Iran: eco del messaggio natalizio del presidente Ahmadinejad nei media Italia
IRIB - La necessità di una collaborazione fra cristiani e musulmani è stata ribadita nei giorni scorsi a Tehran nel messaggio di Natale espresso dal presidente Ahmadinejad, il quale ha parlato di Gesù Cristo come di un "divino profeta" e di Maria Santa come "un gran modello per le donne". Nel messaggio del 24 dicembre, scrive il sito Asianews, il capo di Stato iraniano ha manifestato un'attesa escatologica per il ritorno di Cristo, che "offrirà tutte le bellezze e la bontà al genere umano". Nel messaggio egli ha anche riconosciuto in modo esplicito la presenza in Iran di una comunità cristiana, alla quale ha indirizzato gli auguri: "Onorando, ha detto, la nascita del profeta dell'amore e dell'amicizia Gesù Cristo, e mandando auguri per l'anno nuovo cristiano, prego il Dio di compassione e di sapienza di dare a ciascuno, specialmente a tutti i cristiani dell'Iran e del mondo, gioia, salute e un anno pieno di benedizioni e d'amore". Va anche notato che, al tempo della polemica nel mondo islamico contro il Papa, dopo la lezione di Regensburg, la voce di Ahmadinejad si era levata per spiegare che il discorso del Pontefice era stato frainteso per calmare le anime agitate nel mondo islamico. Mentre non è ancora reso noto il testo della lettera che il presidente della Repubblica islamica dell'Iran ha fatto recapitare ieri in modo solenne al Papa, la Rainews24 ha scritto: "Ahmadinejad invia al Papa una lettera sul bisogno di cooperazione tra le varie religioni: le relazioni ingiuste che esistono attualmente tra i paesi nel mondo hanno bisogno della cooperazione tra le differenti religioni per porvi rimedio". La Stampa, citando il portavoce della presidenza a Teheran, ha annunciato che la lettera al pontefice non aveva carattere "politico" e che verteva sugli "insegnamenti comuni dei profeti" e la necessità di una "stretta collaborazione" fra le religioni di fronte alle relazioni ingiuste che esistono" nel mondo.