difatti, per quel poco che so di Bachelet (davvero poco lo ammetto, magari apriamo un 3d ma serio e senza intenti polemici), devi dire che nutro una certa simpatia..
ripeto, su Moro ci andrei più cauto, un grande uomo certo, una vittima sacrificale dei giochi politici oscuri, ma non so se questo basti per proclamarne addirittura la "santità", certo, Bottero potrà dirmi ma se sono stati fatti santi Escrivia o madre Teresa....
certo certo, ma costoro non erano dirigenti di un partito politico che si professava "cattolico".....
non credi?
ciao augustinus!!!
ma siamo in diretta
che ci fai già sveglio?
notte focosa
senti, ma dimmi qualcosa di più su Bachelet...
nello specifico però
perchè diffidi?
Francamente mi fa un po' senso che siano affiancati personaggi come un Garcia Moreno - vero esempio di politico cattolico - ad un De Gasperi o un Bachelet o un Moro o un La Pira, che già rappresentano un decadimento ed un allontanamento dal modello cattolico di politico.
P.S.: Io sono molto mattiniero. Di solito già alle 6 son desto. Anche nei festivi.
Semplice: sotto la sua presidenza, si compie l'empia scelta religiosa, che nascondeva una subalternità nei confronti delle ideologie dominanti in seguito alla rivoluzione culturale del Sessantotto, come si comprenderà successivamente. In sintesi, una linea pastorale che escludeva il desiderio di costruire una società il più possibile conforme al diritto naturale e rivelato, cioè escludeva quello spirito di conquista la cui assenza era già stata denunciata da Papa Pio XII. Proprio in nome di questa "scelta religiosa", un Carlo Carretto, ad es., si schierò per il divorzio; o ancora, in anni recenti, un figlio di Bachelet si schiererà a favore del referendum sulla fecondazione assistita .... .
Non a caso, proprio in quegli anni gli iscritti ad AC precipitarono vertiginosamente dall'astronomica cifra di 3.000.000 del 1954!!!!!!!! Insomma, dai frutti si riconosce l'albero
"La “scelta religiosa” era sinonimo di una Chiesa mite e amichevole con la modernità, silenziosamente mescolata alle forze del progresso, invisibile come “lievito nella pasta”, concentrata sullo spirituale e sul primato della coscienza individua. Scelta inaccettabile per un papa venuto dal combattuto e combattivo cattolicesimo popolare polacco: un papa, in effetti, giudicato “barbaro” da larga parte dell’intellettualità cattolica italiana dell’epoca.
Di quei giudizi su papa Wojtyla fa testo un libro autorevole: l’intervista a don Giuseppe Dossetti raccolta e pubblicata postuma per l’editrice il Mulino da Pietro Scoppola e Leopoldo Elia. Oggi il professor Scoppola, commentando l’assise di Verona, salva Benedetto XVI da critiche analoghe, ma lo fa attribuendo impropriamente al papa regnante proprio quella “logica religiosa” e quello spirito “conciliare” che continuano a essere il sogno e il linguaggio dei delusi dalla “restaurazione” di Wojtyla e Ruini" (Sandro Magister).
Beh .... se si vede la linea politica di un Moreno, quella di De Gasperi è agli antipodi. Per approfondimenti sulla bella figura di G. G. Moreno, rinvio QUI. Non a caso fu fatto fuori: nel senso fisico del termine, morendo martire.