La Gran Bretagna
IL SISTEMA RADIOTELEVISIVO BRITANNICO: LA BBC, “L’ORGANIZZAZIONE PIU’ CREATIVA E FIDATA DEL MONDO”
di Giulia Laganà
I valori della BBC
La BBC, British Broadcasting Company, ha tre slogan fondamentali: 1) “informare, educare ed intrattenere”, 2) “servire tutti ed arricchire la vita delle persone”; 3) “essere l’organizzazione più creativa e fidata del mondo”. Per attenersi a questi valori programmatici, l’ente radiotelevisivo pubblico britannico utilizza solo i fondi derivanti dal canone e rifiuta la pubblicità commerciale.
Ogni mese il 98% della popolazione in Gran Bretagna usa la BBC - guardando la televisione, ascoltando la radio, navigando sul sito Internet, godendosi un concerto, uno spettacolo teatrale o un film finanziato dalla ‘Beeb’, come è soprannominata la BBC. La BBC comprende 10 canali televisivi interattivi, 10 network radiofonici, più di 50 emittenti TV e radio locali ed il sito www.bbc.co.uk.
I valori fondamentali della BBC sono:
- “la fiducia è il fondamento della BBC: siamo indipendenti, imparziali ed onesti”;
- “poniamo il pubblico al centro di tutto ciò che facciamo”;
- “siamo fieri di fornire qualità ad un prezzo conveniente”;
- “la creatività è la linfa vitale dell’organizzazione”;
- “ci rispettiamo l’un l’altro e celebriamo la nostra diversità affinché tutti possano contribuire al meglio”.
Come funziona la BBC
Il ‘Royal Charter’: La BBC fu istituita nel 1927 tramite uno Statuto reale, che subisce una revisione ogni 10 anni. Lo Statuto attuale scade nel dicembre 2006. Al Royal Charter si affianca un Accordo che riconosce l’indipendenza editoriale della BBC e ne fissa gli obblighi pubblici.
La ‘Board of Governors’: “il nostro ruolo principale è far sì che la BBC rimanga indipendente da interferenze politiche o commerciali e che sia gestita esclusivamente nell’interesse dei telespettatori e degli ascoltatori”
Il ruolo del ‘Consiglio dei Governatori’, secondo il Royal Charter, è quello di far sì che la BBC serva l’interesse pubblico. E’ formato, di norma, da dodici persone (al momento sono undici), compreso il presidente. Quattro di esse rappresentano le nazioni che compongono la Gran Bretagna: Inghilterra, Scozia, Galles ed Irlanda del Nord. Degli attuali Governors, quattro sono donne e due appartengono a minoranze etniche.
I Governors sono nominati dalla Regina dopo una rigida procedura di selezione. I posti vacanti vengono pubblicizzati sui maggiori quotidiani e periodici nazionali e sui siti web del Governo e del DCMS, il Dipartimento per la Cultura, i Media e lo Sport (l’equivalente dei nostri Ministeri dei Beni Culturali e delle Telecomunicazioni). I candidati preselezionati sostengono colloqui formali con rappresentanti del DCMS e soggetti indipendenti. I migliori vengono proposti al Ministro competente ed al Primo Ministro, i quali, attenendosi alle raccomandazioni dell’OCPA (Ufficio del Commissario per le Nomine Pubbliche), comunica i nomi dei prescelti alla Regina.
Al momento dell’insediamento vengono loro illustrati in apposite sessioni i loro compiti e le responsabilità che dovranno sostenere e durante il loro periodo come Governors frequentano corsi di aggiornamento.
Come sottolinea il sito della BBC, i Governors sono molto diversi dai direttori di società private, i quali curano gli interessi degli azionisti. I Governors, invece, rappresentano l’interesse pubblico e rispondono esclusivamente ai cittadini, che pagano il canone e quindi possiedono la BBC.
I governors devono proteggere l’indipendenza della BBC, porre gli obiettivi (pubblicati ogni anno in primavera) e monitorare i programmi per verificare l’adesione agli obiettivi prefissati ed agli standard di qualità preposti. Un Rapporto annuale misura l’effettivo raggiungimento degli obiettivi fissati. Analisi sull’imparzialità della BBC su determinati temi (l’informazione sull’UE, ad esempio) vengono affidate periodicamente ad istituti indipendenti.
