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    Predefinito Nasce la V Internazionale dal Venezuela di Chavez

    NASCE LA V INTERNAZIONALE DAL VENEZUELA DI CHAVEZ. PRC e PDCI ADERISCONO 09/02/2010 12:48 | POLITICA - INTERNAZIONALE

    Durante l'incontro internazionale dei partiti della sinistra, svoltosi a Caracas dal 19 al 21 novembre, Hugo Chavez ha lanciato la proposta di convocare la V Internazionale Socialista, quale istanza dei partiti, delle correnti socialiste e dei movimenti sociali del Mondo, per una strategia comune di lotta anti-imperialista, per il superamento del capitalismo verso il socialismo e per un nuovo tipo d'integrazione economica solidale. Proponiamo il testo de "L'impegno di Caracas" e gli accordi e dichiarazioni ad esso allegati. All'iniziativa erano presenti una delegazione del PRC e del PDCI che hanno dichiarato la propria adesione al processo costituente

    L'impegno di Caracas

    Noi, Partiti e organizzazioni politiche dell’America Latina, Caraibi, Europa, Africa, Asia e Oceania celebriamo e festeggiamo l’unità e la solidarietà che ci ha condotto fino a Caracas, Repubblica Bolivariana del Venenzuela e da questa città libertaria vogliamo esprimere la nostra ribellione rivoluzionaria. Ci rallegra e ci coinvolge l’onorata presenza delle forze di trasformazione in un momento così speciale della storia. Ci rende orgogliosi e riafferma la nostra voglia di coltivare e conquistare definitivamente il Socialismo del XXI Secolo. In questo senso, vogliamo definire l'Impegno di Caracas come una guida rivoluzionaria per le sfide che abbiamo di fronte. Ci siamo riuniti con il proposito di unificare criteri e di dare risposte concrete che ci permettano di difendere la sovranità, le conquiste sociali e la libertà dei nostri popoli, di fronte alla crisi generalizzata del sistema capitalista mondiale e di fronte alle nuove minacce che si estendono sulla nostra regione e nel mondo intero attraverso l’istallazione e il rafforzamento delle basi militari nelle repubbliche sorelle della Colombia, Panama, Aruba, Curazao, Antille Olandesi, l’aggressione contro il territorio ecuadoregno e l’invasione dell’Iraq e dell’Afghanistan.

    Riteniamo che il sistema capitalista mondiale attraversi una delle crisi più severe, che ha scosso le sue fondamenta e ha avuto conseguenze che mettono a rischio la sopravvivenza dell’umanità. Egualmente, il capitalismo e la logica del capitale distruggono l’ambiente e la biodiversità, causando il cambiamento climatico, il surriscaldamento globale e la distruzione della vita.

    Uno degli epicentri della crisi capitalista è la crisi economica, che evidenzia i limiti dei mercati liberi e sfrenati, dominati dai monopoli della proprietà privata. Ciò ha portato alcuni governi ad intervenire per evitare il collasso dei settori economici vitali, iniettando aiuti finanziari alle istituzioni bancarie per una somma pari a cento miliardi di dollari. E’ stato chiesto a questi governi di stimolare le loro economie attraverso una maggiore spesa pubblica per poter mitigare la recessione e il declino del settore privato, fatto che evidenzia lo scopo delle supposte “verità” inamovibili del neoliberismo, quelle del non-intervento dello stato nell’economia.

    In questo senso, è opportuno promuovere una discussione profonda sulla crisi economica e sul ruolo dello stato così come sulla costruzione di una nuova architettura finanziaria mondiale.

    In sintesi, la crisi del capitalismo non si può semplicemente ridurre a una crisi finanziaria, è una crisi strutturale del capitale, dove si combinano la crisi economica, ecologica, alimentare ed energetica, che nel complesso rappresentano una minaccia mortale per l’umanità e per la madre terra. Di fronte a questa crisi i movimenti ed i partiti della sinistra vediamo come assi fondamentali della nostra lotta per un mondo migliore la difesa della madre terra e la costruzione di una società ecologista e sostenibile.

