presidiare l’aeroporto e il palazzo del capo dello Stato; molto meno, se non sbaglio, nelle vie e nelle piazze della città distrutta. Era opportuno fornire a Hugo Chavez, ai fratelli Castro e a Evito Morales l’occasione per affermare che l’America è sbarcata a Port-au-Prince con un corpo di spedizione che assomiglia a una forza d’occupazione molto più di quanto non somigli a una missione umanitaria? È scorretto osservare che l’America sta ancora trattando i Caraibi con i metodi di un colonialismo sussultorio? Manda le sue truppe quando un territorio le sta scappando di mano, le ritira quando il pericolo è passato; e quello che accade fra una crisi e l’altra le interessa soltanto fino a un certo punto. Riconoscere la sua leadership, come ha fatto il ministro Frattini a Washington per calmare i furori di Hillary Clinton, significa semplicemente riconoscere che ha il diritto di invadere Haiti a suo piacimento.
(Da Il Corriere della Sera del 2 febbraio 2010, di Sergio Romano)
Arlecchino servitor di molti padroni
Ma come farà a essere israeliano con gli israeliani e palestinese coi palestinesi? Ad affermare, davanti a Netanyahu, che bombardare Gaza fu «una reazione giusta» e due ore dopo, davanti ad Abu Mazen, che le vittime di Gaza sono paragonabili a quelle della Shoah? Zelig si limitava a cambiare faccia, a seconda dell’interlocutore da compiacere. Ma questo è un uomo in grado di cancellare il tempo e lo spazio. Riesce a stare con il pilota dell’aereo che sgancia le bombe e nel rifugio sotterraneo con i bombardati. In contemporanea, e dispensando a entrambi parole di comprensione. Nella sua vita precedente insegnava ai venditori di pubblicità a essere concavi coi convessi e convessi coi concavi. Una volta li sfidò a salutare cinquanta clienti, trovando un complimento per tutti. Solo stringendo la mano al cinquantesimo, un uomo brutto e sgradevole, rimase perplesso. Poi gli disse: «Ma che bella stretta di mano ha lei!». Molti hanno letto quei manuali americani che insegnano a infinocchiare il prossimo in 47 lezioni. Ma solo lui ha il fegato di applicarne il precetto fondamentale: credere sempre a quel che dici, anche quando è il contrario di quel che hai appena detto. Una tecnica che evidentemente funziona persino con le vecchie volpi mediorientali. Come farà? Vorrei tanto chiederglielo, se non fosse che lui nel frattempo si è già spostato nella basilica della Natività, a Betlemme, dove sta raccontando ai frati una barzelletta sulla Madonna che avrebbe preferito una femminuccia. A quel punto mi arrendo.
(Da La Stampa del 4 febbraio 2010, rubrica Buongiorno di Massimo Gramellini)
Santa subito
Mercoledì 3 febbraio, in occasione del Giorno della Memoria, il Comune di Budrio - con il patrocinio della Regione Emilia-Romagna - raccoglie in un incontro pubblico presso il Teatro Consorziale la preziosa testimonianza della professoressa Wanda Poltawska. (…)
Giorno della Memoria 2010-Wanda Poltawska al Teatro Consorziale - Agenda - Emilia Romagna Sociale (Wanda Poltawska è stata l’amica e la confidente di Karol Wojtyla per 50 anni)
Ecumenismo come il prezzemolo, anche alle Olimpiadi
Benedetto XVI ha porto i suoi auguri e ha invocato abbondanti benedizioni divine per gli atleti, gli organizzatori e i volontari dei prossimi Giochi Olimpici e Paraolimpici invernali, così come per l'iniziativa ecumenica organizzata per assistere loro e i visitatori. (…)
(Agenzia Zenit del 4 febbraio 2010)
Allemanno tiene accesa la fiamma (di Giordano Bruno)
Anche quest’anno la giunta di Gianni Alemanno ha concesso la partecipazione del Corpo di Polizia Municipale del Comune di Roma alla commemorazione di Giordano Bruno, oltre al patrocinio del Comune stesso.
(Fonte: http://www.periodicoliberopensiero.i...braio-2010.pdf )
__________________________
Il materiale da noi pubblicato è liberamente diffondibile, è gradita la citazione della fonte: Centro Studi Giuseppe Federici
Archivio dei comunicati: Centro Studi Giuseppe Federici