I compiti del Consiglio dei Governatori sono:
- delineare gli obiettivi chiave;
- approvare le strategie e le politiche con cui amministrare la BBC;
- monitorare l’adesione agli obiettivi prefissati ed enunciare i risultati del monitoraggio in un Rapporto annuale;
- garantire che la BBC risponda al pubblico;
- nominare il Direttore Generale e gli altri membri del Consiglio d’Amministrazione e fissarne la remunerazione.
L’ ‘Executive Board’: Il Consiglio di Amministrazione, presieduto dal Direttore Generale, comprende nove direttori di divisione nominati dalla Board of Governors, a cui rispondono.
La BBC è suddivisa in 16 divisioni. Tre enti interni, il Consiglio Creativo, il Consiglio Giornalistico ed il Consiglio Commerciale rispondono al Consiglio di Amministrazione, che amministra la BBC “nell’interesse pubblico”.
I compiti del CdA sono:
- proporre obiettivi chiave;
- sviluppare strategie e politiche alla luce degli obiettivi prefissati;
- produrre tutti i servizi della BBC operando all’interno della struttura strategica e di indirizzo.
Il canone
La BBC è finanziata esclusivamente attraverso il canone e non può trasmettere pubblicità.
Il canone per la televisione a colori nel 2004-2005 è di £126,50 (187 euro) l’anno. Sul sito della BBC viene specificato il costo di ogni divisione per ciascuna famiglia (ad es. £3,37 al mese per BBC One, £0,61 per le radio in lingua locale, £0,98 per i canali digitali, ecc.). Chi ha più di 75 anni non paga il canone, mentre i non vedenti pagano la metà. Per le televisioni in bianco e nero il canone è di £42 (62 euro).
Dalla fruizione del canone è escluso il BBC World Service, che trasmette programmi satellitari e radio in tutto il mondo, finanziato da un fondo del governo.
Negli ultimi cinque anni gli utili della BBC, che derivano dalle divisioni commerciali (vendita di programmi e di servizi), sono ammontati a 30 milioni di sterline, pari ad oltre 44 milioni di euro. Il bilancio annuale è pubblicato, in maniera chiara e comprensibile anche per i non esperti, sul sito della BBC.
L’ ‘Annual General Meeting’ o AGM
L’Assemblea generale annuale, che si svolge di solito in estate, da quest’anno sarà pubblica ed aperta ai semplici cittadini che vogliano parteciparvi. In autunno si svolgeranno simili assemblee delocalizzate in tutta la Gran Bretagna per consultare i cittadini sulla revisione del Royal Charter ed informarli sulle proposte del governo e le repliche dei Governors.
I reclami
La BBC ha una politica dei reclami estremamente scrupolosa. Alle critiche che vengono ritenute reclami, ovvero quelle che esigono una risposta, viene data, entro 10 giorni, una risposta pubblicata anche sul sito web e proveniente dal dipartimento competente o dalla divisione BBC Information. Esiste un numero verde per chi non riceve una risposta o non si ritiene soddisfatto e chi ha motivo di credere che un programma abbia violato gli standard della BBC può appellarsi all’Unità Reclami Editoriali, un ente indipendente. Il passo finale è contattare il Comitato Reclami dei Governors.
Un Consiglio di amministrazione dei reclami tiene riunioni mensili nelle quali si cerca di fare tesoro dei reclami ricevuti per migliorare i processi editoriali ed amministrativi.
La riforma della BBC
Ogni dieci anni, lo Statuto reale subisce una revisione affinché la BBC rimanga competitiva, in sintonia con il pubblico ed all’avanguardia nell’uso delle nuove tecnologie. L’attuale processo di revisione è iniziato nel dicembre 2003 coinvolgendo in migliaia di riunioni semplici cittadini, associazioni e rappresentanti del mondo industriale. I sindacati, a questo proposito, ritengono che abbiano pesato in maniera eccessiva le proposte dei grandi gruppi dei media. Conclusa questa fase nel marzo 2004, il DCMS (il Dipartimento per la Cultura, i Media e lo Sport) ha nominato una commissione indipendente per valutare e proporre eventuali modifiche all’attuale Statuto. Specifiche ricerche qualitative e quantitative sono state commissionate ad istituti indipendenti.