    Negli ultimi anni le organizzazioni della sinistra progressiste della regione latinoamericana hanno accumulato forze e dato impulso a trasformazioni, sostenendo e facendo emergere dei leader che attualmente occupano degli incarichi importanti nei governi. Ciò ha costituito un duro colpo per l’impero, perche i popoli si sono sollevati contro il dominio che era stato loro imposto, e lasciando indietro il timore di esprimere i propri valori ed i propri principi, abbiamo dimostrato all’impero che non permetteremo più alcuna ingerenza nei confronti delle nostre questioni interne e che siamo disposti a difendere la nostra sovranità.

    Questo incontro si realizza in un momento storico caratterizzato da una nuova offensiva imperialista contro i popoli ed i governi della regione e del mondo, un’offensiva appoggiata dalle oligarchie “criolle” e dalle destre conservatrici, con l’obiettivo di recuperare gli spazi che hanno perso quale conseguenza dell’avanzamento dei processi rivoluzionari e di liberazione che si stanno sviluppano specialmente in America Latina, processi che si esprimono attraverso la creazione di organismi regionali quali: ALBA, UNASUR, PETROCARIBE, Banco del Sur, Foro de Sao Paulo, COPPPAL, in cui i principi fondanti che ispirano tali processi sono la solidarietà, la complementarietà, la priorità del sociale sul vantaggio economico ed il rispetto dell’autodeterminazione dei popoli, in aperta contrapposizione alle politiche di dominio imperiale. Per questo, è in corso un’offensiva delle forze di destra in alleanza con quelle dell’impero, volta a contrastare l’avanzamento e lo sviluppo delle lotte dei popoli, specialmente quelle che combattono lo sfruttamento dell’uomo e della donna, la discriminazione razzista, l’oppressione culturale, la difesa delle risorse naturali, la terra ed il territorio all’interno della prospettiva della sinistra e dei movimenti progressisti e di trasformazione nel mondo.


    Riteniamo che questi eventi abbiano portato il governo nordamericano a tracciare strategie per rovesciare, intorpidire e destabilizzare i processi di trasformazione e riscatto della sovranità. Per questo motivo hanno messo in essere politiche che si esprimono attraverso un’offensiva di natura ideologica e mediatica sottraendo, da una parte, prestigio ai governi rivoluzionari e progressisti della regione, che vengono definiti come governi totalitari, vincolati al narcotraffico, al terrorismo e non rispettosi dei diritti umani e dall’altra contestando la legittimità delle loro origini. Da qui prende vita la furia cieca con cui tutti i mezzi di propaganda dell’impero e dei suoi agenti nei nostri paesi, sviluppano l’offensiva quotidiana contro le esperienze che vivono il Venezuela, l’Ecuador, il Nicaragua, la Bolivia, il Paraguay imponendo inoltre l’embargo dell’informazione contro la Cuba rivoluzionaria e indipendente.

    Il colpo di stato in Honduras, così come le altre iniziative di destabilizzazione in Centro America, rientrano all’interno della strategia messa in essere dall’impero nordamericano, che impone gli interessi oligarchici causando centinaia di vittime e che attraverso una ripugnante operazione di cinismo cerca di mascherare attraverso una legittimità elettorale la dittatura imposta dal governo nordamericano.

    Contestualmente tali forze sviluppano un’offensiva sul piano militare con lo scopo di mantenere l’egemonia politica e bellica sulla regione, cercando nuovi alleati geopolitici, generando destabilizzazione e perturbazione della pace regionale e mondiale attraverso intimidazioni militari sostenute dai propri alleati delle oligarchie interne, che si mostrano complici delle azioni intraprese, consegnando la propria sovranità e aprendo spazi di azione all’impero.

    Riteniamo che questa offensiva si esprima nello specifico in due importanti eventi che hanno avuto luogo nel continente nel corso di quest’anno: il colpo di stato in Honduras e l’istallazione di basi militari nordamericane in Colombia e Panama insieme al rafforzamento di quelle già esistenti nella regione. Il colpo di stato in Honduras non è che una dimostrazione da parte dell’impero del suo doppio discorso, è un modo di intimidire il resto dei governi della regione, è un laboratorio di esercitazione che cerca di creare un precedente affinché venga applicato il nuovo modello di colpo di stato e di sostegno della destra contro i processi indipendenti e di trasformazione.

