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    Predefinito GAUDETE OMNES GENTES! Avvenire riabilita i Templari

    Ecco cosa riporta oggi il quotidiano dei Vescovi italiani:

    Templari , la riabilitazione
    DI FRANCO CARDINI

    L e calunnie sono dure a morire. Quello dei Templari era un Ordine religioso nato nel secondo decennio del XII secolo: originariamente una fraternitas
    di pellegrini che avevano preso forse parte a quello strano pellegrinaggio armato che si è soliti chiamar «la prima crociata» (1095-1099), che ricevette poi una regola in qualche modo ispirata all’Ordine cistercense, e nella stesura della quale ebbe quanto meno indirettamente mano lo stesso Bernardo di Clairvaux. Il tratto originale (anche se non esclusivo) di tale ordine, come di altri nati nel medesimo secolo, era che esso riuniva alcuni fratres
    laici autorizzati a portare le armi per difendere i pellegrini e i nuovi principati cristiani nati in Terrasanta (e, poi, anche nella penisola iberica). Il termine canonico che qualificava tali ordini era non religio, bensì militia.
    Esauritosi o comunque divenuto problematico il loro ruolo con la fine dell’esperimento dei principati nati dalla crociata, alla fine del Duecento, i Templari – che intanto avevano saputo sviluppare una loro florida attività in campo fondiario e bancario, ma attorno al quale giravano voci insistenti di tralignamento rispetto alla purezza originaria – furono alla fine coinvolti in un memoriabile processo inquisitoriale per eresia, avviato in Francia e dietro al quale c’era la volontà del sovrano di quel paese, deciso a sbarazzarsi dell’ingombrante presenza dell’Ordine e a impadronirsi delle sue ricchezze.
    L’opposizione del maestro Jacques di Molay a un prestito di quattrocentomila fiorini d’oro che il Tesoriere del Tempio di Parigi aveva concesso al re di Francia e il dissidio tra papa Bonifacio VIII e re Filippo IV di Francia – durante il quale le sedi dell’Ordine in terra di Francia avevano preso posizione a favore del sovrano, a differenza degli altri Templari – furono tra le cause prossime del processo intentato contro l’Ordine: che ebbe comunque la sua origine immediata dalle confessioni e dalle confidenze di un 'pentito', tale Esquieu de Floyran priore templare di Montfaucon, che a partire dal 1305 cominciò a mettere in giro presunte rivelazioni su infiltrazioni ereticali nell’Ordine. Il papa e il re d’Aragona, messi a parte di quelle voci, non vi dettero importanza: ma il re di Francia, che doveva del denaro al Tempio e che era del resto ben deciso a ridurre la Chiesa di Francia sotto il suo controllo eliminando tutte quelle forze sospette di essere troppo strettamente fedeli al papa, aveva tutto l’interesse a lasciarsi convincere che davvero i templari – come recita la lettera regia indirizzata ai funzionari della corona il 14 settembre 1307, festa dell’Esaltazione della Croce – al momento dell’ammissione all’Ordine venissero indotti a rinnegare il Cristo, a sputare sul segno della croce, a darsi ad esecrabili pratiche oscene. Non deve meravigliare che i Templari si facessero così docilmente incarcerare: essi non solo non potevano levare le armi contro dei correligionari perché la loro regola lo impediva, ma soprattutto quelli di loro che si trovavano in Europa erano quasi tutti anziani, o invalidi. Imprigionarli fu uno scherzo da poco.
    Le accuse contro i Templari , elaborate nei primi mesi dopo le campagne d’arresto eseguite un po’ in tutta Europa – ma con vario grado di efficacia e con esiti diseguali – tra 1307 e 1308, si cristallizzarono in una serie di punti che si potrebbero così enumerare: rinnegavano il Cristo, profanavano il segno della croce, si davano all’adorazione di idoli descritti come di varia forma (come il misterioso
    Baphometh); erano colpevoli di varie credenze ereticali riguardo ai sacramenti; esercitavano pratiche oscene e omosessuali; si riunivano in conciliaboli segreti dei quali nessuno all’esterno doveva saper nulla.
    La lista delle accuse ai Templari , per la verità, ha un marcato aspetto fasullo. Sia che gli avvocati del re di Francia s’inventassero di sanapianta gli addebiti da muovere ai fratres, ispirandosi magari a fenomenologia e a casistica dei processi inquisitoriali per eresia che allora cominciavano a diventare più frequenti, sia che essi raccogliessero ed elaborassero confessioni in qualche modo 'autentiche', per estorte che fossero, resta il fatto che l’insieme delle pratiche attestate non ha alcuna coerenza e che ciascuna di esse, singolarmente prese, sembra rinviare a un contesto noto a livello più generico e popolare che non teologico o politico. Durante le cerimonie di ammissione al Tempio, è probabile si verificassero episodi di 'nonnismo' anche molto pesanti e brutali, da cui potevano non esser assenti nemmeno atti irriverenti se non addirittura empi.
    Il pontefice comprese bene la sostanza dei messaggi che il re di Francia gli inviava, che cioè il destino dell’Ordine era comunque segnato ed era bene accettare il male minore ed evitare scandali: e, com’è noto, sciolse d’autorità l’Ordine in modo ch’esso non fosse condannato, ma che neppure una sua esplicita e conclamata assoluzione compromettesse i rapporti tra regno di Francia e Santa Sede. La pergamena originale rintracciata nel settembre 2001 da una giovane studiosa, Barbara Frale, nell’Archivio Segreto Vaticano, ha mostrato come in seguito a un’inchiesta condotta nella fortezza di Chinon dov’erano rinchiusi i dignitari dell’Ordine del Tempio papa Clemente V concesse loro l’assoluzione, ben convinto del fatto ch’essi non erano affatto eretici.
    Ma era tardi per arrestare la macchina messa in moto dal re di Francia e dai suoi giuristi.
    Con lo scioglimento dell’Ordine nel 1312 , sancito dalla bolla Vox in excelso, e il rogo nel 1314 come
    relapsi dell’ultimo maestro, Jacques de Molay, e del precettore di Normandia Geoffrey de Charney, che dopo aver ammesso la loro colpevolezza si erano di nuovo proclamati innocenti, cessa la vita istituzionale del Tempio. I beni del disciolto Ordine passarono a quello degli Ospitalieri di san Giovanni, secondo la bolla Ad providam del 2 maggio 1312.
    Il corpus dei documenti processuali era già stato edito da Georges Lizerand, Le dossier de l’affaire des Templiers (Paris 1923). Di recente, gli studi di storici quali Alain Demurger e soprattutto di un gruppo di valorosi giovani ricercatori italiani (tra cui vanno ricordati almeno Simonetta Cerrini, Barbara Frale, Francesco Tommasi) , hanno ampliato le nostre conoscenze sino a consentire un rivoluzionario riesame generale del problema.
    Il processo si basò su false dicerie infamanti, ma la causa vera fu il rifiuto di un prestito al re di Francia. Furono infatti abili cavalieri, ma anche capaci amministratori. Ora nuovi studi fanno giustizia sulla vicenda

    http://81.208.40.196/ee/avvenire/def...071004&goTo=33


    Mi pare sia molto, molto positivo. Anche se è inutile farsi false (e deleterie) illusioni: la storia è storia, il presente è altra cosa.

  2. #2
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    Dal sito del quotidiano la Stampa

    Templari, la verità
    dopo sette secoli


    Il 25 il Vaticano pubblicherà gli atti del processo che distrusse l’Ordine. Sono stati ritrovati nel 2001 da una ricercatrice in una pergamena che si credeva perduta
    MARCO TOSATTI
    CITTÀ DEL VATICANO
    E’un’opera preziosa e segreta, quella che verrà presentata il 25 ottobre nella Sala Vecchia del Sinodo, in Vaticano. Il titolo è di quelli che fanno venire l’acquolina in bocca agli appassionati del genere mistico-esoterico: il Processus contra Templarios si basa, sostanzialmente sul Foglio di Chinon, la pergamena scoperta nel 2001 dalla ricercatrice Barbara Frale nell’Archivio Segreto Vaticano. Ed è proprio l’Archivio che ha deciso di pubblicare quella che viene definita un’opera «monumentale». È un progetto prezioso, un’edizione rigorosamente limitata a 799 esemplari, contenente la riproduzione fedele degli originali conservati nell’Archivio.

    (...)

    http://www.lastampa.it/redazione/cms...6344girata.asp

    Non c'è che dire...

  3. #3
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    RIABILITARE I TEMPLARI?MA NON SONO AL'ORIGINE DELLA MASSONERIA?
    UN ARTICOLO DI UN TEMPLARE MASSONE.

