Il sondaggio per Repubblica.it immagina tre coalizioni: Sinistra, Destra e Centro
Il progetto casiniano pescherebbe il 22% dall'Unione e il 27% dalla centrodestra
Sondaggio Ipr, Grande Centro al 25%
E dal Pd arriverebbe un quarto dei voti
di MARCO BRACCONI
ROMA - "Casini punta all''ultimo miglio' del Partito democratico, quando le differenze tra Ds e Margherita verranno fuori e il progetto resterà al palo". Sono in molti a spiegare così la rottura di Pier Ferdinando Casini con Berlusconi e Fini. E non hanno tutti i torti, se i dati rilevati dal sondaggio Ipr Marketing per Repubblica.it dicono il vero.
E' infatti proprio l'elettorato del nuovo partito del centrosinistra quello che sembra più sensibile al richiamo di quel Grande Centro che vuole costruire il leader Udc. Una scommessa sulla quale il "figliol prodigo" della Cdl, come lo chiama il Cavaliere, è disposto a giocarsi il futuro politico. E che, se si dovesse realizzare, potrebbe arrivare ad un ragguardevole 25% dei voti.
L'indagine di Ipr Marketing immagina alle prossime elezioni politiche non più due, ma tre coalizioni: Sinistra, Destra, Centro. E sottopone l'ipotesi ad un campione statistico diviso tra gli elettori delle attuali forze politiche. Ne risulta un quadro per certi versi sorprendente, potenzialmente capace di cambiare la geografia del sistema politico italiano.
Nel dettaglio. Se si votasse oggi, con tre coalizioni, quella di destra conquisterebbe il 40%, quella di sinistra il 35% e quella di centro il 25%. E c'è subito da notare che il rassemblement di centro strapperebbe sì il 27 per cento dei suffragi al centrodestra, ma farebbe quasi altrettanto nei confronti del centrosinistra, portando via all'Unione il 22% per cento.
Se il dato che riguarda la Cdl è atteso e fisiologico (sarebbe un intero partito che lascia la coalizione, e che negli ultimi anni è sempre stato da quella parte), la percentuale rosicchiata agli attuali partiti della maggioranza lascia pensare. Il Partito democratico cederebbe al centro casiniano un quarto dei suoi elettori, Mastella e Di Pietro i tre quarti, e qualcosina lascerebbero sul terreno anche i Verdi. Nessuna defaillance per Rifondazione e Comunisti Italiani. Ce n'è abbastanza per far scattare un campanello d'allarme.
Dall'altra parte, il grande Centro farebbe il pieno tra gli elettori Udc, porterebbe via il 14% a Forza Italia e poco o nulla ad An. Interessante e sorprendente il travaso dalla Lega, che cederebbe ai "terzisti" un quinto dei consensi. E altrettanto interessante è la fiducia nei possibili leader di questa terza e futuribile coalizione: Casini è primo con il 42%, ma subito dopo c'è Rutelli, nemmeno troppo staccato: 35%.
Il sondaggio Ipr Marketing si limita, è ovvio, a registrare le intenzioni di voto, peraltro in uno scenario che è ancora ipotetico e sottoposto a molte variabili. Ma questi dati possono aiutare a capire meglio una strategia , quella dell'Udc, che a molti appare nebulosa. Tre coalizioni, nessuna oltre il 50%, e magari una legge elettorale che dia a quella di mezzo il peso politico di ago della bilancia. E il gioco è fatto.
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Nella prospettiva dei tre poli cosa accadrebbe all'area o nell'area?
A mio avviso un terzo polo così imponente segnerebbe la fine del bipolarismo e del maggioritario e porterebbe necessariamente al ritorno di un proporzionale che spinga ugualmente verso la semplificazione delle idee (Ad es. sbarramento al 5% o maggiore), ma che consenta di formare governi post elettorali e non preelettorali.
In pratica si rischia per il futuro un sistema con solo 4 partiti: Il partito democratico, il partitoFiniBerlusconi, il partito di centro e il partito della sinistra radicale.
La destra radicale frammentata com'è sarebbe spinta ulteriormente fuori dal sistema restando senza alcun peso politico.
In questa prospettiva che progetto si vuole portare avanti?