I sicari hanno utilizzato anche un'arma da guerra, forse un kalashnikov
Agguato nella Locride: un morto e tre feriti
La vittima è Maria Strangio, di 33 anni. Coinvolti anche un bambino e altre due persone. I quattro hanno legami di parentela
REGGIO CALABRIA - Una giovane donna morta e tre persone, tra le quali un bambino di 5 anni, ferite: è il bilancio di un pomeriggio di sangue consumatosi a San Luca, centro aspromontano, nel Reggino. È accaduto lunedì sera intorno alle 17 quando su San Luca era già calato il buio e tantissime persone si trovavano in chiesa per una messa funebre. Il fatto di sangue si è consumato tra l'ingresso e l'interno di un'abitazione posta nel centro del paese.
Pare che due persone, col volto coperto da un passamontagna, abbiano improvvisamente esploso colpi di fucile e di pistola contro alcuni componenti di uno stesso gruppo familiare o, comunque, imparentati tra loro. La vittima è Maria Strangio, 33 anni, deceduta nel corso della notte nell'ospedale di Locri. È in gravi condizioni, invece, Francesco Colorisi, 23 anni, ricoverato nel reparto di rianimazione del nosocomio di Locri in prognosi riservata. Gli altri due feriti, ricoverato nel reparto di ortopedia, sono Francesco Nirta, 32 anni, ed un bambino di 5 anni, D.S..
Una quinta persona sarebbe rimasta illesa. Abbottonatissimi gli inquirenti che temono una riesplosione di antiche faide. D'una cosa sono certi: il commando doveva uccidere ed ha agito con freddezza e determinazione; forse non a caso nel giorno di Natale. Secondo quanto è emerso dagli accertamenti compiuti dai carabinieri, che hanno sequestrato numerosi bossoli, per l'agguato sono stati utilizzati una pistola, un fucile calibro 12 ed anche un'arma da guerra, probabilmente un kalashnikov.