Pagina 1 di 4 12 ... UltimaUltima
Risultati da 1 a 10 di 35
  1. #1
    Forumista
    Data Registrazione
    03 Jun 2010
    Messaggi
    209
     Likes dati
    0
     Like avuti
    0
    Mentioned
    0 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito Bonaiuti e Calderoli …. Ignoranti, Andatevene !!!!

    Il Mattino di Napoli 11/01/2007

    Sull’incontro del Governo di Caserta

    … Il leghista Roberto Calderoli è lapidario: «Dalla corte borbonica, alla corte dei miracoli». E Paolo Bonaiuti, portavoce di Silvio Berlusconi: «Quello di Caserta sarà un incontro neoborbonico in cui si finirà soltanto per fare ”ammuìna“. La Marina borbonica di re Franceschiello, sfilando nel porto a una certa distanza dagli spettatori, dava l’impressione di una grande attività, ma in realtà non faceva nulla»

    Dopo 5 anni in cui non hanno fatto nulla per il meridione ora diventano anche offensivi rispolverando la vulgata Borbonica messa in piedi dai Savoia per giustificare l’attacco verso uno stato pacifico , e senza alcuna dichiarazione di guerra.

    I Savoia hanno messo in piedi la prima vera campagna di pulizia etnica d’Europa (http://cronologia.leonardo.it/storia/a1863b.htm) e nessuno fino ad oggi vuol far chiarezza sulla nostra storia (per nostra intendo quella di tutti noi Italiani per ridare dignità ad ogni popolo che costituisce lo stato italiano)

    Al contrario, invece di restituire dignità ad un popolo depredato della propria storia, oltre che dei propri denari, si pensa ad offenderlo.

    Gramsci: ”lo stato italiano è stato una dittatura feroce che ha messo a ferro e fuoco l’Italia meridionale più le isole crociffiggendo, squartando sopprimendo mille contadini e i poveri del sud. Gli scrittori italiani ancora oggi tentano di infamare quel marchio di briganti.”
    Indro Montanelli: ”la guerra contro il brigantaggio insorto contro lo stato unitario costò più morti di tutti quelli del risorgimento. Abbiamo sempre vissuto su dei falsi: il falso del risorgimento che assomiglia ben poco a quello che ci fanno studiare a scuola”


    Tanto per insegnare qualcosa a Bonaiuti e Calderoli …..

    Sulla Marina Borbonica
    C’è un libro, quasi introvabile, dedicato a questo tema, scritto praticamente 24 anni fa da Lamberto Radogna, uno studioso di storia dei trasporti marittimi e, soprattutto, delle Marine prerisorgimentali. Il libro è la Storia della marina militare delle Due Sicilie (1734-1860), pubblicata nel 1978 da Mursia nella collana “Biblioteca del mare”, e che fu, per così dire, la sintesi di ciò che sul tèma di era scritto – in monografie, studi, opere di più vasto respiro – fino ad allora.
    E vediamo subito qual era il parere del Radogna: “L’armata di mare delle Due Sicilie, com’era chiamata secondo una dizione ufficiale, fu senz’altro la più importante di tutte quelle degli Stati italici preesistenti all’unificazione e ciò per antica tradizione, organizzazione tecnica e amministrativa, quantità e qualità, anche se eterogenea, del naviglio, per inquadramento degli Stati Maggiori e degli equipaggi, tanto è vero che il conte di Cavour ne adottò le ordinanze, i regolamenti, i segnali e perfino le uniformi degli ufficiali, allorché sorse la Marina da guerra del Regno d’Italia”.


    Sulla situazione pre – unitaria

    - Nell'Esposizione Internazionale di Parigi del 1856 fu assegnato il Premio per il terzo Paese al mondo come sviluppo industriale (I in Italia);
    - Primo ponte sospeso in ferro in Italia (sul Fiume Garigliano);
    - Prima ferrovia e prima stazione in Italia (tratto Napoli - Portici);
    - Prima illuminazione a gas di città;
    - Primo telegrafo elettrico;
    - Prima rete di fari con sistema lenticolare;
    - La più grande industria metalmeccanica in Italia: Pietrarsa;
    - L'arsenale di Napoli aveva il primo bacino di carenaggio in muratura in Italia;
    - Primo telegrafo sottomarino dell'Europa continentale.
    - Rendita dello Stato quotata alla Borsa di Parigi al 12%;
    - Minor tasso di sconto (5%);
    - Primi assegni bancari della storia economica (polizzini sulle Fedi di Credito);
    - Prima Cattedra universitaria di Economia (Napoli, A. Genovesi, 1754);
    - Prima Borsa Merci e seconda Borsa Valori dell'Europa continentale;
    - Maggior numero di società per azioni in Italia; (investimenti privati)
    - Prima flotta mercantile in Italia (terza nel mondo);
    - Prima compagnia di navigazione del Mediterraneo;
    - Prima flotta italiana giunta in America e nel Pacifico;
    - Prima nave a vapore del Mediterraneo;
    - Prima istituzione del sistema pensionistico in Italia (con ritenute del 2% sugli stipendi);
    - Minor numero di tasse fra tutti gli Stati italiani.


