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Risultati da 1 a 6 di 6

Discussione: Grande presidente

  1. #1
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    Predefinito Grande presidente

    Magari retorico , magari noioso , ma incisivo nei contenuti e ''buon nonno degli italiani'' piu simpatico di quel che sembrava nei modi.
    1) partecipazione come migliore antidoto alla partitocrazia ( fantastica citazione del partigiano 19 enne condannato a morte che scrive alla madre come l aver fatto credere che la politica sia roba sporca di cui non occuparsi abbia portato il paese alla rovina)
    2) sicurezza sul lavoro
    3) riforma elettorale e riforme per miglior governabilità e stabilità del sistema politico
    4) importanza e valorizzazione delle donne nella nostra società
    5) invito alle istituzioni a decidere sui temi eticamente sensibili ispirandosi alla costituzione.

    gran discorso, il piu alto a mia memoria (da cossiga in poi)

  2. #2
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    Predefinito

    "Serve un clima più sereno". Il presidente parla seduto dietro la scrivania (e non in piedi come molti avevano anticipato) e appare inizialmente emozionato. "Forte è il bisogno di un clima più sereno e costruttivo. Ho creduto e credo di doverlo dire", spiega il presidente della Repubblica ricordando di essere "stato chiamato a questo incarico all'indomani di un voto che ha visto gli elettori dividersi in due parti quasi uguali, tra loro nettamente contrapposte". Le forti diversità tra gli orientamenti, sottolinea però il presidente, "non possono preoccupare perchè fanno naturalmente parte della competizione democratica. E non cancellano - dice ancora - tutto quel che ci unisce come italiani".

    L'appello agli italiani. Poi Napolitano si rivolge direttamente agli italiani invitandoli a non disdegnare la politica, anzi a parteciparvi con pienezza e impegno: "Attenzione. A chi mi ascolta, e a tutti gli italiani vorrei dire: non allontanatevi dalla politica". E per meglio chiarire Napolitano si richiama ai valori della Resistenza: "Lessi molti anni fa e non ho mai dimenticato le parole della lettera che un condannato a morte della Resistenza, un giovane di 19 anni, scrisse alla madre: ci hanno fatto credere che 'la politica è sporcizia' o è 'lavoro da specialisti', e invece 'la cosa pubblica siamo noi stessi'. Quelle parole sono ancora attuali".


    Non servono abbracci confusi. Quindi Napolitano insiste sulla necessità, per gli schieramenti, di un reale dialogo e non di "abbracci confusi, ma nemmeno guerre come tra nemici piuttosto che polemiche fra avversari". E' possibile creare anche in Italia il clima che già esiste "in grandi paesi democratici in politica e nelle istituzioni", sottolinea il capo dello Stato. Il richiamo al dialogo si rende necessario se si vuole "far crescere e progredire l'Italia nel suo insieme".

    Superare il debito pubblico. Il confronto costruttivo serve anche a superare le "difficoltà" che Napolitano per primo non si nasconde, a cominciare dalla necessità di "alleggerici dal pesante debito pubblico accumulato nei decenni scorsi, che richiede "seri sforzi per dare priorità all'interesse generale".

    Riformare la legge elettorale. Nel richiamo al dialogo trova spazio anche la necessità di un accordo tra i partiti sulla legge elettorale. Spiega il Capo dello Stato: "Si ricerchi pazientemente l'accordo su meccanismi elettorali che rendano più lineare e sicura la formazione delle maggioranze chiamate a governare il Paese". E di una riforma delle istituzioni che però non intacchi le basi della Costituzione.

    Il ruolo del Mezzogiorno. Lo sviluppo del Paese non può prescindere, dice Napolitano, da una "visione unitaria e solidale": "Non si può fare a meno del grande potenziale rappresentato dal Mezzogiorno, occorre metterlo a frutto con politiche incisive e coraggiose".

    E quello degli immigrati. La coesione sociale deve riguardare anche gli immigrati: "Più coesione significa uno sforzo maggiore per integrare nel sistema dei nostri principi e precetti costituzionali, senza discriminarli o tenerli ai margini, gli stranieri di cui l'Italia oggi ha certamente bisogno, e di cuì è stato giusto regolare l'ingresso legale nel nostro Paese".

    Il lavoro, il precariato. IUn ampio capitolo del discorso presidenziale riguarda poi il lavoro, quello dei giovani, dei precari. "L'occupazione è in aumento. Ma c'è da creare ancora lavoro per molti giovani e donne, specialmente nel Sud: lavoro alla luce del sole e pienamente riconosciuto nei suoi diritti". Anche questo, spiega Napolitano, serve a creare "una maggiore coesione sociale e civile - continua - e in particolare per combattere fenomeni di disgregazione e criminalità nelle regioni più difficili". E una maggiore coesione, aggiunge, serve a creare maggiore equità "meno disparità nei redditi e nelle condizioni di vita, più vicinanza e sostegno per le persone e le famiglie che versano - e sono tante - in penose ristrettezze, e per quelle che sono provate da sofferenze di ogni natura".

