"L’amaro in bocca resta se pensiamo che le leggi ci sono, ma che le responsabilità della loro applicazione è ascrivibile a molti, prima di tutto chi ha il dovere di salvaguardare la salute a norma dell’articolo 2087 del codice civile, e cioè al datore di lavoro e poi a tutti coloro che non intervengono a vigilare, a denunciare e a condannare. Non solo, ma anche a produrre coscienza, ad organizzare iniziative e lotte contro questi serial killer.
Ma non basta: se la causa principale di questa epidemia che sconvolge migliaia di famiglie è l’organizzazione del lavoro e ciò che vi sta attorno vediamo come in questi ultimi anni mentre si facevano delle leggi a migliore tutela della sicurezza nei luoghi di lavoro si sono fatte altre leggi si è comunque aperta la strada alla deregolamentazione del lavoro, fino addirittura con gli incivili referendum proposti dai radicali, a volerlo completamente liberalizzare. Se questi dovessero passare conteremmo altri morti, altri feriti, altri disperati."
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