Del bellissimo articolo di Nicola Rossi sul Corriere della Sera di oggi (QUI ) mi hanno colpito molto queste tre frasi:
"si è seminato male perché non si credeva fino in fondo in quel che si diceva di voler fare. Una politica credibile è una politica che rischia e che si assume responsabilità. Che si espone al pericolo di perdere perché solo così si vince."
"è più subdolo ed infido discutere con Bruno Tabacci di pensioni o trattare sulla legge elettorale con Roberto Calderoli?"
"Una politica credibile è una politica che rispetta le regole. Che non si limita, giustamente, a chiedere giornalmente ai cittadini di rispettare le regole ma che rispetta essa per prima le regole che alla politica si applicano. E ce n'è una, in molti paesi e soprattutto in quelli che il maggioritario ce lo hanno da tempo, che non è nemmeno scritta: chi perde abbandona il campo. Definitivamente"
La seconda frase, richiamando ad un comportamento concreto, sitentizza la prima e la terza: chi tratta con Calderoli, e comunque con chiunque abbia partecipato all'imposizione del porcellum, abdica al suo ruolo, dimostra di non credere in ciò che ha detto e anche di non essere capace, come non lo è stata e non è tutta l'ex CdL, di rispettare le regole di una democrazia rappresentativa e con questo inficia non solo le sue possibilità di successo nel realizzare un punto specifico del suo programma, nell'esempio la legge elettorale, ma per viltà rischia di fallire nella realizzazione del mandato avuto dagli elettori: quello di ridare dignità, e non solo prosperità, ad un paese umiliato e corrotto da 5 anni di berlusconismo.