Donne,femmine,maschi e uomini

[Vegetaryan (POL)]

La società del consumo di oggi ha ridotto il numero di "Donne e Uomini" e aumentato vertiginosamente il numero di "femmine e maschi". Ho sempre associato i mondo d'oggi al film matrix: governato dagli agenti, contrastati da pochi che si sono risvegliati dal torpore del loro comando. Ecco, le persone d'oggi sono quei maschi e quelle femmine dominate dal consumo sfrenato,vivono alla giornata e si lasciano comandare dal sistema imperante...
poi c'è quella piccola fetta di persone che si oppongono e lottano per la libertà...che brutto scontrarsi con la realtà..
è difficile portare via quelle femmine dal mondo d'oggi, è difficile che decisano di "prendere la pillola giusta"(come nel film)..quindi mi ritrovo puntualmente con gente individualista, arrivista (le donne arrabbiate e deluse sono la peggior arma al mondo!!!!sarebbero capaci di tutto!!!)...la cosa chemi fa più male è che in genere c'è uno sfruttamento reciproco di maschi e femmine...non si rendono conto di avere un valore...non credo si siano mai chiesti perchè sono nati proprio loro in quel momento storico..io me lo chiedo continuamente, è importante capire cosa puoi fare di buino per gli altri (almeno io la penso così)...
bah...voi che ne pensate?io sono molto amareggiata..

[22Ottobre]

Mah guarda, di certo hai tirato fuori un argomento che personalmente ho più volte analizzato sia da solo che parlando con altri compagni e altre compagne ma anche con semplici amici e amiche.
Potrò sembrare forse retorico e ridondante ma credo che alcune verità (o meglio quelle che per me sono verità) siano assolutamente semplici da dire e difficili da comprendere appieno.
Viviamo in una società caratterizzata dalla concezione dell'essere umano come ente mercantile, siamo relativizzati rispetto a tutto ma con un unico riferimento finale che è la Merce che potremmo definire anche a questo punto l'Utile. Dunque cosa succede? Quando si avvia una culturalizzazione relativizzata rispetto ad un assoluto è chiaro che prendersi cura del mondo (tanto per utilizzare impropriamente le parole di Heidegger) diventa strumentale verso il raggiungimento di quell'assoluto stesso. Ecco allora che se il mondo diventa non più oggetto di cura (sempre heideggerianamente) ma strumento di cura anche tutto ciò che lo compone diventa strumento. A questa denaturalizzazione e mercificazione dell'essere non può certo sfuggire l'essere umano. Dunque che succede? Succede che in un mondo in cui vivono degli strumenti non è più la sua qualificazione ontica che conta quanto quella di genere ( il genere di merce di cui si parla) e allora invece di uomo e donna si comincia a parlare di maschio e femmina (che non a caso si usano nella lingua italiana corretta per gli animali ma anche le cose cioè quelli che noi quotidianamente identifichiamo esplicitamente come strumenti ). Da quello all'ulteriore passo in avanti di mortificazione dello stato umano e vivente la distanza è breve.
Non a caso direi che c'è un modo di dire piuttosto interessante quando si cerca di far colpo su qualcuno (per vari motivi, da quello puramente sessuale a quello lavorativo o anche semplicemente di compagnia): mettersi in mostra (a volte con la variante mettere la merce in mostra).
In mostra ci si mettono in vetrina i prodotti da vendere.

A luta continua

[Skarm]

Cosa ne penso?

Penso che ci stiamo avvicinando rapidamente al "baratro" e che non c'è nessuno che tiri il freno...penso che alla fine nel "baratro" ci finiremo dentro e si arriverà a ciò che veniva citato nel famoso motto "Socialismo o Barbarie"...cioè alla barbarie...

...in effetti ritengo molto probabile una regressione ad una situazione che potrebbe essere benissimo una via di mezzo tra uno scenario alla "Mad Max" ed uno scenario alla "1997 : Fuga da New York"...

...ma, francamente, se così fosse, non so se davvero ciò sia un male...forse è comunque una mutazione con implicazioni potenzialmente positive, dato che comporterebbe una transizione da una "società di ragni" come quella in cui viviamo ad una "società di lupi"...certamente più brutale, ma potenzialmente
meno illusoria...