    Leggende sull' origini della Massoneria

    Daniele Failli

    Io posseggo un bene più stabile delle vostre ricchezze: l'arte è il mio bene e la mia maggior ricchezza; nessun ladro me la può rubare; non me la possono togliere né l'acqua né il fuoco, né i malandrini. Nessuno può spogliarmi dell'arte, a meno che non mi privi della vita, perché essa è nascosta in me come una cosa inafferrabile che se ne va con me…(Paracelso).La nostra regola è l'iniziazione progressiva, i nostri principi fondamentali sono l'uguaglianza regolata dalla gerarchia e la fratellanza universale. Siamo i continuatori della scuola d'Alessandria, ereditiera di tutte le antiche tradizioni. Siamo i depositari dei segreti dei capolavori dell'occultismo dell'Apocalisse e del Zohar. La rivelazione di Giovanni o Apocalisse, contiene tutti i segreti cabalistici del dogma di Gesù il Cristo. Le rivelazioni dell'alta Qabbalah sono contenute e nascoste nel misterioso e oscuro libro dello Zohar. La Massoneria è per questo una grande associazione cabalistica. Il nostro "dogma" è quello di Zarathustra o Zoroastro e di Hermes Trismegisto (tre volte grande). Zarathustra era considerato dai greci come il più grande saggio straniero, ispiratore di Pitagora e maestro delle scienze occulte. E' descritto da Anderson nel suo libro "Le Costituzioni dei Massoni, comprendenti la storia, i doveri, le regole di questa antica e venerabile confraternita. Compimento ad uso delle Logge" nella prima parte di storia mitica e fantasiosa della Massoneria , come Grande Maestro dei maghi del quale, secondo la leggenda, i discepoli avrebbero conservato e tramandato vecchie usanze di antichi Liberi Muratori. Sotto il nome di Ermete Trismegisto tra il I e il II secolo dell'era volgare, presso i filosofi della scuola alessandrina si svilupparono diverse dottrine filosofiche e religiose. Esse trattavano dell'alchimia, dell'astrologia, e della magia delle virtù segrete delle piante e delle pietre. Sotto il nome di Ermete si sviluppò anche una filosofia religiosa della natura. Filosofia soprattutto platonica e stoica con influssi ebraici. Secondo alcuni studiosi, l'ermetismo, ha avuto un ruolo preminente nella trasformazione della Massoneria da operativa in speculativa. Nei tre gradi sono presenti evidenti elementi ermetico-rosacruciani. Una formula emetica si trova nel lato Nord del Gabinetto di Riflessione: l'iscrizione VITRIOL (Visita Interiora Terrae Rectificando Invenies Occultum Lapidem Veram Medicinam; Visita le profondità delle Terra e attraverso la purificazione troverai la Pietra segreta, vera medicina). Si può aggiungere che abbiamo avuto come antenati i Gioanniti , come modello i Cavalieri Templari e come padri i Rosacroce.I Gioanniti o discepoli di Giovanni affermavano che i racconti dei Vangeli erano solo delle allegorie la cui chiave si trova nel Vangelo di Giovanni 21,25 "Vi sono ancora molte altre cose compiute da Gesù, che, se fossero scritte una per una, penso che il mondo stesso non basterebbe a contenere i libri che si dovrebbero scrivere"; parole che secondo i gioanniti sarebbero state solo un'esagerazione ridicola se non si fosse trattato di un'allegoria. Essi pretendevano di conoscere i fatti storici e reali di Gesù adottando in parte le tradizioni ebraiche e in parte le storie del Talmud (all'interno del Talmud si trovano sparsi elementi di saggezza esoterica strettamente iniziatica, in modo particolare nel trattato Hagigah). I gioanniti raccontavano che a Nazareth, una fanciulla di nome Miriam, fu sorpresa da un certo Pandira o Panther, il quale sotto le spoglie e nome del suo fidanzato Joachanan, si introdusse nella sua stanza e a la violentò. Joachanan, saputo del triste evento, la lasciò senza comprometterla perché era effettivamente innocente. La fanciulla partorì un figlio a cui fu dato il nome Joshua o Gesù. Un rabbino di nome Giuseppe adottato il bambino lo portò con sé in Egitto dove venne iniziato alle scienze segrete. I sacerdoti di Osiride lo consacrarono sovrano pontefice della religione universale, riconoscendo in Lui l'incarnazione di Horus da tempo annunciata agli adepti. Giuseppe e Joshua tornarono in Giudea dove la scienza e le virtù del giovane suscitarono l'ira e l'invidia dei sacerdoti, che un giorno gli rinfacciarono la sua nascita illegittima. Joshua che amava e onorava la madre, seppe interrogando il maestro tutta la storia del crimine di Pandira e delle disgrazie di Miriam. Il suo primo istinto nel mezzo a un banchetto di nozze fu quello di rinnegarla: "che cosa a me e a te?" -semitismo piuttosto frequente nell'Antico Testamento, che viene usato per manifestare a qualcuno che non si vuole avere con lui alcun rapporto - (tradotto nel Vangelo di Giovanni 2,4: "Che ho da fare con te, o donna?") ma poi pensando che la donna non meritava di essere punita perché non aveva colpa su quanto subito, disse: "Mia madre non ha peccato, non ha perduto la sua innocenza; è vergine, e tuttavia è anche madre; che le venga reso il doppio onore! Quanto a me non ho padre sulla terra. Sono figlio di Dio e dell'umanità!". I gioanniti facevano risalire questa tradizione a Giovanni Evangelista, attribuendoli la fondazione della loro Chiesa segreta. I grandi pontefici di questo gruppo prendevano il titolo di Cristo con una successione attraverso una trasmissione ininterrotta di poteri dall'Apostolo Giovanni. Nel 1118, a Gerusalemme, prestarono giuramento nelle mani del Patriarca di Costantinopoli nove Cavalieri crociati tra i quali Hugo de Payns. Il loro scopo dichiarato era quello di difendere il Santo Sepolcro e di proteggere i pellegrini cristiani che venivano a visitare i luoghi santi. Mentre lo scopo segreto era la ricostruzione del Tempio di Salomone (sogno dei patriarchi d'Oriente, profetizzata da mistici giudaici dei primi secoli) sul modello profetizzato da Ezechiele. A quei tempi non solo non esisteva traccia del Tempio di Salomone, ma non rimaneva traccia nemmeno del secondo tempio costruito da Zorobabele. I Templari fecero propri i valori della "cavalleria" e presero a modello dalla Bibbia i "massoni" guerrieri di Zorobabele che lavoravano con in una mano la cazzuola e nell'altra una spada. La spada e la cazzuola diventarono le insegne dei Templari. Al tempo della formazione dell'Ordine del Tempio, Hugo de Payns conobbe un pontefice gioannita di nome Teocleto, che lo iniziò ai misteri gioanniti attirandolo con le idee di sovrano sacerdote e di regalità suprema come suo successore. I Templari molto appresero nel soggiorno in Terra Santa anche attraverso le frequentazioni con i sapienti di religione islamica. Per certo si occuparono anche di magia e scienze esoteriche (Alchimia prima fra tutte). I cavalieri dell'Ordine del Tempio avevano principalmente due dottrine una ufficiale e pubblica della Chiesa cattolica romana e una nascosta e solo riservata ai Maestri: il gioannismo. Il gioannismo era la qabbalah degli gnostici, in seguito si sviluppò in panteismo mistico con gli idoli della natura, rifiutando qualsiasi dogma rivelato, giungendo a riconoscere il simbolismo panteistico dei maestri della magia nera, rendendo onore divino al mostruoso idolo Baphomet (Bafometto; questo termine ricorre in Massoneria con il significato di "tuffo nella purezza e nella saggezza" nel XXIX grado del Rito Scozzese Antico e Accettato). Per liberarsi dell'obbedienza della religione studiavano i culti decaduti e non tralasciavano le speranze dei culti nuovi, promettendo a tutti gli accoliti la libertà di coscienza e una nuova ortodossia che sarebbe stata una sintesi di tutte le credenze, anche quelle perseguitate. La loro ambizione di diventare ricchi e comprare il mondo fu fatale ai Templari. In effetti questa colossale organizzazione militare, religiosa era diventata anche finanziaria, ( la sua ricchezza e gloria era dovuta alle crociate, dalle quali aveva origine) e nel 1312 possedevano in Europa più di mille signorie. Il papa Clemente V e il re Filippo il Bello con una immensa retata presero i Templari, che furono disarmati e gettati in prigione. Con i mezzi più subdoli fu condotto il più grande processo della storia che vide coinvolti circa quindicimila imputati. Nel corso dei sette anni del procedimento si ricorse all'uso delle più brutali torture. Nessuna infamia fu risparmiata, ricorrendo all'accusa di magia e trovando persone che denunciavano e testimoniavano che i Templari quando li ricevevano sputavano sul Cristo, rinnegavano Dio, davano osceni baci al gran maestro, praticavano la sodomia, adoravano una testa di bronzo con gli occhi di carbone, parlavano con un grande gatto nero e si accoppiavano con i demoni. Questo dramma finì quando Jacques de Molay e molti suoi compagni morirono tra le fiamme. Prima di morire però il Gran Maestro del Tempio organizzò dal fondo della prigione quattro logge massoniche occulte: a Stoccolma per il Nord, a Edimburgo per l'Occidente, a Napoli per l'oriente e a Parigi per il Mezzogiorno. Jacques de Molay , prima di morire avrebbe trasmesso i suoi poteri e suoi segreti a un cavaliere, John Mark Larmenius, e da allora la carica di gran maestro non sarebbe mai stata vacante. L'erede dell'Ordine del Tempio sarebbe dunque la Massoneria.La fraternità di maghi e di iniziati non poteva certo scomparire. Sparirono nelle tenebre dove si nascosero a tramare vendetta: la spada spezzata dei Templari era diventata un pugnale, le cazzuole messe al bando costruivano solo tombe. Ben presto il papa e il re morirono in modo sospetto ed improvviso. Il principale accusatore dei Templari, Squin de Florian morì assassinato. I Templari sopravvissero per qualche anno in alcuni paesi ma non è seriamente attestata alcuna continuità oltre il XV secolo. A partire dal Settecento proliferarono un gran numero di organizzazioni esoteriche di diverso orientamento di ispirazione templare e che ne tramandano i segreti. La leggenda che circonda i Templari si diffuse soprattutto nel XVIII sec. quando si rivelò importante ai primordi della Massoneria. Il cavaliere André Michel Ramsay nel 1736 fu il primo a stabilire un rapporto fra i Crociati e la Massoneria. Massoneria che dai Crociati avrebbe ricevuto l'antica sapienza dei costruttori del Tempio di Salomone. Intorno al 1760, alcune Logge tedesche introdussero rispetto alla massoneria originaria, gradi, gerarchia, e segreti, stabilendo una connessione storica fra origini della Massoneria ed i Templari.La Rivoluzione francese con il suo movimento politico e sociale provocherà l'abbattimento in Francia dell'ordinamento feudale e della monarchia assoluta, creando i presupposti per uno stato democratico moderno. Nel tentativo di gettar discredito sulla rivoluzione gli ambienti conservatori crearono e diffusero l'idea del complotto Massonico-Templarista. I Massoni-Templari erano diventati gli eredi di una lunga catena di cospiratori che risale agli Assassini e agli Gnostici del Medioevo, quindi distruttori dell'ordine sociale cristiano (trasformati in una setta pre-anticristiana) e quindi anche cospiratori anarchici.Nel XXX grado "Cavaliere Kadosch" del Rito Scozzese Antico e Accettato la simbologia è strettamente legata all'Ordine dei Templari. Tale grado fu istituito in Scozia da alcuni capi Templari, sfuggiti all'eccidio di Parigi del 1314. Gli obbiettivi di questo grado sono indicati nel dialogo del rituale d'Iniziazione dove si persegue la ricostruzione dell'Ordine, dopo la persecuzione del 1314, e la "vendetta" come seguaci di Jacques de Molay. La rosa nell'iconografia cristiana è sia la coppa che raccoglie il sangue di Cristo, sia la trasfigurazione delle gocce del suo sangue, e sia il simbolo delle piaghe di Cristo. Queste immagini evocano sia la rugiada celeste della redenzione, sia il Graal. La rosa, simbolizza spesso la rinascita mistica per il suo rapporto con il sangue versato. Nel simbolo rosacrociano (R. Flud, Summum Bonum, Francoforte 1629) sono raffigurate cinque rose, una al centro le altre una per ogni braccio della Croce. La rosa è al centro della Croce al posto del cuore di Cristo, cioè del Sacro Cuore. E' lo stesso simbolo della Rosa candida della Divina Commedia, che evoca la Rosa mistica cristiana, simbolo della Vergine.La celebrità dei Rosacroce si originò dalla pubblicazione di tre opere che furono la Fama (1614), la Confessio (1615) e Le nozze chimiche di Christian Rosenkreutz (1616) che per la prima volta al mondo rivelarono la presunta esistenza del cenacolo dei Rosacroce. Dalle letture dei testi traspariva che un gruppo d'invisibili legati alle antiche conoscenze segrete, (specie l'Alchimia), s'incontravano attorno alle parole di Platone ed Ermete perché gli antichi misteri non andassero perduti e che gli arcani rituali continuassero a sopravvivere in clima di maggior segretezza, visto l'avvento di una nuova epoca d'intransigenze religiose e la scomparsa di un grande Mago come Giordano Bruno bruciato sul rogo a Roma (1600). Per le strade di Parigi, nella primavera del 1623 fu affisso questo proclama: "Noi deputati dei fratelli rosa-croce soggiorniamo in questa città in maniera invisibile per grazia dell'Altissimo, al quale si rivolge il cuore dei saggi; senza nessun tipo di mezzi esterni insegnamo a parlare le lingue dei paesi che abitiamo e dagli uomini nostri simili abbiamo terrore e morte. Se qualcuno viene preso dal desiderio di vederci solo, per curiosità, che non si metta mai in comunicazione con noi; ma se la sua volontà lo conduce in realtà e di fatto ad iscriversi nei registri della nostra confraternita, gli mostreremo la veridicità delle nostre promesse e non diciamo qual' è il luogo in cui abitiamo poiché il pensiero, insieme alla reale volontà del lettore, sarà capace di farci conoscere a lui e lui a noi". Si trattò di un falso storico? Il dilemma è ancora in attesa di soluzione; tuttavia la leggenda circolò in tutti gli ambienti e questa confraternita occulta all'interno della quale si studiavano le antiche filosofie, che non abbandonava l'umanità ormai priva delle conoscenze spirituali ancestrali, si dedicò in gran segreto (da veri esoteristi) a cercare di guidarne i passi verso la conoscenza (attribuiscono a se stessi questa valenza) ricordando a tutti il supremo dovere morale: nati non foste per viver come bruti ma per seguir virtute e conoscenza (Dante con la matrice gnostico, ermetico, esoterica del pensiero dei "Fedeli d'Amore"). Le influenze rosacrociane si ritrovano in Massoneria nel XVIII grado del Rito Scozzese Antico e Accettato denominato "Cavaliere Rosa-Croce". Templari, Fedeli d'Amore, Cavalieri dell'Ordine della Giarrettiera, Rosacroce, Massoni: tutte queste società, tutte queste confraternite esoteriche, prevedevano un rito di iniziazione che simula "morte e resurrezione", morire a se stessi e rinascere diversi, cambiati, migliori; Annullarsi per riconquistarsi. Passi progressivi verso la conquista interiore ed esteriore di armonie profonde dell'anima. Dietro c'è l'ineffabile: l'anima che staccandosi da tutte le cose esteriori, raggiunge le profondità dell'interiorità del io segreto, come scrisse Giordano Bruno "lei è dentro di te quanto neppure tu sei dentro a te stesso".Conosci te stesso, scopri te stesso, il tuo carattere. Mente ed energia, corpo e spirito. L'esoterismo punta alla piena coscienza dell'individuo e alla sua capacità di trasformazione continua in perfetta autonomia e per questo è anche e soprattutto in contrasto con le religioni (il Papa e gli altri capi religiosi dominano l'anima di tutti gli abitanti della Terra). Citando un proverbio Zen, l'iniziato è come un "bruco che abbia scoperto che esiste un modo per diventare farfalla", consentendo allo Spirito di spaziare libero nei territori della contemplazione del divino. Quel divino che è dentro di noi che altro non è che la propria anima, l'unica in grado di porre l'uomo dinanzi agli aspetti più sacri dell'esistenza. Ecco il segreto, l'emozione del sacro non può essere raccontata, è e resta esoterico. Cammini segreti della conoscenza sulla strada degli antichi sapienti ("maghi"), come quei "Re Magi" che con gli occhi rivolti al cielo, guidati dalla stella cometa ( la stella è il segno: per gli alchimisti la quintessenza, per i maghi il grande arcano, per i cabalisti il pentagramma sacro) , seppero trovare il Salvatore del mondo nella sua culla. Ai magi tradizionalmente è stato attribuito il titolo di "Re", questo perché l'iniziazione alla "magia" costituisce una vera sovranità e la grande arte dei maghi (mago = colui che sa) è detta "Arte Reale".Oggetto del nostro culto è la Verità rappresentata dalla luce. Abbiamo come sacra leggenda quella di Hiram, completata da quella di Ciro e di Zorobabele. Non c'è discriminazione religiosa (sono ammesse tutte le credenze) e si professa una sola filosofia: cercare la Verità. Lo scopo allegorico della Massoneria è la ricostruzione del Tempio di Salomone.I riti della Massoneria servono a trasmettere il ricordo delle leggende dell'iniziazione e a conservarle tra i confratelli. Occorre sempre tenere bene a mente che l'esoterismo e la ritualità ad esso connessa sono comunque discipline pratiche, il cui terreno di applicazione è il "se interiore". Tutti i grandi misteri con i relativi riti portano l'iniziato a interpretare il dio in lui (Deus absconditus, Dio nascosto), sia chi sia.Concludo con le parole di Bruno: "..ed abbiamo dottrina di non cercar la divinità rimossa da noi, se l'abbiamo appresso, anzi di dentro, più che noi medesimi siamo dentro a noi"(Bruno, La cena delle ceneri, cit. p.22).




