L’impegno deve essere finalizzato a migliorare la condizione abitativa e dell’abitare nelle nuove condizioni della città, che non è più soltanto la città concentrata ma anche la città territorio, o, come viene chiamata, l’arcipelago metropolitano.
La nuova condizione urbana non ha, tuttavia, modificato la questione dell’abitazione per una frazione non modesta della popolazione, Alle tradizionali problematiche delle famiglie a basso reddito, sia sono infatti sommate quelle relative agli immigrati, la crescita della popolazione anziana, la crescita degli studenti fuori sedi e le forme di lavoro precario che richiedono, molto spesso, il trasferimento temporaneo in città diverse da quelle di residenza. Per altro la “fuga” dalla città di molte famiglie, che ha determinato la urbanizzazione diffusa, nella maggior parte dettata dall’insostenibile costo economico della città se ha, forse, permesso di realizzare condizioni migliori per la casa, ha aggravato l’abitare (aumento della mobilità, carenza di servizi ecc.).
Si tratta di attivare una politica di riqualificazione bisognosa di notevoli risorse che non potranno non essere reperite che attraverso una politica fiscale progressiva, con specifico riferimento al settore immobiliare la cui attuale franchigia fiscale ha permesso la creazione di cospicui patrimoni fonte di spericolate e oscure manovre economiche e politiche.
Per affrontare questa situazione appare indispensabile un programma che utilizzi una ricca tastiera di strumenti e che si basi su interventi di emergenza, temporanei e strutturali del sistema di costruzione e di gestione delle trasformazioni urbane e territoriali.
Emergenza: si intende far riferimento a interventi immediati in grado di affrontare le condizioni più critiche. Tra questi si indicano:
- sostegno alle famiglie più bisognose per le quali l’affitto pesa sul reddito familiare in modo insopportabile e alle quali non si è in grado di offrire un alloggio pubblico;
- contributo ai soggetti economicamente deboli, per il pagamento delle utenze in particolare di riscaldamento,
- disponibilità immediata di fondi destinati ad alloggi per far fronte agli fratti esecutivi;
- politiche finalizzate a realizzare il diritto alla casa per gli immigrati. Si tratta di una questione dai molteplici aspetti; civile, sociale, sicurezza, ecc. Questi interventi potranno essere attivati anche nella forma dell’autoprogettazione e autocostruzione;
- recupero dell'evasione fiscale derivante dalla mancata registrazione dei contratti locativi (16% dei casi, 550 milioni di euro) che con il recupero dell'ICI conseguente alla gestione integrata delle funzioni catastali con ordinarie funzioni comunali (proposta ANCI) porterebbe ad un miliardo di euro da destinare alla casa; divieto di esecuzione degli sfratti in assenza di registrazione del contratto
Temporanei: intendendo provvedimenti limitati nel tempo, programmati e in grado di produrre effetti di lungo periodo.
- politiche finalizzate alla realizzazione di residente studentesche, la cui presenza in molte città è elemento di forte distorsione del mercato, fonte di speculazione e di rarefazione dell’offerta di locazione stabile;
- politiche per la realizzazione di residenze per anziani, sia nella forma autonoma sia in quella di case di assistenza (in collegamento con le politiche di WS); che possono dar luogo ad aumenti dell’offerta abitativa e che possono permettere l’acquisizione al patrimonio pubblico di una quota di questo patrimonio nella forma del “vitalizio di assistenza”;
- Interventi di risanamento dei complessi di edilizia residenziale pubblica, attraverso ristrutturazioni urbanistiche, edilizie e di manutenzione permanente e programmata;
- un programma pluriennale di investimenti pubblici per l’edilizia sociale che preveda risorse economiche certe e programmate con la partecipazione finanziaria di Stato, Regioni e Comuni;
- programma pluriennale, con la partecipazione finanziaria di Stato, Regioni e Comuni, per la riqualificazione urbanistica e la dotazione di servizi generali e per la mobilità, delle periferie e dei territori di urbanizzazione diffusa, attraverso progetti integrati non solo nei soggetti ma negli oggetti e negli ambiti in cui ricadono le opere necessarie, conseguenti alla trasformazione.
Strutturali: intesi come provvedimenti stabili e permanenti in grado di evitare, per quanto possibile, l’insorgere di emergenze:
- ogni trasformazione territoriale e ogni ristrutturazione urbanistica dovrà comprendere, gli standard urbanistici fissati in misura minima a livello nazionale e incrementabili da Regioni e Comuni, sulla base delle esigenze locali, fino al 100%. Agli standard tradizionali sarà aggiunto lo standard di “edilizia sociale” commisurato al 20 % del volume edificato/edificabile (sia di residenza che di altre funzioni); nelle trasformazioni urbane sarà fissata la quota di aree da cedere gratuitamente al comune per l’edilizia sociale
- detassazione dei trasferimenti immobiliari nei comparti, estensibile ad altre situazioni (miglior utilizzo del patrimonio edilizio esistente, necessità di vendita determinate dalla mobilità del posto di lavoro, condizioni di rischio ambientale, acquisto della prima casa)
- agevolazioni fiscali concesse per il risanamento di edifici, risparmio energetico, architettura ecocompatibile, per la costruzione di alloggi in affitto a canone sociale e concordato (L. 431), l’edilizia pubblica e per la costruzione di alloggi a riscatto che favoriscono le giovani coppie sottraendole, in un periodo di instabilità economica, all’impegno di un pesante indebitamento a lungo termine che può diventare insostenibile con l’aumento dei tassi di interesse dei mutui
Un impegno europeo dell’Italia affinché la casa sia inserita fra i diritti fondamentali della Carta di Nizza e siano rafforzati i fondi strutturali per la casa e la città
L’insieme di questi interventideve costituire un unico provvedimento legislativo e di governo collegato eventualmente con provvedimenti relativi al WS. Tale provvedimento, inoltre, deve affermare il principio costituzionale che nessun comportamento illecito in ambito urbanistico ed edilizio sia sanabile attraverso una qualsiasi forma di condono.
Adeguata agli indirizzi sottesi a tale provvedimento dovrà essere la “legge di indirizzo” sul governo del territorio.