Appello per il mantenimento della Messa inviato alla Santa Sede
Il seguente appello per il mantenimento della messa romana tradizionale è stato trasmesso da Londra alla Santa Sede. Appelli consimili - ecumenici e apolitici - sono pervenuti anche da altri paesi.
"Uno degli assiomi dell'informazione contemporanea, anche religiosa, è anche che l'uomo moderno, soprattutto l'intellettuale, sarebbe divenuto intollerante di tutte le forme della tradizione e ansioso di sopprimerle o sostituirle.
Come molte altre, questa apodittica affermazione è falsa.
Anche oggi, come nel passato, è proprio la cultura a riconoscere più ampiamente il valore delle tradizioni e ad allarmarsi più vivamente per i pericoli che la minacciano.
È evidente che se un ordine insensato decretasse la demolizione totale o parziale di tutte le basiliche e le cattedrali,
sarebbe ancora una volta la cultura - al di là di qualunque tendenza o confessione - a levarsi per prima, e con orrore, contro la possibilità di una tale follia.
Si dà il caso però che basiliche e cattedrali siano state edificate dai popoli cristiani per celebrarvi un rito antico duemila anni, che fino a pochi mesi era una tradizione universalmente vivente. Alludiamo alla messa cattolica tradizionale. Essa, secondo informazioni recenti, dovrebbe cessare di esistere alla fine del 1971.
Anche a non voler considerare qui l'esperienza religiosa e spirituale di milioni di persone, questo rito, nei suoi magnifici testi latini, ha dato vita a una folla di opere infinitamente preziose: non soltanto di mistici e dottori, ma di poeti, filosofi, musicisti, architetti, pittori e scultori tra i più grandi, in ogni paese e in ogni epoca. Si può ben dire, dunque, che esso appartiene alla cultura universale non meno di quanto appartenga alla Chiesa e ai fedeli.
In una civilizzazione materialistica e tecnocratica che minaccia sempre più la vita stessa dello spirito e dell'intelletto nella sua espressione creativa originaria - la parola - sottrarre agli uomini questa parola in una delle sue massime manifestazioni appare particolarmente disumano.
I firmatari di questo appello - eminentemente ecumenico e apolitico - rappresentano ogni ramo della cultura moderna internazionale. Essi chiedono con la massima gravità alla Santa Sede di Roma di voler considerare a quale tremenda responsabilità andrebbe incontro di fronte alla storia dello spirito umano se non consentisse a lasciar vivere in perpetuità la messa tradizionale, sia pure a fianco di altre forme liturgiche".
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