    Ecco ora i capitali portati dai singoli stati all’unità d’Italia

    Regno delle Due Sicilie: 443, 2

    Lombardia: 8,1
    Veneto: 12,7
    Ducato di Modena: 0,4
    Parma e Piacenza: 1,2
    Stato Pontificio: 90,6
    Regno di Sardegna: 27
    Granducato di Toscana: 84,2

    Vi sembra poco ?

    Cacciamo questi ignoranti dal Parlamento Italiano

    ReLazz

  2. #2
    Registered User
    Data Registrazione
    07 Apr 2006
    Messaggi
    179
     Likes dati
    0
     Like avuti
    0
    Mentioned
    0 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito

    Citazione Originariamente Scritto da relazzarone Visualizza Messaggio
    Il Mattino di Napoli 11/01/2007

    Sull’incontro del Governo di Caserta

    … Il leghista Roberto Calderoli è lapidario: «Dalla corte borbonica, alla corte dei miracoli». E Paolo Bonaiuti, portavoce di Silvio Berlusconi: «Quello di Caserta sarà un incontro neoborbonico in cui si finirà soltanto per fare ”ammuìna“. La Marina borbonica di re Franceschiello, sfilando nel porto a una certa distanza dagli spettatori, dava l’impressione di una grande attività, ma in realtà non faceva nulla»

    Dopo 5 anni in cui non hanno fatto nulla per il meridione ora diventano anche offensivi rispolverando la vulgata Borbonica messa in piedi dai Savoia per giustificare l’attacco verso uno stato pacifico , e senza alcuna dichiarazione di guerra.

    I Savoia hanno messo in piedi la prima vera campagna di pulizia etnica d’Europa (http://cronologia.leonardo.it/storia/a1863b.htm) e nessuno fino ad oggi vuol far chiarezza sulla nostra storia (per nostra intendo quella di tutti noi Italiani per ridare dignità ad ogni popolo che costituisce lo stato italiano)

    Al contrario, invece di restituire dignità ad un popolo depredato della propria storia, oltre che dei propri denari, si pensa ad offenderlo.

    Gramsci: ”lo stato italiano è stato una dittatura feroce che ha messo a ferro e fuoco l’Italia meridionale più le isole crociffiggendo, squartando sopprimendo mille contadini e i poveri del sud. Gli scrittori italiani ancora oggi tentano di infamare quel marchio di briganti.”
    Indro Montanelli: ”la guerra contro il brigantaggio insorto contro lo stato unitario costò più morti di tutti quelli del risorgimento. Abbiamo sempre vissuto su dei falsi: il falso del risorgimento che assomiglia ben poco a quello che ci fanno studiare a scuola”


    Tanto per insegnare qualcosa a Bonaiuti e Calderoli …..

    Sulla Marina Borbonica
    C’è un libro, quasi introvabile, dedicato a questo tema, scritto praticamente 24 anni fa da Lamberto Radogna, uno studioso di storia dei trasporti marittimi e, soprattutto, delle Marine prerisorgimentali. Il libro è la Storia della marina militare delle Due Sicilie (1734-1860), pubblicata nel 1978 da Mursia nella collana “Biblioteca del mare”, e che fu, per così dire, la sintesi di ciò che sul tèma di era scritto – in monografie, studi, opere di più vasto respiro – fino ad allora.
    E vediamo subito qual era il parere del Radogna: “L’armata di mare delle Due Sicilie, com’era chiamata secondo una dizione ufficiale, fu senz’altro la più importante di tutte quelle degli Stati italici preesistenti all’unificazione e ciò per antica tradizione, organizzazione tecnica e amministrativa, quantità e qualità, anche se eterogenea, del naviglio, per inquadramento degli Stati Maggiori e degli equipaggi, tanto è vero che il conte di Cavour ne adottò le ordinanze, i regolamenti, i segnali e perfino le uniformi degli ufficiali, allorché sorse la Marina da guerra del Regno d’Italia”.


