Originariamente Scritto da
Aeroplanino
Diciamo subito che non è compito mio scegliere una persona da mettere in quel posto, non ho nè le conoscenze nè l'esperienza per fare scelte corrette.
Mi limito a fare due considerazioni, la prima di ordine politico: quattro anni fa il governo di B. cacciò a calci nel didietro Rubbia accusandolo di non supportare adeguatamente le scelte (pessime) in campo energetico che quel governo stava facendo (l'apertura di centrali a carbone su tutte). Rubbia aveva un sogno, costruire in Sicilia centrale la più grande e moderna centrale solare al mondo, un progetto fantascientifico, che oltre a dare un nuovo look all'isola (dall'isola della mafia a quella del sole, sarebbe stata una grande pubblicità), avrebbe creato le condizioni per l'autonomia dal punto di vista energetico per l'isola e la sua promozione a "paradiso dell'energia pulita". Un progetto molto bello, ma che aveva un garnde difetto: non teneva conto dei tornaconti politici. Rubbia venne deriso in modo assurdo (torno a citare il mitico sottosegretario Possa "se quello crede che ci beviamo le sue panzane come fanno a Ginevra...") e allontanato.
Nemmeno due mesi dopo il governo catalano invitò Rubbia, gli diede una (ennesima) cattedra ad honorem, e gli chiese di pianificare l'utilizzo del solare in Catalogna. Il lavoro del team di Rubbia fa si che oggi la Catalogna produca circa il 30% del suo fabbisogno dal solare... noi stiamo allo zero virgola.
Con l'arrivo di Zapatero si rese disponibile un posto al nuovo ministero per l'energia e Rubbia venne scelto immediatamente. Oggi nei pressi di Salamanca si sta costruendo la mega centrale solare che poteva stare ad Enna, ed è un lavoro che sta raccogliendo premi e riconoscimenti in tutto il mondo.
Io non dico che dovremmo cercare Rubbia (sta benissimo dove sta, e non verrebbe di sicuro), ma dovremmo sapere che la carica di presidente del CNR è prima di tutto la cartolina che noi diamo della nostra ricerca nel mondo, e quindi il presidente attuale assolutamente non può andare!
Negli US, giusto per non fare nomi, ci sono almeno cinque ricercatori italiani al top della loro carriera, uno già insignito del Nobel, due in piena corsa, che hanno cattedre importanti a Harvard, Princeton e Stanford. Uno a caso di questi sarebbe giovane, riconosciuto e stimato nel mondo, e avrebbe una visione moderna della scienza.
Saluti