Comunicato stampa C.P.E. 30 dicembre

Stamattina quella che qualcuno ha definito la "giustizia dei vincitori" ha mandato a morte il presidente dell'Iraq, Saddam Hussein.
Non c'interessa qui discutere nè delle responsabilità politiche nè di quelle morali dell'ex Rais di Baghdad, in quanto tale giudizio spetterebbe eventualmente al solo popolo iracheno.
Quello che vogliamo invece sottolineare è che non bisogna parlare di "giustizia dei vincitori" ma di "vendetta dei vinti".
Gli Stati Uniti sono infatti stati sconfitti in Iraq, grazie alla straordinaria resistenza di un intero popolo, che non si è mai piegato nè durante l'embargo nordamericano nè durante l'occupazione del paese ad opera di Washington e dei suoi alleati.
Quello che più importa, oggi, è che il 2007 sarà l'anno del definitivo tracollo dell'imperialismo statunitense, ormai odiato e rigettato da tutti i popoli del mondo, al punto che alcuni dei loro più infimi collaboratori stanno già prendendone le distanze.
L'uccisione di Saddam Hussein rimarrà così una magra consolazione e forse l'ultimo atto della mentalità vendicativa puritana che tanto sangue ha sparso negli ultimi secoli.
Coordinamento Progetto Eurasia - www.cpeurasia.org