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  1. #11
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    Predefinito Rif: Andreas Hofer: il tirolese che sfidò Napoleone (16 febbraio 2010)

    Ottimi contributi, Berghem.

  2. #12
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    Predefinito Rif: Andreas Hofer: il tirolese che sfidò Napoleone (16 febbraio 2010)

    Segnaliamo la prossima attività dell'Associazione "La Torre" : si prega di diffondere l'evento presso siti internet, social forum, associazioni ed ai propri contatti.

    HOFER LANZ NEGRELLI - INSORGENTI PER LA FEDE
    Volano, Sabato 25 Settembre 2010
    ore 19:00 - Casa legat, Via Roma 21
    Inaugurazione della mostra 1809-1810 Andreas Hofer tra mito e storia, le cartoline raccontano
    in collaborazione con il Comune di Isera ed il Museo della Cartolina
    introduce dott. Francesco Mario Agnoli; a seguire momento conviviale

    ore 200 - aula magna Scuola Musicale, via Roma 30
    Convegno sulle insorgenze trentine del 1800: Hofer, Lanz, Negrelli - Insorgenti per la Fede
    introduce
    dott. Francesco Mario Agnoli
    con gli interventi di
    dott. Lorenzo Baratter: La battaglia di Volano
    dott. Paolo Gulisano: Le figure di Hofer, Lanz e Negrelli
    durante la serata verrà presentato il nuovo libro del dott. Paolo Gulisano: Andreas Hofer. Il Tirolese che sfid� Napoleone

    Volano, Domenica 26 Settembre 2010
    ore 9:00 - Chiesa Di San Rocco, via Roma - Ritrovo delle compagnie Schutzen
    ore 90 - Sfilata delle compagnie Schutzen per le vie del paese
    ore 10:00 - Chiesa Parrocchiale Santa Messa
    ore 11:00 - Sagrato della Chiesa Parrocchiale - Inaugurazione del cippo commemorativo della battaglia di Volano

    Si ricordano gli orari della mostra curata da Carmelo Nuvoli " 1809-1810 Andreas Hofer tra mito e storia, le cartoline raccontano "
    25 settembre 2010 - 31 ottobre 2010 Sabato e Domenica: 10:00 - 12:00, 17:00 - 20:00

    organizza
    Comune Di Volano - Comune di Volano - sito istituzionale home page
    in collaborazione con
    Associazione "La Torre" - Associazione Culturale La Torre - Volano (TN)
    I Recuperanti - I RECUPERANTI di Mezzano
    Schutzenkompanie Roveredo - index
    Ultima modifica di Luca; 11-09-10 alle 19:06

  3. #13
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    Predefinito Rif: Andreas Hofer: il tirolese che sfidò Napoleone

