I 94 anni di Otto D’Asburgo : Europeo innanzi tutto
Oggi sarebbe di diritto Imperatore d’Austria e Re d’Ungheria e Boemia ma il destino ha deciso diversamente. L’ultimo essere vivente che si è seduto sulle ginocchia dell’Imperatore Francesco Giuseppe ci ha ricevuto nella sua casa in Baviera in occasione dei suoi 94 anni.
Intervista esclusiva con questo ardente difensore dell’Europa
Non lontano da Monaco di Baviera tra le montagne vicino al lago di Stanberg che fu il paesaggio preferito di Sissi e di Ludwig II.
E’ li’ nel villaggio di Pöcking che hanno scelto di vivere dal 1954 l’erede e capo della famiglia d’Asburgo, Arciduca Otto e sua moglie Regina di Sassonia.
In fondo a un viale alberato, molto diverso dallo splendore del castello di Schönbrunn di Vienna, solo una madonnina di legno vi accoglie sul porticato.
Il salone non offre nè argenterie, nè mobilio d’apparato ma solo un pianoforte con sopra le foto di famiglia tra i quali quelli di Sissi, dell’imperatrice Zita, sua madre, o del giovane Imperatore Francesco Giuseppe da bambino, che gioca con le pieghe della veste della madre arciduchessa Sofia.
Ma tutto cio’ viene spazzato via dall’energico ingresso dell’arciduca che ha appena festeggiato il suo novantaquattresimo compleanno a Soskut in Ungheria con il suo ultimo figlio Georg.
Lei parla francese meravigliosamente bene
Ho fatto studi di scienze politiche e sociali in Belgio e sono spesso venuto in Francia. Ma l’accento francese era già “impiantato” in me sin dalla prima infanzia da mia madre francese (Zita di Borbone-Parma)
Esiliato in Spagna con la sua famiglia lei è stato educato dai benedettini ungheresi
In effetti, parlavo l’unghese bene come lo spagnolo; Questi benedettini venivano dal grande monastero di Pannonhalma che significa “la piccola montagna di Pannonia” che si puo’ visitare, è sulla strada che congiunge Vienna a Budapest. Questo centro di benedettini unghereseha fatto molto per l’educazione nel paese e oggi ancora applica dei metodi straordinari.
Lei è appena tornato dall’Ungheria
Adesso ci vado tutti i mesi. Laggiù nelle città e nei villaggi tutti mi conoscono. A Budapest non posso camminare per 50 metri senza essere salutato da qualcuno
L’Ungheria è un paese molto caro al cuo cuore
E’ vero. I benedettinihanno avuto una grande importanza e io ho sempre parlato l’ungherese come mio padre che amava molto questo paese.
Questi valori vengono da lui?
Non ne ha avuto il tempo: prima ci fu la prima guerra mondiale, poi due anni d’esilio dove mio padre lavorava moltissimo
Che cosa le ha trasmesso?
M’ha fatto scoprire la letteratura e la poesia ungheresi. Mio padre conosceva moltissime poesie magiare a memoria. Ho sempre mato queste due linge, il francese e l’ungherese e questi due paesi che hanno entrambe una grande letteratura. Avevo tra gli 8 e i 9 anni quando mio padre è morto, a 34 anni in esilio a Madera, allora ero troppo giovane per la politica
Come sopravviveva la vostra famiglia
Eravamo partiti senza niente. E laggiu’ persino gli inglesi avevano bloccato tutto, compresi i nostri conti in banca! Non saremmo mai riusciti a sopravvivere senza l’aiuto degli abitanti. E quando la Spagna ci invito’ a stabilirci in quel paese, gli inglesi fecero ancora opposizione a tal punto che il re di Spagna disse “se non mollate, mando una nave da guerra ad andarli a prendere”
Suo padre e sua madre dovevano essere distrutti
Erano troppo coraggiosi per farlo. Mio padre e mia madre avevano un’immensa forza di carattere e la loro prima preoccupazione fu di proteggere i loro bambini, di fronte a delle misure drastiche di cui venni a conoscenza solo più tardi. Ma fu molto brutale
Come si comportava sua madre Zita?
Era una donna notevole, che mi ha sempre inculcato il senso del dovere e, soprattutto, del lavoro. C’è una parola americana workabolic, pazzo di lavoro, questo sono io
Lei un giorno disse di essere dotato di una tale energia da non essere fatto per la rappresentanza
Effettivamente: io non dico che la rappresentanza non sia utile in certe circostanze, ma io sono innanzittutto un uomo d’azione. La rappresentanza mi annoia
Dev’essere dunque stato molto difficile assumere il ruolo che le era destinato
Avrei certamente lavorato altrettanto, ma questo dipende da come lo fate. Noi abbiamo molto più impatto sulla nostra vita di quanto possiamo immaginare. Le occasioni volano verso coloro che amano la rappresentazione e disertano poco a poco la vita di coloro che non le apprezzano
Lei parla sette lingue, la passione di tutta la sua vita è stata l’Europa: si considera sempre e prima di tutto un Europeo?
Assolutamente! E’ molto semplice, siamo tutti sulla stessa barca, o restiamo a galla o affondiamo
Qual’è la situazione dell’Europa oggi, secondo lei?
