Effetti dell'ingresso di Romania e Bulgaria nell'Ue-Padova, un caso scuola.

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Da ieri chi vorrà entrare nel nostro Paese come colf o muratore non dovrà più attendere la pubblicazione del decreto sui flussi migratori


Altri cinquemila rumeni verso PadovaLeandro Barsotti
Sono l’etnia più numerosa in provincia. Ma c’è chi pensa di tornare a casa
PADOVA. Cinquemila rumeni sono pronti a prendere casa a Padova. Da ieri la Romania (con la Bulgaria) ha fatto il suo ingresso nell’Unione Europea. La Caritas ritiene che siano almeno 40 mila i cittadini rumeni pronti a fare le valigie per venire in Italia a cercare fortuna. Padova è una delle città più amate dai rumeni. Potremmo assistere, dunque, nel giro di pochi mesi, ad una nuova piccola invasione dall’Est europeo.

Libero accesso. Il 27 dicembre è stata decisa la libera circolazione di romeni e bulgari che lavoreranno in Italia come collaboratori o collaboratrici familiari, badanti, edili, metalmeccanici, lavoratori stagionali e addetti ai servizi nel settore turistico alberghiero. Per assumere questi lavoratori si seguirà la stessa procedura prevista per gli italiani senza necessità di nullaosta o autorizzazioni specifiche. E altrettanto avverrà per chi vorrà entrare come lavoratore autonomo.

Colf e muratori. Chi tra i rumeni vorrà entrare in Italia come colf o muratore non dovrà più attendere la pubblicazione del decreto flussi annuale, previsto dalla legge Bossi-Fini sull’immigrazione, ma avrà libero accesso al mercato del lavoro italiano. Per tutte le altre categorie di lavoratori subordinati, invece, varrà un regime transitorio, per cui gli ingressi (si ritiene almeno per un anno) continueranno a essere regolati da un sistema di quote. Libera circolazione, invece, anche per chi entrerà in Italia come turista o per studio.

Prima etnia. Nel Rapporto immigrazione 2006 della Provincia su un totale di almeno 48 mila stranieri (regolarmente in possesso di permesso di soggiorno) presenti in città e provincia, la prima etnia per numero è quella rumena: 11.150 cittadini. Nella sola città di Padova sono oltre quattromila. Non solo, l’aumento dei rumeni a Padova dal 2003 al 2005 è in crescita e l’effetto Ue, cioè la consapevolezza che con l’ingresso nell’Unione europea la propria presenza in Italia non sarà più da irregolari, anche senza un lavoro con contratto o con un impiego saltuario, porterà ad un aumento ufficiale di cittadini rumeni di circa cinquemila unità.

Ticket sanitari. Come ricorda il medico-consigliere Giampiero Avruscio (Forza Italia), ora i cittadini rumeni non avranno più diritto alle tessere sanitarie Stp, destinate agli extracomunitari, ma potranno usufruire per ogni emergenza sanitaria della tessera sanitaria europea. Con questa tessera i rumeni hanno gli stessi diritti degli italiani, ma anche gli stessi doveri: pagheranno il ticket.

L’enigma rom. Un fenomeno, quello dell’aumento dei rumeni, che si estende anche ai rom (vedi box accanto). Dal primo gennaio, da cittadini europei, non avranno alcuna costrizione: e si calcola che siano decine di migliaia i rom entreranno in Italia nei prossimi mesi.

Il voto. Una delle novità legate all’europeizzazione dei rumeni è che potanno votare alle prossime elezioni amministrative. Avranno diritto alla carta di soggiorno, che non ha scadenza. E dunque avranno diritto all’iscrizione alle liste elettorali nei comuni dove abitano: tutti i neocomunitari (tedeschi, francesi e rumeni appunto) voteranno alle elezioni amministrative.

C’è chi vuole tornare. Teodora Nicolai, dell’associazione Zattera Urbana, segue i problemi di integrazioni dei rumeni in città. «Per i rumeni che sono a Padova quella dell’ingresso in Europa è una buona notizia», dice la responsabile rumena dell’assocazione, «perchè tanti pur volendo lavorare in modo regolare avevano purtroppo delle difficoltà. Secondo me, però, non arriveranno moltissimi altri rumeni a Padova. Certo, tutti quelli che finora erano clandestini saranno regolarizzati. Ma dalla Romania non ci sarà una fuga ulteriore di persone, perchè oggi in Romania ci sono nuove prospettive di sviluppo. L’ingresso in Europa vuol dire che la stessa Romania dovrebbe crescere quindi casomai più di qualcuno pensa anche di tornare in patria. Certo non a breve termine, ma è una possibilità per il prossimo futuro».

Vacanze facili. C’è un aspetto che rende felici i tanti rumeni padovanizzati: adesso potranno tornare a casa loro senza dover sottostare a impedimenti vari, nemmeno tutti legittimi. «E’ vero», dice Teodora Nicolai, «almeno ci si può muovere per le vacanze adesso. D’altronde quando si è nella posizione di clandestini, muoversi è difficile e pericoloso. Tornare per Natale o per le vacanze estive in Romania, oggi, sarà più semplice, così come spedire ai parenti rimasti in patria oggetti o denaro».(02 gennaio 2007) indietro

fonte:Il Mattino di Padova

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