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    RIABILITARE I TEMPLARI-E L'IDOLO BAFOMETTO?
    UN ARTICOLO DA UN SITO TEMPLARE.



    I capi d’accusa del processo ai Cavalieri Templari hanno fatto sì che si generassero delle convinzioni in alcuni studiosi, ritenendo che essi praticassero riti blasfemi contro le immagini sacre o venerando idoli come il presunto "Bafometto". Cos’era questo Bafometto, di cui si parla con insistenza nei processi svolti contro i Cavalieri Templari? Gli accusatori indicavano essere il Bafometto una testa barbuta dagli occhi di carbonchio; dal punto di vista etimologico la spiegazione più plausibile sembra essere la corruzione della parola Maometto, in quanto le moschee venivano chiamate Baphomeris. Tale idolo potrebbe essere un chiaro richiamo pagano come dimostra il Bafometto sul portale della chiesa di Saint-Merry a Parigi e su quello della chiesa di Sainte-Craix a Provins: un grazioso diavolo barbuto, con corna, alato, con artigli ed ermafrodito.
    Ermafrodita è la figura presente nella grotta dei Cavalieri Templari (presso Padova) costruita in funzione di iniziazioni con battesimi dell’acqua e del fuoco. Una figura androgena, dal sesso maschile e seno ben sviluppato testimonia il dualismo esistente nell’universo: maschile/femminile, cielo/terra.

    I Cavalieri Templari avevano stretto rapporti con la "Setta degli Assassini", un gruppo iniziatico ismailita che adorava una misteriosa divinità chiamata "Bafometto". Per alcuni il Bafometto altro non sarebbe stato che il Santo Graal.
    Alcuni lo indicarono come una testa d’uomo conservata mediante trattamento a base d’erbe ed aromi, con la caratteristica di poter concedere oracoli una volta interpellata. Quindi per gli accusatori i Cavalieri Templari avrebbero adorato il profeta della religione islamica. Per questa accusa le prove furono che alcuni frati serventi e monaci ignoranti avevano sicuramente visto delle teste barbute venerate dai loro confratelli ma si trattava probabilmente di teste di santi raccolte in appositi reliquiari. In alcuni sigilli dei Cavalieri Templari sono raffigurate alcune teste barbute che, con tutta probabilità, si riferiscono al volto di Cristo; in una deposizione, il Templare Raynier de Larchant, interrogato il 20 ottobre 1307, affermò di aver visto il "Bafometto" una dozzina di volte e che prima dell’arresto dei Cavalieri Templari era conservato presso il Tempio di Parigi.
    L’idolo venne descritto come una "testa barbuta", tutti i cavalieri l’avrebbero "baciata, adorata e chiamata Salvatore", anche se non si comprende se fosse un’effigie dipinta, una scultura o una testa "vera" imbalsamata. Quindi probabilmente si adorava il volto di Cristo e sembra certo che in alcune precettorie si conservassero copie dell’impronta sul lenzuolo, sull’esempio dell’acherotipa di Edessa e della stessa Sacra Sindone, portata in Occidente dai Cavalieri Templari.
    Furono trovate alcune raffigurazioni che sono tuttora inspiegabili e possono generare ipotesi di culti di tipo gnostico praticati segretamente da alcuni Cavalieri Templari. Altre figure, in alcune sculture hanno caratteri tipicamente androgini. Sesso maschile e seno abbondantemente sviluppato, a testimoniare ancora una volta il dualismo esistente nell’universo , il maschile e il femminile, il cielo e la terra, e la stessa androginità del Creatore, al tempo stesso uomo e donna.
    Un altro capo d’accusa contro i Cavalieri Templari, fu quello di praticare la sodomia. Cosa che in quel periodo storico veniva praticata da una buona parte del clero e dei monaci. Inoltre se alcuni Cavalieri Templari praticavano la sodomia non per questo era colpevole tutto l’Ordine. Inoltre il bacio dato sul fondo schiena, non aveva nulla di blasfemo. Nelle religioni orientali è proprio in quel punto che trova posto la "kundalini",il centro delle forze vitali dell’uomo. È probabile dunque che il bacio dato in quel punto avesse un carattere simbolico.
    Per quanto riguardava l’accusa di rinnegare Cristo e sputare sulla croce prima di essere ammessi nell’Ordine bisogna dire che anche il Gran Maestro Jacques de Molay dichiarò che al momento della sua ammissione il fratello Humert fece "portare una croce di bronzo su cui era la figura del Crocefisso e m’ingiunse di rinnegare il Cristo rappresentato su quella croce…"; anche Hugues de Pairaud ammise circostanze analoghe: " Poi il fratello Giovanni mi mostrò una croce con l’immagine di Gesù Cristo e mi disse di rinnegare colui che era raffigurato in tal modo e di sputare sulla croce…"; anche Goffredo de Charney, precettore di Normandia, che morì sul rogo insieme a Jacques de Molay disse: " mi fu recata una croce con l’immagine di Gesù Cristo ed il fratello Almarico mi disse di non credere in colui che vi era rappresentato, poiché era un falso profeta e non Dio".
    Analoghe dichiarazioni furono fatte anche da Goffredo di Gonneville, precettore di Aquitania e Poitou, e da Rinaldo di Tremelay, priore del Tempio di Parigi.
    E’ di massima importanza il fatto che non veniva rinnegata la croce in se stessa, ma colui che era rappresentato sulla croce.
    Quindi i Cavalieri Templari distinguevano un Cristo, indubbiamente di origine divina da un altro, evidentemente umano, mandato a morire sulla croce.
    Forse nei sotterranei del Tempio di Salomone i Cavalieri Templari trovarono qualche documento comprovante che l’uomo morto sulla croce non fosse stato Gesù.
    I Cavalieri Templari ebbero profonde conoscenze in campo occulto e nel costruire immense cattedrali gotiche.
    La società medievale si esprimeva a un livello "essoterico" e a un altro più elevato, "esoterico", dove solamente chi possedeva certe nozioni poteva arrivare a comprendere il complesso messaggio teologico o le allegorie morali sottostanti.
    Questo simbolismo fu espresso tanto nelle piccole chiese dei Cavalieri Templari come nelle grandiose cattedrali gotiche. È chiaro, quindi, che i Cavalieri Templari ebbero il proprio esoterismo.

    Bafometto Bafometto

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    RIABILITARE I TEMPLARI?E LE LEGENDE SUL TESORO DEL TEMPIO?
    ECCO UN ARTICOLO CHE PARLA DEL TESORO DEL TEMPIO,DEI TEMPLARI E DEI REX DEUS.



    Il tesoro

    E’ esistito (e potrebbe esistere ancora) un tesoro dei Templari? Quale potrebbe essere la sua natura e la sua origine? Bisogna partire dall’anno 70 D.C. quando i romani assaltarono il Tempio di Salomone, saccheggiandolo del tesoro là custodito. Ma alcuni sacerdoti, prima dell'assalto delle truppe romane, erano stati avvertiti del pericolo imminente, ed allora pensarono di nascondere quello che per il popolo ebraico vi era di più sacro nei sotterranei del Tempio, inaccessibili in quanto pieni di labirinti e di trappole. Lo stesso costruttore del Tempio era uno degli ingegneri più importanti dell’epoca e costruì sotto il Tempio la famosa stanza “Sancta Sanctorum” dove Salomone nascose il suo tesoro. Si dice che i romani non trovarono questa stanza.

    Il tesoro era composto da importanti reliquie sacre, come l’Arca dell’Alleanza, la Vera Croce, la Sindone, il Graal, la Menorah (il candeliere a sette braccia completamente d’oro) suppellettili, vasi d'oro, ma soprattutto antichi documenti che rivelavano segreti iniziatici e sapienzali destinati a pochi eletti.

    Alcuni di questi sacerdoti riuscirono a sfuggire alla strage perpetrata dalle truppe romane, proprio nascondendosi in questi sotterranei. Gli stessi, non potendo rimanere in Palestina, partirono raggiungendo l'Europa. Essi formarono nuclei familiari, che si tramandarono di padre in figlio quello che consideravano "il segreto del Tempio". Per ogni famiglia, ad ogni primogenito veniva svelato, al momento della maggiore età, questo segreto, e solo a lui. Ovviamente queste famiglie erano di ceppo ebraico, ma con l'andare dei secoli ci fu una vera e propria "cristianizzazione" di questi nuclei, che rimasero comunque sempre in contatto, formando una specie di confraternita che venne chiamata "Rex Deus".

    Questa organizzazione, da cui potrebberero aver avuto origine i primi Templari, celò il segreto per secoli, finché non colse l’occasione di tornare in Terrasanta a riprendersi ciò che era loro con la prima Crociata, quella di Goffredo di Buglione.

    I Templari infatti svolsero certamente una attività di recupero, a dimostrarlo sarebbero gli scavi da essi eseguiti nella spianata del Tempio di Salomone, dove venne aperto un pozzo di oltre 20 metri di profondità. La sede scelta dai Templari a Gerusalemme fu proprio sopra l’antico Tempio si Salomone (da qui il nome “Templari”).

    Che fine ha fatto il tesoro? Su questo argomento è possibile fare due differenti ipotesi.

    1) Filippo il Bello riuscì ad impossessarsi del tesoro

    L’assalto di Filippo il Bello sarebbe andato a buon fine e insieme ai Templari sarebbe stato preso anche tutto il loro tesoro o almeno la parte situata in Francia. In questo caso sarebbe potuto accadere che:

    La non reazione dei Templari all’arresto potrebbe essere spiegata dal fattore sorpresa della repentina azione. In effetti, qualora i Cavalieri avessero saputo dell’imminente arresto, si sarebbero potuti mettere in salvo insieme al loro tesoro. Potrebbe non essere un caso che pochi mesi dopo il processo, il re Filippo fece riprendere i lavori di costruzione di Notre Dame e del Palazzo Reale di Parigi, fermi da mesi per mancanza di fondi.

    2) Il tesoro rimase in mano ai Templari dopo l’attacco di Filippo il Bello

    Filippo il Bello nell’assalto dell’alba del 13 Ottobre 1307 (data in cui il Re di Francia mise sotto arresto in una sola volta tutti i Templari di Francia, con l’accusa di eresia) non riuscì ad individuare il il tesoro templare. I Cavalieri potrebbero essere stati informati in tempo dell’imminente agguato ed avrebbero così messo in salvo il loro tesoro (o almeno la maggiorparte). La destinazione del tesoro sarebbe potuta essere:
    • Verso Ovest, precisamente verso il porto di La Rochelle, dove era ancorata la maggiorparte della flotta Templare. A tal proposito si pensa che questa parte del Tesoro sia poi finita in America, in quanto si ritiene che i Templari avessero scoperto l’America molto prima di Colombo (vedi Colombo e le Americhe). Ci sono delle ipotesi che sostengono tale tesi:
      • Il fatto che il principale porto Templare e quello più collegato con l’entroterra fu La Rochelle, strano, visto che La Rochelle si trova ad Ovest della Francia, sull’oceano, una posizione scomoda per raggiungere la Terrasanta.
      • Quando Colombo arrivò in America con le caravelle, le cui vele erano riportavano la croce Templare, gli indigeni si mostrarono fin troppo amichevoli, forse perché trovavano familiare quel simbolo. In più quando Colombo tornò disse che gli indigeni avevano le orecchie stranamente grandi. Nella Cattedrale di Chartres ci sono bassorilievi raffiguranti persone poco vestite e con orecchie grandissime.
      • I Templari sapevano che la terra era rotonda non piatta come si pensava che fosse allora. Nella cattedrale di Chartres le misure sono esattamente in proporzione con le misure dell'equatore e del raggio terrestre. Cristoforo Colombo per il suo viaggio consultò i cartolari di Calatrava, redatti dai Templari.
    • Verso l’Italia. I carri Templari potrebbero aver raggiunto l'Abbazia Cistercense di Valvisciolo. Una tradizione radicata, recita che una parte del tesoro del Tempio è nascosta nei sotterranei dell'Abbazia, ma non se ne è mai avuta prova. La particolarità di questa abbazia è quella di essere architettonicamente situata fra il romanico ed il gotico, ed è dotata di contrafforti simili a quelli delle cattedrali gotiche. In questo caso, però, i contrafforti sono perfettamente inutili, in quanto non devono sostenere una cosiddetta "controspinta". In effetti internamente sono vuoti. Anche la struttura interna dell’Abbazzia presenta diversi elementi tipicamente Templari, come il SATOR, cioè il misterioso crittogramma Cristiano che decodificato da il Pater Noster, spesso usato dai Templari.
    • Nella Foresta d’Oriente, una zona che si trova nella Champagne francese, la terra di Uugues de Payns, il primo Gran Maestro dei Templari, e dove San Bernardo fece costruire la sua Abbazia di Clairvaux, roccaforte sapienzale Templare. Per la sua conformazione morfologica si presenta poco accogliente e su di essa si raccontano molte leggende su fate e folletti.
    • Verso il confine con la Francia, più precisamente a Rennes le Chateau

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    IL GRAN MAESTRO M.CHIAVARI SPIEGA I REX DEUS.