    Denunciamo come l’accordo militare tra il governo colombiano e gli USA rafforzi la strategia militare degli Stati Uniti. Tale strategia è descritta nel libro bianco e conferma come lo sviluppo del partenariato sia volto a garantire una proiezione del potere militare a livello continentale e intercontinentale, a rafforzare la capacità di trasporto e di mobilità aerea per poter garantire il miglioramento delle sue capacità d’azione e a favorire le condizioni d’accesso alle risorse energetiche. Si consoliderebbe in egual modo l’alleanza politica con l’oligarchia della regione per il controllo del territorio della Colombia e la sua proiezione a livello andino e sudamericano. Il consolidamento dell’architettura militare rappresenta una seria minaccia per la pace della regione e del mondo.

    L’istallazione delle basi militari statunitensi nella regione e la loro interrelazione con le diverse basi istallate a livello mondiale, non solo si circoscrive nell’ambito militare, ma è parte della messa in essere di una politica integrale di dominio ed espansione da parte degli USA; tali basi sono punti strategici per il dominio di tutti i paesi del Centro e Latino America così come del resto del mondo.

    Il Plan Colombia costituisce il “precedente” del trattato per l’istallazione delle basi militari in Colombia, che già all’epoca dimostrava l’ingerenza degli Stati Uniti nelle questioni interne di questo paese fratello e della regione, utilizzando come giustificazione la lotta al narcotraffico e al terrorismo. Ciononostante, è dimostrato che il narcotraffico in Colombia è aumentato e questo dato avrebbe dovuto di per sé far decadere l’accordo con gli USA. Il fatto che dall’entrata in vigore di questo piano non si siano ottenuti risultati lascia perplessi circa la volontà di ratificare un altro trattato con gli USA.

    La strategia mondiale guidata dagli Stati Uniti nell’ambito della lotta al traffico di droga è oggi un evidente fallimento, i suoi risultati si riassumono in processi accelerati di accumulazione di capitale di origine illecita, aumento del consumo ed aumento drastico della criminalità, le cui vittime sono i popoli dell’America Latina, in particolare quello colombiano. Tale strategia deve essere rivista e modificata e deve orientarsi verso una logica che metta a fuoco il consumo di narcotici nel quadro più ampio delle problematiche legate alla salute pubblica. In Colombia, il narcotraffico ha assunto la forma del paramilitarismo e si è trasformato in un progetto politico i cui scopi ed i cui responsabili devono essere giudicati affinché si possa conoscere la verità, si affermi la giustizia e si arresti il terrore che vige tra la popolazione civile.

    Dichiariamo che noi popoli del mondo non siamo disposti a cedere gli spazi conquistati in molti anni di lotta e resistenza e ci impegniamo a riconquistare quelli che sono stati distrutti. Per farlo dobbiamo difendere i processi di trasformazione e rivoluzione in corso, in quanto espressione delle decisioni sovrane del popolo.

