Dal Manifesto :
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Germania, neonazisti messi in fuga dal parroco a colpi di campana
Il sacerdote aveva impedito lo svolgimento di una manifestazione del Npd, che lo aveva denunciato. Ma la procura ha archiviato il caso
Matteo Alviti
Berlino
È una notizia ufficiale: i preti cattolici di una volta - antifascisti, quelli che combattevano il nemico con le loro «armi» - ci sono ancora. Uno di loro, dal volto semplice e le mani forti, vive a Miltenberg e si chiama Ulrich Boom. Il suo nome è salito agli onori delle cronache la scorsa estate, in concomitanza con una manifestazione della Npd.
Era il 22 luglio, un sabato senza nuvole, quando il parroco si rese conto che a poche centinaia di metri dalla chiesa una delegazione del partito neonazista stava tentando di conquistare l'attenzione delle 10mila anime della cittadina bavarese. Don Boom sapeva che l'amministrazione comunale aveva vietato la manifestazione. Ma, come spesso accade, il ricorso dell'Npd presso la corte amministrativa di Würzburg aveva annullato il divieto.
Ad accogliere con grida e fischi i neonazisti dell'Npd si erano riuniti, poco distante, militanti socialdemocratici, dei verdi e dei cristianosociali. Quando don Boom ha realizzato quel che stava accadendo, come democratico si è sentito qualcosa bruciare dentro: «Non è concepibile che un partito come quello si possa riunire senza problemi», ha detto il prete al settimanale der Spiegel. Al suo fianco c'era il sagrestano. Si sono guardati impotenti, finché negli occhi del parroco è balenato un lampo. Pochi attimi dopo don Boom era già con le mani sul quadro che comanda le sei campane della chiesa di S. Giacomo - dopo Würzburg le più «rumorose» delle diocesi. Per tutelare la salute degli abitanti l'ordinamento comunale permette di scampanare a pieno regime solo in particolari ricorrenze, come Natale e Pasqua.
Un movimento delle dita del prete sui comandi e i giovani delle Npd che strillavano dal megafono si sono trasformati in pesci in un acquario, il suono delle campane sovrastava ogni rumore: la voce di Dio sulla voce degli uomini, con gioia sfrenata del parroco. Dalla piazza la gente comincia ad applaudire. Don Boom è andato avanti per venti minuti, finché i militanti della Npd non sono risaliti sui pullman che li hanno riportati da dove venivano. Solo un paio di giorni dopo, però, il parroco di Miltenberg si era visto recapitare dalla procura di Aschaffenburg una denuncia per disturbo di una manifestazione autorizzata, punibile con una pena fino a tre anni di carcere. Don Boom non aveva mai avuto problemi con la giustizia e la causa sarebbe potuta essere archiviata con il pagamento di una multa di 2000 euro. Da tutta la Germania e dagli altri paesi europei che avevano avuto notizia della vicenda, erano giunte numerose testimonianze di solidarietà, insieme a qualche euro per pagare la penale. Tutto inutile: dopo l'interessamento della ministra della giustizia bavarese Beate Merk, il 17 novembre la procura ha deciso di archiviare la denuncia per irrilevanza penale. Secondo la ministra don Boom non voleva disturbare, ma mandare un segnale democratico e un ammonimento «pacifico».
...leggo una cosa del genere e mi chiedo:
-una Chiesa che produce questi preti come può sperare di aiutare l'Europa a superare quello che la stessa Chiesa stessi indicano come una crisi valoriale e identitaria? Un fatto del genere è ben più grave, a mio avviso, della visita in Turchia di Benedetto XVI
-i compagni si dichiarano laici, anzi laicissimi, salvo poi fare fronte comune con questi chierici "antifascisti". Ma non erano loro a insegnarci la separazione fra Stato, e quindi sfera politica, e Chiesa? Immaginiamo cosa succderebbe se un parroco tradizionalista interrompesse a suon di campane un raduno di centri sociali o, peggio, un gay pride...