    IL GRAN MAESTRO M.CHIAVARI SPIEGA I TEMPLARI E I REX DEUS 3

    raimondo - 15/11/2007

    Tag : Gerusalemme, Israele, Medioriente

    DOPO LA MORTE DI GESU'
    Quando Gesù morì, le cose andarono diversamente da quello che comunemente si sa. Si formarono due chiese, una retta da Pietro, discepolo di Gesù, ma inviso ai più, tanto che fu costretto dai saggi del Sinedrio ad allontanarsi da Sion. La seconda, più forte, retta da Giacomo, che fu posto a capo della Chiesa di Gerusalemme, con il compito di portare avanti la parola di Gesù ma nello stesso tempo di non urtare troppo la suscettibilità degli altri rappresentanti ebraici, nel Tempio di Gerusalemme. Ma alla fine anche Giacomo, come Gesù, non fu ascoltato, e un giorno fu prima lapidato, come d'uso fra gli ebrei, e poi gettato giù dalle mura del Tempio, nel luogo ove ancora oggi si può vedere la sua tomba. I seguaci di Giacomo si diedero alla macchia, mentre i cosiddetti "vincenti" si acquartierarono nel Tempio di Salomone, e lo elessero a proprio domicilio religioso. Ma i sacerdoti avevano fatto i conti senza i Romani, che nel 70 d.C., assaltarono il Tempio e lo saccheggiarono, uccidendo tutti quelli che trovarono al loro interno, e portando via il tesoro là custodito.
    I SOTTERRANEI DEL TEMPIO
    Ma alcuni sacerdoti, prima dell'assalto delle truppe romane, erano stati avvertiti del pericolo imminente, ed allora pensarono di nascondere quello che per il popolo ebraico vi era di più sacro nei sotterranei del Tempio, inaccessibili in quanto pieni di labirinti e di trappole. Occorre sapere che, secondo le documentazioni, il re Salomone commissionò la costruzione del Tempio ad un valente architetto dell'epoca, tale Hiram Abif, che era ferratissimo in tecniche delle costruzioni, visto che aveva collaborato a quelle egizie.

    Il cuore del Tempio era una stanza segreta del sotterraneo, detta "Sancta Sanctorum", ossia il "santo dei santi". In questa stanza il re Salomone fece conservare le cose più preziose per il popolo ebraico, come il tesoro, l'Arca dell'Alleanza e le Leggi di Mosè.

    In questa stanza ed in altre camere sotterranee, i sacerdoti, consci ormai del prossimo assalto dei Romani nascosero, come detto, tutte le cose preziose e sacre dell'ebraismo. I Romani saccheggiarono il Tempio, ma non trovarono quello che era stato nascosto nei sotterranei. Prima ancora di questo assalto, che portò inoltre alla distruzione totale del Tempio di Salomone ed alla sua mai più' effettuata ricostruzione, i sacerdoti scrissero tutto ciò che avevano nascosto, facendo una specie di inventario, inoltre indicando con precisione dove alcune cose erano state nascoste, per permettere poi, alle generazioni future, il recupero di questi tesori celati.
    LE FAMIGLIE REX DEUS
    Alcuni di questi sacerdoti riuscirono però a sfuggire alla strage perpetrata dalle truppe romane, proprio nascondendosi in questi sotterranei e poi, non potendo più rimanere in Palestina, partirono raggiungendo l'Europa, sparpagliandosi per il continente. Essi formarono nuclei familiari, che si tramandarono di padre in figlio quello che consideravano "il segreto del Tempio". Per ogni famiglia, ad ogni primogenito veniva svelato, al momento della maggiore età, questo segreto, e solo a lui. Ovviamente queste famiglie erano di ceppo ebraico, ma con l'andare dei secoli ci fu una vera e propria "cristianizzazione" di questi nuclei, che rimasero comunque sempre in contatto, e formarono una specie di confraternita che venne chiamata "Rex Deus". Vi era un patto preciso e segreto fra loro: quello di tornare nella città santa per recuperare ciò che i loro progenitori, gli antichi sacerdoti, avevano lasciato sotto alle rovine del Tempio, nei labirinti sotterranei e nel Sancta Sanctorum. Come per incanto, l'occasione arrivò poco più di mille anni dopo la caduta e la distruzione del Tempio: la Prima Crociata, comandata da Goffredo di Buglione, proprio facente parte dei Rex Deus, che nel 1099 riconquistò la Città Santa.
    GLI SCAVI DEI TEMPLARI
    Va detto che comunque il recupero di questi tesori sotto alle rovine del Tempio andava effettuato nel più grande segreto, per motivi facilmente immaginabili. Prima di tutto gli islamici avevano nella Moschea della Roccia ed in quella di Al-Aqsa il loro centro nevralgico religioso, e suscitare le ire della popolazione araba di Gerusalemme non era prudente; e poi gli ebrei non avrebbero sopportato che si scavasse proprio sotto le rovine del loro Tempio sacro. Ecco allora che i Rex Deus hanno l'idea di fondare un Ordine monastico e militare, unico nel suo genere: i Templari. Con gli auspici del grande San Bernardo, che volle fortemente quest'Ordine, lo stesso ebbe l'imprimatur papale e con ciò l'autorizzazione e prendere posizione a Gerusalemme, guarda caso proprio sopra le rovine del Tempio. Ora i templari, oltre ai compiti di polizia che abbiamo detto all'inizio, potevano iniziare l'opera che i Rex Deus si proponevano. Quindi, considerati gli studi effettuati e le prove raccolte, possiamo senza ombra di dubbio affermare che i Templari furono la più grande organizzazione per il recupero di reperti archeologici religiosi di tutto il Medioevo. Un compito gravoso e difficile, che però fu svolto con grande caparbietà. I mezzi del tempo per svolgere scavi archeologici erano certo pochi e molto grossolani, tuttavia i Templari supplirono a ciò con l'ingegno e con la volontà. Una volta acquartieratisi, essi iniziarono con pazienza gli scavi, fino a giungere ad una profondità di oltre 30 metri al disotto delle spianata del Tempio, sotto la Cupola della Roccia.
    I Templari scavarono un profondo pozzo per poi calarsi nell'interno dei sotterranei del Tempio, fino ad arrivare al cuore del Tempio stesso, nel "Sancta Sanctorum", cioè la cella più segreta del Tempio, dove come detto gli Ebrei conservavano l'Arca dell'Alleanza, quella che conteneva le tavole della Legge, i nostri Comandamenti, dati da Dio stesso a Mosè. Questi sotterranei, come abbiamo riferito più sopra, erano un vero e proprio labirinto, con vicoli e cunicoli ciechi, con trappole ed altri pozzi profondi, tutti accorgimenti copiati dal sapiente Hiram Abif dalle protezioni delle piramidi egizie, dove sembra che lavorò anch'egli. Ma di preciso che cosa trovarono i Templari sotto le rovine del Tempio? Certamente qualcosa di molto, molto grosso ed importante.

    A quanto sembra, trovarono moltissimi documenti, là sepolti e nascosti dai sacerdoti, la cui copia fu portata dai sacerdoti non lontano da Gerusalemme, nel deserto di Giuda, a poco più di 50 Km., sulle rive del Mar Morto, e per la precisione a Qumran.
    I ROTOLI DI QUMRAN E GLI ESSENI
    Questa località è famosissima, in quanto nel 1947, durante una campagna di scavi archeologici effettuata dal governo israeliano, furono rinvenuti moltissimi vasi di terracotta, contenenti dei rotoli di rame, detti appunto "Rotoli del Mar Morto". La località di Qumran era la cittadella capitale di una tribù, gli Esseni. In lingua arcaica, la parola "esseno" ha il significato di "santo". Sembra poi che questi Esseni abbiano portato via dal Tempio di Salomone moltissimi altri documenti, poco prima della distruzione del simbolo d'Israele da parte delle truppe romane. Per celarli e per proteggerli, li hanno posti dentro ai vasi di terracotta e quindi interrati. Alcuni di questi rotoli contenevano una descrizione precisa e minuziosa di quello che era stato nascosto nei sotterranei del Tempio di Salomone. Poi, come detto, sono stati recuperati. Così, i Templari sicuramente ritrovarono questi documenti, fra cui ve ne era uno, il numero 52, con scritto: "Sotto l'angolo meridionale del portico di Zadok, sotto la piattaforma dell'esedra: vasi usati per raccogliere i rimasugli delle decime, il grano raccolto con le decime e monete ornate con figure.". Qui occorre riagganciarsi al discorso fatto all'inizio sulle due chiese che si vennero a formare dopo il martirio di Gesù. Sappiamo, per mezzo della scoperta sensazionale dei Vangeli Gnostici di Nag-Hammadi che Giacomo, era detto "il giusto", che in ebraico si dice proprio "zadok", o maestro di giustizia, che in ebraico suona come "moreh-zedek". Come abbiamo già detto, e come risulta sempre dai testi gnostici, Giacomo era capo della Chiesa Cristiana di Gerusalemme, attirandosi così tutte le ire degli Ebrei e soprattutto dei sacerdoti del Sinedrio. Per riassumere quello che abbiamo accennato all'inizio, nel 62 d.C. Giacomo fu aggredito e precipitato sotto da una delle guglie del Tempio d'Israele che era in restauro. Proprio i Rotoli di Qumran riportano la nascita di un gruppo, staccatosi dalle altre tribù ebraiche, chiamato "figli di Zadoc", quindi i figli di Giacomo, cioè coloro che continuarono la sua opera di cristianizzazione. Infatti, gli Esseni erano il popolo più cristiano di tutta l'area mediorientale, veri continuatori, prima della Chiesa di Paolo, della cristianità nel senso proprio della parola.
    LA CONOSCENZA DEI TEMPLARI
    I Templari quindi, hanno iniziato a scavare sotto al Tempio, riportando alla luce reperti straordinari, come la Vera Croce, la Sindone e altro ancora. Forse riportarono alla luce anche l'Arca dell'Alleanza ed il Graal, oltre a documenti di capitale importanza per la comprensione delle dottrine cristiane ed ebraiche. Insomma, possiamo affermare che i Templari si impossessarono di segreti che nessuno, prima di allora, aveva conosciuto né dei quali si aveva probabilmente il sentore di una esistenza. Da qui, la storia templare si tinge di giallo e la cronaca comincia a divenire leggenda. All'epoca, fu detto che i Templari erano a conoscenza di segreti esoterici e di magia orientale, che si erano dati alla stregoneria. Anche se queste ipotesi possono sembrare in un certo qual senso affascinanti, non vi è nulla di più falso. Quello che è vero, suffragato da testi storici e da prove incontrovertibili, è che i Templari fecero della conoscenza e della gnosi, cioè la penetrazione dei misteri un vero e proprio pallino.