Siamo di nuovo a un punto critico. Certi governi si sono immischiati in cose che non li riguardavano, per esempio per la Costituzione. Ho personalmente presieduto in Francia delle riunioni per la Costituzione, ma forulavo sempre le cose allo stesso modo” io non amo questa costituzione ma vi prego di votare a favore tenendo conto delle conseguenze psicologiche d’una eventuale sconfitta”. E sconfitta fu.
Come ultimo tentativo i governi avevano nominato una commissione di lavoro di 106 persone che partorirono questo enorme “mattone”, illeggibile e mostruoso e sottoposto al voto della popolazione.
Una costituzione deve comporsi al massimo di tre pagine di una perfetta chiarezza!
L’imperatrice maria Teresa diceva giustamente “una legge è legittima solo se l’ultimo poveraccio della Galizia la capisce!” Ben detto! Detto cio’ il rifiuto ha avuto almeno il merito di evitare un enorme peso che ci avrebbe molto frenati. Ho sentito dire che meno dell’1% degli europei hanno letto l’enorme mattone.
Spero – si puo’ sempre sperare- che ci sarà una nuova proposta costituzionale.
Lei è favorevole all’ingresso di molti paesi nella Comunità Europea?
Assolutamente! Certo esiste l’Europa del grande mercato ma cio’ di cui abbiamo più bisogno è dell’Europa delle nazioni, l’Europa dei popoli
Che consiglio darebbe lei a questo proposito alle future generazioni?
Continuare sul lancio di un’Europa sana e decentralizzata, che non si oppone nè ai gruppi nazionali e nè alle minoranze
A 28 anni lei dovette fuggire in America e incontro’ il presidente Roosevelt?
Lo avevo già visto durante la “drôle de guerre” (1939-1940)
Perchè Roosevelt amava tanto l’Ungheria?
Perchè l’aveva percorsa in bicicletta l’anno in cui nacqui (1912) e aveva sempre conservato una particolare simpatia per quel paese
Oggi lei è inqueito per gli stati uniti?
No ma gli americani sono evidentemente in una situazione molto più difficile rispetto all’epoca in cui io vi residevo, per un motivo semplice: l’America era ancora un’isola. Oggi non lo è più. La tragedia dell’11 settembre 2001 l’ha colpita molto più i profondita di tutti noi, per cui tra di noi esiste una reciproca incomprensione. Fino ad allora gli Stati Uniti si erano sentiti in sicurezza, convinti di poter bombardare tutti i nemici, senza che nessuno potesse bombardare loro, questo sentimento è crollato di colpo. A partire dall’11 settembre la politica americana è completamente cambiata, gli americani hanno capito visceralmente i rischi che corrono.
Ne parla ai suoi due figli maschi?
Naturalmente. Ma per è è un’immensa soddisfazione sapere che mia figlia Walburga è ora deputato del parlamento svedese e portavoce della commissione Affari Esteri.
Tuttavia lei non è l’unica della famiglia.
Dopo mio figlio Georg e Walburga, è il turno di una nuova generazione, con uno dei miei 22 nipoti: Balthazar ha 26 anni ed è già deputato al Parlamento della Catalogna, dopo aver fondato il “partito dei cittadini” con 5 studenti, miracolo delle ultime elezioni spagnole.
All’inizio sembrava una follia, fino ad allora mio nipote era ferocemente apolitico, poi dopo avermi accompagnato in viaggio per due missioni, è cambiato tutto
Propone spesso ai suoi nipoti di partire con lei?
Secondo i loro desideri e la loro disponibilità, ma è chiaro che rischio di tramettergli il veleno della politica!
A che età ha iniziato la sua carriera politica al parlamento europeo?
Ho iniziato la mia carriera di giovane deputato a 66 anni e poi l’ho continuata per 20 anni!
Lei un giorno disse che spera molto che il francese ridiventi la lingua della diplomazia
Con Maurice Druon stiamo lavorando a che il francese diventi cio’ che noi chiamiamo “la lingua giuridica dell’Europa”, poichè la chiarezza del pensiero è assolutamente decisiva pet i testi di diritto ed è falso credere che tutte le lingue sono valide allo stesso livello in questo campo.
Nel 2004 cosa ha sentito durante la beatificazione di suo padre da parte del papa Giovanni Paolo II?
Preferisco rimanere molto discreto, poichè non voglio che si facciano collegamenti tra questo avvenimento i natura puramente religiosa con la politica. Naturalmente ne fui felicissimo ma preferii rimanere un secondo piano
Qual’è il più bel ricordo di suo padre?
Durante gli ultimi giorni a Madera, prima che si ammalasse, le nostre grandi passeggiate con mia sorella Adelaide nelle montagne tra i vigneti, mio padre adorava camminare, che belle giornate!
E il più bel ricordo di sua madre?
Alla morte di mio padre, la sua apparizione fuori dalla casa mentre attraversava il parco per venire verso di noi vestita di rosa per chiedermi di seguirla.
Era l’ultima volta che indosso’ un vestito colorato
Traduzione di Roberto M
Da Point de Vue del 6 dicembre 2006