    COMUNICATO STAMPA - Hofer, Lanz, Negrelli: “Insorgenti per la Fede"
    MANIFESTAZIONI COMMEMORATIVE PER RICORDARE LA BATTAGLIA DI VOLANO (24 e 25 aprile 1809)
    Premessa: Circa 200 anni fa il Tirolo, che comprendeva le attuali province di Trento e di Bolzano, in seguito alla battaglia di Austerlitz ed alla conseguente “Pace di Presburgo” (1805), venne assegnato alla Baviera, alleata della Francia.
    All'atto di giurare fedeltà al nuovo sovrano, i tirolesi erano riusciti a strappare la promessa del rispetto - da parte bavarese e francese - dei loro valori tradizionali e della libera pratica della religione cattolica.
    In realtà la Baviera era un regno-fantoccio sotto il controllo diretto di Napoleone che ben presto disattese gli accordi iniziali mettendo in atto una serie di misure repressive nei confronti della Chiesa: niente più processioni, matrimoni e funerali religiosi, niente più suono di campane.
    Fu la goccia che fece traboccare il vaso: al pari di altri popoli europei, anche i trentini tirolesi insorsero guidati da Andreas Hofer contro la Francia illuminista, seme giacobino del “Tiranno d'Europa”.
    I tirolesi in particolare si distinsero per il loro rifiuto di un modello di società imposta con la forza nel quale essi non si riconoscevano: una società sovversiva di ogni valore tradizionale, una società borghese, elitaria e totalitaria, mirante a sradicare i valori spirituali su cui si fondava la millenaria storia del popolo, una società sorretta da un’ideologia che era espressione di pochi eletti, per di più adepti di logge massoniche, che in realtà nutrivano profondo disprezzo per tutto ciò che proveniva dal basso.
    Andreas Hofer fu nobilissima figura di cristiano: perciò la storiografia ufficiale, figlia della Rivoluzione francese, preferisce presentarlo come un campione del nazionalismo patriottardo, refrattario alle nuove idee di libertà che si volevano affermate, a bella posta sorvolando sul fatto che Hofer e i suoi Schützen si sollevarono invece in difesa di ben altri valori, che affondavano le loro radici nella dimensione spirituale e metastorica.
    Era lo stesso Hofer, infatti, che non perdeva occasione di rammentare ai suoi tirolesi la ragione per la quale avevano impugnato le armi: la difesa della religione cattolica. Ecco perché egli costantemente riportava vittorie e sconfitte alla volontà divina, senza tuttavia farne un uso strumentale.
    Hofer inoltre fu sempre sinceramente devoto mantenendo nei confronti degli ecclesiastici un atteggiamento di rispetto e deferenza. Notevole fu l'influenza che ebbe su di lui il frate cappuccino J. Haspinger, anima ardente della rivolta, che nel novembre del 1809, in un momento in cui la volontà di resistenza vacillava, riuscì a indurre un Hofer, ormai esitante e incline alla resa, a dare nuovamente il segnale della rivolta.
    La verità di questi episodi è tuttavia rimasta circoscritta a pochi studiosi: la vulgata che abbiamo appreso sui banchi di scuola ci ha insegnato che furono gli ideali rivoluzionari di modernità e progresso, esportati in tutta Europa sulle baionette napoleoniche, a permettere finalmente il riscatto degli oppressi contro la società fondata sulla religione, retriva e feudale.
    Oggi - visti i frutti - possiamo dire che la Rivoluzione francese, al contrario, fu il riuscitissimo affermarsi di un’ideologia oligarchica a danno proprio di quello stesso popolo che si proclamava di liberare.
    A duecento anni dal loro sacrificio, Andreas Hofer, Caterina Lanz e Giuseppina Negrelli, rimangono un fulgido esempio di come si possa e si debba amare la terra dei propri avi e la propria identità fatta di Fede e di cultura.
    Anche per evidenziare quanto sopra riportato e per ricordare i tragici eventi che ebbero come teatro anche il territorio di Volano durante le insurrezioni guidate da Andreas Hofer, sabato 25 e domenica 26 settembre prossimi il Comune di Volano, in collaborazione con l’Associazione “La Torre” e la Compagnia Schützen di Rovereto, organizza le iniziative inserite nel programma allegato.In particolare, i momenti saranno distinti in due giornate:La prima, sabato sera, di carattere storico-culturale nella quale verrà inaugurata ad ore 19.00 la mostra di cartoline dedicate ad Andreas Hofer curata dal Museo della Cartolina di Isera, presso Casa Legat e, ad ore 20.30 nell’aula magna della Scuola Musicale, una conferenza che avrà lo scopo di evidenziare le peculiarità storiche legate alle insorgenze hoferiane e i fatti avvenuti a Volano.
    Domenica mattina invece avverrà il momento celebrativo che culminerà ad ore 11.00 con l’inaugurazione di un cippo che sarà collocato ai piedi del sagrato della chiesa parrocchiale dove avvennero i tragici fatti del 1809.
    L’organizzazione del momento celebrativo sarà curata dalla Compagnia Schützen di Rovereto. Saranno presenti varie Compagnie del Trentino fra le quali quelle di Arco e di Civezzano, quest’ultima accompagnata dal relativo gruppo musicale. Sono attese inoltre delegazioni provenienti da Bolzano e Feltre ed il “Gruppo Storico Culturale – I Recuperanti”. Durante la cerimonia è prevista la deposizione di una corona a ricordo dei caduti di tutte le guerre presso il monumento adiacente alla chiesa parrocchiale.
    Al termine della celebrazione avverrà la sfilata delle Compagnie lungo le vie del paese ed un momento conviviale presso Casa Legat organizzato dal Comitato Santa Cecilia di Volano.
    Volano, 23 settembre 2010
    Comune di Volano - Associazione "La Torre"

