... poi si dimentica di leggerli.
Bondi recita a soggetto ma si porta il copione
di Ella Baffoni
09 Dicembre 2006
GLI APPUNTI
Appunti preventivi.
Ovvero: la comunicazione politica secondo Sandro Bondi.
In territorio nemico, l’indiano Bondi si è presentato a Anno zero con un kit di sopravvivenza.
Tre fogli di appunti da utilizzare man mano durante il dibattito.
E magari creare l’utile incidente.
Slogan e pensierini quasi inutilizzati e poi lasciati cadere nel cestino.
Immondizia eris, immondizia reverteris.
Ma poiché riciclare è bene, ecco una selezione spizzicata tra quel che l’esponente di Forza italia - o i suoi segretari - pensavano fosse utile dire in tv.
Il capitolo Travaglio.
Marco Travaglio è ospite fisso a Anno Zero.
Il «cuore» degli appunti di Bondi, la parte più creativa, è per lui.
«Lei viene a noia! Le assomiglia a un mio amico che colleziona trenini (più di 6000mila).
Lei ha la mania di collezionare accuse e processi.
Ma lei non ha la coscienza della sacralità della giustizia e la pena umana di comminare delle sentenze».
Ha recitato solo la frase sulla noia, il resto no.
Resta la curiosità di conoscere quel signore che colleziona tanti trenini (seicentomila? seimilamila? sei milioni? gli zeri vanno in tilt) e forse ha un luogo dove metterli: montati o in scatola?
Ancora:
«Quando la vedo capisco come la sinistra sia cambiata in peggio.
Lei doveva fare come mestiere il magistrato accusatore: lei trova un malcelato gusto a mettere tutti alla gogna e sul bando (sic) degli imputati (lei è un maniaco delle accuse)».
Qui a ringraziare per il pensiero dovrebbero essere tutti i Pm d’Italia e il loro «malcelato gusto per la gogna», «maniaci dell’accusa» come sono.
Sempre meglio dei test psichiatrici inventati dell’ex ministro Castelli.
Per concludere: «Dovrebbe chiedere scusa a tutti coloro a cui ha fatto del male».
Le elezioni.
«Senta, io son convinto che abbiano perso le elezioni perché hanno fatto dei brogli.
Io sono testimone del fatto che nel Pci insegnavano ai militanti ad annullare le schede elettorali, come ha confermato Velardi.
Oggi è al potere chi non ha vinto le elezioni.
Comunque il problema è un altro».
Come, un altro?
Se fosse al potere chi non ha vinto le elezioni sarebbe un golpe. E le questioni sui dati elettorali non riguardano le schede nulle, il cui numero è infimo.
Casomai le bianche.
La manifestazione.
«L’Italia divisa in due parti uguali.
1) una metà del paese è stata trattata come se non avesse dignità e legittimità politica)
2) comprendere le ragioni della metà del Paese che non è un’Italia inferiore ma un’Italia che ha altri valori altrettanti legittimi».
Anche questa non l’ha detta.
Forse gli avrebbero chiesto conto della «dignità e la legittimità politica» concessa a lui, Biagi, Sabina Guzzanti nei 5 anni berlusconiani.
«La manifestazione ha espresso il timore per la libertà che si perde di fronte a un potere che intende occupare tutte le istituzioni e che controlla la finanza, la magistratura, i giornali».
E la Tv?
Dimenticata.
Poteva mancare il peana a Berlusconi?
«Molti si stupiscono della forza di Berlusconi.
Non è una forza magica, ma si fonda sui valori.
In questo senso Berlusconi è un leader morale.
Di contro a una sinistra che dimostra di non far mai i conti con la propria storia.
Esempio del dopo 1996 (Corriere: de profundis)».
Chissà cosa vuol dire: purtroppo Bondi non ha trovato modo di decrittare e sciogliere questo concetto, certamente profondo.