    _________________________________________________

    ACCORDI

    MOBILITAZIONE E RIPUDIO DELLE BASI MILITARI STATUNITENSI

    * Giornata mondiale di protesta contro le basi militari statunitensi dal 12 al 17 dicembre 2009. I diversi partiti della sinistra ed i movimenti sociali promuoveranno nei rispettivi paesi conferenze, concerti, manifestazioni e qualsiasi altra attività creativa nell’ambito di queste giornate.
    * Formazione di un fronte mondiale di mobilitazione per la denuncia politica contro le basi militari statunitensi. Questo gruppo sarà composto tra gli altri, da dirigenti sociali, partiti della sinistra, parlamentari e artisti, che percorreranno diversi paesi con lo scopo di informare attraverso seminari, conferenze stampa e soprattutto l’incontro tra i rispettivi popoli. L’organizzazione dei movimenti studenteschi, giovanili, dei lavoratori e delle donne dovrebbero definire un’agenda di lavoro comune che monitori e denunci le basi militari nel mondo.
    * Organizzare una conferenza mondiale giuridica sulle basi militari statunitensi. Un tale spazio ha l’obiettivo di denunciare l’illegalità rappresentata dalla violazione della sovranità dei popoli, della loro auto-determinazione e l’imposizione di un ordine mondiale egemonico imperialista.
    * Organizzare un processo mondiale contro il paramilitarismo colombiano fornendo testimonianze e prove alla giustizia internazionale.
    * Promuovere un processo mondiale nei confronti di George Bush per i crimini contro l’umanità in quanto principale responsabile del genocidio contro i popoli iracheni e afghani.
    * Promuovere una campagna per la creazione di disposizioni costituzionali e normative in tutti i nostri paesi contro la presenza di basi militari e armi nucleari di distruzione di massa.
    * Le organizzazioni ed i movimenti sociali presenti in questo incontro devono promuovere una soluzione politica al conflitto colombiano.
    * Organizzare la solidarietà con il popolo colombiano di fronte all’aggressione costituita dalla presenza delle basi USA nei loro territori.



    CONSOLIDAMENTO E SVILUPPO DI UNA PIATTAFORMA DI AZIONE CONGIUNTA TRA I PARTITI DELLA SINISTRA DEL MONDO



    * Dare vita a uno spazio di articolazione per i partiti e le organizzazioni della sinistra e progressisti che permetta di coordinare le politiche contro l’aggressione dei popoli, il ripudio delle aggressioni contro i governi legittimamente costituiti, l’istallazione di basi militari, la violazione della sovranità degli stati e la xenofobia. La lotta per la difesa dei diritti degli immigrati nel mondo, della pace, dell’ambiente, dei movimenti contadini, dei lavoratori, degli indigeni, degli afro-discendenti.
    * Dare vita a una Segreteria Esecutiva Temporanea (SET), che permetta di coordinare un’agenda comune di lavoro, elaborare delle politiche e dare seguito agli accordi raggiunti e concordati nel corso di questo incontro internazionale. Questa segreteria dovrà informare in merito alle situazioni rilevanti in corso nel mondo, definire i corsi di azione specifici: dichiarazioni, condanne, mobilitazioni, invio di osservatori e altre possibili azioni da decidere.
    * Dare vita a un’agenda per un dibattito ideologico permanente sugli aspetti fondamentali del processo di costruzione del socialismo.
    * Dare vita ad agende di lavoro comuni dove si articolino l’America Latina, l’Europa, l’Africa, l’Asia e l’Oceania.
    * Organizzare la solidarietà mondiale dei popoli con la rivoluzione bolivariana e con il Presidente Hugo Chavez, di fronte agli attacchi imperiali permanenti.
    * Commemorare i 100 anni della proposta di Carla Zetkin, di celebrare l’8 marzo il Giorno Internazionale della Donna, per cui i partiti si impegnano a celebrare tale giorno per quanto possibile.
    * Convocare per aprile del 2010 una riunione a Caracas in occasione dei 200 anni dall’inizio delle indipendenze latinoamericane e caraibiche.



    ORGANIZZAZIONE DI UN MOVIMENTO MONDIALE DI MILITANTI PER LA CULTURA DELLA PACE



    · Promuovere la costituzione di basi per la pace, eseguite dai militanti per la pace, che coordineranno azioni e denunce contro l’intervenzionismo e la guerra auspicata dall’imperialismo, attraverso attività quali: la realizzazione di seminari, attività culturali e dibattiti dove si promuova la condotta etica della non violenza, la partecipazione piena alla vita sociale, il rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali, riconoscendo le identità culturali dei popoli e rafforzando lo schema dell’integrazione. Questo spazio vuole creare coscienza tra i cittadini per il rifiuto di ogni forma di dominio, intervento esterno o interno ed il rafforzamento della cultura della pace. Lottare per un mondo libero dalle armi nucleari, senza armi di distruzione di massa, senza basi militari, senza intromissioni straniere, senza embarghi economici, perche i popoli hanno bisogno di pace e hanno diritto a svilupparsi. Promuovere il continente americano come continente di pace, per la costruzione di un mondo libero e sovrano.

