Vi spedisco questo Comunicato stampa dell'UAAR relativo alla
presenza
del segretario Giorgio Villella per la formulazione della "legge
sulla
libertà religiosa"
Ciao a tutti
Anna Maria Pozzi UAAR Torino

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COMUNICATO STAMPA

Gli atei in Parlamento.

Mercoledì 10 gennaio la Commissione Affari Costituzionali della
Camera,
a completamento delle audizioni previste per la "Legge sulla
libertà
religiosa", riceverà il Segretario dell'Uaar, Giorgio Villella.
Il rappresentante dell'Uaar - Unione degli Atei e degli Agnostici
Razionalisti (sito: www.uaar.it) è stato invitato all'audizione al
pari
dei rappresentanti della Conferenza Episcopale Italiana e della altre
comunità religiose che hanno stipulato Intese con lo Stato, ivi
compresi
esponenti delle comunità musulmane. E' particolarmente
significativo
che
la Commissione abbia ritenuto importante interpellare, su un tema che
riguarda anche la libertà di non professare alcuna religione, i
rappresentanti di un gruppo sociale a cui recenti statistiche
attribuiscono almeno il 6 % dei cittadini italiani. Molti di più
della
somma dei praticanti tutte le religioni minoritarie riconosciute. La
Commissione Affari Costituzionali ottempererà a una precisa
indicazione
presente nell'art. 52 comma 2 della Costituzione Europea, già
ratificata
dal Parlamento Italiano ma non operativa in Europa per la sospensione
dovuta ai referenda in Francia e Olanda. Tuttavia le stesse norme che
impongono parità di trattamento sia alle Comunità religiose sia alle
Associazioni filosofiche non confessionali (categoria a cui
appartiene
l'Uaar) sono ugualmente valide e cogenti in Italia facendo parte
del
Trattato di Amsterdam, già approvato dal Parlamento.
Alle ore 14 di mercoledì 10 gennaio davanti alle transenne di Piazza
Montecitorio saranno presenti i cittadini interessati
all'approvazione
di una legge che tuteli e consenta rappresentatività davanti alle
Istituzioni sia alle organizzazioni dei credenti sia dei non credenti.
Vogliamo infine ricordare che un importante segno positivo si è già
avuto il 12 ottobre 2006 quando, con voto unanime, il Senato della
Repubblica ha approvato un Ordine del Giorno il cui ultimo capoverso
testualmente recita: "Per libertà religiosa si intende la libertà
di
praticare la propria fede, di cambiarla o di non averne alcuna".