  4. #14
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    Predefinito Rif: Andreas Hofer: il tirolese che sfidò Napoleone

    Andreas Hofer sarà commemorato degnamente lunedì tramite un manifesto affisso all'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano.

  5. #15
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    Predefinito Rif: Andreas Hofer: il tirolese che sfidò Napoleone



    Cartellone affisso a cura della Comunità Antagonista Padana dell'Università Cattolica del Sacro Cuore il 22 febbraio 2011

    Ricordiamo la figura di Andreas Hofer, eroe cattolico del Tirolo
    fucilato dagli sbirri di Napoleone il 20 febbraio del 1810.

    ntervista al medico e scrittore, Paolo Gulisano, di Antonio Gaspari

    ROMA - Molte strade e piazze in Tirolo e nell'Alto Adige portano il suo nome ma in Europa è quasi sconosciuto. Nella sua regione è ricordato come un eroe nazionale, eppure le sua storia è poco nota. Ha combattuto per la libertà e per la fede cristiana, per questo è stato ucciso. Stiamo parlando di Andreas Hofer, un oste tirolese che, in nome della fede e della libertà, sfidò Napoleone. (…) Paolo Gulisano, medico e scrittore, autore di saggi su aspetti poco noti della storia europea, ha appena pubblicato per le edizioni Ancora, un saggio dal titolo “Andreas Hofer. Il Tirolese che sfidò Napoleone. Per conoscere la storia di questo uomo coraggioso, ZENIT ha intervistato Gulisano.

    Chi era Andreas Hofer?

    Gulisano: Andreas Hofer, un oste della Val Passiria, in Tirolo, fu il capo e l’anima dell’insurrezione popolare tirolese contro i giacobini francesi e i loro subalterni bavaresi nel 1809. La conduzione incredibilmente abile e coraggiosa di questa guerriglia, strappò ammirazione agli stessi generali napoleonici e lo fece entrare per sempre come eroe nel cuore del popolo tirolese.

    Tutto cominciò quando il marchese di Montgelas, ministro del regno di Baviera, un regno-fantoccio controllato dal Bonaparte, massone dichiarato, mise in atto una serie di misure vessatorie nei confronti della Chiesa: soppressione di tutte le cerimonie del culto cattolico: niente più processioni, matrimoni e funerali religiosi, niente più suono di campane.

    Montgelas tuttavia non immaginava fin dove potesse arrivare il sentimento religioso del cattolicissimo popolo tirolese. Questi inoltrò al re di Baviera rispettose istanze, perché fosse ritirato il "decreto empio e liberticida".

    Invano. Allora fu l’insurrezione in massa. Mentre le campane suonavano a stormo e il loro suono si ripercuoteva di valle in valle, si videro i contadini accorrere da ogni villaggio, armati chi di falce, chi di forche, chi di vecchi fucili: li dominavano la vostra statura gigantesca, la voce possente e decisa, la imponente barba nera di Hofer. Alla fine l’insorgenza venne schiacciata nel sangue da Napoleone, Hofer arrestato e fucilato a Mantova.


    Perchè ha scelto di raccontare questa storia? Qual è la sua attualità oggi?
    Gulisano: Possiamo interpretare gli eventi del 1809 nel segno della libertà: come tentativo di conquistare la libertà politica dalla Baviera, che era alleata con i francesi, e anche come protesta contro la repressione illuministica delle più amate tradizioni religiose.