Nel marzo 2005 il ministro competente (che in Italia sarebbe a capo sia dei Beni Culturali che delle Telecomunicazioni), Tessa Jowell , ha pubblicato il Green Paper sulla riforma dello Statuto.
Le modifiche principali introdotte sono:
- l’abolizione del Consiglio dei Governors, sostituiti da una Fondazione;
- il metodo di finanziamento della BBC per il periodo 2006-2016 resta il canone, ma prima dello scadere del prossimo Statuto dovranno essere trovati metodi alternativi come gli abbonamenti o il controverso ‘top-slicing’, per cui, ricevendo la BBC, agli occhi di Tessa Jowell e dei grandi gruppi dei media, troppi fondi dal canone, una parte di essi verrebbe girata ai gruppi privati del settore.
Nella loro replica i Governors hanno espresso approvazione per la trasformazione del Board of Governors in Trust, purché quest’ultimo si configuri come realmente indipendente e garante dell’imparzialità della BBC. L’abolizione del canone, invece, per i Governors, renderebbe la BBC un’emittente radiotelevisiva non più pubblica ma privata, costretta a competere con concorrenti agguerriti e ad abbandonare, di conseguenza, programmi di alta qualità informativa o artistica considerati educativi e, dunque, di nicchia.
I Governors, inoltre, chiedono che, nel quadro di una risposta ai bisogni di una cittadinanza informatizzata, consapevole e globalizzata, il prossimo Statuto assicuri a tutti i cittadini britannici l’accesso gratuito alla televisione digitale, affinché questo mezzo di comunicazione non venga monopolizzato dai privati. Oggi, dei 10 milioni di cittadini che hanno accesso al digitale terrestre, 4 milioni utilizzano il sistema gratuito della BBC, Freeview, mentre 6 milioni pagano salati abbonamenti a privati, ovvero, nella maggior parte dei casi, alla Sky di Rupert Murdoch. I sindacati ritengono che 12 o 13 milioni di cittadini non possano permettersi i canali digitali a pagamento e che l’accesso gratuito sia essenziale.
Il sindacato ha anche sottolineato la tendenza crescente ad appaltare servizi e programmi a privati non dipendenti della BBC, lasciando inattivo personale qualificato della BBC ed attuando una privatizzazione strisciante o, come nel caso della cessione di 1.400 dipendenti alla Siemens Business Services, esplicita.
Per il sindacato, la revisione dello Statuto è la vendetta definitiva di Tony Blair per l’indipendenza della BBC, rea di aver smascherato le bugie sulla guerra in Iraq e già punita con il ‘Hutton Report’ .
APPENDICE: IL RAPPORTO HUTTON
Nel giugno 2003 il giornalista della BBC Andrew Gilligan, basandosi sulle rivelazioni di un ex membro della Missione ONU di monitoraggio delle armi di Saddam Hussein, lo scienziato David Kelly, sostenne che il dossier del governo britannico sulle armi di distruzione di massa del settembre 2002 fosse stato ‘sexed up’, ritoccato per renderlo più appetibile. Il nome di Kelly fu passato alla stampa dal governo e lo scienziato si suicidò.
In seguito, un rapporto commissionato a Lord Hutton (un ‘law lord’, ovvero l’equivalente di un nostro membro della Corte costituzionale) e reso pubblico nel gennaio 2004 stabilì che i criteri giornalistici utilizzati da Gilligan erano da condannare, mentre ritenne che il governo fosse sinceramente convinto della pericolosità delle armi di Saddam. Secondo Hutton, non c’erano le basi per poter sostenere che il dossier del governo fosse stato ‘sexed up’ ed i superiori di Gilligan non avevano controllato accuratamente le fonti. Greg Dyke, l’amato direttore generale della BBC, fu costretto a dimettersi nonostante le manifestazioni spontanee dei dipendenti e sostituito da Michael Grade, l’allora direttore della privata Channel Four. Anche Gilligan si dimise.
Hutton riuscì ad eludere la questione della falsità delle accuse contro l’Iraq contenute nel dossier, poi ammessa da Tony Blair, e, appigliandosi a due parole (‘sexed up’, appunto), a screditare il servizio di Gilligan, che accusava il governo di aver usato dati falsi per scatenare una guerra, non entrando nel merito dell’onestà o meno di Blair e dei suoi ministri. La BBC aveva peccato di troppa indipendenza.
Dal sito della BBC: Il rapporto Hutton
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