    Sulla situazione pre – unitaria

    - Nell'Esposizione Internazionale di Parigi del 1856 fu assegnato il Premio per il terzo Paese al mondo come sviluppo industriale (I in Italia);
    - Primo ponte sospeso in ferro in Italia (sul Fiume Garigliano);
    - Prima ferrovia e prima stazione in Italia (tratto Napoli - Portici);
    - Prima illuminazione a gas di città;
    - Primo telegrafo elettrico;
    - Prima rete di fari con sistema lenticolare;
    - La più grande industria metalmeccanica in Italia: Pietrarsa;
    - L'arsenale di Napoli aveva il primo bacino di carenaggio in muratura in Italia;
    - Primo telegrafo sottomarino dell'Europa continentale.
    - Rendita dello Stato quotata alla Borsa di Parigi al 12%;
    - Minor tasso di sconto (5%);
    - Primi assegni bancari della storia economica (polizzini sulle Fedi di Credito);
    - Prima Cattedra universitaria di Economia (Napoli, A. Genovesi, 1754);
    - Prima Borsa Merci e seconda Borsa Valori dell'Europa continentale;
    - Maggior numero di società per azioni in Italia; (investimenti privati)
    - Prima flotta mercantile in Italia (terza nel mondo);
    - Prima compagnia di navigazione del Mediterraneo;
    - Prima flotta italiana giunta in America e nel Pacifico;
    - Prima nave a vapore del Mediterraneo;
    - Prima istituzione del sistema pensionistico in Italia (con ritenute del 2% sugli stipendi);
    - Minor numero di tasse fra tutti gli Stati italiani.


    Ecco ora i capitali portati dai singoli stati all’unità d’Italia

    Regno delle Due Sicilie: 443, 2
    Lombardia: 8,1
    Veneto: 12,7
    Ducato di Modena: 0,4
    Parma e Piacenza: 1,2
    Stato Pontificio: 90,6
    Regno di Sardegna: 27
    Granducato di Toscana: 84,2

    Vi sembra poco ?

    Cacciamo questi ignoranti dal Parlamento Italiano

    ReLazz
    ma smettila

  3. #3
    Forumista assiduo
    Data Registrazione
    22 Jan 2006
    Messaggi
    9,349
     Likes dati
    0
     Like avuti
    3
    Mentioned
    0 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito

    I mille dovevano partire da Milazzo e sbarcare a Quarto.
    Calderoli avrebbe oggi fatto l'operaio Fiat a Termini Imerese

  4. #4
    Forumista
    Data Registrazione
    03 Jun 2010
    Messaggi
    209
     Likes dati
    0
     Like avuti
    0
    Mentioned
    0 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito

    Ho appena cominciato, mi spiace

    .... Va doverosamente ricordato che la "povertà" del Regno di Sardegna era dovuta al prolungato sforzo bellico e soprattutto agli impegni assunti con Napoleone III, per indurlo a partecipare nel 1859 alla guerra contro l’Austria.
    Cavour aveva fatto votare dal Parlamento e dal Senato un prestito di guerra di 50 milioni, ma i banchieri europei si erano rifiutati di sostenerlo, costringendo il governo di Torino a lanciare, all’interno, un prestito di oltre 30 milioni, rapidamente sottoscritto. ma questo era il meno.


    mentre

    ....
    In realtà, subito dopo il 1860, il Mezzogiorno conobbe soltanto una vera e propria campagna militare, - con non pochi eccessi - per combattere il brigantaggio, diretto in molte zone da ex ufficiali borbonici e sostenuto dallo Stato Pontificio (Pio IX aveva reagito alla nascita del regno d’Italia pronunciando una minacciosa profezia, convinto che quanto era avvenuto tra il 1859 e il 1860 sarebbe stato «tutto disfatto daccapo a suo tempo»).
    In quel lasso di tempo, nelle esauste casse di Vittorio Emanuele II, si riversavano non soltanto i milioni (dell’epoca) degli Stati del centro-nord, ma le ben più pingui risorse finanziarie di Napoli. A quanto ammontavano queste risorse? Dove e come furono impiegate? E’ soltanto un luogo comune che avvenne una vera e propria "rapina", trasferendo al Nord quanto c’era in cassa a Napoli, per cui il problema del mezzogiorno si pose da allora, per diventare il cruccio e la croce di tutti i regimi ed i governi succedutisi in Italia da centoquarant’anni a questa parte?

