Stavolta ci avventuriamo nel reame del possibile
Allora, nel 2001, come da speculato altrove, il csx rinuncia alle liste civetta e riesce a concludere un accordo con i radicali: costoro si presenteranno assieme a Verdi, Repubblicani Europei e SDI in un polo laico-progressista guidato da Amato e Veronesi. Ciò permette a Rutelli di conquistare quel fatidico 1,7% in più al maggioritario della Camera, superando all'incirca della stessapercentuale la Casa delle Libertà. Ciò dà all'Ulivo una maggioranza schiacciante alla Camera, più contenuta al Senato... Si forma il primo governo Rutelli, con Fassino ministro degli Esteri e la Margherita a far la parte del leone. Marco Biagi, sottosegretario al welfare, ci porta verso una flessibilità controllata da buoni ammortizzatori sociali, mentre il superministro dell'economia Visco si impegna a fondo nella lotta all'evasione fiscale, riuscendo a recuperare parte delle entrate. L'introduzione di elementi di flessibilità e liberalizzazioni così nette, oltre che l'intervento in Afghanistan, provoca l'uscita del PDCI e di parte della sinistra ds dalla compagine governativa, con la nascita di Sinistra Italiana (ambientalisti radicali, PRC, PDCI, alcuni DS tipo Zulueta, Falomi, Giulietti, Folena), guida Sergio Cofferati. Frattanto a destra, la CDL implode: la malattia di Bossi provoca una resa dei conti nella Lega, con Maroni e i suoi che, insieme a Di Pietro, PRI, PLI, Consumatori, esponenti del Nord produttivo alla Illy, varie liste autonomiste, e Tabacci, danno vita all'Alleanza dei Riformatori. Il Biancofiore e Democrazia Europea passano a sinistra, puntellando il'esecutivo dopo l'uscita dell'estrema sinistra. Infine FI, AN e i leghisti calderoliani si uniscono nel Partito delle Libertà, con Storace e Mussolini che unificano la destra radicale in un unico soggetto.
L'Italia si schiera a fianco dell'asse Parigi Berlino contro la guerra in Iraq, e la moral suasion europea porta Saddam a capire che mai e poi mai riuscirà a impedire alle sue truppe di venire spazzate via: il despota se ne va in esilio in Siria, e in un nuovo Iraq federale truppe della "Vecchia Europa" giungono a mantenere l'ordine. La sferzata di credibilità nei confronti dell'UE porta, nel 2004, alla riconferma di Prodi alla guida della Commissione: a questa mossa, però, non sono affatto estranei i giochi politici italiani. I DS sono infatti preoccupati della crescente forza della Margherita, e vorrebbero infatti il ritorno di Prodi per bilanciarla. Rutelli però riesce a imporne, appunto, la riconferma, e i rapporti nella compagine governativa iniziano a incrinarsi...il crollo c'è con il referendum sulla legge 40 nel 2005, che vede la maggioranza spaccarsi in due. Rutelli si dimette, e Ciampi affida a Mario Monti il mandato provvisorio per portare il paese alle urne, cambiata la legge elettorale e realizzata una riforma istituzionale che porta al premierato all'inglese, e alla precisazione dei rapporti Stato-Regioni seguita allamodifica del titolo V della Costituzione, e il federalismo fiscale con fondo di solidarietà...