Originariamente Scritto da
matteomatteo
La notizia la sapete tutti, i giornali ne hanno parlato molto. Mi sono dimesso dal mio circolo di canasta, considerando ormai esaurita la sua spinta riformista. La mia proposta di ripristinare le divise per i camerieri - avanzata in un'ottica di sinistra liberale - non ha trovato consensi. Dunque me ne vado, non rinnovo la tessera, non è più possibile essere riformisti all'interno di quell'associazione che, pur con i suoi meriti storici, mi sembra oggi ostaggio - come tutto il governo, come tutto il paese - della sinistra radicale. Sono sicuro che Antonio Polito mi darà ragione (questo mi è di grande conforto nelle lunghe notti da ostaggio della sinistra radicale).
Ma non già della mia particolare situazione voglio parlare qui (come dice il grande riformista Trapattoni: non parlo dei singoli), bensì della terribile situazione del paese. Tutti sanno, infatti, che la sinistra radicale non l'ha votata nessuno, ma che essa si è introdotta nottetempo nel governo e, armata di tutto punto, ha preso i suoi ostaggi. Ecco la nostra situazione attuale, come sostiene come un mantra il Corriere e come ghignano i giornali della destra (quelli che la gente compra quando c'è sciopero dei giornali veri), questo siamo: ostaggi della sinistra radicale. Vorrei tranquillizzare le famiglie: come ostaggi ci trattano abbastanza bene. Diciamo pure che per essere ostaggi della sinistra radicale facciamo un po' quel cazzo che vogliamo. Privatizziamo l'Alitalia. Invochiamo mobilità per gli statali. Affidiamo il tfr a fondi pensione che crolleranno come pere cotte alla prima crisi di Borsa, discutiamo animatamente di come tagliare le pensioni, aumentiamo le spese per la difesa e i fondi per la scuola privata. Diciamo la verità: noi riformisti non ce la siamo mai spassata tanto come da quando siamo ostaggi della sinistra radicale. Che per riscatto, tra l'altro, non ha ancora ottenuto niente, né la legge Biagi, né la Bossi-Fini, né i Pacs. Ecco la situazione: siamo riformisti, siamo la sinistra liberale, non abbiamo un'idea sensata nemmeno a pagarla oro, ma per fortuna abbiamo quest'alibi inestimabile, che siamo ostaggi della sinistra radicale. Cercherò di dirlo con tutta la riformista franchezza di cui sono capace: siamo ostaggi! Che culo!
Alessandro Robecchi
il manifesto, 7-1-2007