Originariamente Scritto da
Boogeyman
di Fabio Perugia
Dall’uso del sangue al controllo della finanza, una serie di accuse vecchie e nuove sulla cospirazione ebraica
Per ogni fatto storico si cerca una teoria alternativa. Talune versioni ufficiali di un evento, attuale o relativo al passato, non rappresenterebbero la realtà ma sarebbero il frutto di un complotto. Di una montatura o di una cospirazione, costruita ad arte da uno o più poteri occulti, per nascondere la verità. Potrebbe essere questa la sintesi di cosa è il complottismo.
Secondo lo studioso Daniel Pipes, i complotti si dividono in due categorie principali: quelli che riguardano le società segrete e quelli sugli ebrei. Di quest’ultime ereditiamo tesi lontane centinaia di anni, che attribuiscono al popolo ebraico deicidi, accuse del sangue, domini economici, piani per conquistare il mondo o il crollo delle Twin Towers.
Forse l’archetipo di tutte le tesi cospirazionistiche ebraiche è stato “I protocolli dei savi anziani di Sion”. Un libro che racconta la congiura mondiale ordita dagli ebrei per la conquista del mondo. Il volume, mostrato al mondo come un presunto documento, descrive un ipotetico piano di conquista. A partire dalla prima pubblicazione nell’Impero Russo nel 1903, diverse ricerche obiettive hanno - in più di un’occasione - dimostrato che si tratta di un falso ed è stato provato che gran parte del materiale è frutto di plagio da precedenti opere di satira politica, non correlate agli ebrei. A dispetto di ciò alcuni continuano a considerare il testo autentico, soprattutto in quelle aree dove l’antisemitismo, l’antigiudaismo o l’antisionismo sono diffusi. Il volume non circolò solo in Germania (Hitler lo utilizzò all’inizio della campagna di persecuzione contro gli ebrei), ma anche alla fine degli anni Ottanta fra i seguaci della Nation of Islamic. E anche il fanatico Presidente dell’Iran Ahmadinejhad ne ha tratto profondi insegnamenti.
La fobia del diverso, dello “sconosciuto” ebreo che medita un occulto piano contro il resto dell’umanità, è un tema ricorrente per tutta la Storia dai tempi di Costantino. Per citare alcuni brevi esempi chiamiamo in causa, ad esempio, la storia della setta segreta anti-cattolica degli Illuminati. Questa, secondo alcuni, sarebbe stata fondata dall’ebreo polacco Jakob Frank, auto proclamatosi messia. O l’affare Dreyfus, quando Alfred, ufficiale di origine ebraica, fu accusato di spionaggio ai danni della Francia. Oppure la teoria che Hitler avrebbe preso il potere con l’appoggio delle lobby ebraiche. Le quali hanno ordito un piano ingegnoso per potersi successivamente presentare al mondo come vittime sacrificali degne di eterna pietà. Sarebbe infatti l’invenzione dell’olocausto uno dei più grandi complotti ebraici dei nostri tempi. Il tema nasce intorno al 1950 dai movimenti nazi-fascisti europei che cercano di discolparsi dal genocidio. E’ stato poi ripreso con la polemica antisemita di matrice fascista (e successivamente islamica), ed è stato accolto anche dalla destra cattolica, reazionaria e contraria al Concilio. Una cospirazione semita, quella dello sterminio, per presentarsi al mondo come vittime e successivamente creare lo stato d’Israele.
Facendo un salto indietro nel tempo, alla voce cospirazioni, troviamo l’accusa del sangue. Il popolo eletto avrebbe, secondo la tesi, necessità di sangue cristiano per i suoi rituali segreti. Nel Medio Evo nasce come una sorta di
cranio ex nihilo teologica letteraria. Il ricercatore Joseph Jacobs, nel 1896, disse che “non vi era alcuna credenza popolare fino a dopo il caso Norwich”. A fondare il mito fu Thomas di Monmouth che riuscì a trasformare un semplice caso irrisolto di omicidio o morte accidentale, nella celebrazione di un santo martire e nell’accusa di omicidio a scopi religiosi contro gli ebrei. Dal 1150 circa fino a metà del XIX secolo il tema ricorre, causando la morte e la persecuzione di migliaia di ebrei in tutta Europa, incolpati di attirare i cristiani, adulti o bambini, e torturarli facendo zampillare il loro sangue dal corpo, prima di crocefiggerli. Tra i tanti casi ricordiamo quello di Simone di Trento, nel 1475. La scomparsa del fanciullo fece subito cadere i sospetti sulla comunità ebraica. Il corpo fu ritrovato nello scantinato di un’abitazione. Otto ebrei furono arrestati perché, come nota il verbale d’inchiesta, “le ferite del corpo di Simone emettevano sangue, in quanto si è scoperto che le ferite dei morti emettono sangue quando l’omicida si trova vicino al cadavere”. L’accusa esplicitava che nella settimana di Pasqua gli ebrei dovevano usare sangue cristiano per bagnare la coppa del vino e impastare le azzime che avrebbero mangiato. L’imputazione del complotto “di sangue” non darà pace agli ebrei per secoli e secoli, scomparendo e riaffiorando a fasi alterne. L’ultima grande accusa può risalire al 1840, quando la sparizione di Padre Tommaso, aprì a Damasco un processo che incolpava gli ebrei di aver impalato il religioso.
Quando la storia dell’umanità si scontra con casi sospetti, o le istituzioni devono puntare il dito per acquisire i favori del popolo, le vittime sono spesso gli ebrei, rei di aver cospirato contro i cristiani per raggiungere i propri scopi. Come non citare la fantomatica tesi che vorrebbe il popolo eletto a capo dell’economia mondiale. Che attraverso l’usura e il commercio cercherebbe di tenere in pugno la finanza mondiale. Come non citare quando nel 1347 gli ebrei furono accusati di essere gli artefici della terribile epidemia che colpì l’Europa: vennero accusati di essere agenti di Satana e di aver avvelenato i pozzi d’acqua. Il complotto della peste nera causò innumerevoli massacri e saccheggi. Come non si contano miti e leggende che vorrebbero il popolo d’Israele cospiratore-lobbista.
E ancora oggi, questo, resta un fenomeno attuale. La dietrologia di alcuni studiosi come Tierry Meyssan ha reso noto attraverso libri, convegni e siti web “l’alternativa” all’attentato terroristico. Il crollo delle Twin Towers sarebbe stato sì un progetto di Al Qaeda, ma con la complicità del Mossad. Con l’idea che neanche un ebreo era presente negli edifici al momento dello schianto. Del resto, come disse Albert Einstein, è più facile scomporre l’atomo che distruggere un pregiudizio.
http://www.shalom.it/modules.php?nam...rticle&sid=789