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Discussione: La zavorra morale

  1. #1
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    Predefinito La zavorra morale

    Questo intervento dal bolg di Beppe Grillo mi trova troppo d'accordo per non sottoporlo all'attenzione:

    5 gennaio 2007

    "Non se ne poteva più di far finta di niente. E’ finalmente venuto alla luce il problema dei problemi. Quello che impedisce all’Italia di crescere. E’ lo zavorraggio morale. L’arguzia e l’intelligenza di un filosofo italiano, oggi al governo, hanno centrato la situazione. Pensate a cosa potremmo fare, dove potremmo arrivare, senza la zavorra morale. Una piena, assoluta libertà di delinquere senza freni. Nessun giudizio fastidioso. Fai ciò che vuoi e vivi in letizia. Una sensazione di pace interiore. Al posto della benedizione battesimale, l’indulto battesimale. Nuove scuole. Di ladrocinio, di corruzione, di estorsione, di mafia legalizzata, di voti di scambio, di falso in contabilità pubblica. Insomma, di tutte le materie che hanno permesso di emergere a grandi manager e a intramontabili protagonisti della politica. I maestri non mancano. Gli allievi non vedono l’ora di imparare a vivere anche loro alla grande. Alle spalle della Nazione.
    E chi, oggi, a parte qualche inopportuno ex magistrato, vuole fare la parte dell’ancora? Se penso a personaggi pubblici. Ai cosiddetti rappresentanti dei cittadini. Non riesco a contare fino a cinque. Sono tutti in cambusa o a fare i galleggianti. Rimossa la zavorra morale i giornalisti non dovrebbero più faticare per illustrare le virtù di Tronchetti, di Scaroni, di Cimoli. O le capacità politiche di Casini, di Fini o della Bonino. Potrebbero dire la verità senza vergogna. E il cittadino sarebbe finalmente informato. La morale è contro la trasparenza se chi ruba è al vertice.
    Senza zavorra l’Italia si librerà in cielo. Trasfigurata assumerà sembianze ceppaloniche. Radiose. Una via di mezzo tra una Repubblica delle banane, il Paese dei Balocchi e la Criminalità Organizzata. Gli italiani onesti saranno finalmente liberati dall’insostenibile peso della morale. Potranno delinquere, evadere le tasse, auto indultarsi tutti i giorni. In tranquillità di coscienza. Dopo 'La vie en rose', 'La vie en Mastellà'.

    Postato da Beppe Grillo alle 192 in Muro del pianto"

  2. #2
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    Dopo mani pulite il berlusconismo ha costituito una spaventosa controffensiva dei corrotti, così violenta e pervasiva che ormai si parla della lotta alla corruzione, primo requisito di una società e uno stato libero, civile e democratico, come se fosse l'inquisizione.
    Tra il 2001 e il 2006 ad essere esecrati non sono stati i corrotti, come vogliono logica e decenza, ma i magistrati che lottavano contro la corruzione, tanto che il grido di altissimo valore civile "Resistere, Resistere, Resistere", lanciato da uno dei più esemplari tra loro fu additato al disprezzo generale da pseudogiornalisti che non a caso si vantavano e si vantano di godere dell'apprezzamento dei loro editori, primo requisito questo di un giornalismo corrotto che risponde a chi non deve per ingannare gli unici di fronte a cui un giornalista vero è responsabile: i lettori e cittadini.
    Dal 2002 al 2006 la parte più civile, coraggiosa colta e responsabile del paese ha incitato le oligarchie di quei pochi partiti in cui si poteva ancora riconoscere a scuotersi e opporsi al degrado crescrente, fino ad imporgli, obtorto collo, la leadership di una persona, Prodi, di cui vi è almeno certezza che non sia un corrotto (e se fosse mancata prima ormai le vergognose vicende di Telekom-Serbia e Mitrokin ce ne hanno dato amplissima granzia).
    Ma le oligarchie, rafforzate dal porcellum, cercano ancora di imporsi, di sottrarsi al giudizio del loro elettorato, forti della sponda offerta da chi ha devastato il paese per 5 anni, cercando con questi di imbastire "inciuci" che garantiscano la soppravvivenza di un ceto politico che come quello di cdx non debba rispondere ai suoi elettori.
    Ora viene il 2007. Se nei primi mesi del governo l'urgenza imposta dalle condizioni economiche in cui il cdx aveva lasciato il paese hanno in parte giustificato la mancata attenzione alla questione morale, ora ci sono davanti almeno 9 mesi, prima della prossima finanziaria, in cui questa esigenza deve essere soddisfatta.
    Grillo col suo intervento, con cui ho aperto il 3d, torna a metterci in guardia su quello che è un tema fondamentale per la rinascita civile e in ultima analisi anche economica del nostro paese.