    L'antica alchimia, che i templari appresero dai Sufi, antica tribù di origini addirittura sumere, ad esempio, non è altro che la moderna chimica. Contrariamente a quanto si crede, i Templari non rifuggivano tutto ciò che era scienza e conoscenza. A contatto continuo con le civiltà orientali, molto più progredite di quelle europee, i Templari impararono ad usare strumenti molto particolari, quali ad esempio l'astrolabio, ed altri strumenti di misurazione, come l'abaco, fino allo studio delle scienze astronomiche e chimiche, appunto l'alchimia.
    LE GRANDI CATTEDRALI GOTICHE
    Un altro fatto straordinario poi avvenne intorno fra il 1200 ed il 1250. In tutta la Francia sorsero, in brevissimo tempo, chiese particolari, in uno stile che fino ad allora era sconosciuto: le grandi cattedrali in stile gotico. Qualcuno sostiene che lo stile gotico deriva dai goti, ma nulla è più sbagliato. L'espressione "arte gotica" non è la traduzione dal francese di "art gotique", ma la contrazione di una sola parola, "argotique". Tradotto tale termine sta per "argotico". Ed appunto l'argot era un linguaggio vero e proprio, in uso presso iniziati ed alchimisti: era il linguaggio di chi non vuol farsi capire dagli estranei, perlando con i propri colleghi. Un linguaggio criptato ed in codice, quindi. Perciò la cattedrale gotica deriva dall'argotico, quindi la cattedrale stessa esprime concetti nascosti, criptati, che possono essere letti e compresi soltanto da coloro che conoscono, diciamo così, l'argot. E sembra che l'uso di questo argot fosse normale per i templari, o almeno fra gli Ufficiali. L'argot fu usato dai Templari anche per nascondere ai musulmani piani di battaglia ed ordini particolari che venivano impartiti alle truppe.
    Così, una dopo l'altra, sorsero le cattedrali di Evreux, di Rouen, di Reims, di Amiens, di Bayeux, di Parigi, fino ad arrivare al trionfo della cattedrale di Chartres. Uno stile incredibile, quello gotico, tutto proteso verso l'alto, con un sistema di spinte e controspinte straordinario, una tecnica costruttiva che a quel tempo era veramente rivoluzionaria. Come avranno fatto i Templari a progettare e costruire queste cattedrali che, nonostante le loro migliaia di tonnellate di peso, sembrano leggerissime e tali da sfidare la legge di gravità? I piani di costruzione e tutti progetti originali di esecuzione di queste cattedrali non sono mai stati trovati. Le opere murarie erano fatte con una maestria eccezionale.
    Per i tecnici, come gli architetti ad esempio, possiamo vedere come i contrafforti esterni esercitano una spinta sulle pareti laterali della navata, e così facendo il peso, anziché gravare verso il basso, viene come spinto verso l'alto, e tutta la struttura appare proiettata verso il cielo.

    Tutte le cattedrali gotiche costruite dai Templari hanno queste caratteristiche e, altra particolarità, come sono adorne di statue su tutto il loro esterno, talvolta in quantità incredibile come a Chartres o a Reims, sono quasi disadorne all'interno, essenziali e nude, tranne che per le vetrate, opere d'arte di una straordinarietà che ancor oggi lascia senza fiato.
    LA COSTELLAZIONE DELLA VERGINE
    C'è un'altra particolarità da segnalare, nella costruzione di queste gigantesche cattedrali: la loro disposizione sulla carta geografica di Francia. Ognuna di queste cattedrali è dedicata a Notre Dame, cioè alla Vergine.

    Le cattedrali disposte sul terreno, cioè quelle più importanti e grandi, come Bayeux, Amiens, Reims, Chartres ed Evreux, formano esattamente la forma della costellazione della Vergine. Ma andiamo ancora avanti nell'esame dei misteri templari legati ora alle cattedrali gotiche da loro stessi costruite. Da antichi documenti e da rilevazioni effettuate sul posto, soprattutto a Chartres, si vede che assolutamente nulla è lasciato al caso: tutte le cattedrali hanno la stessa disposizione, cioè con l'abside e l'altare maggiore ad est e l'entrata principale ad ovest, mentre i due transetti delle navate sono l'uno a nord e l'altro a sud. Questa simbologia è particolare: ad est sorge il sole, quindi fonte di luce, ed entrando, il pellegrino che entra da ovest deve andare verso la fonte di luce che viene dalla parte opposta. Per i Templari, poi, l'est sta a significare Palestina, la Terrasanta, il Cristo, e tutto il resto. Il nord è invece dove la luce non arriva mai, la parte più buia e più fredda. Ed è proprio nel transetto a nord che venivano di solito poste le scene e le sculture che ricordano ciò che è contro la luce, ciò che ricorda la tenebra.

    Lo possiamo vedere ad esempio nella cattedrale di Amiens, dove nel transetto nord è inserito un pentalfa, cioè una stella a cinque punte rovesciata, simbolo ora usato dalle sette sataniche.
    Ovviamente questo non sta a significare che questa simbologia stia messa a richiamare forze demoniache o quant'altro, ma tutto il contrario. La stella a cinque punte, chiamata anche pentagramma, o con altri nomi, non è affatto un simbolo del male. Difatti è invece una simbologia esorcizzatoria, in quanto le cinque punte stanno a richiamare le cinque ferite di Gesù Cristo. Le moderne sette sataniche portano infatti la stella a cinque punte non in modo che sia normale, cioè con la punta rivolta verso l'alto, ma rovesciata, in modo che verso l'alto vi siano due punte: questo perché è un richiamo alle corna del diavolo ed al rovesciamento delle cose, tipico delle cose demoniache. Ma ora tralasciamo questi discorsi inquietanti, che nulla hanno a che vedere con i Templari. Abbiamo visto come le cattedrali gotiche erano costruite: ma queste grandi costruzioni custodivano segreti strani: quali? La chiave di essi potrebbe stare nei labirinti che erano disegnati sui pavimenti di queste cattedrali, disegni che poi labirinti non sono, poiché in essi non è possibile perdersi, in quanto vi è sempre e comunque una sola strada. Rimane comunque un fatto che queste cattedrali stanno a darci un messaggio, sono libri di pietra nei quali sono nascosti dei segreti di sapienza e conoscenza che gli antichi Templari hanno voluto tramandare ai posteri. Già, la conoscenza. Ma non una conoscenza sporca, per divenire i padroni del mondo, o per avere tutti per sé i segreti alchemici e di ricchezza, bensì una conoscenza pulita, soltanto per comprendere ciò che non poteva essere spiegato con un semplice dogma.
    BAFOMETTO E LE ACCUSE
    E' questo che, quando l'Ordine fu accusato di eresia, apostasia, stregoneria e quant'altro, è questo ripeto che fu alla fine svelato. Solo una conoscenza che la Chiesa di allora non poteva accettare, nei secoli bui dell'Inquisizione, delle più strane superstizioni e di clima di caccia alle streghe. Tanto che i Templari furono accusati addirittura di aver adorato l'idolo barbuto, visto prima, Bafometto, o Baphomet. Anche questa, poi, si rivelò una falsità colossale: i Templari non adoravano nessun idolo, poiché, e questa è verità, essi avevano inventato un loro personale alfabeto per criptare i rituali e le conoscenze fino ad allora avute, e la parola Baphomet, se decrittata, dava la parola Sophia, che secondo le dottrine dell'antichità stava a significare "sapienza". Non solo: le moschee musulmane erano chiamate, anche in Europa, sotto la dominazione dei Mori, "baphomeries". Ecco qua il significato occulto della parola Baphomet. Centinaia di Templari per questa falsità sono stati torturati ed uccisi dall'Inquisizione. Accusati soltanto di conoscenze che non avrebbero dovuto avere, di sapienza che era riservata solo ai canonici della Chiesa che allora (un po' come ora) è riservata all'Ordine dei Domenicani, che all'epoca erano il fior fiore dei Tribunali dell'Inquisizione.
    IL TESORO DEL TEMPIO
    Ma torniamo alla nostra storia sugli svariati misteri templari. Una domanda che sempre qualcuno ci ha posto nei nostri svariati convegni: ma che fine ha fatto il tesoro dei templari? A questa domanda non vi è una risposta precisa. Ma in qualche modo cercheremo di dare una risposta che sia esauriente. Quando il 13 ottobre 1307 gli sgherri di Filippo IV il Bello, re di Francia, attaccarono e arrestarono i Templari, la prima ed unica preoccupazione di Filippo fu quella di cercare di appropriarsi del tesoro dell'Ordine: ma non lo trovò, in quanto, proprio tre notti prima dell'attacco, una lunga fila di carri, scortati da pattuglie di cavalieri, lasciò la sede dell'Ordine del Tempio di Parigi, dove era stato portato il tesoro che proveniva da Cipro, ultimo avamposto templare davanti alla Terrasanta.

    Questa colonna si divise in tre parti: la prima si diresse verso il porto di La Rochelle, dove era di stanza l'intera flotta templare; la seconda si diresse a sud di Parigi, verso Tolosa; la terza colonna si diresse verso il confine con l'Italia. Stando alle poche cronache del tempo, ad antichi documenti ed alle numerosissime tradizioni orali tramandate, la prima colonna fu caricata sulle navi che salparono per una destinazione sconosciuta, la seconda colonna invece si inoltrò nei territori verso i Pirenei, quasi al confine con la Spagna, mentre l'ultima colonna attraversò, dopo una cruenta quanto breve battaglia con le truppe reali, che avvenne nei dintorni di Marsiglia, il confine con l'Italia.
    La colonna si incamminò sulla via Francigena a marce forzate diretta verso l'Italia meridionale. Ma cosa trasportavano i carri? In modo molto più che verosimile, tutto il tesoro, o almeno la grandissima parte di esso. Il tesoro era formato anche da quelle reliquie di cui abbiamo parlato all'inizio di questa parte, reliquie che, a parte la Sacra Sindone, non sono mai state ritrovate. Noi, per quanti sforzi possiamo fare, dobbiamo necessariamente perdere le tracce della prima colonna, in quanto non sappiamo dove la flotta del Tempio si diresse: qualcuno dice in Scozia, altri in America. A questo proposito, molti scrittori sostengono che i Templari avevano scoperto l'America ben prima di Colombo, in quanto proprio là i Templari avevano le loro miniere d'argento. Una prova? Il solo fatto che quando Colombo arrivò sulle coste americane con le famose tre caravelle, sulle vele avevano applicata una croce di colore rosso come quella templare. Gli indigeni che vennero incontro a Colombo, con sua grande sorpresa, dimostrarono di aver già visto e di conoscere tale simbolo, tanto che si dimostrarono fin troppo amichevoli... Ma torniamo alle altre due colonne, quella diretta a sud e l'altra diretta in Italia. Quella diretta a sud della Francia si perse nei meandri della regione dell'Aude, nei dintorni della città medievale di Carcassonne, regione a prevalenza catara, dove i templari avevano le loro roccaforti, in Linguadoca, e dove gli stessi volevano fondare uno stato indipendente. Ma dove misero il tesoro e che fine fecero? Questo riguarda il mistero di Rennes-Le-Chateau, e per quello vi rimandiamo ai nostri amici di Esoteria, che hanno trattato questo argomento con arguzia e professionalità scientifica veramente notevoli. La terza colonna, quella diretta in Italia, fece tappa in Liguria e poi alle precettorie del Tempio di Firenze, di Orvieto, di Roma e di Anagni. Poi, la colonna di fermò nei dintorni di Sermoneta, dove vi era una importante precettoria del Tempio, acquartierata a Ninfa, e vicino all'Abbazia Cistercense di Valvisciolo, dove la colonna si fermò, stette qualche giorno e ripartì alla volta di Parigi, dopo aver lasciato il suo carico prezioso ed altri templari di rinforzo.
    L'ABBAZIA DI VALVISCIOLO
    Una tradizione radicata, recita che una parte del tesoro del Tempio è nascosta nei sotterranei dell'Abbazia di Valvisciolo, ma non se ne è mai avuta prova. La particolarità di questa abbazia è quella che è architettonicamente situata fra il romanico ed il gotico, ed è dotata di contrafforti, sul tipo di quelli delle cattedrali gotiche, ma tali contrafforti sono perfettamente inutili. Già perché questi contrafforti non devono sostenere una cosiddetta "controspinta" dall'interno. Da una ispezione accurata che abbiamo effettuato e da altre prove, possiamo sostenere che sui vari contrafforti dell'Abbazia, almeno tre non servono a nulla e...sono vuoti internamente. Perché? E il chiostro? Al centro vi è un pozzo, di forma prettamente ottagonale tipico di cose templari, e le colonnine che contornano il chiostro sono anch'esse tipiche delle abbazie cistercensi, cioè sono doppie e su ogni capitello vi è scolpita una forma diversa, sempre comunque richiamantesi ai templari. Ma di queste colonnine, ve ne sono alcune che non sono affatto in linea geometricamente con le altre, ma sono disassate: questa particolarità è nei punti "giusti", ossia proprio all'ingresso della Sala Capitolare e di fronte alla stessa, dalla parte opposta, dove esistono altri particolari contrafforti che non assolvono assolutamente ad alcuna funzione, ed oltretutto sono vuoti nella parte interna. Visto che all'epoca non esistevano i montacarichi per passare da un piano all'altro i documenti (perché il vuoto di tali contrafforti sprofonda nel suolo), a quale altra funzione poteva servire? La Sala Capitolare, è un vero gioiello di arte cistercense e "parla" templare in ogni sua pietra. Difatti è strutturata esattamente come tutte le sale ove si svolgevano i Capitoli dell'Ordine del Tempio. La parte principale è ad oriente, dove sedeva il Gran Maestro o il dignitario più alto in carica della zona, che in quel caso poteva essere il Precettore di Ninfa. Il pavimento è strutturato in zone diverse, ove appunto nei capitoli prendevano posto i vari appartenenti alle diverse categorie, chiamiamole così, che esistevano nell'Ordine Templare.