    http://rassegnastampa.totustuus.it/m...ticle&sid=1383

  5. #5
    Forumista
    Data Registrazione
    14 May 2009
    Messaggi
    878
     Likes dati
    62
     Like avuti
    76
    Mentioned
    1 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito La marina borbonica

    La più potente flotta da guerra del Mediterraneo non era quella Sabauda ma quella del Regno delle Due Sicilie!

    L’armata di mare del Regno dei Borbone comprendeva più di 100 unità tra cui :
    • 2 vascelli con 84 e 86 cannoni,
    • 18 fregate (di cui 14 a vapore, tra cui la “Borbone” con propulsione ad elica e artiglieria “rigata”, varata proprio nel 1860),
    • 2 corvette,
    • 5 brigantini,
    • 11 avvisi,
    • molte altre unità minori.


    la Marina Italiana adottò da quella meridionale le uniformi, il sistema delle segnalazioni e delle manovre, le ordinanze e parte del gergo.
    La prima corazzata della Marina militare Italiana fu il vascello corazzato ad elica Monarca, armato con 70 cannoni. Esso faceva parte della marina …”povera di mezzi” di Francesco II sin dal 1850! Costruita nei cantieri di Castellammare di Stabia, era la più grande nave da guerra mai costruita, fino a quel momento, in Italia.
    Se questa è povertà di mezzi…

    E che dire della flotta mercantile? Niente: “solo” che era la quarta nel mondo!
    Alcuni spunti:
    • Il primo vascello a vapore del Mediterraneo fu costruito nelle Due Sicilie e fu anche il primo al mondo a navigare per mare e non su acque interne: era il Ferdinando I. realizzato nel cantiere di Stanislao Filosa al Ponte di Vigliena presso Napoli, fu varato il 24 giugno del 1818; persino l’Inghilterra dovette aspettare altri quattro anni per metterne in mare uno, il Monkey, nel 1822. All’epoca fu tanto grande la meraviglia per quella nave, una due alberi con fumaiolo centrale sostenuto da tiranti, che fu riprodotta dai pittori in numerosi quadri, ora sparsi per il mondo, come ad esempio quello della Collezione Macpherson o l’altro della Camera di Commercio di Marsiglia.
    • La prima nave italiana che arrivò nel 1854, dopo 26 giorni di navigazione, a New York, era meridionale, il “Sicilia”; con gli Stati Uniti la bilancia commerciale delle Due Sicilie era fortemente in attivo e il volume degli scambi era quasi il quintuplo del Piemonte.
    • Sono patrimonio delle Due Sicilie anche la prima compagnia di navigazione a vapore del Mediterraneo (1836) che svolgeva un servizio regolare e periodico compreso il trasporto della corrispondenza e la prima flotta italiana giunta in America e nel Pacifico.
    • La prima convenzione postale marittima d’Italia: nel 1831 entrò in servizio la “Francesco I” che copriva la linea Palermo, Civitavecchia, Livorno, Genova, Marsiglia; con essa fu anche effettuata la prima crociera turistica del mondo, nel 1833, in anticipo di più di 50 anni su quelle che la seguirono, che durò tre mesi con partenza da Napoli, arrivo a Costantinopoli (con lo sbigottito sultano che la ammirava col binocolo da una terrazza) e ritorno tramite diversi scali intermedi; fu così splendida per comodità e lusso che fece dire “ Non si fa meglio oggi“ e “Il Francesco I è il più grande e il più bello di quanti piroscafi siansi veduti fin d’ora nel Mediterraneo, gli altri sono inferiori, i pacchetti francesi “Enrico IV” e “ Sully” hanno le macchine di forza di 80 cavalli (mentre la macchina del Francesco I è di 120) … i due pacchetti genovesi si valutano poco, il “Maria Luisa” (del Regno di Sardegna) è piccolo, la sua macchina non oltrepassa la forza di 25 cavalli, e quantunque una volta siasi fatto vedere nei porti del Mediterraneo, adesso è destinato per la sola navigazione del Po.”
    • Il cantiere di Castellammare di Stabia era l'unico in Italia ad avere un bacino di carenaggio in muratura lungo 75 metri, in dotazione all’Arsenale della Marina; con 1.800 operai, era il primo del Mediterraneo per grandezza e rivaleggiava con analoghi impianti di Londra e Anversa.
    • Nel 1847 fu introdotta per la prima volta in Italia l’innovazione della propulsione a elica con la nave “Giglio delle Onde”.