  3. #3
    io?..no, guardi che si sbaglia
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    Citazione Originariamente Scritto da Nelson Visualizza Messaggio
    Questo intervento dal bolg di Beppe Grillo mi trova troppo d'accordo per non sottoporlo all'attenzione:

    5 gennaio 2007

    "Non se ne poteva più di far finta di niente. E’ finalmente venuto alla luce il problema dei problemi. Quello che impedisce all’Italia di crescere. E’ lo zavorraggio morale. L’arguzia e l’intelligenza di un filosofo italiano, oggi al governo, hanno centrato la situazione. Pensate a cosa potremmo fare, dove potremmo arrivare, senza la zavorra morale. Una piena, assoluta libertà di delinquere senza freni. Nessun giudizio fastidioso. Fai ciò che vuoi e vivi in letizia. Una sensazione di pace interiore. Al posto della benedizione battesimale, l’indulto battesimale. Nuove scuole. Di ladrocinio, di corruzione, di estorsione, di mafia legalizzata, di voti di scambio, di falso in contabilità pubblica. Insomma, di tutte le materie che hanno permesso di emergere a grandi manager e a intramontabili protagonisti della politica. I maestri non mancano. Gli allievi non vedono l’ora di imparare a vivere anche loro alla grande. Alle spalle della Nazione.
    E chi, oggi, a parte qualche inopportuno ex magistrato, vuole fare la parte dell’ancora? Se penso a personaggi pubblici. Ai cosiddetti rappresentanti dei cittadini. Non riesco a contare fino a cinque. Sono tutti in cambusa o a fare i galleggianti. Rimossa la zavorra morale i giornalisti non dovrebbero più faticare per illustrare le virtù di Tronchetti, di Scaroni, di Cimoli. O le capacità politiche di Casini, di Fini o della Bonino. Potrebbero dire la verità senza vergogna. E il cittadino sarebbe finalmente informato. La morale è contro la trasparenza se chi ruba è al vertice.
    Senza zavorra l’Italia si librerà in cielo. Trasfigurata assumerà sembianze ceppaloniche. Radiose. Una via di mezzo tra una Repubblica delle banane, il Paese dei Balocchi e la Criminalità Organizzata. Gli italiani onesti saranno finalmente liberati dall’insostenibile peso della morale. Potranno delinquere, evadere le tasse, auto indultarsi tutti i giorni. In tranquillità di coscienza. Dopo 'La vie en rose', 'La vie en Mastellà'.

    Postato da Beppe Grillo alle 192 in Muro del pianto"

    facile (e ache giusto molte volte) sparare a zero su Mastella come causa dei problemi della maggioranza, senza tenere conto dei (pochi, ma determinanti con i numeri attuali) deputati e senatori di margherita, DS, e non solo...che la pensano esattamente come Mastella ma stanno nascosti buoni buoni, per uscire fuori al momento opportuno quando si parlera' di abolizione delle leggi-vergogna, antitrust, conflitto di interessi.

    Mastella e' trasparente...sono piu' pericolosi quegli altri


    .