    · Organizzare il Parlamento per la Pace, come spazio politico di scambio degli sforzi comuni tra i parlamentari progressisti e di sinistra del mondo, per approfondire gli aspetti storici, economici, giuridici, politici, ambientali necessari per la difesa della pace. Si suggerisce come data del primo incontro febbraio 2010.



    ARTIGLIERIA DELLA COMUNICAZIONE INTERNAZIONALE, PER L’EMANCIPAZIONE DELLA COSCIENZA RIVOLUZIONARIA



    * Discutere una politica pubblica della comunicazione a livello interregionale in grado di affinare la battaglia mediatica e trasmettere ai popoli i valori propri del socialismo.
    * Promuovere la creazione e il consolidamento dei mezzi di comunicazione alternativi e comunitari per rompere il cerchio mediatico, promuovere una istanza di Coordinamento Internazionale dei Mezzi Alternativi di sinistra in grado di generare legami di scambio d’informazione da un paese all’altro, nel quale Telesur e Radiosur possano essere la punta di diamante di questa azione.
    * Creare una pagina web dei partiti e dei movimenti progressisti del mondo come mezzo per lo scambio permanente e lo sviluppo del concetto di comunicazione emancipatrice e alternativa.
    * Dare impulso a un movimento di artisti , creativi, cineasti per lo sviluppo di festival di corto e lungometraggi che riflettano l’avanzamento e la lotta dei popoli in rivoluzione.
    * Realizzare un incontro o seminario internazionale dei mezzi alternativi della sinistra.



    MOBILITARE TUTTE LE ORGANIZZAZIONI POPOLARI PER APPOGGIARE INCONDIZIONATAMENTE IL POPOLO HONDUREGNO.



    * Promuovere un processo internazionale nei confronti dei golpisti in Honduras presso la Corte Penale Internazionale per gli abusi e i crimini commessi.
    * Non riconoscere il processo elettorale illegale che si pretende istaurare in Honduras
    * Organizzare un monitoraggio a livello mondiale durante il giorno delle elezioni in Honduras attraverso il quale si intende legittimare il colpo di stato. Tale monitoraggio sarà coordinato da un comitato permanente che si nominerà nel corso di questo incontro.
    * Coordinare le azioni dei partiti della sinistra a livello mondiale, per frenare le pretese dell’Impero che intende approfittare del colpo di stato in Honduras per rafforzare la propria strategia contro i processi ed i governi progressisti in America Latina e Caraibi.
    * Accompagnare il popolo honduregno attraverso un movimento di solidarietà mondiale, per la resistenza popolare e la ricerca di percorsi democratici e partecipativi, in grado di istaurare un governo progressista che sappia lavorare per il bene comune e la giustizia.
    * Portare avanti azioni orientate alla denuncia presso gli organismi multilaterali, nel quadro del diritto internazionale del sequestro operato nei confronti del legittimo presidente dell’Honduras José Manuel Zelaya per facilitare la rottura dell’ordine costituzionale in questo paese. E’ necessario determinare la responsabilità di coloro che sono intervenuti direttamente in questo crimine, e coloro che hanno facilitato i movimenti dell’aeronave che lo trasportava, che usciva e rientrava dal Costa Rica senza che ci sia stato l’intento di fermare i sequestratori del presidente honduregno.

    SOLIDARIETA CON I POPOLI DEL MONDO

    I partiti della sinistra nell’incontro internazionale di Caracas si pronunciano per l’immediata liberazione dei cinque eroi cubani incarcerati ingiustamente nelle prigioni statunitensi. Si tratta di autentici lottatori anti-terroristi che non hanno arrecato nessun danno alla sicurezza nazionale degli USA, il cui lavoro è stato diretto a impedire gli atti terroristici che appartengono a coloro che muovono le fila della controrivoluzione terrorista contro Cuba. I Cinque Eroi sono stati sottomessi a un processo giudiziario pilotato, condannato da ampi settori dell’umanità, e stigmatizzati da una congiura del silenzio dei grandi organi di stampa. Di fronte all’impossibilità che venga fatta giustizia per vie giudiziarie, ci appelliamo a tutte le forze politiche della sinistra del mondo affinché accrescano le azioni per la loro immediata liberazione. Esigiamo al Presidente Obama che eserciti le proprie capacità esecutive e liberi questi cinque eroi dell’umanità.