    www.neoborbonici.it

  6. #6
    Forumista
    Data Registrazione
    03 Jun 2010
    Messaggi
    209
     Likes dati
    0
     Like avuti
    0
    Mentioned
    0 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito

    Citazione Originariamente Scritto da relazzarone Visualizza Messaggio
    Ho appena cominciato, mi spiace

    .... Va doverosamente ricordato che la "povertà" del Regno di Sardegna era dovuta al prolungato sforzo bellico e soprattutto agli impegni assunti con Napoleone III, per indurlo a partecipare nel 1859 alla guerra contro l’Austria.
    Cavour aveva fatto votare dal Parlamento e dal Senato un prestito di guerra di 50 milioni, ma i banchieri europei si erano rifiutati di sostenerlo, costringendo il governo di Torino a lanciare, all’interno, un prestito di oltre 30 milioni, rapidamente sottoscritto. ma questo era il meno.


    mentre

    ....
    In realtà, subito dopo il 1860, il Mezzogiorno conobbe soltanto una vera e propria campagna militare, - con non pochi eccessi - per combattere il brigantaggio, diretto in molte zone da ex ufficiali borbonici e sostenuto dallo Stato Pontificio (Pio IX aveva reagito alla nascita del regno d’Italia pronunciando una minacciosa profezia, convinto che quanto era avvenuto tra il 1859 e il 1860 sarebbe stato «tutto disfatto daccapo a suo tempo»).
    In quel lasso di tempo, nelle esauste casse di Vittorio Emanuele II, si riversavano non soltanto i milioni (dell’epoca) degli Stati del centro-nord, ma le ben più pingui risorse finanziarie di Napoli. A quanto ammontavano queste risorse? Dove e come furono impiegate? E’ soltanto un luogo comune che avvenne una vera e propria "rapina", trasferendo al Nord quanto c’era in cassa a Napoli, per cui il problema del mezzogiorno si pose da allora, per diventare il cruccio e la croce di tutti i regimi ed i governi succedutisi in Italia da centoquarant’anni a questa parte?

    In un dimenticato testo Francesco Saverio Nitti, lo statista di Melfi - a lungo titolare di cattedra di Scienza delle Finanze all’Università di Napoli - scrive: «Le monete degli Stati italiani al momento dell’annessione ammontavano a 668,4 milioni» (Edizioni Pierro, 1909). Si tratta di un dato poco noto, che raramente viene citato e che è invece la chiave di comprensione delle disfunzioni "storiche" del nostro Paese.
    Di questi 668,4 milioni, 641,4 si trovavano negli Stati annessi nel decennio 1860-1870, fino alla presa di Roma. Ancora: più di due terzi del totale - 443,2 milioni - erano custoditi nelle casse del regno delle Due Sicilie. Consistenti anche le riserve dello Stato Pontificio, con 90,6 milioni distribuiti tra Roma, l’Umbria, le Marche e la Romagna.

    http://rassegnastampa.totustuus.it/m...ticle&sid=1383
    ReLazz

  7. #7
    email non funzionante
    Data Registrazione
    27 Jul 2011
    Località
    in questo universo
    Messaggi
    4,623
     Likes dati
    7
     Like avuti
    7
    Mentioned
    0 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito

    concordo al 100% con Vanvitelli (non l'architetto, l'utente) e relazzarone.

    BRAVI W il SUD W l'ITALIA W i BORBONI.
    Syntax error.

