E' alquanto significativo ciò a cui abbiamo assistito oggi.
Nel giorno in cui tutti i fedeli dovrebbero raccogliersi nella veglia, e poi nella serenità del Natale, c'è qualcosa che non va.
I funerali laici di Welby, il suono quasi beffardo delle campane in una chiesa vicina, e il conseguente disappunto della folla che rendeva omaggio a una persona che ha sofferto molto e che ha avuto molto coraggio, lasciano alquanto interdetti.
La Chiesa ha rifiutato di rendere omaggio a una persona che, come Giovanni Paolo II, ha chiesto di morire in pace. Lo fanno in tanti, ogni giorno, e in tanti aiutano chi vuole solo morire. Lo sappiamo tutti. Anche la Chiesa.
Per la Chiesa ciò è accettabile, purché non lo si dica. Questa è la grande ipocrisia di cui il Vicariato di Roma si è reso complice. Questo era il momento di capire e, se così si vuole, di perdonare. La Chiesa non l'ha fatto.
E questo madornale errore, che allontana la Chiesa della gente e dai suoi stessi fedeli, segnerà, probabilmente, un rapido avvio di un iter legislativo per riempire un vuoto che produce sofferenza, e umiliazione.
Spero che questo sia anche l'inizio del declino dei cosiddetti teo-con, dei nuovi crociati che, in nome di dogmi assurdi e della cecità conservatrice, dichiarano guerra un giorno a questo, e un giorno a quello.
Qualcosa non va. E Gesù bambino, quest'anno, forse nascerà un po' accigliato.
Buon Natale a tutti voi.