...non nutro neanche uno straccio di speranza negli italiani...è un popolo composto in larga maggioranza da completi imbecilli che si fanno costantemente inchiappettare, da una minoranza di veri "furbetti" profittatori e da una minoranza ancora più ristretta di individui senzienti...

...peraltro più passa il tempo e meno provo pietà per la maggioranza di imbecilli, in parte perchè sono ferocemente discriminatorio nei confronti dei non-intelligenti e, in parte, perchè in realtà il problema principale non è forse neppure la presenza dei "furbetti", ma piuttosto la presenza degli imbecilli che ne costituiscono l'humus!

Da comunista ritengo che la mia sorte sia strettamente legata a quella di ciascun individuo su questo pianeta, ma ciò che mi chiedo è questo :

...se, in un ritorno alla barbarie, gli imbecilli perissero fino alla quasi completa estinzione o fino ad una loro "evoluzione", questo non porrebbe le basi per una società più "sana"?

...in effetti pensavo ad un passaggio di un libro che lessi tempo addietro...si trattava del libro "Armi, acciaio e malattie" in cui si osservava che i razzisti sono soliti disprezzare i popoli primitivi, ma che in realtà questi, individualmente, tendono ad essere superiori agli individui dei popoli civilizzati, perchè le belve, le malattie e le carestie ne "falciano" gli individui più deboli (e, pure, io aggiungo "stupidi"), lasciando solo i più forti (ed i più scaltri)...

...bè...io mi chiedo...da un tuffo nella barbarie la nostra umanità ne uscirebbe distrutta o rafforzata?

...forse la coscienza del dolore non la renderebbe più cosciente della necessità di una società più giusta ed equa?

...forse il patimento e l'ingiustizia della barbarie non renderebbe gli uomini più coscienti dell'illusorietà delle catene che portano??

Francamente io mi ritengo pronto per la sopravvivenza in una società di lupi...
...non che abbia "addestramenti" speciali, ma sono cosciente dell'illusorietà delle catene che ci mettiamo da soli e questo comporta la coscienza di essere "avanti" rispetto alla massa acefala che costituisce la maggioranza della popolazione, benchè, chiaramente, non sia del tutto "libero"...

...quindi non deprimerti...se andiamo al baratro è perchè ci siamo trascinati da orde di imbecilli che si meritano solo di essere "selezionati fuori" dalla barbarie che ci faranno cascare in testa...non ci possiamo fare proprio nulla...forse riusciremmo a fermare le cose se li mandassimo a milioni a morire nei gulag, ma non saremmo abbastanza e poi...come potremmo guardarci in faccia e dire che ciò sarebbe giusto e che "lo abbiamo fatto per il loro bene"?

Alla fine gli imbecilli trascinano su di sè le disgrazie che si meritano...alla fine credo che questo concetto sia estremamente valido qui nella "moderna società occidentale" (dato che, al contrario, nel resto del mondo la gente lotta contro le disgrazie che gli piovono addosso)...è chiaro che è normale e legittimo dispiacersi del fatto che stiamo finendo in un baratro e che non ci possiamo fare proprio nulla, ma in che misura il nostro dispiacere cambia la realtà in cui siamo immersi?
Skarm

[Skarm]

Non a caso direi che c'è un modo di dire piuttosto interessante quando si cerca di far colpo su qualcuno (per vari motivi, da quello puramente sessuale a quello lavorativo o anche semplicemente di compagnia): mettersi in mostra (a volte con la variante mettere la merce in mostra).
In mostra ci si mettono in vetrina i prodotti da vendere.

In "mostra" si mettono anche individui appartenenti a popoli che non sono stati toccati dal capitalismo e pure gli animali che dubito comprendano cosa possa essere il capitalismo...mi pare che il tuo esempio sia alquanto semplicistico e fuorviante, Sandinista.

Il vero problema di questa società è che l'individuo non si mette più "in mostra" per "fare colpo su qualcuno", ma bensì la cosa diviene patologicamente sganciata dall'interesse per uno specifico individuo e diviene genericamente un modo per "comunicare la propria esistenza" in un contesto altamente alienante ed innaturale.

Basta che guardi alle ragazzine che muoiono di fame per diventare magre...a nessun uomo sano di mente piace uno scheletro, anzi...in genere ad una grossa fetta di uomini piacciono le "curve" (che implicano un minimo di "ciccia")...il fatto è che a loro non frega niente degli uomini...
Skarm

[22Ottobre]

In "mostra" si mettono anche individui appartenenti a popoli che non sono stati toccati dal capitalismo e pure gli animali che dubito comprendano cosa possa essere il capitalismo...mi pare che il tuo esempio sia alquanto semplicistico e fuorviante, Sandinista.