    Le morti bianche. Napolitano chiede poi più attenzione per gli operai e nessuna tolleranza per gli incidenti sul lavoro. Dice: bisogna guardare "con particolare sensibilità a chi lavora in condizione pesanti e per salari inadeguati, a cominciare dagli operai dell'industria". "E non si può più tollerare - sottolinea - la minaccia e la frequenza degli infortuni cui è esposta la sicurezza, e addirittura la vita, di troppi occupati, specie di chi, italiano o immigrato, lavora in nero".

    La missione in Libano. Quindi il ruolo internazionale dell'Italia e la crisi mediorientale. Se la missione in Libano è un esempio positivo della intesa tra maggioranza e opposizione ("Ci sono state decisioni, come quella sull'ultima missione, prese in Parlamento a larghissima maggioranza: ecco un esempio positivo di intesa tra le opposte forze politiche"), "è giusto intensificare le iniziative di cooperazione internazionale e partecipare alle missioni delle Nazioni Unite e dell'Unione europea in aree di crisi, come quelle da poco iniziata in Libano". Secondo il capo dello Stato, la comunità internazionale, in particolare l'Europa e l'Italia, "non possono assistere inerti" ai conflitti in atto nelle aree di crisi, ma "sono tenuti a fare la loro parte per promuovere pace, stabilità, disarmo, sviluppo, per sostenere ovunque la causa dei diritti umani". Il presidente ha quindi rigraziato i militari italiani, sottolineandone "la carica di professionalità e umanità".

    La sintonia con il Papa. E proprio sulla questione mediorientale Napolitano sottolinea la sua sintonia con il Papa. "Su questi grandi temi - la pace, in Terra Santa innanzitutto, tra israeliani e palestinesi; il dialogo con altre civiltà e altre fedi, nella distinzione e nel reciproco rispetto; il ruolo dell'Europa - colgo una profonda sintonia con la Chiesa cattolica, con le sue espressioni di base, con le sue voci più alte. Ne ho tratto conferma dall'aperto e cordiale incontro del 20 novembre con Papa Benedetto XVI, al quale invio qui il mio saluto benaugurante".

    Il terrorismo. Il ruolo dell'Italia nella lotta al terrorismo internazionale "che porta con sè il pericolo dei fanatismi, delle contrapposizioni radicali, degli scontri di civiltà", è decisivo e deve essere svolto con "fermezza". Anche perchè, ricorda il presidente, l'Italia ha conosciuto la tragedia degli anni di piombo.
    "Non possiamo dimenticare quel che l'Italia ha pagato per il terrorismo di casa nostra, per quel delirio di violenza e per quelle vite stroncate, alla cui memoria dobbiamo ancora rendere omaggio".

    Fiducia nell'avvenire di Napoli. Napolitano non dimentica poi la sua città, spiegando di avere fiducia in un ritorno di Napoli alla normalità: "Gli incontri che ho ricordato mi hanno dato ancor più fiducia nell'avvenire di Napoli. E', come sapete, la mia città, ma penso sia cara a tutti gli italiani".

    Il nonno Napolitano. Napolitano chiude il discorso con una nota molto umana, con un riferimento ai bambini che non può non far pensare a un altro famoso discorso, quello pronunciato da Giovanni XXIII: "Buon anno dunque a voi tutti, alle vostre famiglie, e in modo particolarmente affettuoso, anche da nonno, se mi permettete, ai bambini che ci circondano. Ne incontro molti, al Quirinale e nelle città: e sono sempre una fonte fresca di gioia e di speranza. E' pensando a loro che dobbiamo saper guardare lontano, saper guardare consapevolmente al futuro. Grazie, e ancora auguri".

  3. #3
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    ottimo il passaggio in cui dice d avere profonda sintonia con la chiesa su temi importanti come la tutela dell ambiente e i divari sociali mondiali e fantastico l uso che fa di benedetto 16 quando dice che proprio il nazi papa ha esaltato la costituzione italiana.
    quindi il parlamento italiano decida su temi eticamente sensibili , proprio ispirandosi alla costituzione.non a altro...

  4. #4
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    Stupendo quando ha parlato del mondo del lavoro tutto, dai sacrifici di tutti gli Operai a prescindere dalla provenienza, fino all'intollerabilita' degli infortuni...bravo Presidente.

  5. #5
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    a me ha commosso il ricordo del partigiano, ma in generale ho trovato il discorso non ipocrita, pratico nella sua veste istituzionale e sopratutto sincero.

    Bravo Presidente

    p.s.: ora la smetteranno di delegittimarlo

  6. #6
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    Non sono riuscito a sentirlo se non per alcuni passaggi xke i miei amici parlavano sopra al presidente. Rileggendo cosa ha detto e ascoltando i TG(La 7) mi pare sia stato decisamente puntuale e credo abbia centrato alcuni dei problemi piu grandi di questo paese: disaffezione alla politica, litigiosità, necessità di scegliere il prima possibile su temi etici fondamentali e riforma delle istituzioni.

 

 

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