Qualcuno, e non a torto, lo chiama "il Re".Da “Il Firenze” 23 Novembre 2006-11-24
L’assessore Cioni va a processo e rimette il mandato al sindaco.
Caso Rom. L’accusa: violazione d’atti d’ufficio nell’inchiesta sul tentativo di rapimento di un bimbo in centro.
A giudizio anche due vigili che presentarono una dichiarazione diversa dai fatti.
Di Alessandra Bravi.
“Me lo voleva portare via. Si è buttata sul passeggino e ha cercato di allentare la cinghia per prendersi mio figlio. L’ho detto prima ai vigili e non mi hanno creduta, Poi ho incontrato i Carabinieri e loro l’hanno rintracciata”
A parlare la mamma che ad ottobre dell’anno scorso, a passeggio per Firenze per turismo, in via dei Calzaiuoli, denunciò il tentativo di sequestro da parte di una rom, del proprio figlio. Per quella vicenda, ieri, il giudice delle udienze preliminari, Antonio Banci, ha rinviato a giudizio l’assessore alla sicurezza del comune di Firenze Graziano Cioni, la vicecomandante dei vigili urbani, Patrizia Verrusio, due vigili urbani e la nomade.
Polizia municipale ed assessore entrarono nella vicenda in seguito ad una relazione dei due agenti che presentavano un’altra versione dei fatti.
Dopo aver saputo del rinvio a giudizio l’assessore Cioni si è dimesso.
Due giorni dopo l’accaduto, la coppia di vigili presentò alla procura una relazione in cui descriveva una scena differente da quella raccontata dalla giovane mamma sanremese.
Tutto veniva ridimensionato, spiegando che quel 25 Ottobre la donna si rivolse a loro sostenendo che poco prima, due nomadi avevano cercato di portar via un braccialetto dal polso del figlio e non, quindi, che si era trattato di sequestro.
L’assessore Cioni, nell’ambito di una conferenza stampa, illustrò cosa era accaduto, smentendo la versione della donna.
Per quella relazione e per quella conferenza stampa, Cioni andrà sotto processo con l’accusa di rivelazione di segreti d’ufficio insieme al vice-comandante dei vigili urbani.
Diversi, invece, i capi d’imputazione per i due poliziotti della Municipale che firmarono la relazione.
Sono accusati di calunnia, omissione di atti d’ufficio, omissione di denuncia e falso in atto pubblico.
La “nomade” è stata rinviata a giudizio per tentato sequestro. Il giudice si è convinto che quel 25 Ottobre, a danno della coppia di turisti, sia stato perpetrato un tentativo di rapimento. L’elemento più forte dell’accusa consisterebbe nella testimonianza di un uomo che avvalla la tesi della madre.
E i vigili avrebbero raccontato una storia falsa.
“Emerge con chiarezza- dice l’avvocato Federico Bagattini che difende i vigili- come queste accuse stiano insieme con la colla. Soprattutto a partire dall’attendibilità della madre che prima dichiara una cosa e poi ne racconta un’altra. Per quale motivo la polizia municipale avrebbe dovuto stillare un rapporto inventato?”
La parola ora passa al tribunale. L’udienza è fissata al 22 Giugno.
Questo uomo, da circa venti anni è sempre presente nell'amministrazioni fiorentine, ora come vice-sindaco, ora come assessore, alle cose più varie.
E' talmente potente che si permette di denunciare e "segnalare" qualsiasi persona che lo metta in ridicolo o in dubbio.
E' talmente potente da disporre della "Polizia Municipale" come una specie di milizia a suo uso e consumo.
Quest'uomo controlla e gestisce, indirettamente o direttamente, lavori pubblici immensi, come la famosa "Tramvia" come se si trattasse del rifacimento del suo bagno di casa.
Quest'uomo ha avuto assessorati nei momenti più critici e più danarosi della città di Firenze.
Quest'uomo si permette di insultare le mamme di coloro che lo criticano, anche sul web.
Quest'uomo è il "Re" di Firenze.
Gestisce imprese, comuni, assessorati, manovra poliziotti, giudici, cittadini e imprese; pubbliche o private.
Quest'uomo si chiama Graziano Cioni.
Firenze svegliati!!!!!