    In questo senso ho voluto raccontare di Hofer perché è un personaggio straordinario che merita di essere conosciuto e apprezzato, sia per far conoscere l’epopea di Fede e di Libertà del Tirolo. Un’epopea che ricorda molto quella della Vandea o dei Cristeros messicani. L’attualità di questa testimonianza sta nel fatto che anche oggi c’è un neo-giacobinismo in Europa che preme per eliminare la realtà religiosa dalla vita pubblica, oppure per renderla ridicola e sorpassata.

    Nel libro lei sostiene che è un eroe della libertà e un difensore della fede cristiana. Perchè?
    Gulisano: I tirolesi che nel 1809 presero le armi contro l’Imperatore Bonaparte guidati da Andreas Hofer, che non era un militare, non un politico, ma un semplice padre di famiglia, un oste della Val Passiria che aveva a cuore più di ogni altra cosa la fede e la libertà, combatterono, soffrirono e morirono non per un vago ideale, ma per difendere qualcosa di molto concreto, a cominciare, detto in termini pratici, la possibilità stessa di accedere ai sacramenti, di avere, per sè e i propri figli un'istruzione cristiana, di poter trasmettere e comunicare liberamente la fede stessa.

    Hofer si oppose a Napoleone e per questo venne ucciso. Eppure, furono tanti gli italiani che credettero a Napoleone, e ancora oggi nei manuali di storia utilizzati nelle scuole, il dittatore francese gode di buona fama. Qual è il suo parere in proposito?

    Gulisano: Napoleone era l’esito ultimo di una rivoluzione, quella francese, che ha goduto di ottima (e immeritata) fama, di vasta pubblicistica. La Revolutiòn ha sempre goduto di una stampa favorevole, da est a ovest; presentata come il riscatto degli oppressi contro una società ancora pressochè feudale, come l'avanzare della modernità e del progresso.

    Non molti hanno voluto rendersi conto che, al contrario, fu l'affermarsi di un tentativo oligarchico di conquistare e reggere il potere ai danni degli stessi poveri, di cui principalmente la Chiesa si fece voce.

    In che modo Hofer ha servito e testimoniato la fede cristiana? Quali sono i suoi rapporti con la Chiesa cattolica?

    Gulisano: Rispondo con le parole di Albino Luciani, grande ammiratore di Hofer, (purtroppo grande ammiratore anche del Concilio Vaticano II, ndr), che nel 1975 gli si rivolse in una lettera immaginaria, dove scriveva: “Al tempo della Vostra insurrezione tirolese parecchi vescovi, per timore od interesse, passavano dalla parte di Napoleone strapotente. Voi invece dal Tirolo resistevate a Napoleone e ai suoi amici, stando dalla parte del Papa Pio VII, che, proprio in quel 1809, lanciava contro Napoleone la scomunica e, arrestato dai francesi, da Roma veniva tradotto in esilio a Savona. Sono tutte cose da ricordare. Da attuare. Per mettere fine alle innumerevoli risse che stancano e scandalizzano. Per restaurare l’unione degli animi, l’unità della Chiesa e del Paese”. E ancora: “vorrei che il vostro eroismo, gentile e cristiano insieme, ispirasse qualcuno. Intendiamoci: non auspico nessuna guerriglia, ma la Vostra fede cristiana, tutta d’un pezzo, queste sì le desidererei con tutto il cuore”.

    La vicenda di Hofer è strettamente legata al Tirolo, un legame con la comunità e la terra che è stato a volte equivocato. Può spiegarci qual è il rapporto tra Hofer e la cultura identitaria del Tirolo?