Mi sa che ti è sfuggito il fatto che io non parlavo del mettersi in mostra in sè ma dell'espressione "mettersi in mostra". Mi sa che non hai letto tutto l'intervento altrimenti non mi avresti fatto questa osservazione.

Basta che guardi alle ragazzine che muoiono di fame per diventare magre...a nessun uomo sano di mente piace uno scheletro, anzi...in genere ad una grossa fetta di uomini piacciono le "curve" (che implicano un minimo di "ciccia")...il fatto è che a loro non frega niente degli uomini...
Skarm

In anoressia diciamo che più che i modelli sociali e la degenerazione dei costumi entrano in gioco i rapporti tra ammalata/o e la propria famiglia, in special modo entrano in gioco le conflittualità materne.


A luta continua

[Skarm]

Di base in questa società le donne perseguono forme di predazione emotiva sugli uomini e gli uomini perseguono forme di predazione fisica sulle donne...

...cioè...gli uomini cercano semplicemente un "buco" in cui infilare l'uccello...

...le donne cercano uno stupido che agisca da "lampione-cinepresa" soddisfando il loro ego, mentre loro, con divistica nonchalance, si perdono dietro a qualcun'altro che le ignora completamente, che le usa come un "buco" o le tratta peggio che 'na pezza da piedi.

Per certi versi trovo, al di là dello scandalo che ciò può creare, meno patologico il primo caso, perchè esso ha motivazioni basilarmente animalesche e perchè è un parto di una costante sovrastimolazione sessuale da cui si è bombardati...in pratica il maschio finisce per ragionare "con le palle"...ma che motivo fisiologico ci può essere dietro la soddisfazione del proprio ego?

Dal mio punto di vista trovo "molto tristi" entrambe le cose...da romantico trovo molto avvilente la regressione dell'uomo ad una condizione animalesca, pur non essendone immune...e trovo penosa quella "farsa divistica" che moltissime donne mettono in scena non appena uno dà loro un briciolo di attenzione o si comporta in modo minimamente "carino" verso di loro...

Alla fine penso che, in finale, il problema-base sia il fatto che c'è pochissimo tempo da investire nei rapporti e che ben poco ne rimane dopo le quotidiane
"deportazioni" che ci spostano dal luogo dove (teoricamente) viviamo a quello dove studiamo o lavoriamo...alla fine il tempo è poco e viene ottimizzato...il che vuol dire che non si "spreca" per conoscere persone che non ci interessano come partner sessuali e che, in una "ottimizzazione" sempre più alienata, il passo tra incontro-letto e incontro-idolatria diviene sempre più assurdamente abbreviato nel cervellino sempre più atrofico degli individui, pur restando in realtà il vero processo di innamoramento legato ai ritmi naturali.

Detto questo spero che, data la sua natura "problematica", il thread non degeneri in temi del tipo "ma l'aspetto non conta" o "conta quello che c'è dentro"...che sono baggianate che normalmente sparano le donne percui l'aspetto in realtà è pressochè universalmente un elemento-cardine (come lo è per l'uomo)...
Skarm

[Skarm]

Mi sa che ti è sfuggito il fatto che io non parlavo del mettersi in mostra in sè ma dell'espressione "mettersi in mostra". Mi sa che non hai letto tutto l'intervento altrimenti non mi avresti fatto questa osservazione.

Invece l'ho letta...ciò che ti facevo notare che il fatto di "mettersi in mostra" avviene anche per gli animali...il corteggiamento di per sè non è qualcosa che si discosta sostanzialmente dal concetto "pubblicitario" di spacciare una merce...

...infatti entrambi i fenomeni si fondano sugli elementi della persuasione e dell'illusione...perciò, ribadisco, non ritengo che certi comportamenti "finalizzati" possano imputarsi al capitalismo, laddove solo nella forma non-finalizzata e patologica (quindi "nuova") possiamo certamente
attribuirli ad esso.
Skarm

[22Ottobre]

Invece l'ho letta...ciò che ti facevo notare che il fatto di "mettersi in mostra" avviene anche per gli animali...il corteggiamento di per sè non è qualcosa che si discosta sostanzialmente dal concetto "pubblicitario" di spacciare una merce...

