L'accordo tra maggioranza e governo sulle coppie di fatto divide l'Unione
Prodi: «Passo in avanti sul programma»
Finocchiaro: «Un successo». Soddisfatti i cattolici della maggioranza, critici i settori più laici. Luxuria: «Ostaggio dei teodem»
Sulle coppie di fatto scoppia una nuova polemica sui banchi dell'Unione. Fa discutere infatti l'accordo raggiunto tra maggioranza e governo sullo stralcio dell'emendamento che equiparava conviventi e coniugi nella successione e il rinvio della questione ad una legge da presentare entro gennaio. Soddisfatti i cattolici della maggioranza, critici i settori più laici dello schieramento. Per il premier, Romano Prodi, «è un fondamentale passo in avanti nell'applicazione del programma dell'Unione. La maggioranza e il Governo hanno così la possibilità di affrontare in modo serio e approfondito una materia cruciale per i diritti delle persone e per i suoi risvolti sociali come quella delle unioni civili». Tra chi applaude in prima fila, Anna Finocchiaro: «Un grande successo all'unanimità, è un grande fatto politico» esulta il capogruppo dell'Ulivo al Senato, sottolineando che il riferimento a non discriminare in base al sesso e all'orientamento sessuale rappresenta quanto «contenuto nel programma dell'Unione». Usa gli stessi accenti, Giovanni Russo Spena (Prc): «Un atto politico che non potrà essere aggirato in nessun modo».
«OSTAGGIO DEI TEODEM» - La più polemiche tra i delusi è Luxuria. «La decisione presa dall'Unione al Senato mi offende e mi umilia» dichiara la deputata trasgender del Prc secondo cui «è una scelta che delude me e altre 550mila conviventi in tutta Italia. L'idea di un ordine del giorno da approvare entro il 31 gennaio non mi consola affatto; lo considero un escamotage utile a prendere tempo e a mischiare le carte in tavola. Lo stralcio dell'emendamento dimostra ancora una volta quanto il centrosinistra sia ostaggio dell'ala più oltranzista del cattolicesimo italiano, i cosiddetti teodem».
«PASSO INDIETRO» - Dello stesso avviso Enrico Boselli: «Non ho ancora capito se oggi è stato fatto un passo avanti o due indietro - commenta il segretario dello Sdi -. Ma ho l'impressione che si sia fatto un passo indietro nonostante quel che dice la Finocchiaro. È da sei mesi - continua - che aspettiamo una proposta per regolare le unioni di fatto. Prima o poi qualche italiano ci chiederà se sappiamo la differenza tra un governo di centrosinistra e uno di centrodestra». Critico anche Cesare Salvi della sinistra Ds: «Non possiamo accettare arretramenti sul piano dei diritti civili - spiega il presidente della commissione Giustizia del Senato a Radio radicale -. Nell'Unione è presente una componente, quella definita teodem, che rischia di bloccare qualsiasi politica liberale su questi temi».
corriere.it
Ci volevano provare anche col governo e la maggioranza di POL i furbetti del quartierino democristiano...