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Cronaca vera: Massimo Tartaglia e Susanna Maiolo alla Camera. ilNichilista
Cronaca vera: Massimo Tartaglia e Susanna Maiolo alla Camera.
In Politica on febbraio 10, 2010 at 9:20 pm
Questo il racconto di Adnkronos:
Motivo del contendere una mostra organizzata di recente dalla regione Piemonte sul darwinismo e l’evoluzione della specie. I leghisti hanno polemizzato dicendo che i soldi spesi per l’organizzazione della mostra potevano essere utilizzati in modo più proficuo.
A quel punto Evangelisti ha risposto che dalle “scimmie nude” si era passati alla fase delle “scimmie vestite”, indicando i banchi della Lega Nord come destinatari della sua battuta. [...] Rainieri è partito e si è diretto verso Evangelisti. Ma i commessi in servizio in aula e qualche collega deputato ha placcato Rainieri che, tuttavia, è stato colpito da Evangelisti con un pugno in faccia.
Subito il presidente di turno Maurizio Lupi ha sospeso la seduta. Il vice capogruppo dell’Idv, Antonio Borghesi, in Transatlantico ha cercato di attenuare l’accaduto, spiegando che sia Rainieri che Fabio Buonanno (un altro deputato della Lega Nord, n.d.r) ”hanno provocato Evangelisti che si è solo difeso. Non ho mai visto tanta violenza. I leghisti si sono scagliati contro Evangelisti come un manipolo fascista di vecchia memoria“.
“Evangelisti – ha spiegato al termine della seduta il vice presidente vicario del gruppo della Lega Nord, Luciano Dussin – che nel corso della seduta aveva offeso il ministro dell’Agricoltura Luca Zaia, ci ha provocato chiamandoci ’scimmie’. A quel punto qualcuno dei nostri è scattato per rispondergli per le rime [...]“.
Sul pugno, ad ogni modo, non c’è una versione unanime.
Il Messaggero spiega:
I commessi si sono frapposti, il presidente della commissione Bilancio Giancarlo Giorgetti ha bloccato Gianluca Buonanno, ma Fabio Rainieri è riuscito a raggiungere Evangelisti. Tra i due sono volati pugni.
Repubblica aggiunge dettagli da incontro di pugilato:
Evangelisti, non prestando attenzione alla momentanea defaillance del collega, gli ha sferrato un uppercut che lo ha raggiunto al viso. Rainieri a quel punto ha barcollato, mentre il vicespresidente della Camera Maurizio Lupi sospendeva la seduta tra le grida di vendetta dei leghisti.
E per Tgcom, il pugno sarebbe poi stato smentito da Evangelisti. Che tuttavia avrebbe esclamato:
Ovviamente, tra darle e prenderle preferisco darle.
Come in tutti gli incontri di boxe che si rispettino c’è anche un secondo round:
Nel frattempo, qualche metro più in là, passa Brigandì. Evangelisti alza la voce lo chiama in causa, ironico: “Ecco, Brigandì era uno di quelli che voleva menarmi…”. Parole che scatenano il corpulento deputato leghista: “Guarda che se vuoi posso farlo anche adesso!“. Brigandì si scaglia contro Evangelisti, che era sorvegliato a vista da diversi commessi dopo il primo ’round’ in Aula. Il leghista viene bloccato, prova inutilmente a divincolarsi e, rosso in volto, rovescia un fiume di insulti verso l’esponente Idv: “Str…, guarda che a me non me ne fotte un c…. Non farti vedere in giro, perché appena ti incontro e non c’è nessuno ti spacco la faccia. Di’ una parola e ti spacco il c…“. Alla fine i due vengono separati, ma Brigandì non è ancora calmo e, quando incontra alcuni sui colleghi leghisti, insiste: “Lo str… è lì, andiamolo a prendere“. Gli altri, però, non lo seguono e alla fine anche Brigandì sembra calmarsi.
Anche sulla frase che ha scatenato il putiferio non c’è perfetta rispondenza. Per La Voce e Apicom, Evangelisti avrebbe detto:
Dopo tre schiaffi così un ministro si deve dimettere.
Messaggero e Corriere ipotizzano invece:
Questo è il grande ministro della Lega. Sei davvero arrivato al capolinea. Meriti di andare a fare l’agricoltore in Veneto.
La sostanza tuttavia non cambia: se ci fossero stati una statuetta del Duomo e il Santo Padre (i matti, invece, c’erano) avremmo sentito parlare di “clima d’odio”, di “ritorno degli anni ‘70″ e, per converso, di “partito dell’amore” per settimane. Così domani non se ne saprà più nulla. Segno che quando i Massimo Tartaglia e i Susanna Maiolo sono in Parlamento è tutto nella norma.