    * L’incontro internazionale dei partiti della sinistra si pronuncia risolutivamente per il cessare immediato e incondizionato dell’embargo criminale “yanqui” che ha provocato al popolo cubano negli ultimi cinquant’anni tanti danni e sofferenze. L’embargo deve cessare anche per compiere la volontà dei 187 paesi che recentemente nell’assemblea generale delle Nazioni Unite hanno espresso il loro rifiuto assoluto a questo atto genocida.
    * Accompagnare il popolo haitiano nella lotta per il ritorno del Presidente Jean Bertrand Aristide al proprio paese.
    * Si propone di studiare la possibilità di concedere la residenza in Venezuela a Jean Bertrand Aristide che è stato sequestrato e tolto in modo brutale dal suo incarico di presidente di Haiti dall’imperialismo nordamericano.
    * Si manifesta la necessità di dichiarare un’allerta permanente con il fine di evitare qualsiasi tipo di fallimento costituzionale che possa far retrocedere il processo di trasformazione democratica istaurata in Paraguay.
    * Denunciamo l’avanzamento neoliberista e della privatizzazione in corso in Messico come nel caso dell’Azienda per l’Energia Elettrica, azienda statale, patrimonio del popolo, che pretende tramite i licenziamenti di massa, 4500 lavoratori, distruggere la forza sindacale “Luz y Fuerza”. Segnale di un ulteriore offensiva dell’Impero in Centro e Nord America.
    * Dichiarare la solidarietà con i popoli del mondo che hanno sofferto e stanno soffrendo le aggressioni dell’impero, in particolare l’embargo contro il popolo cubano che dura da più di 50 anni e il sequestro dei suoi 5 eroi; la minaccia al popolo del Paraguay; la mattanza del popolo palestinese; l’occupazione illegale di una parte del territorio della repubblica Saharaui e l’invasione dell’Iraq e dell’Afghanistan che oggi giorno si è estesa al Pakistan; le sanzioni illegali imposte contro lo Zimbabwe e la costante minaccia ad Iran.

    Caracas, 21 novembre de 2009


    DICHIARAZIONE IN SOLIDARIETA CON IL POPOLO DI CUBA

    I partiti della sinistra nell’incontro internazionale di Caracas si pronunciano per l’immediata liberazione dei cinque eroi cubani incarcerati ingiustamente nelle prigioni statunitensi. Si tratta di autentici lottatori anti-terroristi che non hanno arrecato nessun danno alla sicurezza nazionale degli USA, il cui lavoro è stato diretto a impedire gli atti terroristici che appartengono a coloro che muovono le fila della controrivoluzione terrorista contro Cuba. I Cinque Eroi sono stati sottomessi a un processo giudiziario pilotato, condannato da ampi settori dell’umanità, e stimmatizzati da una congiura del silenzio dei grandi mezzi di comunicazione sociale.

    Di fronte all’impossibilità che venga fatta giustizia per vie giudiziarie, chiamiamo tutte le forze politiche della sinistra del mondo affinché accrescano le azioni per l’immediata liberazione. Esigiamo al Presidente Obama che eserciti le proprie capacità esecutive e liberi questi cinque eroi dell’umanità.

    L’incontro internazionale dei partiti della sinistra si pronunciano risolutivamente per il cessare immediato e incondizionato dell’embargo criminale yanqui che ha provocato al popolo cubano negli ultimi cinquant’anno tanti danni e sofferenze. L’embargo deve cessare anche solo per compiere con la volontà di 187 paesi che recentemente nell’assemblea generale delle nazioni unite hanno espresso il loro rifiuto assoluto a questo atto genocida.



    DICHIARAZIONE SPECIALE SUL COLPO DI STATO IN HONDURAS



    I Partiti della sinistra dell’America Latina, Africa, Europa, Asia e Oceania presenti all’incontro internazionale dei partiti della sinistra, rifiutiano il colpo di stato contro il governo costituzionale del potere cittadino del presidente dell’Honduras Manuel Zelaya Rosales.