  4. #4
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    Ha postato anche Di Pietro nel suo blog:

    Oggi mi sono espresso sul Corriere della Sera sulla questione morale. Riporto le mie dichiarazioni.

    Se Mastella dice che sono una zavorra morale ha ragione. Ne sono onorato. Vuol dire che tengo fermo chi, nella maggioranza, vuol realizzare cose immorali. La mia posizione non è quella di sommo moralizzatore. Io sono solo un politico che ha ricevuto un mandato. Ma mi sto rendendo conto che nella coalizione mi ritrovo sempre in solitudine quando si tratta di difendere la questione morale. Una questione che non è stata ancora affrontata come si dovrebbe, né durante il governo Berlusconi, né con questo esecutivo di centrosinistra. Il fatto che si discuta ancora di questione morale, infatti, è la prova che non è stata risolta. La nostra maggioranza è divisa tra chi la vuole affrontare e chi no. Basta vedere le dichiarazioni di Prodi sull'indulto: prima ha detto che è una legge che non condivideva, poi che la rifarebbe. Una schizofrenia dettata dalle contraddizioni interne.
    Il nodo non è Clemente Mastella. Lui è solo uno abituato con spregiudicatezza a cavalcare nicchie di consenso per tornaconto politico. Nella difesa del comma Fuda sulla prescrizione dei reati contabili, il suo tentativo è stato quello di ingraziarsi Fuda stesso e la miriade di amministratori locali chiamati a restituire davanti alla Corte dei Conti quello che hanno sperperato per negligenza o imperizia. Mastella conta di fare cassetta elettorale. Un mercimonio della politica che lascio a chi lo pratica. Ho chiesto a Prodi di convocare al più presto una riunione programmatica sui temi della giustizia e della questione morale dove decidere cosa realizzare e soprattutto come.
    In merito al comma Fuda rivendico di aver chiesto l'intervento della magistratura. Perchè non è una questione politica: ci troviamo di fronte a un falso in atto pubblico. Al Consiglio dei ministri che si è tenuto prima del deposito del maxiemendamento quel comma non c'era. Quindi è stato inserito dopo l'approvazione. E solo un funzionario governativo poteva fare una roba del genere. Il mandante politico, poi, è da scoprire. Intanto voglio il nome del funzionario che ha tradito Parlamento e Governo. E che va cacciato subito via. Ho sventato il colpo di spugna che si voleva realizzare con quel comma. Il Premier è con me e lo ha dimostrato eliminando il comma all'ultimo Consiglio dei ministri. Ha fatto una scelta di campo che gli fa onore. Il problema, semmai, è per Mastella. Se dice che la prescrizione Fuda è giusta si sta opponendo al Premier e al Consiglio dei ministri. Li sta offendendo ipotizzando che sono tutti sotto il mio ricatto, mentre è lui a porsi sempre in termini ricattatori. Vada via dalla maggioranza, se non è contento. Perchè io, invece, ho intenzione di restare e di vigilare sulla questione morale.

  5. #5
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    In pratica sembra che il csx, o almeno una parte consistente dei vertiici dei suoi partiti, cerchi di fare una frittata senza rompere le uova: cioè salvare l'economia senza incidere il bubbone della questione morale. Ma il bubbone cresce e la puzza di marcio che promana dal cdx rischia di infettare un csx troppo indulgente.

  6. #6
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    Citazione Originariamente Scritto da Nelson Visualizza Messaggio
    In pratica sembra che il csx, o almeno una parte consistente dei vertiici dei suoi partiti, cerchi di fare una frittata senza rompere le uova: cioè salvare l'economia senza incidere il bubbone della questione morale. Ma il bubbone cresce e la puzza di marcio che promana dal cdx rischia di infettare un csx troppo indulgente.
    Io proverei a spostare la questione dal (facile) moralismo, tanto caro a parolai e demagoghi, all'etica sociale; al rispetto della legalità e dei diritti comuni.