    Se osserviamo le chiavi delle volte a crociera della sala, notiamo che portano incise i cosiddetti "nodi templari", che ritroviamo in moltissime costruzioni templari anche in Italia, come a Staffarda, nei pressi di Saluzzo, in provincia di Cuneo. Si dice che questo nodo rappresenti esotericamente il cammino della coscienza e della conoscenza, comunque sempre a forma di croce appunto per il rispetto dovuto a Gesù Cristo. Ma in questa strana e bellissima abbazia ritroviamo un qualcosa di clamoroso, che abbiamo già trovato in tantissime parti dove i templari erano di stanza, come a Gerusalemme o in Francia, vicino a Rennes-Le-Chateau: il SATOR, ovvero un criptogramma cristiano che, decodificato, non è altro che il Pater Noster in latino.

    Per la spiegazione e la decodifica di questo strano criptogramma, vi rimandiamo come sempre ai nostri amici di Esoteria, dove anche questo argomento è stato trattato con competenza. Quindi questa abbazia è sicuramente uno dei luoghi di arrivo del tesoro del Tempio, e dove i cavalieri templari hanno nascosto una buona parte di quello che avevano portato da Parigi su quella lunga colonna di carri. Ma siamo certi che oltre a parte del tesoro vero e proprio, altri segreti si celino là sotto, in quei sotterranei inesplorabili, segreti che i Templari hanno voluto lasciare a loro testimonianza.
    LA FORESTA D'ORIENTE
    Ma i misteri dei Templari sono tantissimi, e non ci esauriscono certamente qui. Che dire della Francia, culla dei Templari, dove ci sono diversi misteri ai quali dare spiegazione è difficilissimo? Nella regione della Champagne, ad esempio, fra Payns e Troyes esiste una grande foresta, chiamata stranamente "foresta d'oriente". Questa foresta occupa una grande area, la bellezza di ventimila ettari, ed è solcata ancor oggi da numerosissime stradicciole e sentieri che sembrano inestricabili e che sembrano entrare gli uni negli altri come fossero un vero e proprio groviglio. Questa zona è oltretutto piena di stagni e di paludi, e la conformazione del terreno è argillosa, quindi impermeabile. Quando qui pioveva, in tempi lontani, tutto diveniva pericoloso, si formavano sabbie mobili ed i semplici ruscelli divenivano impossibili da guadare o era comunque suicida avvicinarsi ad essi magari per attingere acqua. Una miriade di leggende sono nate in questa zona, piena come detto di stagni chiamati "morges", domini delle fate delle fiabe celtiche, dove secondo la leggenda corrente si rifugia ancora una fata, chiamata Fata Morgue, o Fata Morgana. Questa grande Foresta d'Oriente era il dominio incontrastato dei Cavalieri Templari: al centro della foresta vi era una grande fattoria, chiamata "Casa del Tempio" e tutto all'intorno si richiamava ai templari. Esisteva la "strada forestale del Tempio", il "ruscello del Tempio", la "fontana dei Tempio" e così via. Una serie di case esistevano in questa foresta, che altro non erano che le precettorie templari. Ma perché era proprio qui il cuore dell'Ordine del Tempio? La risposta è semplice: ad est della foresta d'oriente sorge Payns, città natale di Hugo de Payns, fondatore e primo Gran Maestro dell'Ordine del Tempio; ad ovest della foresta sorge Thors, dove i Templari avevano grandi possedimenti; a sud di Payns, sulla Senna, sorge Troyes, dove l'Ordine del Tempio ricevette l'imprimatur della Chiesa; da ultimo, a sud-ovest della foresta sorge Clairvaux, Chiaravalle, città di San Bernardo, che scrisse di proprio pugno la regola templare. Ma la foresta d'oriente è leggendaria in quanto i templari stesero una vera e propria rete di trappole e di difese formidabili: passaggi segreti, trabocchetti, voragini che si aprivano d'improvviso e chi più ne ha più ne metta. Ma perché i Templari hanno costruito siffatte difese? Non certo per difendere se stessi, evidentemente, ma qualcosa di molto più importante. Uno scritto dell'epoca narra che quando una parte le navi dell'Ordine di ritorno da Cipro attraccarono nel porto di Marsiglia (altre navi attraccarono invece nel porto di La Rochelle) una parte segreta del tesoro fu caricata su carri e trasportata proprio nella "foresta d'oriente", dove fu nascosta. Tradizioni orali e leggende dell'epoca narrano che su uno dei carri era stato caricato un oggetto che era nientemeno che l'Arca dell'Alleanza, trovata dai Templari nei loro scavi sotto al Tempio di Salomone, e proprio quest'oggetto fu trasportato e nascosto nella foresta d'oriente. Così sarebbe spiegata la rete di difesa così capillare e strettissima che difendeva appunto la foresta, perché, come si racconta, altre reliquie trovate dai Templari furono qui portate. Secondo concezioni esoteriche, chiunque possieda l'Arca con le tavole della Legge Divina otterrebbe grande sapienza e conoscenza: noi sappiamo quanto i templari tenessero alla conoscenza, visto che proprio per questa furono poi perseguitati ed alla fine torturati ed uccisi.

    Carissimi fratelli e sorelle, mi sembra di essere stato abbastanza esaustivo nella mia esplicazione dei misteri templari, e se qualcuno ha domande potrà poi farne prenotandosi al tavolo della segreteria.
    I TEMPLARI E LA MASSONERIA
    Per concludere, ora vorrei parlare, sperando di non tediarvi più di quanto non abbia fatto finora, dei rapporti fra i templari e la massoneria. So che è un argomento delicatissimo, ma va affrontato con serenità. Come ho sempre detto e sempre sosterrò, Gesù Cristo ci ha detto che siamo tutti fratelli, e come tali dobbiamo comportarci. Per me, per i templari che la pensano come me, e so, in tutta umiltà, di rappresentarne la quasi totalità, i massoni sono nostri fratelli, e lo saranno sempre. Non vi nascondo che esistono molti massoni nell'Ordine del Tempio, e non vedo per quale motivo non debbano farvi parte: del resto anche nella Chiesa esistono moltissimi massoni, non ultimi vescovi e cardinali. Questa è una cosa risaputa, non dico nulla di nuovo.
    I TEMPLARI SBARCANO IN SCOZIA
    Poi, è storicamente dimostrato che la massoneria discende direttamente dai templari: quando si scatenarono le violenze contro l'Ordine, perpetrate da Filippo IV, molti templari lasciarono la Francia cercando riparo in un altro stato, che in questo caso fu la Scozia, scelta ad arte, in quanto i fulmini della Chiesa lì non potevano arrivare. In Scozia la presenza templare c'era sempre stata, ma nella parte est, nei dintorni di Edimburgo, dove esiste tuttora una zona che si chiama Temple, ed una costruzione, della quale parleremo fra poco, che si chiama Rosslyn. Ma la zona che ci interessa è quella ad Ovest, nella zona del Kintyre, grossa penisola che si allunga nel Canale del Nord, fra l'Irlanda e la Scozia.

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    I TEMPLARI IN SCOZIA-ART.VOYAGER-RAI 2



    La prova che forse l'avventura dei Templari non si sia chiusa col rogo del loro ultimo Gran Maestro Jacques De Molay a Parigi (1314) è qui in Scozia, a Rosslyn, a soli 16 km da Edimburgo. Rosslyn e la sua famosa cappella sembrano fatte apposta per custodire nei secoli un importante segreto. Infatti in gaelico, l’antica lingua celtica usata dagli scozzesi, "Rosslyn" vorrebbe dire: "Antica conoscenza tramandata di generazione in generazione"

    Rosslyn, una località già considerata sacra dai Celti, le sue pietre e le sue sculture sembrano davvero nascondere un'antico sapere e, forse, anche un tesoro. Di sicuro la cappella nasconde mille richiami a culti babilonesi ed egiziani, riferimenti celtici e scandinavi, mistica ebraica e cristiana. Un po' troppo per una semplice cappella di famiglia…

    La Cappella di Rosslyn è stata costruita in soli quattro anni, tra il 1446 e il 1450, da un signore locale: il Conte William di St. Clair. William di St.Clair, figura chiave di questa storia, poiché sepolto nella cripta di questa cappella.

    Come molti altri membri della famiglia dei St.Clair, William riposa nella cappella che fece costruire secondo un progetto preciso. I lavori iniziarono il 21 settembre 1446, nel giorno di San Matteo ma anche nel giorno dell'equinozio d’autunno, e la cappella venne inaugurata esattamente 4 anni dopo. William St. Clair era un nobile strettamente legato al mondo esoterico e – come dimostrano alcune incisioni in questa cripta – era anche legato al mondo della Massoneria di cui sembra fosse un alto esponente.
    Non solo, i St. Clair occupano un posto importante nella storia dei Templari: un conte di St.Clair partecipò alla prima crociata, quella al termine della quale, nacquero i Templari; una Saint Clair sposò il fondatore dell'Ordine, Ugo di Payns nel 1101: Catherine di Saint Clair. Molti membri della famiglia furono in seguito cavalieri Templari. Ora la Massoneria divide con i Templari alcuni punti comuni che, guarda caso, il Conte William volle fissare a modo suo a Rosslyn.

    A Rosslyn è anche la tomba di Henry St.Clair, nonno di William. Alcuni vecchi manoscritti, oltre ad alcune raffigurazioni di aloe e mais (su un paio di colonne della cappella), piante sconosciute in Europa prima della scoperta dell'America, fanno pensare che Henry St. Clair abbia raggiunto, quasi un secolo prima di Cristoforo Colombo, le coste americane insieme al navigatore veneziano Antonio Zeno. Ma perché e con chi? Anche in questo caso ritornano i Templari sfuggiti alle persecuzioni del Papa e del Re di Francia riuscirono a fuggire soprattutto in Scozia.
    Sappiamo che il tesoro dei Templari non venne mai ritrovato e c'è chi pensa che questo sia stato messo in salvo dagli stessi Templari grazie alla loro flotta, sparita anch'essa al momento del crollo. Quella flotta e il tesoro dei Templari raggiunsero forse la Scozia, un regno in lotta col Papa e quindi ospitale per i cavalieri fuggiaschi?

    Di certo c'è che St. Clair e Zeno, con 12 navi, raggiunsero alla fine del '300 il Nord Ovest dell'attuale Canada, oggi chiamata non a caso "NUOVA SCOZIA" , stabilendo un presidio a New Poss, a poco più di 30 km da quell'Oak Island dove si pensa che sia stato sepolto il favoloso tesoro dei Templari.
    Ma forse non tutte le ricchezze in possesso dei Templari sono state sepolte fuori dall'Europa. Qualcosa potrebbe essere anche qui, a Rosslyn. Risalendo dalla cripta la prima cosa che si incontra è forse il particolare più famoso di tutta la Cappella di Rosslyn: la "Colonna dell’Apprendista". E' questo forse l'esempio più evidente dell'ambiguità di questa costruzione che, formalmente cristiana, presenta numerosi riferimenti e simboli a culture e religioni che col cristianesimo nulla hanno a che fare: qui, ad esempio siamo di fronte ad una raffinata raffigurazione dell'Albero della Vita della tradizione biblica, raffigurazione integrata da alcuni riferimenti pagani come i draghi (figure sconosciute alla mitologia ebraico-cristiana) posti alla base. Dalle fauci fuoriescono viti rampicanti che si estendono a spirale per tutta la lunghezza della colonna. Alcuni vedono in questo un legame con la mitologia nordica, secondo la quale un drago rosicchia le radici dello Yggdrasil , il grande albero cosmico che sostiene l'Universo. Alcune teorie, inoltre, suggeriscono che questa colonna possa contenere uno scrigno di piombo in cui è nascosta la leggendaria coppa usata da Gesù in occasione dell’Ultima Cena, e successivamente usata per raccogliere il suo sangue, il Santo Graal.

    Questa colonna è poi anche importante perché sembra legare, già dal proprio nome, il mito fondatore della Massoneria, con i Templari e con la storia della Cappella stessa.
    Si dice che il disegno di questa colonna, il più complesso di tutta la Cappella, sia stato disegnato dallo stesso William Sinclair, il disegno era così complesso che il mastro scalpellino non sapeva come realizzarlo. Da qui la decisione di andare a Roma per studiare meglio: ma mentre il Maestro era fuori, uno dei suoi ragazzi di bottega decise di propria iniziativa di eseguire il lavoro, dopo aver ricevuto in sogno le dovute istruzioni. La colonna venne benissimo ma quando il Maestro tornò da Roma fu preso da un'attacco di gelosia e uccise il giovane. La storia ricorda molto la leggenda massonica della morte di Hiram Abiff, architetto del Tempio di Salomone, il Tempio da cui presero il nome i Templari a Gerusalemme dopo la prima crociata.