    Gulisano: Nel mondo mitteleuropeo c’è da sempre una parola che esprime il concetto di “piccola patria”: Heimat, un concetto molto importante, collegato con l’identità e la cultura e che entra nel profondo dei sentimenti. Un concetto che non ha nulla a che vedere con i nazionalismi aggressivi, di cui anzi il Tirolo fece le spese nel 1809 e un secolo dopo con la Prima Guerra Mondiale. (…)

  6. #16
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    Predefinito Rif: Andreas Hofer: il tirolese che sfidò Napoleone

    19 agosto 1809, don Giuseppe Marini fucilato a Vicenza dalle orde napoleoniche


    Don Giuseppe Marini, chi è costui? Immagino che ben pochi saranno in grado di rispondere al quesito di stampo manzoniano.Don Giuseppe era un giovane cappellano di ventinove anni, di Carrè (provinc ia di Vicenza, diocesi di Padova) che fu fucilato il 19 agosto 1809 a Vicenza dalle orde napoleoniche. Ecco quanto scrive il Tornieri nelle sue Memorie:
    "1809, 19 agosto....Giorno infaustissim per essersi, per la prima volta in Vicenza, veduto fucilare un sacerdote. Questo atroce spettacolo si è eseguito questa mattina in Campo Marzo, un'ora dopo terza (le dieci circa). Ritornata la formidabile Commissione Militare alle sue missioni ha condannato ieri, e perciò furono fucilati questa mattina per la solita accusa di sollevazione, i seguenti: Don Giuseppe Marini d'anni 29 di Carrè sacerdote e capellano di Carrè, diocesi di Padova e Pietro Nicolati, d'anni 39, nativo dell'Ospedaletto di Valsugana di professione muratore."

    Di don Giuseppe Marini la storia non dice niente altro.
    Carlo Bullo, autore della più completa opera sui movimenti insurrezionali veneti nel 1809 scrive che: "Già nel 12 luglio, presso le sorgenti del Bacchiglione, aveano i militari fatto prigione assieme ad altri sollevati un parroco armato di pistole e di stili, aveva indosso una bandiera di San Marco": chissà se siamo in presenza della stessa persona.
    Nel 1809 ci furono sollevazioni violentissime in tutto il Veneto e, in particolare, nell'alto vicentino. Intere vallate furono per diversi giorni in mano dei rivoltosi che, il più delle volte, innalzavano la bandiera di San Marco.
    Napoleone aveva portato la nostra regione in condizioni di miseria e disperazione come mai nella storia veneta oltreggiando altresì sistematicamente la Chiesa; il nostro popolo reagì con particolare vigore, e i francesi, in nome della libertà, dell'eguaglianza e della fraternità, riportarono l'ordine con centinaia e centinaia di morti.
    Una pagina, quella del 1809, che meriterebbe di essere conosciuta dal popolo veneto; mancò una figura leggendaria come il tirolese Andreas Hofer che guidasse il nostro popolo, e mancò anche chi, come il grande pittore spagnolo Francisco Goya tramandasse ai posteri l'eroismo di chi lottava per la propria libertà e contro i crimini dell'occupante napoleonico.

    ETTORE BEGGIATO

  7. #17
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    Predefinito Rif: Andreas Hofer: il tirolese che sfidò Napoleone

    Ultima modifica di Guelfo Nero; 18-08-11 alle 12:10

  8. #18
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    Predefinito Rif: In devoto ricordo di Don Giuseppe Marini, fucilato dai napoleonici il 19 agosto



    Manifesto affisso in suo onore il 24 agosto 2010 a cura della Comunità Antagonista Padana dell'Università Cattolica del Sacro Cuore in Milano

  9. #19
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    Predefinito Rif: In devoto ricordo di Don Giuseppe Marini, fucilato dai napoleonici il 19 agosto

    Il cielo è pieno di martiri cristiani , martirizzati dalla massoneria.......non parlo solo (visto la mie simpatie borboniche) dei re massoni Savoia e dei suoi servi (Cialdini, Liborio, Pianell ecc).Ma (tornando alla Francia) della Vandea

  10. #20
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    Predefinito Rif: In devoto ricordo di Don Giuseppe Marini, fucilato dai napoleonici il 19 agosto


 

 
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