Questo è il ricordo e un appello di Simone Moro alla memoria di Harald Berger prematuramente scomparso:


Mercoledì 20.12.2006

Era spento il telefonino, mi ero reso irraggiungibile a causa dei mille impegni di queste ore che precedono la mia partenza in Karakorum. Volevo concentrarmi sulle ultime cose riguardanti la comunicazione, internet, gli apparati satellitari. Appena ho però riallacciato i contatti con il mondo, verso sera, mi è piombato addosso il macigno. A me ha lasciato senza parole, senza respiro per alcuni interminabili istanti. Ad Harald Berger il blocco gigantesco di ghiaccio che gli è piombato addosso alle 14:15 a Flachgau, vicino a Salzburg, non ha invece lasciato scampo. Tra poche ore sarebbe diventato padre... Sotto 150 tonnellate di ghiaccio si è fermato tutto. Per sempre.

Quando muore un amico, qualcuno che si è conosciuto, con cui si è lavorato, che si è incontrato fino a pochi giorni fa e sentito per telefono e per e-mail da poche ore, ci si accorge di quanto fragili ed effimere sono le corde a cui sono appesi i nostri destini. Harald non era voluto venire in Messico due settimane fa per uno sponsor comune, per non lasciare la compagna a casa da sola, non era venuto a Chamonix per lo stesso motivo. Non aveva quasi più fatto base jumping per non rischiare, si era insomma premunito di stare lontano dai pericoli e si era prefissato di stare a casa il 2007 senza progettare viaggi lontani. Non serve però cercare riparo, protezione perché il destino anche questa volta ha viaggiato su altre frequenza, e logiche diverse.

Harald era davvero un atleta, un uomo formidabile, attento. Nonostante 3 coppe del mondo di ice climbing vinte, aveva voglia di imparare, di ascoltare e non solo di mostrare e dimostrare. Roccia, ghiaccio, aria, erano gli elementi dove sognava e aveva fatto anche sognare. Oggi dobbiamo viveri solo di questi. Sogni e pensieri. Perché la realtà è che Harald ha chiuso il libro della sua vita, dopo 34 anni di pagine scritte e tanta voglia e tante idee per scriverne ancora, esaltanti e piene. Non esiste un finale, una morale, una spiegazione con cui si possa chiudere le riflessioni, far accettare quello che è successo in modo così crudele ad Hari, alla sua compagna e al bimbo che tra pochissimo nascerà.

Ancora una volta constato che la vita va vissuta davvero tutta, intensamente ed in ogni attimo senza relegare troppo nel futuro i nostri spazi ed momenti esaltanti, pieni. Un saluto ed una preghiera è l’unica cosa che riesco a fare oggi per te. Stare vicino alla tua compagna e al tuo piccolo che verrà, è invece ciò che possiamo prometterti nel nostro saluto.

Ciao Harald

Albert Leichtfried, grande amico di Hari, ci ha informati che il 21 dicembre, alle ore 01 è nata Zoe, figlia di Harald e Kirsten Buchmann, e lancia il seguente appello: "Per migliore la situazione critica di Kirsten e della figlia Zoe gli amici di Hari e l'Associazione delle Guide Alpine di Salisburgo hanno istituito due fondi. Per favore aiutatele almeno in una delle loro preoccupazioni! Grazie"

Fund Raiser: "Berger Harald - Spendenkonto"Banca: Hypo SalzburgBLZ/Nr. Banca : 550 00
N. Contocorrente: 114 0000 1016
BIC: SLHY AT2S
IBAN: AT685500 0114 0000 1016

Ulteriori informazioni sui fondi:

www.albertleichtfried.at

www.haraldberger.at