  7. #7
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    Io proverei a spostare la questione dal (facile) moralismo, tanto caro a parolai e demagoghi, all'etica sociale; al rispetto della legalità e dei diritti comuni.
    Con il termine di questione morale intendo proprio sottolineare questo: il rispetto della legalità, e quindi la sanzionabilità effettiva di comportamenti che la violano, è stato descritto come "giustizialismo" e la difesa del lodo Fuda fatta da Mastella , che per di più parla di zavorra morale, si colloca in questo alveo.
    In un'altro 3d si parla di una norma approvata dal consiglio dei ministri che renderà più facilmente licenziabili i dipendenti pubblici rei di atti corruttivi. La norma va nella direzione giusta, ma come scrivevo in quel 3d, ignora il caso dei politici. In realtà l'impunità grantita dal governo della CdL ai colletti bianchi rimane intatta quando si arriva al livello della politica. La credibilità di questo governo ora si gioca nei prossimi 12 mesi su questo terreno: se non cambierà le leggi ad personam e non restituirà alla consapevolezza civile il valore della legalità come principio fondante dello stato, i successi su altri fronti rischiano di essere peggio che sterili.

  8. #8
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    Io proverei a spostare la questione dal (facile) moralismo, tanto caro a parolai e demagoghi, all'etica sociale; al rispetto della legalità e dei diritti comuni.
    Tre leggi per la legalità
    Elio Veltri

    Io penso che il paese sia davvero malato e che ogni comportamento indulgente e consolatorio dei governanti ne aggravi la malattia.
    Perciò, ricordo l´esperienza di Pierre Mendes France, il quale governò la Francia per soli otto mesi e in quegli otto mesi fece la pace in Indocina, realizzando un obiettivo che sembrava impossibile.
    Alcuni giorni prima di accettare l´incarico di formare il governo, in una intervista all´Express aveva detto:
    «La Francia può sopportare la verità».

    L´Italia di oggi può sopportare la verità?
    Forse può farlo.
    Ma la classe dirigente è in grado di dirla?
    Questo è il nodo del problema.
    Nei regimi autoritari la prima vittima è la verità.
    Ma anche nelle democrazie malate, come accade nell´America di Bush.
    I cittadini Italiani non conoscono molte verità:
    -sulle stragi,
    -sulle intercettazioni illegali,
    -sul caso Craxi e sul suo "tesoretto",
    -sul valore dei patrimoni mafiosi e sul perché non vengono confiscati.


    Non la conoscono sulla quantità di finanza illegale e criminale che si mescola ogni giorno alla finanza legale, sul numero degli affiliati alle mafie.
    Non la conoscono sulle ragioni reali della lunghezza dei processi.
    Non la conoscono sugli innumerevoli conflitti di interesse che ammorbano la nostra democrazia, sulle qualità dei parlamentari scelti per rappresentarci.
    Non sanno per quali ragioni molti trovano posti e fanno carriera e tanti altri no.


    Il paese è malato perché si è teorizzato che mezzi sporchi possono produrre fini puliti e nobili e si può convivere con la corruzione.
    Perché si confonde moralismo con etica pubblica.
    Perché per i potenti non ci sono mai le sanzioni che per le stesse ragioni colpiscono i deboli.
    Perché è in cima alle classifiche della illegalità, della corruzione, della criminalità, dei conflitti di interesse.

    Allora che fare?
    «Governare è scegliere», diceva Mendes.
    Prodi scelga di approvare tre leggi:
    - confisca dei beni delle mafie con inversione dell´onere della prova e vendita attraverso una grande cartolarizzazione;
    - introduzione del conflitto di interesse in Costituzione per salvaguardare l´uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge e la competizione economica del mercato;
    - riduzione drastica dei tempi dei processi penale, civile e tributario, attraverso la riforma della struttura del processo, per punire i reati, far decollare l´economia e sanzionare l´evasione fiscale.


    Poi si vede ...

