I "Maiali" da guerra


Nella notte tra il 18 e il 19 Dicembre 1941 nel porto di Alessandria vengono affondate le corazzate inglesi Valiant e Queen Elizabeth. È una delle più clamorose imprese della marina militare italiana durante la seconda guerra mondiale, un'impresa possibile grazie all'invenzione di una nuova macchina da guerra: il siluro a lenta corsa. Il “maiale”: appellativo degno di un’arma che funziona 2 volte su 10, lenta, rudimentale, pericolosa.
Fu inventato nel 1935 dai capitani Tesei e Toschi del Genio Navale della Regia Marina. Consisteva in un siluro da 533 mm a propulsione elettrica, che aveva una parte anteriore separabile. Lì era contenuta la carica esplosiva, pronta per essere applicata sugli scafi avversari. Sul dorso del “maiale” c’era posto per un equipaggio di due persone. Grazie alle casse di allagamento ed alle bombole di aria compressa, poteva navigare in immersione completa come i sommergibili.
Nella seconda guerra mondiale, le prime missioni del “maiale” sono comandate dal capitano Junio Valerio Borghese. Ma a Gibilterra e a Malta si registrano due fallimenti.
L’addestramento per i sommergibilisti del “maiale” avviene in una base militare segreta a Bocca di Serchio.
Una preparazione durissima, per imparare ad immergersi di notte, in profondità, completamente alla cieca ed in completo affiatamento con il proprio compagno. Le operazioni di questa “guerra occulta” erano sconosciute persino al resto della milizia. Ma sono stati gli uomini, e non le armi, a fare la differenza. A raccontare la loro storia è Emilio Bianchi, sottoufficiale di marina.
Affascinato dalla propaganda fascista, entrò in marina da giovanissimo: “Avanguardisti! Volete conoscere il mondo? Arruolatevi nella regia marina” recitavano i manifesti. Dopo la gavetta la marina lo chiama a Bocca di Serchio.
Sarà destinato alla missione di Alessandria: una possibilità di riscatto per i “maiali” dopo gli iniziali insuccessi. Nella notte del 18 Dicembre, il sommergibile Scirè guidato dal tenente Borghese si avvicina al porto di Alessandria. Deposita sei italiani a bordo di tre maiali. Gli obiettivi sono le corazzate inglesi Queen Elizabeth, Valiant e la petroliera Eagle.
Antonio Marceglia e Spartaco Schergat si dirigono verso la Valiant. Vincenzo Martellotta e Mario Marino, non trovando la portaerei Eagle che nel frattempo aveva lasciato il porto, si dirigono verso una grande petroliera.
Durand De la Penne ed Emilio Bianchi raggiungono la Queen Elizabeth. Piazzano la carica, ma Bianchi ha un malore e deve risalire in superficie. Scoperti, vengono catturati e portati a bordo della nave. Nel primo interrogatorio mentono sull'obiettivo della loro missione. Ma il tempo passa. Rischiano di saltare in aria con tutto l'equipaggio inglese Per portaresalvare l’equipaggio. Per la nave non c’è scampo, e poco dopo l’esplosione, salta anche la vicina Queen Elizabeth.
La loro vicenda ha anche ispirato un film: “L’affondamento del Valiant”. Piccole bestie belliche e grandi uomini: ecco gli ingredienti per cambiare lo scenario della guerra navale nel Mediterraneo.

all'indirizzo la puntata dedicata all'evento
http://www.lastoriasiamonoi.rai.it/puntata.aspx?id=86