Mi veniva in mente questo(pensieri delle 2 e mezza di notte):
Gente della lega, esponenti anche di spicco, mi vengono in mente Tosi e Gentilini(mitica la sua performance alla festa dei popolihefico::gluglu, è stata colpita in qualche misura da questa legge.
Molti esponenti della lega, anche quelli che non sono razzisti biologici ma semplici xenofobi e-o legalitari, talvolta fanno affermazioni politicamente scorrette ed allora scatta l'indagine per istigazione all'odio razziale. Ed allora si devono misurare le parole, e misurando le parole l'effetto delle stesse risulta decisamente smorzato; certe cose non si possono dire perchè è razzismo, anche se uno pensa "ha ragione ma è esagerato". Altre cose NON RAZZISTE ma semplicemente xenofobe-legalitarie vengon fatte passare per razziste biologiche. Insomma, una serie di ostacoli non indifferente, a mio parere, per un generico leader leghista che si trova a dover parlare in pubblico di certi argomenti o a rispondere ad un'intervista.
Mi chiedo, se alla lega non conviene l'esistenza della Mancino, qualche esponente leghista, in passato adesso o nel futuro, ha intenzione di affrontare questo discorso in maniera costituzionale, magari in uno dei tanti scambi di favore con berlusconi del tipo "Io ti faccio passare questa legge ad personam, tu mi fai quest'altro favore limitando questa legge che mi impedisce di dire quel che voglio dire"?
Penso che la libertà di parola sia importante per chi deve parlare in pubblico, così come la libertà di rispondere bene a domande provocatorie fatte apposta per far tradire chi parla facendogli rispondere cose passibili di mancino o, peggio ancora, facendolo impappinare e dire schifezze integrazioniste per evitare di dare risposte passibili di mancino.
Spero che qualcuno sappia rispondere a questa domanda