  9. #9
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    Citazione Originariamente Scritto da Nelson Visualizza Messaggio
    Con il termine di questione morale intendo proprio sottolineare questo: il rispetto della legalità, e quindi la sanzionabilità effettiva di comportamenti che la violano, è stato descritto come "giustizialismo" e la difesa del lodo Fuda fatta da Mastella , che per di più parla di zavorra morale, si colloca in questo alveo.
    In un'altro 3d si parla di una norma approvata dal consiglio dei ministri che renderà più facilmente licenziabili i dipendenti pubblici rei di atti corruttivi.
    La norma va nella direzione giusta, ma come scrivevo in quel 3d, ignora il caso dei politici.
    In realtà l'impunità grantita dal governo della CdL ai colletti bianchi rimane intatta quando si arriva al livello della politica.
    La credibilità di questo governo ora si gioca nei prossimi 12 mesi su questo terreno: se non cambierà le leggi ad personam e non restituirà alla consapevolezza civile il valore della legalità come principio fondante dello stato, i successi su altri fronti rischiano di essere peggio che sterili.
    Se alle prossime politiche ti candidi; ti faccio il portaborse per il solo "vitto e alloggio".


  10. #10
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    Citazione Originariamente Scritto da MrBojangles Visualizza Messaggio
    Tre leggi per la legalità
    Elio Veltri

    Io penso che il paese sia davvero malato e che ogni comportamento indulgente e consolatorio dei governanti ne aggravi la malattia.
    Perciò, ricordo l´esperienza di Pierre Mendes France, il quale governò la Francia per soli otto mesi e in quegli otto mesi fece la pace in Indocina, realizzando un obiettivo che sembrava impossibile.
    Alcuni giorni prima di accettare l´incarico di formare il governo, in una intervista all´Express aveva detto:
    «La Francia può sopportare la verità».

    L´Italia di oggi può sopportare la verità?
    Forse può farlo.
    Ma la classe dirigente è in grado di dirla?
    Questo è il nodo del problema.
    Nei regimi autoritari la prima vittima è la verità.
    Ma anche nelle democrazie malate, come accade nell´America di Bush.
    I cittadini Italiani non conoscono molte verità:
    -sulle stragi,
    -sulle intercettazioni illegali,
    -sul caso Craxi e sul suo "tesoretto",
    -sul valore dei patrimoni mafiosi e sul perché non vengono confiscati.


    Non la conoscono sulla quantità di finanza illegale e criminale che si mescola ogni giorno alla finanza legale, sul numero degli affiliati alle mafie.
    Non la conoscono sulle ragioni reali della lunghezza dei processi.
    Non la conoscono sugli innumerevoli conflitti di interesse che ammorbano la nostra democrazia, sulle qualità dei parlamentari scelti per rappresentarci.
    Non sanno per quali ragioni molti trovano posti e fanno carriera e tanti altri no.


    Il paese è malato perché si è teorizzato che mezzi sporchi possono produrre fini puliti e nobili e si può convivere con la corruzione.
    Perché si confonde moralismo con etica pubblica.
    Perché per i potenti non ci sono mai le sanzioni che per le stesse ragioni colpiscono i deboli.
    Perché è in cima alle classifiche della illegalità, della corruzione, della criminalità, dei conflitti di interesse.

    Allora che fare?
    «Governare è scegliere», diceva Mendes.
    Prodi scelga di approvare tre leggi:
    - confisca dei beni delle mafie con inversione dell´onere della prova e vendita attraverso una grande cartolarizzazione;
    - introduzione del conflitto di interesse in Costituzione per salvaguardare l´uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge e la competizione economica del mercato;
    - riduzione drastica dei tempi dei processi penale, civile e tributario, attraverso la riforma della struttura del processo, per punire i reati, far decollare l´economia e sanzionare l´evasione fiscale.


    Poi si vede ...
    Magnifico articolo. E le proposte finali sono adatte al lavoro di 6 mesi intensi. Se il governo avesse coraggio sarebbero un caposaldo di legislatura tale cambiare questo paese.

 

 
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