    Riconosciamo la situazione di repressione, persecuzione e assassinio contro il popolo honduregno e l’asserragliamento militare che mantiene in permanente assedio il presidente Manuel Zelaya Rosales, segnando la rottura dello stato di diritto nella sorella repubblica di Honduras.

    Sosteniamo le azioni del Fronte Nazionale della resistenza di Honduras nella sua lotta per restituire la democrazia.

    Rivendichiamo e sosteniamo il diritto sovrano del popolo honduregno di convocare un’assemblea nazionale costituente che stabilisca la democrazia diretta assicurando la più ampia partecipazione politica del popolo nelle questioni pubbliche.

    Denunciamo l’intervento degli USA e dei suoi complici, la destra reazionaria nazionale e internazionale, così come il loro vincolo con il colpo di stato che interrompe la costruzione della democrazia in Honduras e nel mondo.

    Condanniamo e ripudiamo la violazione permanente dei diritti umani, politici e sociali così come la violazione della libertà di espressione, eseguite dai poteri quali la corte suprema di giustizia, il congresso nazionale della repubblica, il ministero della difesa e della sicurezza dal 28 giugno del 2009.

    Reiteriamo l’esigenza per i governi e gli organismi internazionali di non riconoscere le elezioni generali del 29 novembre del 2009 in Honduras, per via della carenza di garanzie costituzionali e politiche di legalità necessarie per effettuare un processo elettorale pulito, trasparente e affidabile, con la credibilità necessaria per dare fede ai risultati di questo processo elettorale che è stato già rifiutato dalla maggioranza dei governi, degli organismi internazionali e dall’opinione pubblica internazionale.

    Promuovere e proporre un processo internazionale nei confronti dei golpisti e dei loro complici in Honduras presso la Corte Penale Internazionale per gli abusi e i crimini commessi. Al contempo è necessario organizzare azioni orientate a denunciare presso gli organismi competenti e nel quadro del diritto internazionale la violazione dei suoi diritti ed il sequestro del presidente legittimo dell’Honduras Manuel Zelaya Rosales, considerando che è necessario determinare la responsabilità di quegli attori che sono intervenuti diretta o indirettamente nell’esecuzione di questo delitto.

    Chiediamo agli organismi nazionali e internazionali che si occupano di diritti umani di appoggiare queste misure, mantenendo la campagna di denuncia e monitoraggio nei confronti delle nuove e reiterate violazioni dei diritti umani attraverso degli osservatori permanenti in grado di monitorare in particolare la persecuzioni e la perdita del lavoro per motivi politici subita dai simpatizzanti della resistenza e dei sostenitori del Presidente Manuel Zelaya.

    Ripudiamo e condanniamo gli attacchi nei confronti delle rappresentanze diplomatiche della Repubblica Federale del Brasile e della Repubblica Argentina così come quelle operate nei confronti delle ambasciate dei paesi membri dell’Alleanza Bolivariana per i Popoli della nostra America (ALBA). Esprimiamo tutta la nostra solidarietà all’impegno fermo ed eroico svolto dal personale di tali rappresentanze diplomatiche. Sono state vittime dell’assedio e dell’ostilità dei golpisti.

    Concordiamo sulla creazione di coordinamenti tra i partiti della sinistra del mondo in grado di esercitare pressioni affinché il governo de facto si dimetta e restituisca al presidente costituzionale il suo incarico e al popolo honduregno il diritto a dare vita ad un’Assemblea Nazionale Costituente che permetta approfondire la democrazia diretta.

    Ci appelliamo ai governi, agli organismi internazionali e alle aziende affinché mantengano e intesifichino le sanzioni economiche e commerciali nei confronti di alleati, soci e partner che hanno partecipato al colpo di Stato. Chiediamo inoltre che vengano tagliati i contatti con coloro che riconoscono il governo de facto ed i golpisti, così come che vengano prese delle misure di controllo migratorio che impediscano lo spostamento di persone volto ad esercitare il voto in altri paesi con lo scopo di alterare i risultati elettorali attraverso lo spostamento di voti da un paese all’altro.

