Il capo del governo costretto a rifugiarsi in area servizi manifestazione
Prodi contestato al Motorshow
Un gruppo di una quarantina di giovani di centrodestra ha insultato il premier. Tra gli slogan: «Buffone» e «A casa»
BOLOGNA - Il presidente del Consiglio, Romano Prodi, al suo arrivo al Motor Show di Bologna è stato contestato da un gruppo di circa una quarantina di giovani di centrodestra, che hanno accolto il premier con fischi e urla. Diversi gli slogan contro il premier: «Buffone», «Abbasso le tasse» e «A casa».
Il Presidente del Consiglio aveva accolto l'invito del presidente della Promotor, la società organizzatrice del Motor Show, Alfredo Cazzola, a visitare il salone in corso nel quartiere fieristico di Bologna. Appena entrato nell'area, accompagnato dalla scorta, nei confronti di Prodi è partito qualche fischio. Quando il premier è arrivato tra gli stand, i fischi e le contestazioni sono aumentate e Prodi è stato costretto a rifugiarsi nei locali del blocco servizi della manifestazione, scortato da Cazzola e da numerosi agenti delle forze dell'ordine, che hanno formato una barriera di protezione per evitare problemi di sicurezza.
«Voglio stigmatizzare in maniera ferma un fatto che in 31 anni di Salone non è mai avvenuto. Ci siamo trovati di fronte a qualcosa di organizzato, un gruppo organizzato preparato all'arrivo del Presidente del Consiglio». Con queste parole Cazzola ha fermamente condannato la dura contestazione che ha investito Romano Prodi appena è uscito dalla macchina all'interno del salone alla fiera di Bologna. «Un coro infame da stadio - ha proseguito Cazzola - che va stigmatizzato in maniera ferma e dura da parte nostra».
10 dicembre 2006