10 febbraio : «I fascisti non marceranno su Livorno » ; inizia la battaglia.
window.document.getElementById('post-4123').parentNode.className += ' adhesive_post';Si sono mossi, hanno rispolverato il loro armamentario: l’antifascimo e la resistenza. GIOVEDÌ, 11 GENNAIO 2007 Pagina 2 - Livorno «I fascisti non marceranno su Livorno» La riunione promossa dall’Anpi si conclude con un documento unitario I partiti dell’Unione, i sindacati e i gruppi giovanili concordano sulla necessità di incontrare le istituzioni LIVORNO. Il «mandato» ricevuto dalle associazioni dell’antifascismo è chiaro: parlare con le istituzioni cittadine per impedire che la manifestazione indetta dalla Fiamma tricolore a Livorno per il prossimo 10 febbraio venga effettuata. E’ questo il risultato del «vertice» promosso da Anpi, Anppia e Anei, le associazioni dei partigiani, dei perseguitati politici antifascisti e degli ex internati, al quale hanno preso parte i rappresentanti di numerose organizzazioni: partiti politici, sindacati,
associazioni di vario genere, che hanno ribadito la loro contrarietà a questo corteo. L’incontro dei giorni scorsi ha messo insieme soggetti di orientamento differente e dalle pratiche fra loro assai diverse. C’erano, praticamente, tutti i partiti dell’Unione: Ds, Prc, Margherita, Pdci, Verdi, Lista Di Pietro, ma pure i sindacati, l’Arci e le Acli, e anche i gruppi giovanili
che frequentano il centro sociale Godzilla, le organizzazioni antagoniste che, anch’esse sui loro forum di discussione in internet, avevano lanciato
l’allarme per l’avvicinarsi di questo evento. Da questo confronto è uscito un documento sottoscritto da tutti che si conclude, come detto, con un proposito ben preciso, quello di interessare «i responsabili delle istituzioni livornesi al fine di impedire eventuali possibili affronti alla città e la consumazione di apologia di reati con manifestazioni naziste o neofasciste». Le preoccupazioni espresse da questo gruppo di organizzazioni sono tratte
dai messaggi, che nel documento vengono definiti «deliranti e preoccupanti per la città e il costume democratico» che il popolo della destra radicale lascia su internet, a proposito dell’iniziativa indetta dalla Fiamma
tricolore per la giornata del 10 febbraio, dedicata al ricordo di quanti morirono nelle foibe. «Livorno democratica - così sta scritto nel documento approvato dalla riunione di due giorni fa - medaglia d’argento della guerra di Liberazione dal fascismo e dal nazismo, respinge unita le manifestazioni irresponsabili e provocatorie annunciate da Fiamma tricolore».Non è in discussione, così dicono le forze che fanno hanno partecipato a
quell’incontro, la possibilità di esprimersi che la Costituzione assicura a tutti. «Ciò che non può essere accettato - ribadisce il documento - dallo spirito antifascista e dalla coscienza civile della città sono eventuali sfilate di gagliardetti e croci uncinate accompagnate dal saluto romano e da slogan fascisti ormai condannati e superati dalla storia». Un conto,
insomma, è la possibilità di riunirsi liberamente e altro conto è la volontàdi voler «marciare» su Livorno. Il riferimento è, sì, all’annunciata manifestazione del 10 febbraio, ma anche a quelle che già si sono svolte nei
mesi e negli anni scorsi in altre città (Roma, su tutte, ma ne è in programma fra pochi giorni una a Torino). Il prossimo passo, annunciato ufficialmente, è il contatto con il sindaco, con il presidente della Provincia e con il prefetto. A loro sarà chiesto in maniera chiara di
adoperarsi perché la manifestazione in questione, almeno sotto forma di sfilata per le vie della città, non abbia luogo.
11th Gennaio 2007
da: http://www.ladestra.info