    A rendere ancora più evidente il parallelo Massoneria-Templari-Rosslyn c'è poi il fatto che la Cappella, secondo i voleri di St. Clair, è costruita secondo la piante del Tempio di Erode, costruito al tempo di Gesù sullo stesso luogo in cui era sorto il Tempio di Re Salomone.

    Tra i vari punti di contatto tra le due costruzioni ricordiamo che le due colonne dell'Apprendista e del Maestro, corrisponderebbero alle due colonne portanti dell’antico tempio, quelle di BOAZ (l'Apprendista) e JACHIM (il Maestro)

    Il soffitto è ricco di riproduzioni di stelle, gigli e rose. Le stelle e le rose tradizionalmente facevano parte della decorazione dei templi dedicati alla dea babilonese Ishtar e a suo figlio che risorge, Tammuz. I gigli invece erano scolpiti sopra le due colonne di BOAZ e JACHIM nel Tempio di Gerusalemme.

    Al centro della navata, a metà tra le quarta colonna di destra e di sinistra, starebbe il centro di una ideale Stella sei punte. Un punto che nel tempio originario corrispondeva al punto in cui era custodita l’Arca dell’Alleanza.

    E' forse questo quello che i moderni Templari hanno annunciato di voler cercare nel sottosuolo di Rosslyn grazie alle più moderne tecniche di ricerca tramite gli ultrasuoni? E' quanto ha dichiarato di voler fare lo scorso gennaio John Ritchie, Grande Araldo e portavoce dell’ordine dei Cavalieri Templari

    Vero o falsi che siano, i Templari di oggi possono comunque vantare un fatto indiscutibile. Le tracce di una presenza templare posteriore al 1307 sono forti qui in Scozia e nei dintorni di Rosslyn in particolare. Numerose tombe, chiese e cappelle, alcuni fatti d'arme (la vittoria di re Bruce contro gli inglesi nel 1314, ad esempio), le stesse croci templari presenti in quantità nella Cappella di Rosslyn…

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    I TEMPLARI IN SCOZIA FONDARONO LA MASSONERIA.
    ECCO UN ARTICOLO INTERESSANTE.


    venerdì 16 febbraio 2007

    MASSONERIA E NEOTEMPLARI


    Salve amici, bloggers e semplici curiosi!

    Dopo il bel discorso su Giovanna d’Arco, il re perduto e il tema dell’Arcadia, vi riporto di nuovo alla modernità.
    Faccio un’unica precisazione riguardo al post precedente: il termine SION non ha alcun riferimento biblico né riguarda la terra d’Israele, tanto per essere chiari. In alcune traduzioni, SION vuol dire Ramo, Origine…e, mi fermo qua.
    Dai tantissimi interventi che ho pubblicato, anche in quest’ultimo post, ho potuto notare come il tema “massoneria e neotemplari” sia uno dei più gettonati.
    Alcuni di voi anonimi bloggers hanno anche iniziato un’inutile polemica con un altro ex frequentatore di questo modesto blog, e sottolineo modesto, tal anonimo CercatorPerpetuo o cercatorPeripatetico, che si dichiara massone ed in particolar modo massone del rito di York.
    Questo è il fatto nuovo che mi sollecita a riprendere le considerazioni sull’attualità.
    Dico che la polemica è stata inutile perché l’ex ospite, a me gradito tanto quanto gli altri, voleva dare lezioni di stile e, invece, è finito per assomigliare agli altri che lui criticava. Abbandonato l’abito del tollerante, si è manifestato in tutta la sua nudità. Alcuni bloggers mi hanno fatto notare quali parole di spregio ha manifestato il suddetto anonimo sia nei confronti di noi autori sia nei confronti di voi bloggers (qui sotto riprodurrò alcune sue frasi tolleranti, pur ricordando sempre, come mi ha insegnato l’esimio Venceslai, che ognuno in democrazia è libero di dire quello che vuole).
    CercatorPerpetuo, a mio modesto avviso, al contrario di quello che sbandiera ai quattro venti senza alcuna discrezione, ha dato un chiaro esempio di come non dovrebbe essere un vero massone: iracondo, pettegolo, acrimonioso, altezzoso con la verità in tasca! Si vede che la pietra è rimasta grezza o è stata levigata solo in superficie…
    Infatti, come ha rilevato l’autodichiaratosi massone Tubal Cain, CercatorPerpetuo o non è un affiliato alla libera muratoria o, se lo è o lo è stato, sarebbe da considerarsi un“infiltrato”, cioè una specie di corpo estraneo che non avrebbe interiorizzato i valori liberali e tolleranti che quest’antica organizzazione di mutuo soccorso trasmette ai propri affiliati fin dal 1717. Anche in questo caso, non faccio di ogni erba un fascio: ci sono massoni degnissimi, altri meno ed altri ancora dei perfetti farabutti.
    Cerco ora di entrare nel merito di alcune considerazioni senza soffermarmi troppo solo su questa piccola ma interessante polemica che riprenderò in seguito.

    Ho sempre sostenuto che parte della ritualità massonica scozzese è di derivazione templare.
    Quando parlo di scozzesismo intendo riferirmi alla massoneria degli Ancients (degli antichi), esistente ed operante prima del 1717, prima, cioè, che gli inglesi del reverendo Anderson codificassero un tipo di Istituzione massonica meno esoterica della precedente, più banchettante, rivolta alla benevolenza e al mutuo soccorso interno. Questo tipo di massoneria fu detta anche dei Moderns, cioè dei moderni (assomiglia nelle forme all’Osmth International di Osservanza Atlantica).
    Per dimostrare come la massoneria scozzese, templare, pagana ed ereticamente cristiana sia esistita prima del 1717, ho sempre portato un semplice esempio: la celebre cappella di Rosslyn in Edimburgo (Scozia). Là è visibile a tutti e a ciascuno una scultura risalente al 1450, cioè 267 anni prima dell’ufficiale anno di fondazione dell’Ordine massonico, che rappresenta un cavaliere templare che inizia un altro cavaliere templare all’Ordine del Tempio mettendogli intorno al collo una corda per impiccagione e una benda sugli occhi.
    Per chi è poco pratico di ritualità massonica, dico che questo rito di derivazione templare è ancora in uso presso tutte le obbedienze, regolari e non, ed è una delle prove che dimostra un legame storico tra massoneria scozzese e templari fin da quando le nobili famiglie dei Saint Clair/Sinclair e del principe Bruce li ospitarono in quel Regno celtico, permettendo loro di entrare come membri accettati nelle corporazioni muratorie del compagnonaggio, intorno ad un periodo che va dal 1307 al 1310.
    Da questa forma di massoneria scozzese è derivato l’attuale Rito Scozzese Antico ed Accettato. Esso è un rito di perfezione che richiama, anche se solo nell’apparenza, i fasti della massoneria scozzese, la quale ha cessato di esistere dall’anno 1813, cioè da quando gli Ancients e i Moderns si fusero in un sola Obbedienza, la Gran Loggia UNITA d’Inghilterra.

    Altro punto fondamentale, più volte spiegato, è che l’Ordine neotemplare Osmtj, da cui deriva il moderno OSMTH di Osservanza Atlantica del generale americano Patrick Rea, fu creato da massoni francesi tra i quali spicca il medico Raymond Fabrè Palaprat. Il documento su cui si basa questa “rifondazione templare” in terra di Francia è la Carta di Larmenio, datata 18 febbraio 1324, che si trova attualmente depositata presso la loggia massonica di ricerca Quattuor Coronati della Gran Loggia Unita d’Inghilterra (UGLE).
    In questo documento, considerato dai nuovi templari come vera ed autentica legittimazione della loro attuale esistenza, sono presenti: un ricordo del martire De Molay, un’invettiva ed una maledizione contro i cavalieri di San Giovanni (oggi Sovrano e Militare Ordine di Malta) poiché avevano percepito da Papa Clemente V i beni e i possedimenti del Tempio (e con questo confuto, ancora una volta, quanto i neotemplari hanno dichiarato più volte e cioè che il re Filippo il Bello ha distrutto l’Ordine del Tempio per incamerare i loro beni!) ed una contro i “disertori templari di Scozia” perché hanno abbandonato anzitempo De Molay e il Tempio al loro tragico destino. Questi disertori sono gli stessi cavalieri del Tempio che andarono ad ingrossare la file della massoneria scozzese, portando in essa riti e concezioni e conoscenze superiori, precedentemente estranee alle corporazioni degli scalpellini, in particolar modo elementi che riguardano la cultura celtico-pagano-magica e l’esoterismo eretico-gnostico. Faccio alcuni esempi, tanto per farmi capire: la vendetta dei kadosch che deriva da quella dei guerrieri celti, il simbolo della testa di morto e delle tibie incrociate, il serpente che rappresenta la conoscenza antica o il demiurgo platonico, il regno dei morti, il mondo della terra cava, il valore delle costellazioni, gli iniziati uomini verdi della razza favolosa (il verde è il colore della massoneria e del serpente, gli uomini verdi sono rappresentati nella cappella templare di Rosslyn), le coppie antinomiche manichee e catare (il bianco/nero del pavimento massonico; luce/tenebra), lo studio geodetico, la numerologia pitagorica, il motto V.I.T.R.I.O.L che invita l’iniziato massone a recarsi nel sottosuolo, nell’Ade o regno dei morti per trovare il Graal, la pietra nascosta che dona l’ immortalità.

    I templari hanno anche introdotto nella massoneria di Scozia il terzo grado, quello di Maestro, che muore e rinasce grazie alla dea della saggezza egiziana Iside, impersonata dalla massoneria stessa, che dona la luce all’iniziato e quindi la libertà. E’ questo, infatti, il motivo per cui i massoni si chiamano i figli della Vedova. La vedova è Iside, regina del regno dei morti alla quale è stato ucciso il marito-fratello Osiride. Solo Lei è in grado di scendere agli inferi e ricomporre il corpo del marito straziato, donandogli di nuovo la vita.
    Notate che nelle antiche culture pagane, chi donava la vita non era un dio maschile ma femminile. Altro esempio di questa sacra femminilità è la figura di Notre Dame venerata da catari e templari, come più volte detto.
    La figura di Hiram, già precedentemente ammirata e venerata dagli scalpellini, diviene centrale nel terzo grado massonico e, per i nobili templari accettati, diventa una copertura ideale, un’allegoria per celebrare la figura del Maestro De Molay, morto come eretico sul rogo nel 1314. La figura del Maestro De Molay che si cela dietro alla figura di Hiram rammenta ai massoni che l’Ordine del Tempio è risorto a miglior vita e governa ora la loro Istituzione muratoria dal terzo grado in su.
    Ricordate amici bloggers che il compagnonaggio (le corporazioni degli scalpellini) prevedeva solo due gradi: il primo grado di apprendista muratore e il secondo grado di compagno d’arte.
    Il terzo grado è stato quindi aggiunto da quei fuggiaschi templari in terra di Scozia che hanno creato quell’arco ideale che sovrasta, completa e sovrintende il primo e secondo grado.

