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ossoduro
La correttezza non sanno cosa sia.
Visto che il partito di casini non parteciperà ... hanno deciso che dovrà partecipare ugualmente e per fare uno sgarbo al leader dell' UDC.
Fi ordina anche 1.500 bandiere dell'Udc Il titolare dell'azienda: me le hanno richieste loro. Ma i centristi non parteciperanno a quel corteo
I pacchi stanno arrivando al primo piano di via Uffici del Vicario 49, sede del Comitato contro il governo delle tasse. Dentro, tutto il materiale che ci si può attendere in questi casi: gagliardetti stampati e ricamati, pettorine, magliette evocative («Forza Silvio, leone della libertà»), striscioni e «oggetti utili e di qualità», secondo la rispettosa definizione data dal sito del Comitato. Naturalmente, nel kit del buon manifestante per la libertà non possono mancare bandiere, labari e pavesi. Alcune con il logo «Scendo in piazza» e la scritta «Contro il governo delle tasse». In altre si riconoscono i vessilli ondulati e tricolori di Forza Italia, ordinati per salutare degnamente il ritorno in campo del premier. Ma uno dei pacchi prenatalizi, inviato con il corriere Bartolini, contiene la sorpresa: dentro ci sono ben 1.500 bandiere sulle quali campeggia un simbolo antico e moderno: lo scudo crociato. Al centro del logo, l'immortale scritta «Libertas». Bandiere, insomma, dell'Udc. Ma che ci fanno 1.500 bandiere dell'Udc, nella sede di un Comitato che organizza una manifestazione alla quale l'Udc non aderisce e che non sono state ordinate dall'Udc?
Già, che ci fanno? Perché una cosa è sicura: al partito di Casini questa manifestazione non piace proprio e l'ha detto in tutti i modi. Tanto che lo stato maggiore ha invitato i suoi militanti al completo a confluire, il 2 dicembre, nel Palasport di Palermo, con un gesto plateale di dissociazione. Perché, come dice il segretario dell'Udc Lorenzo Cesa, «la nostra opposizione è seria e si fa in Parlamento». E se è pur vero che «il premier sparge veleni», è anche vero che «questa manifestazione non servirà a niente». Eppure, devono aver pensato nel comitato organizzatore, ci sarà pure qualche elettore sperduto dell'Udc che, magari perché in disaccordo con la linea del partito, o perché rimasto inopinatamente a Roma, finirà per ingrossare la folla dei manifestanti. E allora non lo si può lasciare solo soletto, senza bandiere e gagliardetti del suo amato partito. E visto che non ci pensano da via dei Due Macelli, qualcuno ci si dovrà pur occupare di questi elettori dispersi per le vie della Capitale.
Ci hanno pensato loro, gli organizzatori della grande manifestazione. Lo conferma, malvolentieri, Pino Palmieri, titolare della fabbrica Banderas di Bareggio (Milano). «Sì, è vero, le bandiere dell'Udc me le hanno ordinate quelli del Comitato di via Uffici del Vicario. Ho parlato con la responsabile, mi sembra che si chiami Irina Turan o qualcosa del genere, e la segreteria, la Montemurri. E poi ne ho parlato brevemente anche con Lucio Malan». Il senatore di Forza Italia. E quante ne ha mandate? «Millecinquecento bandiere dell'Udc e mille con il logo del Comitato. E in più anche mille pettorali». Tutte bandiere eleganti, 100 centimetri per 140, stampate su poliestere, perché «soltanto Legambiente le vuole in cotone». Una spesa non enorme per il Comitato, visto che una bandiera costa 2 euro e 60 e il pacchetto, magari con uno sconto forfait compreso, dovrebbe rimanere sotto i 4.000 mila euro. Ma i manifestanti, di qualunque partito siano, aderenti o non aderenti, vanno coccolati, come sanno tutti gli organizzatori di cortei e presidi. E infatti alcune regioni, tra le quali la Campania, offrono a chi chiama un numero dedicato, oltre al trasbordo gratuito su pullmini Ducato, anche il cestino da picnic con panini, bevande e tutto il necessario per affrontare la lunga giornata in piazza.
30 novembre 2006