Fenomenale Chavez
Il presidente venezuelano contro le speculazioni private. Preannunciate nazionalizzazioni nel settore bancario ed energetico.
Il presidente venezuelano Hugo Chavez, nel discorso pronunciato in occasione del giuramento dei ministri, ha annunciato che intende procedere a un vasto programma di nazionalizzazioni, arrivando ad affermare che "tutto quello che è privatizzato sarà nazionalizzato".
Chavez ha citato in particolare i settori dell'energia elettrica e della telefonia, preconizzando inoltre che la Banca centrale venezuelana dovrà perdere la sua autonomia. Il capo dello Stato ha precisato che presenterà un testo di legge in base al quale il Parlamento gli affiderà poteri speciali, tali tra l'altro di consentirgli di assumere il controllo dei settori strategici dell'economia, considerati di importanza vitale per la sicurezza e la difesa del Paese. Più in generale, egli vuole riformare "in profondità" la Costituzione, per andare verso una "Repubblica socialista del Venezuela", in sostituzione dell'attuale "Repubblica bolivariana del Venezuela".
Tra le imprese che Chavez intende nazionalizzare figurano la Electricidad de Caracas (Edc) e la Compania anonima nacional telefonos de Venezuela (Cantv). Passeranno inoltre sotto la mano pubblica tutte le attività di raffinazione del greggio che si svolgono negli impianti della cosiddetta Cintura petrolifera dell'Orinoco, ora controllate da compagnie straniere.
"Andiamo verso il socialismo, e niente e nessuno potrà impedirlo. Continueremo la nostra rivoluzione bolivariana", ha detto Chavez nel discorso, probabilmente il passo più deciso e importante nella direzione della rivoluzione socialista e della ristrutturazione economica da lui propugnate. "Bisogna recuperare la proprietà dei mezzi di produzione strategici. Tutto quello che era stato privatizzato deve essere nazionalizzato", ha sottolineato, tra gli applausi delle circa 2.000 persone - perlopiù funzionari, dipendenti pubblici e simpatizzanti - riunite nel Teatro Carreno, nel centro di Caracas.
Per raggiungere tale obiettivo, Chavez conta di far adottare dal Parlamento - interamente sotto il suo controllo dopo il boicottaggio delle elezioni legislative del 2005 da parte dell' opposizione - una legge-quadro che gli conceda poteri speciali per le nazionalizzazioni, anzitutto dell'elettricità e della telefonia. Egli ha definito tale "Ley habilitante" la "madre di tutte le legislazioni rivoluzionarie". "Stiamo procedendo alle ultime revisioni, in modo tale da poterla inviare nei prossimi giorni all'Assemblea nazionale per richiedere poteri speciali", ha aggiunto. "Un anno è un termine ragionevole", ha detto Chavez riguardo all'iter di tale legge-quadro, da cui deriveranno altri testi che rafforzeranno la presenza dello Stato in settori economici, sociali, della sicurezza e difesa.
L'elettricità è fornita dalla compagnia nazionale Cadafe in tutto il Paese tranne che a Caracas, dove opera la ditta privata Edc. Quanto alla telefonia e alle telecomunicazioni, il colosso del settore, la compagnia nazionale Cantv, privatizzata nel 1991, è controllata dall'americana Verizon Communications, che voleva cedere la sua partecipazione al gruppo Telmex, del magnate messicano Carlos Slim. Secondo Chavez, poi, la Banca centrale "non deve essere autonoma, questa è una tesi neoliberale". "Come la Pdvsa (la compagnia petrolifera pubblica) dipendeva da laggiù (Washington, ndr), anche la Banca centrale dipendeva da laggiù", ha dichiarato Chavez, che vuole ricorrere alle riserve dell'istituto d'emissione (37 miliardi di dollari a fine 2006) per sviluppare l'agricoltura, le infrastrutture e l' edilizia abitativa.
Chavez - al potere dal 1999 e che giurerà mercoledi per il suo terzo mandato presidenziale, con scadenza nel 2013 - ha annunciato inoltre di voler utilizzare la legge-quadro per porre fine al controllo delle raffinerie della Cintura petrolifera dell'Orinoco da parte delle compagnie straniere, tra cui l'americana Exxon e la francese Total. Nel 2001, Chavez aveva già ottenuto poteri speciali per promuovere la legge petrolifera (applicata con ritardo) e la riforma agraria, ciò che aveva provocato una levata di scudi nel settore privato e fortemente polarizzato il Venezuela. "Se nel 2001 (la legge) aveva avuto un forte impatto sociale ed economico sul Paese, stavolta sarà ancora più importante", ha assicurato il capo dello Stato.
WASHINGTON CRITICA LE NAZIONALIZZAZIONI DI CHAVEZ
Gli Stati Uniti hanno criticato il presidente del Venezuela per il suo piano di nazionalizzazione delle industrie nei settori della elettricità e delle telecomunicazioni. La Casa Bianca ha sottolineato che le compagnie americane che saranno danneggiate dalla mossa dovranno essere rimborsate. "Abbiamo visto la dichiarazione di Chavez - ha affermato oggi Gordon Johndroe, portavoce per il consiglio di sicurezza nazionale - Abbiamo già visto il risultato di nazionalizzazioni altrove e, in linea generale, questo tipo di azioni non producono i benefici economici attesi". Il portavoce ha sottolineato che "se qualsiasi compagnia americana sarà colpita da questa decisione avrà diritto ad essere risarcita in modo rapido ed equo".