    C’è un altro elemento che accomuna templari, massoni di ieri, di oggi e i nuovi templari dei quali parliamo nel nostro libro.
    Tutti sono in condizione di SCOMUNICA PERPETUA da parte della Chiesa cattolica apostolica e romana. Le loro ritualità, infatti, abbracciano il paganesimo, la magia e l’eresia mentre proclamano devozione o ispirazione ad un dio che non è il Gesù del Nuovo Testamento.
    Solo per ricordare quanto detto più volte: i massoni sono scomunicati fin dal 1738 e i nuovi templari fin dalla bolla Vox in Excelso del 1313 (ma come dice il cattolico/new age Venceslai in sberleffo all’autorità ecclesiastica a cui vorrebbe avvicinarsi: Checchè ne dica la chiesa…)

    Detto questo possiamo affermare che non molti si possono dire autentici massoni o templari de facto.
    Molti bloggers hanno fatto notare come tra molti massoni e nuovi templari regnino arroganza, ignoranza e superbia e, come hanno rilevato alcuni, anche un alto tasso di profanità. A questa “incoraggiante” lista io aggiungerei anche mistificazione/menzogna.
    Infatti, molti massoni e moltissimi neotemplari non conoscono la storia e non hanno un minimo di cultura esoterica. Non sono io il solo a dirlo ma una quantità notevole di persone semplici ed altolocate. Tra queste vi segnalo la professoressa Isastia (una professoressa vera!!), docente di Storia Contemporanea all’Università La Sapienza di Roma, che ha dichiarato, in un suo studio recente, che “La maggior parte dei massoni ha una cultura esoterica molto modesta e forse un 10% di loro vi si dedica in maniera seria e regolare”.
    Si vede che la professoressa , prima di esprimere la sua autorevole opinione, ha incontrato persone come il nostro caro amico massone CercatorPerpetuo che, come vedremo alla fine, con proprie parole “dona lustro alla Libera Muratoria universale” manifestando quello che ha appreso nei lavori di loggia.
    Per far cambiare idea all’opinione pubblica italiana su cosa sia stata la massoneria ci vuol ben altro che gran maestri in jeans, ci vogliono atti, fatti e non dichiarazioni d’intenti che suonano all’orecchio dell’uomo della strada come slogan politici svuotati di contenuto! Ma, si sa, alcuni neotemplari e alcuni massoni considerano l’opinione pubblica non un popolo ma un popolino da disprezzare o, meglio, da fregare! Come è chiaro, in questo caso, io sto dalla parte del popolo perché è da lì che provengo.
    Voglio ricordare a CercatorPerpetuo, nel caso se la fosse persa, che mercoledì 14 febbraio alle 21.10 su Raiuno è stata trasmessa la fiction “L’ultimo dei corleonesi” che parla dei notori Riina, Provenzano, Bagarella, Liggio.
    Ebbene, c’è una scena in cui avviene un colloquio tra Riina e Provenzano nel quale il primo rimprovera al secondo di frequentare troppo gli amici massoni con il grembiule e il cappuccio.
    Vorrei chiedere al massone CercatorPerpetuo, che rimprovera gli altri di usare luoghi comuni, cosa ne pensa di questa rappresentazione che unisce mafia e massoneria, che è stata vista da milioni di italiani, che è stata prodotta e messa in onda dalla RAI e vorrei chiedergli se, per difendere l’onore della Libera Muratoria della quale sbandiera la sua fiera appartenenza, andrà a protestare sotto gli uffici di Saxa Rubra.

    Ma andiamo oltre.

    Se prendiamo il caso del dott. Stelio Venceslai del Gran Priorato dell’Osmth, la cui Osservanza Atlantica deriva per gemmazione dall’originale massonico Osmtj di Palaprat, possiamo sempre notare anche qui delle colossali incongruenze, anche quando si parla di massoneria.
    L’ordine neotemplare Osmth ha moltissimi massoni tra le sue file. Lo stesso Venceslai si è dato da fare di organizzare un convegno a Perugia (città ad alta densità massonica) invitando un autorevole esponente massone del rito di Memfi. Tale convegno è stato ampiamente stigmatizzato dal prof. Cardini, autorevole storico del Medioevo (nonché altro vero professore).
    In merito ai massoni, Venceslai dimostra un’ambivalenza.
    Infatti, prima mi dichiara con una e-mail che “Molti sono i massoni che vengono da noi, i più alla ricerca di un’attualità che mi dicono che nelle loro Logge s’è perduta…non abbiamo nulla contro di loro”. (Questa dichiarazione, che prendo per vera, getta anche una luce interessante su cosa i massoni stessi pensino della loro beneamata Istituzione N.d.R.).
    In seguito, in un’altra e-mail, smentisce quanto detto prima e afferma “Non sono mai stato massone ed, anzi, ho SEMPRE AVUTO UNA CERTA PREVENZIONE NEI LORO CONFRONTI, TANTO IMMOTIVATA QUANTO ISTINTIVA”.
    Quale dobbiamo tenere per vera, la prima o la seconda affermazione dell’esimio Venceslai?

    Non avevo dubbi sul fatto che il dott. Venceslai giudicasse le persone per così dire “a pelle” e non sulla base di ragionamenti sensati ma allora mi chiedo, e vi chiedo, senza far alcuna polemica ma con una punta di ironia:
    Perché Stelio W. Venceslai non comunica ai suoi iscritti neotemplari massoni questa immotivata ed istintiva avversione per i massoni? Come è stato dimostrato dalle più recenti ricerche in campo psichiatrico e scientifico, non fa bene tener per sé il livido rancore, può provocare seri disturbi all’apparato digerente, ovviamente nei casi in cui uno non abbia uno stomaco corazzato e il pelo sullo stesso… Chissà cosa penserà la dott.ssa Anna Giacomini, alta dignitaria della Gran Loggia d’Italia, intervistata nel sito dal cavaliere Osmth Giovanni Lettieri…chissà cosa pensernno la dott.ssa e gli affiliati massoni di quell’Obbedienza di queste sue esternazioni contro la massoneria…

    Noto che, come nel caso della Chiesa, anche nei confronti della massoneria, c’è la voglia di strumentalizzare non tanto con le parole ma con i fatti.
    Si motteggia la Chiesa ma ci si dichiara templari cattolici, si odiano a pelle i massoni ma si aprono loro le porte delle osservanze neotemplari.
    Vi sembrano, cari bloggers, comportamenti coerenti dettati dall’amore per la verità?

    Alcune frasi incongruenti rivelano, invece, una duplicità che io chiamo ipocrisia. Quando le leggo non posso non pensare alle parole di chi, come Gesù, soffrì e patì con il corpo e con lo spirito per aver detto sempre la verità . Ma Gesù ci rincuora, ricordandoci che gli ipocriti riceveranno un giusto castigo:
    Guai a voi scribi e farisei ipocriti, perché divorate le case delle vedove e fate lunghe preghiere per mettervi in mostra, perciò riceverete maggior condanna”.

    Come vi avevo promesso, chiudo elencando splendide frasi rivolte a noi autori e a voi bloggers dal massone, l’umile, così si è definito, CercatorPerpetuo e commentando una sua affermazione che, come diceva un molisano, non c’azzecca nulla con la storia del Tempio o con i nuovi templari.
    Io ricordo a CercaPerpetuo che la libertà, come diceva Gaber, non è uno spazio libero ma è partecipazione. Ho l’impressione che questo post gli abbia insegnato più cose di quelle che ha imparato in loggia. L’ho fatto con la pazienza che meritava il suo caso. Mi dovrebbe ringraziare invece di arrabbiarsi. Gli farei un’unica raccomandazione, però, di andarci piano con le agapi rituali e soprattutto con quelle bianche. Magari all’inizio le danno l’impressione di potere tutto, poiché a tavola i suoi commensali le danno ragione per questioni di opportunità e cortesia ma, quando viene l’ora della verità, lei stesso ricorda e scrive che è meglio ritirarsi nella ‘fogna’. Sono sue parole e le prendo sul serio, capendo che Lei intendeva dire che la verità la costringe a rifugiarsi nelle tenebre. La prendo sul serio come ho sempre fatto. D’altra parte Lei ha esordito in questo blog dicendo che noi autori avevamo fatto un pregevole lavoro (chissà quanti complimenti ci ha scritto in privato… se lei mi dice chi è, magari li pubblico anche) .

    http://inuovitemplari.blogspot.com/2...otemplari.html

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    SUI TEMPLARI SE NE DICONO TANTE.ECCO UN ARTICOLO.

    I TEMPLARI E LA CONOSCENZA DI TESTI GNOSTICI SEGRETI



    Come abbiamo già detto altre volte, la maggior parte dei più importanti studiosi dei templari ritengono che i cavalieri dalla croce rossa sbavata si sarebbero stanziati in Medio Oriente con lo scopo di rinvenire documenti di natura eretica, che danno una visione degli avvenimenti descritti nelle Sacre Scritture completamente contraria ed alternativa a quella che tutti noi conosciamo.
    Secondo molti accademici, i templari avrebbero usato questi documenti come arma di ricatto verso Papi e regnanti per accumulare ricchezze e privilegi, secondo altri, invece, i cavalieri del Tempio di Salomone volevano trovare conferma di ciò che era già tramandato da molte famiglie nobili europee, francesi, germaniche e scozzesi.
    Tra questi testi non possiamo non menzionare il Vangelo di Giuda che il periodico National Geographic Magazine sta pubblicando in tutto il mondo (in Italia sarà presente in edicola dal 21 aprile), dopo essere stato completamente restaurato. Si tratta di un testo gnostico segreto risalente al 300 d.C. e ritrovato negli anni settanta nel deserto presso El Minya in Egitto.
    Cosa del tutto sconvolgente è apprendere, da questo vangelo dimenticato, che Giuda non solo non fu un traditore di Cristo ma fu il suo discepolo più fedele, in quanto il tradimento da lui operato nei confronti di Gesù fu l'esecuzione del volere di Cristo stesso.

    Questa visione alternativa conferma, ancora una volta, l’esistenza di una corrente di pensiero contraria e parallela a quella ufficiale, presente anche nella storia dei templari, cavalieri della fede ma anche dell’eresia.
    Molti testi gnostici contraddicono la storia tradizionale del cristianesimo gettando le basi per una rilettura dei fatti accaduti. Secondo Padre Jean Noel Aletti del Pontificio Istituto Biblico, i testi gnostici e il Vangelo di Giuda in particolare “...furono il tentativo di gruppi cristiani esoterici di assolvere Giuda…il testo fa parte della letteratura esoterica copta ( egiziana n.d.r.) di Genizah… erano testi composti durante il periodo delle persecuzioni contro i cristiani e dunque non dovevano essere divulgati a tutti”. Padre Aletti parla, quindi, di una tradizione non palese, sicuramente esoterica, diffusa anche tra i cristiani ma contraria alla dottrina paolina e perciò bollata come eretica e di cui, come riportato nel nostro libro a pagina 133, lo stesso San Basileo, nel IV secolo, confermò l’esistenza affermando che “ Esiste una tradizione silente e misteriosa…”. Inoltre, a pagina 130 del nostro Dossier, noi diciamo che “La chiave dei misteri templari, in ogni caso, sta nell’esoterismo religioso che questi cavalieri praticavano..” e nella pagina seguente proseguiamo, dicendo che “la gnosi, secondo questa visione eretica, presente tra l’altro nei vangeli apocrifi e gnostici, sarebbe stata comunicata e svelata segretamente da Gesù, in particolar modo attraverso la rivelazione e la trasmissione strettamente orale della dottrina alle donne…Maria, la madre di Gesù e Maria Maddalena, considerata dalla cultura esoterica-eretica come la sposa di Cristo”. Quindi, possiamo ben dire che questa dottrina eretica e gnostica, alternativa a quella cristiana paolina, che definisce Giuda il prediletto di Gesù, è la stessa che esalta la figura di una Dea pagana (con ogni probabilità Iside che simboleggia la conoscenza e quindi il pensiero gnostico egiziano) che i templari chiamavano Nostra Signora e che è opposta al Dio del Vecchio Testamento. Noi diciamo, infatti, a pagina 132 del Dossier, che “...questa dottrina segreta sarebbe la parola perduta vagheggiata da molte società iniziatiche moderne ed antiche, non esclusi i templari, che fondarono il loro potere magico esoterico proprio su un antico sapere segreto, non conosciuto al popolo profano e trasmesso solo agli iniziati…”.
    A proposito, poi, di quei gruppi esoterici di cui parla padre Aletti, citiamo cosa dice lo scrittore cattolico Vittorio Messori: “…già oltre diciotto secoli fa la Chiesa condannò un’eresia gnostica tra tante, quella dei cainiti che, valorizzando in chiave antiebraica la figure negative della Scrittura, ipotizzava un Iscariota benefico, traditore su commissione di Gesù stesso. Da 1800 anni sapevamo della condanna dei Padri della Chiesa di questo pseudo-vangelo….”. Quella stessa condanna da parte della Chiesa che colpì anche i Catari e i Templari, legati tra loro dalla condivisione di questo segreto di natura eretica.
    Per quanto riguarda la setta egiziana dei Cainiti, custodi della tradizione della razza rossa di Caino ed eremiti nel deserto del Sahara e della quale finalmente si parla, bisogna spiegare che la sua tradizione si basava sulla venerazione dell’ouroboros rosso ( il serpente che si mangia la coda che è simbolo del demonio nel vecchio testamento ma della conoscenza tra gli gnostici e i catari) e sull’esaltazione di tutte quelle figure negative del Vecchio testamento, da Caino a Giuda.

    Tra l'altro, come ci dicono le Sacre Scritture, da Caino discenderebbero personaggi come Tubal Cain e Hiram, esperti e maestri nell’uso dei metalli, del fuoco e della geometria, cioè di tutto quel sapere segreto, contemporaneamente gnostico e scientifico, che confluirà nel pensiero dei Catari, dei Templari e della prima Massoneria e la cui chiave di codifica, come dice il testo del Serpent Rouge, sta nella Chiesa parigina di San Sulpice e in quella di santa Maria Maddalena di Rennes Le Chateau, dove la stazioni della via crucis del martirio di Cristo sono, come la Sindone, leggibili solo al contrario e dove è fortemente presente il culto di una Donna senza marito, Iside o Maddalena.

    http://templari.blogspot.com/2006/04...-di-testi.html



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    I templari erano I Cavalieri del Silenzio, diffidate di chi parla troppo...
    Dai frutti riconoscerete la pianta!

 

 
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