Via Poma, trovato Dna maschile
sugli abiti di Simonetta Cesaroni
ROMA - Il sangue che macchia il corpetto di Simonetta Cesaroni, uccisa con 29 coltellate il 7 agosto di 17 anni fa, appartiene a un uomo. L'indiscrezione riguarda le nuove indagini biologiche che i carabinieri del Ris consegneranno entro la fine del mese al procuratore aggiunto di Roma Italo Ormanni, lo stesso che sta investigando su un altro delitto insoluto, quello dell'Olgiata.
Il Dna maschile è stato isolato dal corpetto e dal reggiseno che Simonetta indossava quel piovigginoso pomeriggio d'agosto, gli unici indumenti, oltre i calzini, che l'assassino le lasciò addosso. Non sono state tralasciate però le tracce ematiche trovate nei lavatoi dello stabile di via Poma su cui, finora però, nessuna rivelazione è stata fatta trapelare.
Gli ambienti giudiziari preferiscono tacere per ora: attendono il deposito in Cancelleria delle indagini biologiche prima di rendere pubblico un commento. La palla resta nelle mani degli investigatori a cui toccherà confrontare il Dna rilevato, con i potenziali sospetti le cui impronte genetiche sono conservate da 17 anni negli archivi della Questura. Una procedura molto delicata che non potrà essere conclusa prima di qualche mese.
Sulla base dell'evoluzione delle tecniche investigative, è stata riaperta proprio ieri anche l'inchiesta sull'omicidio della contessa Alberica Filo Della Torre. Secondo i biologi Francesco Fiorentino e Marina Baldi, firmatari insieme al legale di fiducia dell'ex consorte della nobildonna, "le nuove tecnologie, in particolare quelle sull'identificazione del Dna, hanno una sensibilità di circa mille volte superiore a quella delle metodologie utilizzate negli anni '90", in cui furono uccise le due donne.
(5 gennaio 2007)
http://www.repubblica.it/2007/01/sez...nuovo-dna.html