  8. #8
    Forumista
    Data Registrazione
    03 Jun 2010
    Messaggi
    209
     Likes dati
    0
     Like avuti
    0
    Mentioned
    0 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito Beppe Grillo : Siamo tutti Borbonici

    E se il Borbone fosse in realtà il Savoia? E i veri patrioti i briganti? Il Regno delle due Sicilie esisteva, in modo assolutamente legittimo, da secoli. Napoli era la terza capitale d’Europa. Napoli aveva istituito la prima cattedra di economia in Europa. La prima linea ferroviaria: Napoli-Portici. Poi arrivarono i Savoia. La resistenza durò dieci anni. Qualcuno pensa che sia attiva ancora oggi. Dopo l’occupazione piemontese i capitali si trasferirono al Nord e, grazie alla tassa sul macinato, i meridionali nelle Americhe. Il Sud non fu liberato, ma consegnato al sottosviluppo. La Questione Meridionale deriva da un esproprio.
    Tutto è stato oggetto di revisionismo in Italia tranne il Risorgimento. Garibaldi è l’eroe dei due mondi e Francesco II un miserabile. Le piazze nel Meridione sono intitolate agli occupanti e allo stesso tempo si dice ancora ‘cattivo come un piemontese’. Nulla contro i piemontesi, molto contro la feroce repressione del generale Cialdini. Alla guida di un esercito di più di 100.000 uomini. Un po’ come la guerra di liberazione in Iraq. Molto contro paesi incendiati e massacri. Contro deportazioni. E decine di migliaia di morti.
    A scuola il Borbone è il cattivo e il Savoia il buono. Stato borbonico è sinonimo di degrado delle istituzioni. Brigante di protomafioso. Forse vanno cambiati i testi di scuola oltre al significato delle parole. Rivalutati i patrioti che persero la vita contro l’esercito piemontese. Forse dobbiamo raccontarci un’altra storia. In cui il Risorgimento è stato in parte, in gran parte, espansionismo di una dinastia. Che ci ha lasciato in eredità l’emigrazione di milioni di persone che fuggivano dalla fame, due guerre mondiali, il fascismo. E uno stato savoiardo. Quello che ci ostiniamo a chiamare borbonico.
    Lo so, dopo il populismo, sto scivolando nel revisionismo.

    http://www.beppegrillo.it/2006/11/siamo_tutti_bor.html

  9. #9
    Gaeta resiste ancora!
    Data Registrazione
    05 Dec 2005
    Località
    Nvceria Constantia
    Messaggi
    7,427
     Likes dati
    0
     Like avuti
    1
    Mentioned
    0 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito

    http://quisisana.blogspot.com


    Faccio una considerazione semplice semplice, i Borbone ci hanno lasciato la Reggia di Casreta, la perla più bella, ma non certo l'unica, l'attuale "classe dirigente" che è al potere da quel maledetto 1860 cosa lascerà ai posteri?

    Guardatevi ntorno e datevi la risposta... non abitate nelle Due Sicilie?
    MUNEZZA e DEGRADO...
    che dire W caribalto !

  10. #10
    Forumista
    Data Registrazione
    03 Jun 2010
    Messaggi
    209
     Likes dati
    0
     Like avuti
    0
    Mentioned
    0 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito

    portiamo questa discussione un po più su

 

 
Pagina 1 di 4 12 ... UltimaUltima

Discussioni Simili

  1. In nome di DIO, andatevene...
    Di DUKE nel forum Politica Nazionale
    Risposte: 12
    Ultimo Messaggio: 25-01-13, 02:03
  2. Andatevene
    Di SteCompagno nel forum Centrodestra Italiano
    Risposte: 72
    Ultimo Messaggio: 01-10-10, 14:50
  3. andatevene af...
    Di Jaki nel forum Fondoscala
    Risposte: 38
    Ultimo Messaggio: 13-09-08, 16:13
  4. Andatevene !
    Di Der Wehrwolf nel forum Etnonazionalismo
    Risposte: 0
    Ultimo Messaggio: 24-04-04, 16:41
  5. Mubarak e Re Fahd: andatevene!
    Di Rodolfo (POL) nel forum Politica Nazionale
    Risposte: 0
    Ultimo Messaggio: 07-04-03, 04:01

Tag per Questa Discussione

Permessi di Scrittura

  • Tu non puoi inviare nuove discussioni
  • Tu non puoi inviare risposte
  • Tu non puoi inviare allegati
  • Tu non puoi modificare i tuoi messaggi
  •  
[Rilevato AdBlock]

Per accedere ai contenuti di questo Forum con AdBlock attivato
devi registrarti gratuitamente ed eseguire il login al Forum.

Per registrarti, disattiva temporaneamente l'AdBlock e dopo aver
fatto il login potrai riattivarlo senza problemi.

Se non ti interessa registrarti, puoi sempre accedere ai contenuti disattivando AdBlock per questo sito