    Concordiamo nel non riconoscere gli osservatori internazionali e nazionali allineati che seguiranno il processo elettorale con lo scopo di legittimizzare un processo elettorale carente di legalità e legittimità. Esigiamo che prima di osservare un processo illegale e spurio, venga garantito nuovamente lo stato di diritto democratico e quella del governo costituzionale del potere cittadino del presidente dell’Honduras Manuel Zelaya Rosales.

    Caracas, 21 de novembre de 2009
    NASCE LA V INTERNAZIONALE DAL VENEZUELA DI CHAVEZ. PRC e PDCI ADERISCONO - ControLaCrisi.org
    -Ma dai, sarà la bora..
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  2. #2
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    Predefinito Rif: Nasce la V Internazionale dal Venezuela di Chavez

    i cinesi che fanno?
    Dannato Barone Rosso.

  3. #3
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    Predefinito Rif: Nasce la V Internazionale dal Venezuela di Chavez

    son sincero, non mi piace affatto.

    è una roba solo "antiamericana" e strumentale solo ai cazzi interni di chavez

    la V internazionale o la fa la Cina oppure non esiste.

    se i comunisti del XXI secolo devono riconoscere come faro il nazionalpopulismo di chavez, stiamo messi bene...

  4. #4
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    Predefinito Rif: Nasce la V Internazionale dal Venezuela di Chavez

    bella domanda su cosa faccia la cina.
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  5. #5
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    Predefinito Rif: Nasce la V Internazionale dal Venezuela di Chavez

    Citazione Originariamente Scritto da MaRcO88 Visualizza Messaggio
    bella domanda su cosa faccia la cina.
    la cina e il socialismo hanno preso tutt'altra strada da quella pidocchiosa di chavez. i cinesi si fanno vedere dalle parti di caracas solo quando gli serve il petrolio, e magari lasciano sbarcare qualche fresatrice di terza mano

  6. #6
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    Predefinito Rif: Nasce la V Internazionale dal Venezuela di Chavez

    Citazione Originariamente Scritto da morfeo Visualizza Messaggio
    i cinesi che fanno?
    credo nulla, sono abbastanza paraculi da un po' di tempo a questa parte

  7. #7
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    Predefinito Rif: Nasce la V Internazionale dal Venezuela di Chavez

    Citazione Originariamente Scritto da Feliks Visualizza Messaggio
    la cina e il socialismo hanno preso tutt'altra strada da quella pidocchiosa di chavez. i cinesi si fanno vedere dalle parti di caracas solo quando gli serve il petrolio, e magari lasciano sbarcare qualche fresatrice di terza mano
    vabbè non esageriamo, io son attendista.
    -Ma dai, sarà la bora..
    -Ma non siamo a Trieste!

  8. #8
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    Predefinito Rif: Nasce la V Internazionale dal Venezuela di Chavez

    Ancora con queste aspettative verso un modello comunista della Cina? Paragone folle, un po' come il termine neo-con(servatori) con cui viene etichettata la politica americana che di conservatrice non ha più nulla in quanto antitradizionalista e antiambientalista. L'unica loro politica è il mercato e il consumismo.

  9. #9
    Cancellato
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    Predefinito Rif: Nasce la V Internazionale dal Venezuela di Chavez

    Citazione Originariamente Scritto da Manvatara Visualizza Messaggio
    Ancora con queste aspettative verso un modello comunista della Cina? Paragone folle, un po' come il termine neo-con(servatori) con cui viene etichettata la politica americana che di conservatrice non ha più nulla in quanto antitradizionalista e antiambientalista. L'unica loro politica è il mercato e il consumismo.
    sì sì certo. per tua informazione è un bel pezzo che abbiamo smesso di farci dettare l'agenda politica da Repubblica

    mercato e consumismo... brr che parolacce! senti quanto suonano male in confronto a solidarietà e sostenibilità
    Ultima modifica di Feliks; 10-02-10 alle 12:09

  10. #10
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    Predefinito Rif: Nasce la V Internazionale dal Venezuela di Chavez

    Dove si può consultare la lista completa dei partiti aderenti?

 

 
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