...infatti entrambi i fenomeni si fondano sugli elementi della persuasione e dell'illusione...perciò, ribadisco, non ritengo che certi comportamenti "finalizzati" possano imputarsi al capitalismo, laddove solo nella forma non-finalizzata e patologica (quindi "nuova") possiamo certamente
attribuirli ad esso.
Skarm

Allora vuol dire che non hai capito cosa intendessi dire. Quello che io ho voluto analizzare è che nella lingua italiana quando si vuol dire che qualcuno sta cercando di emergere sugli altri agli occhi di qualcun altro l'espressione comune che viene usata è "mettersi in mostra". E' un modo di dire come sai che appartiene alla lingua italiana ma che non è sempre stato usato.
I modi di dire nascono dalla cultura e dal pensiero che li ha partoriti. Questa espressione come hai fatto anche tu viene usata indipendentemente per parlare di un italiano, di uno yanomani, di un fagiano che corteggia la femmina. Non è tanto sul soggetto a cui si riferisce l'espressione che mi volevo soffermare ma sull'espressione stessa che è creatura puramente della nostra cultura italiana, non nel gesto in sè che assolutizzato tra l'altro non ha alcun significato valutativo.

E comunque il corteggiamento fa parte di un ciclo vitale istintivo nelle specie viventi animali, non lo avrei mai paragonato ad un fustino di detersivo in questo senso.

A luta continua

[Skarm]

In anoressia diciamo che più che i modelli sociali e la degenerazione dei costumi entrano in gioco i rapporti tra ammalata/o e la propria famiglia, in special modo entrano in gioco le conflittualità materne.

Se lo noti invece "anoressia" e "depressione" sono fenomeni la cui larga diffusione è soltanto recente...un fatto che ritengo testimoniare chiaramente la loro natura intrinsecamente legata al modello sociale ed alla degenerazione dei consumi...

Ad esempio la depressione è un fenomeno che attribuirei ad un fatto relativamente recente di questa società...cioè una abitudine sempre più spinta ad una gratificazione immediata che entra in aperto conflitto con la apparente "irrisolvibilità" di certi fattori di frustrazione e con modelli di successo sempre più esigenti e feroci...insomma...al contempo l'individuo ha aspirazioni sempre più magnificenti (nell'aspetto non-spirituale, s'intende), viene "educato" a non farsi mancare alcun piacere e viene inchiodato per le palle ad una condizione reale in cui le sue aspirazioni sono irraggiungibili...

...ragion percui la sua mente si "inceppa" in una condizione di perenne tristezza che in realtà non si dovrebbe considerare una vera "patologia" in quanto si tratta di una tristezza "motivata"...non fosse altro che dalla fine delle aspirazioni realizzabili e dall'intrappolamento in una condizione che, a livello relativo, può sembrare un "limbo" o un "soffitto basso su cui preme la propria testa"...

...e credo che un fenomeno come l'anoressia possa richiamarsi comunque a motivazioni sociali di questo tipo (seppur differenti, naturalmente)...
Skarm

[Skarm]

E comunque il corteggiamento fa parte di un ciclo vitale istintivo nelle specie viventi animali, non lo avrei mai paragonato ad un fustino di detersivo in questo senso.

Non facendolo però ti "neghi" il discutibile divertimento di riscontrare la pura demenzialità della moderna tecnica pubblicitaria, nella quale, per persuaderti a comprare una marca di spaghetti o il fustino di cui sopra, sarebbero capacissimi di far mimare colla confezione di spaghetti l'atto sessuale ad una "gnoccona" o di mettere il fustino dentro l'auto del viaggio di nozze della "famiglia felice" sottolineandone la prosaicissima esistenza!

Ê chiaro che il confronto non è "ortodosso", ma rifiutarsi di fare paragoni "non ortodossi" implica limitare il proprio potenziale analitico...perchè, di fatto, cosa
fanno i pubblicitari associando simbolismi sessuali o sentimentali alle merdate che cercano di venderti se non "corteggiare" il potenziale acquirente per conto del "povero" fustino o del "povero" spaghetto che, in quanto tali, nella loro insulsa e stupidissima banalità, sarebbero giustamente immeritevoli di qualunque seria attenzione da parte di un essere umano?
Skarm