Originariamente Scritto da
100% Antikomunista
Li vedi in certe case aristocratiche, figli di un’élite immobile, stanchi, rancorosi, strafottenti, malpensanti, con una valigia che non parte mai. Li senti in certi salotti dire che se ne andranno oltre frontiera, qualcuno sta riarredando l’appartamentino a Parigi, altri cianciano d’America o improvvisano un mal d’Africa, i più ideologici, e nostalgici, sognano una spiaggia cubana. Non vanno mai. Maledicono e restano. Sputano e non si muovono. Promettono e non fanno.
Sono gli anti-italiani, quelli che vivono qui con il mal di stomaco, con la rabbia di chi scommette tutto sull’apocalisse: verrà il giorno, quello del giudizio. E giù filippiche contro Berlusconi.
Il 1994 è lontano. Sono passati più di quindici anni da allora e quell’intolleranza viscerale contro l’uomo di Arcore è tracimata. Non è più il vecchio antiberlusconismo. Non è più solo odio ideologico. È voglia di deserto, di rovine, di cataclismi. È l’Italia da vedere in malora. È l’ideologia dell’anti-italianità.
Il ragionamento è più o meno questo: se per far fuori Berlusconi serve un’Italia in ginocchio, allora così sia. E giù bombe. Il prezzo è altissimo, ma per questa banda di intellettuali e politici il gioco vale la candela. Tanto meglio. Se c’è da ricostruire poi si faranno più soldi. È un sentimento un po’ cinico, ma c’è sempre un prete che poi ti assolve.
Le migliori menti di questa opposizione, si sono vestite di nero e come gufi, malocchi, fattucchieri, monatti, avvelenatori, buttano sale sulle sciagure italiane. Pregano il peggio. Hanno guardato negli occhi la crisi, sperando che fosse più scura della mezzanotte. Hanno benedetto i mutui subprime. L’America avrebbe portato qui il virus, sventrando le banche, l’economia, i risparmi, il commercio, lasciando sul lastrico l’intera Babilonia. E quando la crisi è arretrata, risaccando, hanno maledetto l’euro e il dollaro, scommettendo ancora sulla malasorte. Verrà l’autunno e sarà caldo, povero di stipendi e posti di lavoro.
Il partito degli anti-italiani piange sul terremoto, ma si consola pensando che le case non arriveranno in tempo per l’inverno e quelle tendopoli diventeranno la cicatrice sul volto dell’era Berlusconi.
Quelli che tradiscono l’Italia pur di far cadere Berlusconi - Interni - ilGiornale.it del 15-09-2009