Originariamente Scritto da
Giò91
Aristotele e Platone non erano cristiani. Ciò significa che non fossero grandi filosofi?
Se così non fosse, il tomismo non esisterebbe, ad esempio.
Inoltre, ti ricordo che c'erano molti cattolici, fra i quali pure Padre Agostino Gemelli, non proprio l'ultimo pirla.
Scusa ma pecchi di ignoranza in tal caso (non lo dico in senso offensivo, ma nel senso che ignori determinati fatti).
In un articolo del 1919 Benito Mussolini definì il bolscevismo come 'spada del giudaismo contro il cristianesimo'. Nel 1921 dichiarò: "Intendo dire che il fascismo si preoccupi del problema della razza. I fascisti devono preoccuparsi della salute della razza, con la quale si fa la storia".
Nella nota n. 18 di Informazione Diplomatica del 5/8/'38, che qui
The Defense of the Race in Italy trovi in inglese, così il regime fascista si esprimeva: "Discriminare non significa perseguitare... Nessuno vorrà contestare allo Stato fascista questo diritto, meno di tutti gli ebrei, i quali, come risulta in modo solenne anche dal recente manifesto dei rabbini d'Italia, sono stati, sempre e dovunque, gli apostoli del più integrale, instransigente, e, sotto un certo punto di vista, ammirevole razzismo".
Sempre nel 1921, Mussolini scrisse sul Popolo d'Italia queste parole: "Non siamo sorpresi di apprendere che in quella che Gigione Luzzati chiama "patria adorata" ci sono ebrei che sono stufi di starci, della qualcosa non ci rammarichiamo affatto. Se i sionisti italiani – sedicenti italiani! – se ne andassero altrove... vorremmo darci il piacere di facilitare questo esodo".
In un discorso tenuto a Bologna, come potrai verificare anche tu stesso qui:
Fascismo e Terzo Reich - Google Libri, Mussolini mise in relazione la nascita del Fascismo con "un profondo, perenne bisogno di questa nostra stirpe ariana e mediterranea che ad un dato momento si è sentita minacciata nelle ragioni essenziali dell'esistenza".
Nel 1927, Mussolini dichiarò: "Bisogna vigilare seriamente sul destino della razza; bisogna curare la razza".
Questo dimostra come il "razzismo fascista" non fosse un qualcosa di dovuto meramente all'esigenza di compiacere la Germania nazionalsocialista - con cui non era ancora stato stretto il Patto d'Acciaio - ma un'esigenza intima. Ed infatti Mussolini dapprima tentò la strada dell'assimilazione degli ebrei, per poi decidersi in favore delle leggi razziali, dopo aver constato che con l'ebraismo non era possibile giungere a patti. Infatti, l'ebraismo internazionale boicottò l'impresa coloniale italiana, che invece vide il favore della Chiesa Cattolica.
La salvezza delle anime non spetta allo Stato, ma alla Chiesa Cattolica. Lo Stato non deve ostacolare ma anzi favorire quest'opera di grande portata, ma non deve osare sostituirsi alla Chiesa in suddetto compito. Lo Stato, come dice la dottrina politica tomista, mira al bene comune ed il bene comune dettava la necessità di difendersi dall'anti-fascismo ebraico che minacciava dall'esterno e dall'interno (più dall'esterno a dire il vero) l'Italia cattolica e fascista. Infatti, la Chiesa riconobbe pubblicamente tale esigenza.
Sinceramente non ho letto quel libro e non posso risponderti. Al limite, potresti riportarmi il passaggio se non ti è scomodo. So comunque che alla fine il regime di "apartheid" in Etiopia venne sanzionato - cioè appoggiato - anche dalla Chiesa Cattolica.
E' altrettanto vero però che le nostre idee politiche devono essere conseguenza del nostro credo religioso.
A parte che la posizione dei gesuiti era giusta :sofico:, ma vorrei solo farti notare una cosa: è altrettanto ridicolo voler 'scomunicare' chi sostiene la bontà delle leggi razziali fasciste solo perchè oggi la pubblica opinione le trova esecrabili. Faccio notare che una condanna delle leggi razziali non c'è mai stata da parte cattolica, nè riguardo alla legislazione italiana nè riguardo alla legislazione tedesca.
Del resto, a livello di Magistero non esiste una condanna del razzismo in toto, ma solo della divinizzazione della razza, che è altra cosa.
Non si confondono i due piani, ma si constata come il Fascismo abbia combattuto gli stessi nemici della Chiesa e della civiltà cristiana, ossia l'ebraismo deicida, la democrazia liberale, la massoneria, il socialismo e il bolscevismo.
Questa è una discussione politica caro napici, non puoi considerarla una discussione prettamente religiosa in senso confessionale. La salvezza delle anime non dipende dall'appartenenza razziale ma dall'appartenenza o meno alla Chiesa Cattolica? Dici una banalità.
Ma questo Mussolini l'ha mai negato?
Le leggi razziali dicevano forse che un ebreo non può salvarsi?
Nient'affatto.
E del resto - a dire il vero - grazie alle leggi razziali del Fascismo si evitarono fenomeni di neo-marranesimo pericolosi per la stessa Chiesa Cattolica.
L'appartenenza ad una comunità nazionale dipende da vari fattori: quello religioso, ma anche altri; ossia la cultura, la lingua, l'appartenenza razziale, la spiritualità, ecc.
Ma la comunità nazionale non è la Chiesa in cui, giustamente, non vi è "nè Giudeo nè Greco".