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ANSA
IN SOMALIA RAID USA IN QUATTRO LOCALITA' DEL SUD
MOGADISCIO - I raid delle forze aeree Usa hanno colpito quattro località del sud della Somalia. Lo ha detto una fonte governativa somala secondo la quale sono state attaccate Hayo, Garer, Bankajirow e Badmadowe. "Bankajirow e Badmadowe sono state attaccate violentemente. Queste due località sono state bombardate in modo pesante", ha aggiunto la fonte.Sono gli ultimi bastioni degli islamici, ormai in rotta, e l'obiettivo dichiarato è quello di decapitare la leadership del movimento, in particolare i leader legati ad al Qaida, uno dei quali (tre i 'super ricercati') sarebbe stato ucciso nel corso dei raid di ieri.
Nel pomeriggio di ieri si erano avute anche incursioni con elicotteri, sempre nell'area sud della Somalia, ultimo santuario dei miliziani islamici ormai in rotta completa. Per la prima volta dopo la disastrosa ritirata del '94, gli Usa tornano militarmente sul teatro somalo. Una serie di pesanti bombardamenti con aerei ed elicotteri nell'estremo Sud del paese, quasi a cavallo dei confini keniani: l'ultimo bastione degli islamici somali, ormai allo sbando. Il bilancio appare molto pesante: almeno una quarantina di morti (stima molto prudente, quanto ufficiosa), e moltissimi feriti. Sembra che la maggioranza delle vittime siano civili.
Il presidente ad interim somalo Abdullahi Yusuf ha dichiarato che l'intervento dei bombardieri Usa è legittimo, poiché rientra nella caccia contro i terroristi di al Qaida che gli americani stanno portando avanti in tutto il mondo. Di diverso avviso l'Ue ("raid aerei che non aiutano certo a migliorare la situazione"), e l'Italia.
Il vicepremier e ministro degli Esteri Massimo D'Alema ha espresso "contrarietà ad iniziative unilaterali che potrebbero innescare nuove tensioni in un'area già caratterizzata da forte instabilità".
FRATTINI: AL QAIDA NEL PAESE VA COMBATTUTA
"E' certo che la Somalia sta diventando una delle basi principali di Al Qaida e dei fondamentalisti. Quelle basi costituiscono ovviamente una grande minaccia per il mondo intero" e "vanno combattute". Il vice presidente della Commissione Europea Franco Frattini commenta così, in un' intervista al Gr3, i raid Usa in Somalia contro presunte basi di Al Qaida. Secondo Frattini, "il problema non sono certo gli americani, il problema sono i terroristi; i terroristi minacciano noi, noi europei, minacciano tutto il mondo" e quindi "le basi di Al Qaida vanno combattute".
Il vice presidente della commissione Ue prende poi le distanze dalla condanna espressa ieri dal responsabile della Farnesina, Massimo D'Alema, che ha parlato di "iniziative unilaterali" degli Stati Uniti: "Se il ministro D'Alema ha dato quel giudizio a caldo o ha elementi oppure ha espresso un giudizio affrettato. Io spero che abbia elementi maggiori di quelli che ho io. Credo che comunque emergerà e sta emergendo già con assoluta chiarezza che le basi di Al Qaida in Somalia sono se non la minaccia numero uno, tra le minacce più significative: ormai il pericolo viene da lì, non più soltanto dall'area orientale e mediorientale". A livello europeo, osserva Frattini, "l'Europa ha già attivato delle azioni importanti" anche se lì "si tratta non solo di operazioni di mantenimento della pace, bensì di operazioni che possono richiedere lo smantellamento di basi operative del terrorismo, quindi una forza Onu, allo stato, insieme all'Europa è la soluzione migliore".